BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g90 8/9 pp. 17-21
  • Da soldato di Hitler a ministro religioso in Spagna

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Da soldato di Hitler a ministro religioso in Spagna
  • Svegliatevi! 1990
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Nazismo: lavaggio del cervello e violenza
  • La mia parte nella seconda guerra mondiale
  • Il mio modo di vedere cambia definitivamente
  • Servizio a tempo pieno alla Betel
  • Una locomotiva in cucina
  • Servizio missionario in Africa e in Spagna
  • Il mio odio è diventato amore
    Svegliatevi! 1995
  • Non abbiamo sostenuto la guerra di Hitler
    Svegliatevi! 1994
  • “Che cosa renderò a Geova?”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2009
  • Parte III: 1935-1940 La lenta agonia della Lega delle Nazioni
    Svegliatevi! 1987
Altro
Svegliatevi! 1990
g90 8/9 pp. 17-21

Da soldato di Hitler a ministro religioso in Spagna

Narrato da Georg Reuter (qui sopra, con la bandiera)

QUAL è lo scopo della vita? Quasi tutti noi, a un certo punto della vita, ci siamo fatti questa importante domanda. Un lutto in famiglia, un grave incidente o solo le offese della vecchiaia possono costringerci a riflettere sui perché e i percome dell’esistenza.

Nel mio caso questo accadde nell’estate del 1930, quando avevo solo sei anni. Vivevo coi miei genitori a Essen, in Germania. Non dimenticherò mai il giorno in cui trovai il nostro amato canarino stecchito nella gabbia: in quel momento persi tutta la mia spensieratezza. ‘Com’è potuto accadere?’, mi chiesi. ‘Ha sempre cantato così melodiosamente!’

Presi delicatamente l’uccello morto, lo posi in una scatoletta e lo seppellii in giardino. Ma non riuscivo a dimenticare la cosa. Malgrado fossero passati settimane e mesi, continuavo a meditare sulla sua sorte e alla fine non potei più frenare la mia curiosità. Andai risolutamente in giardino e dissotterrai la scatoletta. Quando l’aprii, che sorpresa! L’uccello non c’era più. Non rimanevano altro che poche ossa e penne. La vita di un uccello era tutta lì? E che dire di noi? Cosa ci accade alla morte?

A quell’epoca le mie domande rimasero senza risposta. A mia insaputa, però, si profilavano all’orizzonte orribili avvenimenti, che mi avrebbero indotto a cercare con più fervore le risposte alle tormentose domande della mia infanzia.

Nazismo: lavaggio del cervello e violenza

Gli anni passarono in fretta e io iniziai il mio apprendistato nell’edilizia. Intanto Hitler era salito al potere e la sua macchina propagandistica andava alla massima velocità per fare il lavaggio del cervello alla nazione. La gente diceva “Heil Hitler!” anziché “Buongiorno”. Ovunque si vedevano uniformi: la Jungvolk (Gioventù), la Hitler-Jugend (Gioventù hitleriana), la Bund Deutscher Mädchen (Lega delle giovani tedesche), le SA (Sturmabteilungen, le formazioni d’assalto) e le SS (Schutzstaffel, la milizia speciale di Hitler). E ricordo molto bene le innumerevoli sfilate, la musica e la fanfara per le strade: erano momenti emozionanti per un ragazzo impressionabile.

Ben presto partecipavo, trascinato dall’entusiasmo generale. Nell’aria risuonavano slogan nazionalistici tipo “Oggi la Germania è nostra, domani il mondo intero sarà nostro” e “La bandiera non significa solo morte”. Essendo un adolescente ingenuo, ci credetti.

Ma anche in quei primi anni il regime nazista aveva un aspetto minaccioso. Una mattina del novembre 1938 vidi una sinagoga ebraica in fiamme. Stranamente c’erano dei pompieri lì nei pressi, ma nessuno alzò un dito per spegnere l’incendio. Lo stesso giorno il principale centro commerciale fu ridotto a un ammasso di vetri rotti. I negozi degli ebrei furono saccheggiati e distrutti in quella che in seguito venne chiamata Kristallnacht (notte dei cristalli). Queste azioni erano state organizzate dalle SS come “dimostrazioni spontanee” di protesta popolare contro gli ebrei. L’odio verso gli ebrei era predicato ovunque.

