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  • g86 22/8 pp. 29-31
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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1986
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  • Italia antifumo
  • Sistema d’allarme naturale
  • I pericoli delle cuffie
  • Appuntamento con la catastrofe
  • Spagna “cattolica”
  • Le donne vivono di più
  • “Bollettini di una disfatta”
  • Perché il seggiolone sia sicuro
  • “Ammalarsi d’ospedale”
  • Occhi affaticati e V.D.U.
  • Servizi religiosi più cari
  • Due comete di Halley?
  • La cometa di Halley rende gloria a Dio
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Altro
Svegliatevi! 1986
g86 22/8 pp. 29-31

Uno sguardo al mondo

Italia antifumo

Le nuove proposte di drastiche misure antifumo da parte del governo italiano troverebbero più sostenitori che oppositori, sostiene La Repubblica del 25 maggio 1986. “Oggi, circa sette italiani su dieci si dichiarano nemici del tabacco”, riferisce il quotidiano e aggiunge: “Se la battaglia del fumo si combattesse in campo aperto e con eserciti regolari, per gli ‘schiavi’ della sigaretta le speranze di vittoria sarebbero davvero esigue”. Secondo un recente sondaggio condotto dallo stesso quotidiano la stragrande maggioranza degli intervistati si è detta favorevole alle nuove norme che vieterebbero il fumo “in qualsiasi luogo aperto al pubblico”. Fatto interessante è che il 77 per cento dei giovani fra i 15 e i 24 anni sono non fumatori e di questi il 63 per cento dichiara di non aver mai fumato. Attualmente, in Italia, 24 fumatori su 100 sono riusciti a liberarsi dal vizio.

Sistema d’allarme naturale

Nelle regioni dove ci sono vulcani attivi, gli abitanti hanno estremo bisogno di un sistema d’allarme efficiente. Claude Sastre, ricercatore del Museo di Storia Naturale di Parigi, afferma che uno studio della vegetazione che cresce sulle pendici dei vulcani può aiutare a prevedere le eruzioni. Cita l’esempio della Soufrière, un vulcano della Guadalupa. Nel febbraio del 1976 i botanici ebbero le prove che era imminente un periodo di attività. Le piante che crescevano sulle pendici del vulcano si stavano inaridendo nei punti esatti dove, sei mesi dopo, si formarono dei crepacci da cui fuoriuscì del materiale vulcanico.

I pericoli delle cuffie

Attenzione! L’uso della cuffia può essere pericoloso per l’udito! In un’indagine condotta fra adolescenti che ascoltavano musica stereo con la cuffia, metà degli interrogati ha subìto una temporanea perdita dell’udito. Circa tre quarti si sono lamentati di sentire un ronzio negli orecchi dopo avere ascoltato per tre ore musica suonata a volume medio-alto. L’Accademia Americana di Otorinolaringoiatria riferisce che l’orecchio rimane danneggiato quando il rumore supera i 120 decibel, grado di rumore che la maggioranza delle radio sono in grado di produrre. Per salvaguardare l’udito si raccomanda di sentire la musica con la cuffia per periodi più brevi e a volume più basso.

Appuntamento con la catastrofe

A detta degli esperti, gli effetti disastrosi delle radiazioni liberate nell’atmosfera in seguito all’incidente verificatosi il 26 aprile nella centrale nucleare di Chernobyl potrebbero essere sentiti da migliaia di persone. Secondo i loro calcoli, circa 4.000 tumori saranno causati dalla pioggia radioattiva di cesio 137 liberato nella catastrofe di Chernobyl, provocando fino a 2.000 morti. Si prevede che circa 24.000 persone sviluppino anomalie della tiroide per avere respirato iodio 131, e la cifra salirà a 120.000 fra coloro che hanno ingerito cibo e latte contaminato. Il cancro della tiroide potrebbe causare oltre 2.000 decessi. Queste stime riguardano l’esposizione a breve termine alle radiazioni, dicono i ricercatori. L’esposizione alle radiazioni per tre o quattro settimane, affermano, potrebbe quadruplicare il numero dei tumori e dei decessi! Gli abitanti dell’Europa orientale, della Scandinavia e dell’Unione Sovietica sarebbero, a quanto si dice, quelli più soggetti a essere colpiti.

