Uno sguardo al mondo
Videocassette disgustose
Interventi a cuore aperto durante i quali il paziente muore di arresto cardiaco, rivoluzionari messi a morte da plotoni di esecuzione, un condannato che muore sulla sedia elettrica e una guardia forestale smembrata da un alligatore sono soltanto alcune delle scene di morte vera che ora si possono vedere nelle videocassette date a noleggio. Una serie in tre parti intitolata Faces of Death (Le facce della morte) contiene scene raccapriccianti di gente che muore. Come reagisce il pubblico a questa serie di videocassette? “Non rimane mai sullo scaffale”, ha detto un commesso di un negozio di videocassette di Virginia Beach (USA), parlando al Virginian-Pilot and the Ledger-Star, un giornale della Virginia. “Non fa in tempo ad esserci restituita che già qualcun altro la prende”. Una donna, che si è adirata dopo aver visto il film, ha organizzato una campagna per far togliere queste videocassette dai negozi del posto. Parlando del film, ha detto: “È pornografia violenta”.
I reduci e la guerra in TV
Scene di violenza e di guerra compaiono regolarmente nei programmi e nei notiziari televisivi. Specie i film tendono a presentare la guerra con un alone di gloria. Ma i reduci di guerra, che ne hanno vissuto gli orrori, spesso non trovano affatto divertente vedere queste cose alla televisione. Stan Knorth, reduce della prima guerra mondiale ora novantenne, ha detto al St. Louis Magazine: “Quando vedo tutti quegli spari e quella robaccia alla TV, spengo”. La ragione? “Non lo sopporto. Non voglio ricordarlo”, ha spiegato Knorth.
Nuova cura contro il raffreddore?
Perché si dice che i boscaioli norvegesi prendono di rado il raffreddore? Secondo il dott. Olav Braenden, la risposta sta nel fumo di legna che inspirano, scrive il Times di Londra. Il virus del raffreddore ha bisogno di una buona quantità di ossigeno per riprodursi. Tuttavia può essere inibito dalle vitamine B e C e, si crede, anche dai polifenoli. Queste sostanze, presenti nel fumo di legna norvegese, limitano la quantità di ossigeno che raggiunge la mucosa nasale. Si dice che gocce per il naso contenenti queste tre sostanze siano state sperimentate su 300 aviatori norvegesi rivelandosi efficaci come cura contro il raffreddore nell’82 per cento dei casi. “L’importante è prendere le gocce ai primi sintomi di raffreddore”, sottolinea il direttore della ricerca, il dott. Anton Rodahl, “prima che il virus abbia causato danni alla mucosa [membrana di rivestimento] nasale”. In Norvegia la vendita commerciale di questo medicinale è cominciata quest’anno.
Adorazione via cavo
Gli alunni giapponesi, ansiosi di accedere a scuole di prestigio, si servono della tecnologia per accostarsi ai loro dèi. Come? Secondo l’Asahi Shimbun, un giornale di Tokyo, l’alunno inserisce in un terminale facsimile collegato ad una linea telefonica il suo nome e indirizzo, l’anno scolastico e il nome della scuola in cui vorrebbe entrare. Queste informazioni sono quindi trasmesse a un santuario scintoista dove un sacerdote, per 3.000 yen (25.500 lire), le legge ad alta voce e rivolge una supplica. Le autorità del santuario dicono: “Naturalmente è preferibile andare di persona presso l’altare ad adorare”. Tuttavia, un sacerdote di Dazaifu Tenmangu (Kyushu), il più famoso santuario giapponese dedicato all’istruzione, ha spiegato che alcune persone scaltre abitanti nei pressi del santuario si sono fatte pagare fino a 20.000 yen (170.000 lire) per rappresentare gli adoratori. I sacerdoti hanno trovato da ridire perché alcuni che non c’entravano per niente con il santuario hanno fatto un commercio dell’adorazione. Hanno deciso che anche via cavo “si possono comunicare i sentimenti del cuore. L’effetto è lo stesso”. E hanno offerto un servizio a prezzo inferiore.