La mia parte nella seconda guerra mondiale

Avevo 16 anni quando sentii il fatidico annuncio trasmesso dalla radio il 1º settembre 1939: le truppe tedesche avevano attraversato la frontiera polacca. Era cominciata l’invasione della Polonia ed era scoppiata la seconda guerra mondiale.

Al termine del mio apprendistato mi arruolai nell’esercito tedesco. Dopo l’addestramento iniziale fui mandato in Polonia dove vidi bruciare il ghetto degli ebrei a Varsavia. Assistei a scene pietose: treni carichi di gente in viaggio verso gli spaventosi campi di concentramento. Sembrava ci fosse qualcosa di orribilmente sbagliato, ma scacciai i dubbi. Avevo ancora fiducia nell’infallibile saggezza del Führer.

Subito dopo l’invasione tedesca dell’Unione Sovietica fui mandato nella regione del Caucaso. Che tristezza vedere una così bella regione insanguinata dalla guerra! Giunse poi il terribile inverno del 1942-43, a cui l’esercito tedesco era del tutto impreparato. Non potemmo neppure seppellire i nostri compagni morti nel suolo gelato. Quell’inverno segnò la fine della nostra avanzata: la battaglia di Stalingrado fu persa; andò perso un intero esercito. Sebbene la propaganda di Hitler dicesse che la nostra ritirata serviva a stabilire “frontiere sicure”, noi soldati volevamo solo arrivare a casa nel miglior modo possibile. Le crude realtà della guerra mi convinsero infine che i grandiosi sogni di Hitler altro non erano che pura fantasia.

Durante la ritirata dall’URSS fui colpito da una granata. Gravemente ferito al torace, fui portato in un ospedale militare. Lì mi trovai faccia a faccia con le terrificanti conseguenze della guerra: i soldati mutilati, la disperazione e l’assoluta inutilità di tutto questo. La mia mente tornò al canarino morto. C’era qualche differenza tra gli uomini e gli animali?

Felicemente, guarii dalle ferite e uscii vivo dalla guerra. Al termine del conflitto fui mandato in un campo di prigionia francese, ma potei infine tornare tra i miei familiari, sopravvissuti tutti a quei terribili anni.

Il mio modo di vedere cambia definitivamente

Durante la mia lunga assenza i miei genitori e mio fratello erano diventati testimoni di Geova, per cui ci impegnammo subito in interminabili conversazioni sulla religione. Non riuscivo a credere in un Dio che permetteva tanta malvagità e sofferenza. Noi soldati tedeschi avevamo portato una cintura con una fibbia su cui erano incise le parole “Dio [è] con noi”. Ma dov’era Dio, chiesi, quando noi soffrivamo e morivamo? Il clero ci aveva assicurato che Hitler era un dono di Dio, ma per causa sua il nostro paese era in rovina.

Basando la sua spiegazione sulla Bibbia, mio padre mi mostrò pazientemente perché vivevamo in tempi così difficili. Mi aiutò a capire che nelle guerre degli uomini Dio non sostiene né una parte né l’altra, e che fra brevissimo tempo Egli avrebbe fatto “cessare le guerre fino all’estremità della terra”. (Salmo 46:9) Mi mostrò con le Scritture che per quello che riguarda la morte, “non c’è superiorità dell’uomo sulla bestia”. — Ecclesiaste 3:19.

La domenica seguente i miei genitori mi chiesero di accompagnarli a un discorso pubblico indetto dai testimoni di Geova. Non dimenticherò mai quel giorno. L’adunanza si teneva in una scuola e ci sedemmo su delle panche. Non avevo nessuna voglia di tornare a scuola, eppure eccomi seduto lì, con le mie lunghe gambe piegate sotto una di quelle piccole panche. Ma il discorso era così interessante che dimenticai il disagio. La seconda ora notai che tutti i presenti partecipavano con entusiasmo alla trattazione di un soggetto biblico, rispondendo alle domande poste da colui che conduceva l’adunanza.

Al termine dell’adunanza molti dei presenti vennero a salutarmi. Fui commosso da quella genuina cordialità. Ero un accanito fumatore, per cui notai subito che lì nessuno fumava.

Da quel giorno in poi assistei a tutte le adunanze dei Testimoni e facevo anche commenti. Finalmente cominciavo a vederci chiaro. Mi rendevo conto che non era Dio il responsabile di tutto il sangue sparso nella seconda guerra mondiale. Appresi che Egli si proponeva di stabilire un paradiso terrestre per benedire in eterno l’umanità ubbidiente. E c’era un posto anche per me in quel proposito divino, se lo desideravo.