Spagna “cattolica”

La Spagna, che durante la sua storia sia nazionale che coloniale ha avuto stretti legami con la Chiesa Cattolica, è secondo l’opinione generale il paese più cattolico del mondo. Fino al 1978 la religione di Stato fu quella cattolica. Tuttavia, un rapporto pubblicato recentemente dal Centro di Ricerche Sociologiche della Chiesa Cattolica in Spagna rivela che oggi solo il 46 per cento della popolazione si considera cattolico praticante. Di questo, solo il 18 per cento va regolarmente a messa. “Un portavoce della chiesa ha detto che i risultati gettano un’ombra sull’immagine della Spagna come paese cattolico”, fa rilevare l’International Herald Tribune, un quotidiano parigino. Dal dicembre del 1979 l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole spagnole non è più obbligatorio.

Le donne vivono di più

A quanto scrive il Times di Londra, la longevità è in aumento in Inghilterra e nel Galles. Rispetto a trent’anni fa, nove volte più persone arrivano a cent’anni, fa notare sir Cyril Clarke, direttore della sezione ricerche del Reale Collegio dei Medici inglesi. Solo il 15 per cento, però, sono uomini! Clarke indica che spesso gli uomini adottano un modo di vivere meno sano nel quale obesità e mancanza di esercizio mettono in pericolo la loro vita. Le donne invece hanno maggiori probabilità di vivere più a lungo, dato che in genere sono attive nella casa.

“Bollettini di una disfatta”

Che fanno le donne italiane a otto anni dalla legge che ha legalizzato l’aborto? Secondo Il Giorno del 22 febbraio 1986, ora l’aborto è “diventato un ‘male di consumo’ smaltito a colpi di timbri Usl e certificati firmati senza neanche guardare in faccia l’incinta”. Parlando delle cifre ufficiali, l’articolo le definisce come “bollettini di una disfatta” che annualmente aggiornano le cifre aride del cosiddetto “male oscuro della Repubblica”. Ogni anno 230.000 donne italiane abortiscono e si registrano anche casi limite di donne che ricorrono più volte all’aborto. La situazione non è destinata a migliorare. Viene segnalato, infatti, un aumento della media generale degli aborti legali ogni mille nati vivi. Nel 1983 era di 381,7 mentre l’anno dopo era salita a 418,7 per mille con punte di 830 e più in Emilia Romagna. Nella sola città di Milano, dove nascono 12.000 bambini all’anno, 8.000 gravidanze vengono interrotte legalmente senza contare i non quantificabili aborti clandestini.

Perché il seggiolone sia sicuro

I seggioloni sono sicuri? Solo nel 1984 circa 8.000 bambini al di sotto dei cinque anni hanno ricevuto cure ospedaliere di pronto soccorso per ferite riportate in cadute dal seggiolone, riferisce la rivista Parents. Secondo la U.S. Consumer Product Safety Commission (commissione per la tutela del consumatore), i bambini possono farsi molto male quando non vengono sorvegliati o quando non sono assicurati bene al seggiolone. Tra le più frequenti cause di incidenti ci sono: cadute dal seggiolone, caduta o capovolgimento del seggiolone e legare il bambino troppo saldamente. Per prevenire gli incidenti si raccomanda di utilizzare qualsiasi cintura di sicurezza di cui sia munito il seggiolone, oltre a sorvegliare attentamente il bambino mentre vi è seduto.