Schede di sopravvivenza
Una cosa che da lungo tempo preoccupa sciatori e alpinisti è come ritrovare chi rimane sepolto sotto una valanga. Sebbene esistano vari tipi di ricetrasmettitori, pochi li usano per via del loro costo e perché alcuni modelli a batteria sono piuttosto pesanti e ingombranti. Tuttavia, un’équipe di ricercatori francesi sta lavorando a una nuova idea, quella delle schede di sopravvivenza, che ciascun sciatore o alpinista dovrebbe portare sul petto e sulla schiena. Tali schede costerebbero solo alcune migliaia di lire, non richiederebbero batterie e sarebbero grandi pressappoco quanto una carta di credito. Come funzionano? Il quotidiano francese Le Figaro riferisce che funzionerebbero come specchi, riflettendo parte di un segnale radio alla squadra di soccorso, munita di un potente trasmettitore. Negli esperimenti fatti coi prototipi, i ricercatori sono già riusciti a trovare persone sepolte sotto ben 9 metri di neve.
Derubano il governo
Un recente inventario generale dei beni del governo canadese ha rivelato che ogni anno tale governo subisce una perdita patrimoniale che va dai 3 ai 4 milioni di dollari. Anche se i beni sono descritti ufficialmente come mancanti, si è ammesso che erano stati “probabilmente rubati”. Il Toronto Star ha riferito che fra le cose mancanti ci sono liquori, televisori a colori, macchine da scrivere, lampade da tavolo, dittafoni, macchine fotografiche formato 35 mm, lavagne luminose, calcolatrici, un motore fuoribordo e un freezer. Un altro tipo di furto ai danni del governo canadese sono i quasi 60 milioni di dollari spillati all’assicurazione contro la disoccupazione da persone che hanno cercato di imbrogliare. “Ci sono stati 180.458 casi di frode”, secondo il giornale The Globe and Mail. Fortunatamente, di quella cifra, “32.300.000 dollari sono stati ricuperati”.
Pianto caratteristico
Può una madre riconoscere il pianto del suo bambino da quello degli altri? Sì, riferisce il Sunday Times di Londra. Ma l’istinto materno va oltre, secondo le scoperte del dott. Alain Lazartigues, esperto di psichiatria infantile presso l’Ospedale La Pitié Salpetrière di Parigi. Dal tono del pianto può anche stabilirne la ragione: se il bambino ha fame, se è bagnato, arrabbiato o se sta male. La fame, la più comune causa di pianto di un bambino, ha un tono acuto fra i 270 e i 450 hertz e oscilla fra gli 80 e gli 85 decibel. Anche le grida di dolore, rabbia, frustrazione e piacere, afferma il medico, hanno le loro peculiarità acustiche. Egli ha notato che il pianto del bambino può essere utile per diagnosticare certe malattie.
Protezione costosa
Dal momento che il taccheggio costa ai rivenditori americani circa 30 miliardi di dollari all’anno, non è strano che sia sorta un’industria, in via di espansione, che produce dispositivi antitaccheggio. Fra gli altri ci sono i prodotti EAS (sta per Electronic Article Surveillance, sorveglianza elettronica dell’articolo). Si tratta o di piastre di plastica attaccate ad articoli come capi di vestiario, o di una fibra magnetica “sottile come un capello” o di “un circuito elettronico incorporato nell’etichetta del prezzo da staccare”. Questi oggetti possono essere staccati o disattivati dai commessi al momento dell’acquisto. Per uscire dal negozio, i clienti devono passare attraverso o accanto a un congegno che emette un segnale se il dispositivo antitaccheggio non è stato debitamente disattivato. Le vendite di questi dispositivi hanno già raggiunto i 150 milioni di dollari.
Insonnia cronica
Un uomo che soffriva di insonnia cronica è stato nove mesi senza dormire e poi è morto, riferisce l’Evening Press di Dublino (Irlanda). Descrivendo la causa della morte, il prof. Elio Lugaresi, neurologo presso la facoltà di medicina dell’Università di Bologna, ha spiegato che questa rara malattia colpisce il talamo, un centro nervoso del cervello che trasmette i messaggi fra il corpo e il cervello. Quando le comunicazioni sono state interrotte, “il centro cerebrale ha funzionato come un motore che non si poteva spegnere”. Sebbene la vittima abbia cercato di combattere la malattia, è stato il 14º rappresentante della sua famiglia, dal 1822, a morire per mancanza di sonno. La relazione di Lugaresi sul caso ha messo sul chi vive altri scienziati, portando alla loro attenzione il ruolo che la genetica e il talamo svolgerebbero nei casi gravi di insonnia. Lugaresi spiega: “Conosciamo la meccanica della malattia, ma non abbiamo nessun mezzo per fermarla”.