Questo era un messaggio che meritava senz’altro d’essere annunciato. Hitler si era vantato del suo “Impero dei mille anni” ma era rimasto al potere solo 12 anni, e con quali orribili conseguenze! È Cristo anziché Hitler, o qualsiasi altro governante umano, che può stabilire e stabilirà un regno millenario sopra la terra, dopo avere eliminato ogni forma di malvagità che al presente affligge il genere umano. — Rivelazione 20:4.

Fui affascinato da questa meravigliosa speranza e senza indugio ne parlai agli amici. Finalmente avevo trovato il senso della vita. Naturalmente dovetti smettere di fumare, cosa che non mi fu assolutamente facile. Ma fissai una data e da quel giorno in poi rifiutai di contaminarmi col tabacco. Mi rendevo conto che, come ministro di Dio, dovevo liberarmi da “ogni contaminazione di carne e di spirito”. — 2 Corinti 7:1.

Servizio a tempo pieno alla Betel

Dopo la dedicazione e il battesimo, intrapresi subito insieme a mio fratello il servizio a tempo pieno come ministro dei testimoni di Geova. Finivamo di lavorare a mezzogiorno, dopo di che ci recavamo in bicicletta nella zona dove si doveva predicare. Sebbene in quei primi anni del dopoguerra avessimo pochissima letteratura, curavamo meglio che potevamo gli interessati, lasciando loro temporaneamente riviste, libri od opuscoli così che il maggior numero possibile di persone potesse trarre beneficio dal messaggio. Ma questa situazione sarebbe presto cambiata.

Il fratello N. H. Knorr, che allora era presidente della Società (Watch Tower), aveva da poco visitato la Germania e aveva visto che ci voleva più letteratura. Da Brooklyn giunsero presto le prime spedizioni, ma per la filiale della Germania, che doveva distribuire la letteratura a tutte le congregazioni, questo comportò lavoro extra. Un giorno mio fratello ed io ricevemmo un telegramma che diceva: “Venite immediatamente alla Casa Biblica [Betel]”.

Ricordo di aver detto a mio fratello che questo incarico ci avrebbe sicuramente permesso di studiare la Bibbia quasi tutto il giorno. Ma questa idea errata circa la Betel fu subito chiarita quando al nostro arrivo ci fu detto: “Abbiamo bisogno di un uomo per la tipografia e di uno per il Reparto spedizioni. Pensateci e poi decidete chi si offre volontario per un lavoro e chi per l’altro”. Fu così che io finii al Reparto spedizioni e mio fratello in tipografia.

Le nostre giornate erano molto piene e il tempo per leggere la Bibbia era senz’altro limitato. A volte lavoravamo ventiquattr’ore su ventiquattro per inviare in tempo alle congregazioni tutta la letteratura. Nondimeno la compagnia di fedeli fratelli come Erich Frost, Konrad Franke e August Peters, che avevano tutti trascorso molti anni nei campi di concentramento, contribuì senz’altro alla nostra crescita spirituale.

Nel reparto dove lavoravo c’era una giovane sorella, Magdalena Kusserow. Lei era stata quattro anni in un campo di concentramento per avere rifiutato di fare il saluto “Heil Hitler!”, mentre io ero stato mandato in un campo di prigionia francese per aver combattuto in buona fede al servizio di quell’ideale sbagliato. Malgrado ciò la verità della Parola di Dio ci aveva avvicinati. Avevamo le stesse aspirazioni e decidemmo di servire Dio insieme.a

Una locomotiva in cucina

Dopo le nostre nozze eravamo ansiosi di continuare il servizio a tempo pieno, sapendo che c’era tanto lavoro da fare. E avemmo la gioia di ricevere tanti interessanti incarichi. Per esempio, nel 1951 ricevetti l’incarico di soprintendere al Reparto ristoro dell’assemblea di tre giorni che si doveva tenere a Francoforte sul Meno, dove si prevedeva di dover fornire pasti a 35.000 persone.

Avevamo davanti a noi un lavoro enorme: provvedere pasti caldi a un così gran numero di persone con attrezzature così scarse. Ma ci venne l’idea di usare 51 pentoloni a vapore, che si potevano riscaldare per mezzo di una locomotiva a vapore. Dove trovare una locomotiva? Riuscimmo infine a convincere l’ente delle ferrovie a prestarcene una delle loro e una ditta di Francoforte fabbricò per noi alcune valvole a bassa pressione. Per mezzo di esse la locomotiva poteva fornire vapore alla pressione giusta per cucinare.

