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  • Terrorismo: Chi ne sente gli effetti?
  • Svegliatevi! 1987
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  • Non è un fenomeno nuovo
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Svegliatevi! 1987
g87 8/1 pp. 3-5

Terrorismo: Chi ne sente gli effetti?

Svegliatevi! non fa politica. Assume un atteggiamento neutrale nei confronti dei conflitti politici di questo mondo. Tuttavia, secondo le sue finalità, va oltre le apparenze e addita il vero significato degli avvenimenti attuali. Per tale ragione Svegliatevi! esamina i motivi più profondi del terrorismo, come sono visti dagli esperti in materia. Lasciamo che siano i lettori a trarre le proprie conclusioni.

“Oggi le strade delle grandi città, le piste degli aeroporti e le basi militari vengono trasformate in campi di battaglia allorché gruppetti di terroristi e criminali solitari cercano di conseguire obiettivi politici”.

“Dal 1973 al 1984 furono registrati in varie parti del mondo oltre 5.000 episodi terroristici in cui oltre 4.000 persone persero la vita e il doppio di queste rimasero ferite”.

“Negli scorsi quindici anni, diplomatici di 113 paesi sono stati il bersaglio di atti terroristici compiuti in 128 diverse nazioni”. — Fighting Back—Winning the War Against Terrorism.

SENTITE gli effetti del terrorismo? Nel 1986 avete annullato o cambiato dei progetti di viaggio per paura dei terroristi? Il terrorismo è diventato per molti un fattore di stress a livello conscio o inconscio. Il ministro della Difesa israeliano, Yitzhak Rabin, ha scritto: “La paura del terrorismo è entrata a far parte della vita di molte persone in tutto il mondo”. Con tutta probabilità voi contribuite a coprire le spese causate dal terrorismo. In che modo? Una parte delle tasse che voi pagate viene usata probabilmente per far fronte alle elevate spese che le migliori misure di sicurezza e l’accresciuta preparazione bellica comportano e a cui molti governi vanno incontro a causa della minaccia del terrorismo.

Irlanda del Nord e Medio Oriente convivono da decenni col terrorismo. Negli ultimi anni il terrorismo ha lasciato il segno in molti paesi dell’Europa e dell’America Centrale e Meridionale. Attraverso la televisione, la radio e la stampa, inoltre, siamo tutti a conoscenza della violenza terroristica. È quasi diventata il nostro pane quotidiano. Attentati terroristici, omicidi e rapimenti da parte di terroristi sono così frequenti che forse siamo diventati insensibili. Di conseguenza, ciò che è anormale sembra normale, ciò che è impensabile sembra concepibile e in alcuni paesi, come il Libano, ciò che è intollerabile viene tollerato.

Sì, il terrorismo è un fatto concreto di cui ci parlano regolarmente i mezzi di informazione, che hanno messo sulla bocca di tutti i nomi dei capi dei terroristi e dei loro gruppi. Il terrorismo è ora un flagello di proporzioni mondiali. — Vedi cartina nella pagina accanto.

Cos’è il terrorismo?

Può sembrare una cosa semplice definire cos’è un terrorista, ma dipende da quale parte si è. I sovversivi del Salvador sono terroristi o un ‘movimento popolare di liberazione nazionale’? I contras del Nicaragua sono terroristi o sono “combattenti per la libertà”? Il terrorismo, come la bellezza, è una cosa soggettiva. La convinzione politica può falsare una definizione.

Benjamin Netanyahu, ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite, dà questa definizione del terrorismo: “Atti deliberati e sistematici volti a uccidere, mutilare e minacciare persone innocenti al fine di incutere timore per scopi politici”. (Terrorism—How the West Can Win) Sam Sarkesian della Loyola University di Chicago dice che è “di solito caratterizzato da una varietà di tattiche, come assassinii, dirottamenti, rapimenti, sabotaggi e l’impiego di vittime ‘innocenti’ per influire su terzi. In breve, il terrorismo mira a incutere timore nella popolazione per costringere il sistema esistente ad accettare le richieste e gli obiettivi dei terroristi”. — Hydra of Carnage.

D’altro canto, il professore cattolico di teologia James Burtchaell scrive: “Il terrorismo è la guerra dei disperati. . . . è sempre il gesto di chi si sente in condizioni di svantaggio”. — Fighting Back.

Comunque lo consideriate, il terrorismo significa di solito violenza e morte per degli innocenti. In un suo libro sull’argomento (The Ultimate Weapon) Jan Schreiber scrive: “Come un esercito, un gruppo di terroristi agisce in modo disumanizzato, rendendo le atrocità parte della vita quotidiana”.

Non è un fenomeno nuovo

Benché vecchio di secoli, il terrorismo è stato usato come forma di convinzione politica specialmente negli ultimi decenni. Nel 1945, quando fu chiaro che il governo laburista inglese non avrebbe ceduto la Palestina agli ebrei, sorsero gruppi terroristici, fra cui l’“Irgun Zva’i Leumi (Organizzazione militare nazionale, detta Etzel) e il Lohamei Herut Yisrael (combattenti per la libertà di Israele) [chiamato anche Lehi o banda dei duri] [che] compirono atti terroristici. Il 22 luglio l’Etzel fece saltare un’ala del King David Hotel di Gerusalemme, che ospitava la sede del governo, e rimasero uccise circa 100 persone fra ebrei, inglesi e arabi”. — The Jews in Their Land, di David Ben-Gurion.

Dagli anni ’60 il terrorismo si è intensificato, specie in relazione ai problemi di Israele, dei profughi palestinesi e degli stati arabi.

Il terrorismo non è limitato all’Irlanda del Nord e al Medio Oriente. In Spagna ci sono i terroristi baschi dell’ETA; l’India è travagliata dai separatisti sikh; lo Sri Lanka è stato dilaniato dalle lotte a causa dei militanti tamil; in Perú ci sono i guerriglieri maoisti di Sendero luminoso (Sentiero luminoso). Nel cosiddetto mondo democratico, la lista sembra non avere fine.

Perché i paesi democratici ne sono tanto colpiti? E quali sono le vere cause del terrorismo? I terroristi sono semplicemente dei gruppi oppressi che vogliono giustizia e riparazione dei torti? O c’è dell’altro? Il terrorismo, inoltre, esisterà sempre? I seguenti articoli prenderanno in esame queste e altre domande.

[Cartina a pagina 5]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Alcuni paesi che di recente hanno fatto notizia a causa del terrorismo

Stati Uniti

Regno Unito

Irlanda del Nord

Italia

Germania

Francia

Spagna

Perú

Colombia

El Salvador

Nicaragua

Argentina

Panamá

Filippine

Bangladesh

Sri Lanka

India

Israele

Libano

Sudafrica

Namibia

Venezuela

Afghanistan

Corea del Sud

Angola

Giappone

Turchia

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