“Ammalarsi d’ospedale”

Strano ma vero. Lo afferma, in un articolo così intitolato, Il Giorno del 23 febbraio 1986, secondo cui “600 mila italiani, ogni anno, vengono colpiti dall’ambiente ‘malsano’ della clinica”. Come vengono trasmesse queste infezioni ospedaliere? Secondo una fonte ufficiale, “la via più frequente sono le mani del personale”. Lavarsi le mani in ospedale non è il modo per risolvere il problema. Il dott. Antonino Raitano dice: “Spesso i portasaponi non sono puliti, per non parlare degli asciugamani (non sempre, purtroppo, sostituiti da tovaglioli di carta o getti d’aria calda) e della scarsa attenzione che si pone alle unghie, sotto le quali i germi godono di ogni confort”. Per combattere il problema il ministero della Sanità effettuerà corsi d’aggiornamento per medici e infermieri. Secondo il quotidiano, “80.000 delle 200.000 infezioni urinarie l’anno stimate in Italia non si verificherebbero se il personale ospedaliero usasse appropriate tecniche di cateterismo, così come 14.000 delle 45.000 infezioni da ferite chirurgiche non ci sarebbero se fossero attuate appropriate tecniche di disinfezione”.

Occhi affaticati e V.D.U.

Quattro su cinque operatori di V.D.U. (dall’inglese Visual Display Unit che sta per Unità di presentazione visiva) soffrono di “male agli occhi, occhi irritati, vista annebbiata o bruciore agli occhi”, scrive il Times di Londra. Cosa si può fare a questo riguardo? Janet Silver, primario del reparto di oculistica all’Ospedale Oftalmico Moorfields di Londra, suggerisce di concedere all’operatore di distogliere lo sguardo dallo schermo per periodi di cinque-dieci minuti ogni ora. Si raccomanda pure di regolare la luminosità e il contrasto nonché la posizione dello schermo per evitare riverbero. A coloro che stanno per cominciare a lavorare con un V.D.U. raccomanda di sottoporsi a un esame degli occhi e di farsi poi controllare ogni due anni.

Servizi religiosi più cari

In Sicilia dal 1º aprile sposarsi in chiesa costa di più. Lo ha deciso la Conferenza episcopale siciliana stabilendo “vere e proprie tariffe”, come riferisce il Giornale di Sicilia del 26 marzo 1986. “La celebrazione del matrimonio, classe unica, compresa l’applicazione della messa, passa ad 80 mila, ma si sa che in via di fatto le parrocchie, per non parlare delle chiese destinate alla celebrazione di matrimoni, hanno abbondantemente superato tale limite. . . . Il decreto per l’erezione di una cappella cimiteriale è tassato di 50 mila, il rilascio di certificati di stato libero 5.000, la dispensa dagli impedimenti matrimoniali 10 mila. La tassa . . . per le processioni in occasione delle feste patronali è portata a 150 mila lire. . . . Si pensa che [le nuove tariffe] verranno messe in discussione con il nuovo sistema per il sostentamento del clero” in quanto “lo Stato consentirà alla Chiesa di beneficiare di offerte di fedeli fino all’otto per mille delle tasse pagate nella dichiarazione dei redditi”.

Due comete di Halley?

Molti sono rimasti delusi perché la cometa di Halley era così poco luminosa in paragone a quando comparve nel 1910. Qualcosa, comunque, ha suscitato eccitazione fra gli osservatori dell’emisfero australe. “Lungi dall’essere delusi per lo spettacolo poco luminoso della Halley”, dice il Natal Witness, un giornale sudafricano, “alcuni cittadini affermano di avere visto due comete”. Verso la metà di aprile, nel cielo meridionale si potevano vedere due macchie indistinte l’una accanto all’altra. Una era la cometa di Halley. L’altra? Lo spettacolare ammasso globulare Omega Centauri che contiene, si calcola, un milione di stelle le quali ruotano intorno allo stesso centro. A differenza della cometa di Halley, gli spettatori non devono aspettare 76 anni per vederlo. Chris Lake, astronomo del posto, ha spiegato: “È uno dei più grandi e uno dei pochissimi ammassi globulari visibili a occhio nudo”.

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