Che sollievo fu per tutti noi quando la prova che facemmo il giorno prima dell’assemblea ebbe successo! I giornali parlarono molto di questa “nuova invenzione” per provvedere pasti a un gran numero di persone e gli articoli erano corredati di foto della cucina e della locomotiva. Così l’assemblea “Pura adorazione”, a cui assisterono oltre 47.000 persone, ricevette molta pubblicità favorevole.

Mentre ero ancora a quell’assemblea ricevetti l’invito a prestare servizio come rappresentante viaggiante della Società (Watch Tower). Accompagnato da mia moglie svolsi prima l’opera di circoscrizione, visitando una congregazione diversa ogni settimana, e poi l’opera di distretto, visitando intere circoscrizioni in occasione delle assemblee. Che privilegio servire al fianco di fratelli come Martin Poetzinger (che in seguito divenne membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova), H. Dickmann e R. Kelsey. Apprendemmo molto da questi fratelli maturi. Ogni giorno trascorso con loro si rivelò una benedizione perché ciascuno aveva un dono diverso da impartire.

Servizio missionario in Africa e in Spagna

Nel 1961 ebbi il privilegio di frequentare la Scuola di Galaad a Brooklyn (New York). La classe era formata essenzialmente da fratelli e il corso durò dieci mesi. In quel tempo mia moglie, che non aveva potuto accompagnarmi, rimase in Germania. Benché separati ci scambiavamo le nostre esperienze scrivendoci spesso, così il tempo volò.

Fummo inviati come missionari nel Togo, un piccolo paese dell’Africa occidentale. Dovemmo imparare un’altra lingua, lo ewe, per raggiungere il cuore delle persone di quel paese. Ma valse la pena di fare quella fatica. Per gli ospitali abitanti del Togo, qualsiasi straniero è un amico, ma se parla la loro lingua, lo considerano un fratello.

Subito dopo il nostro arrivo nel Togo cominciai a condurre uno studio biblico con un giovane africano di nome Abraham che parlava un po’ di inglese. Non passò molto che mi accompagnava nell’attività di predicazione e mi fu di inestimabile aiuto per spiegare il messaggio della Bibbia alle persone di lingua ewe.

Facemmo buon uso del libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato, che aveva molte figure ed era l’ideale per condurre studi biblici. Anche così certi concetti erano difficili da afferrare per quella semplice gente di campagna. Come potevano capire il numero 144.000 menzionato in Rivelazione capitolo 7, quando conoscevano solo monete da 25, 50 o al massimo 100 franchi? Per ovviare a questo problema il mio compagno faceva un abile uso delle dita delle mani e, se necessario, anche di quelle dei piedi. E in altre occasioni facevamo disegni nella sabbia.

Fummo molto tristi quando per motivi di salute dovemmo tornare in Europa, prima in Lussemburgo e poi in Germania. Ma nel nostro cuore c’era ancora lo spirito missionario e dopo breve tempo pensammo di trasferirci dove c’era più bisogno, in Spagna.

Dopo avere imparato un’altra lingua, avemmo di nuovo il privilegio di servire i nostri fratelli spirituali nell’opera di circoscrizione e di trascorrere un anno presso il luogo dove si costruiva la nuova casa Betel vicino a Madrid. È stato molto soddisfacente per Magdalena e per me servire qui in Spagna. Anche se non abbiamo più le energie di un tempo, la nostra vita ha un senso perché continuiamo a imparare, e continuiamo a dire agli altri quello che impariamo.

Ripensando al passato, posso dire che la mia ricerca dello scopo della vita è stata ampiamente ricompensata. Ho visto la stoltezza di confidare in uomini come Hitler, e una volta conosciuta la verità della Bibbia, mi sono dedicato a Dio. Che soddisfazione mi ha dato questo! Ora so che il mio futuro non dev’essere come quello del canarino morto. Ho la speranza di una vita piena di significato che non avrà mai fine! — Rivelazione 21:1-4.

[Nota in calce]

a La storia di Magdalena Kusserow Reuter è stata pubblicata nel numero inglese della Torre di Guardia del 1º settembre 1985.

[Immagine a pagina 18]

Georg e Magdalena Reuter in Spagna

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi