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  • “Ovunque arriverà il torrente, tutto vivrà”
    La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita!
    • Ezechiele cammina in un fiume mentre un uomo dall’aspetto simile a quello del rame lo guarda dalla sponda.

      CAPITOLO 19

      “Ovunque arriverà il torrente, tutto vivrà”

      EZECHIELE 47:9

      IN QUESTO CAPITOLO La visione di un fiume che sgorga dal tempio e il suo adempimento nell’antichità, ai nostri giorni e in futuro

      1, 2. Secondo Ezechiele 47:1-12, cosa vede e cosa viene a sapere il profeta? (Vedi l’immagine iniziale.)

      NELLA visione del tempio Ezechiele vede un’altra meraviglia: un corso d’acqua che sgorga proprio dal santuario! Proviamo a immaginare il profeta mentre segue il corso di quelle acque cristalline. (Leggi Ezechiele 47:1-12.) Un rivolo spunta da sotto la soglia del santuario e poi esce dal complesso del tempio nei pressi della porta orientale. L’angelo che fa da guida a Ezechiele lo conduce fuori dal tempio e misura man mano la distanza che i due percorrono. Per diverse volte l’angelo gli chiede di attraversare il corso d’acqua, ed Ezechiele nota che il ruscello si ingrossa sempre di più, fino a diventare entro breve distanza un fiume che si può attraversare solo a nuoto.

      2 Come viene riferito a Ezechiele, il fiume si getta nel Mar Morto e, ovunque venga in contatto con le acque salate e senza vita di quel mare, le sana, facendole pullulare di pesci. Il profeta vede che sulle rive del fiume crescono molti alberi di ogni tipo, i quali producono nuovi frutti nutrienti ogni mese e le cui foglie ‘servono per la guarigione’. Questa scena avrà certamente infuso pace e speranza in Ezechiele. Ma quale significato aveva questa parte della visione del tempio per lui e per gli altri ebrei in esilio? E cosa significa per noi oggi?

      Il significato del fiume per gli ebrei in esilio

      3. Perché gli ebrei in esilio non pensarono che quello della visione di Ezechiele fosse un fiume vero e proprio?

      3 Gli ebrei in esilio non pensarono di certo che quello della visione fosse un fiume vero e proprio. Questa scena probabilmente ricordò loro un’altra profezia relativa al ristabilimento, messa per iscritto da Gioele forse più di due secoli prima. (Leggi Gioele 3:18.) Quando leggevano dalla profezia di Gioele che ‘i monti avrebbero stillato vino nuovo’, che ‘dalle colline sarebbe colato latte’ e che ‘dalla casa di Geova sarebbe uscita una sorgente’, quegli ebrei non si aspettavano un adempimento letterale. Quindi è logico concludere che non intendessero in senso letterale neanche il fiume della visione di Ezechiele.a Ma allora quale messaggio voleva trasmettere Geova? Le Scritture ci aiutano a capire il significato di alcuni aspetti di questa scena profetica. Considerando questo brano nell’insieme, comunque, ci soffermeremo su tre promesse chiare e rassicuranti racchiuse in questa parte della visione.

      Un fiume.

      RIQUADRO 19A: Fiumi di benedizioni da Geova

      4. (a) Quali benedizioni di Geova si potevano aspettare gli ebrei pensando al fiume della visione di Ezechiele? (b) In che modo l’uso biblico dei termini “fiume” e “acqua” ci assicura che Geova benedirà i suoi servitori? (Vedi il riquadro “Fiumi di benedizioni da Geova”.)

      4 Un fiume di benedizioni. Nella Bibbia i fiumi e l’acqua sono spesso usati per descrivere il flusso delle vivificanti benedizioni che vengono da Geova. Il fatto che il fiume visto da Ezechiele sgorgasse dal tempio avrà fatto pensare agli ebrei che per ricevere le benedizioni spirituali di Geova avrebbero dovuto continuare a praticare la pura adorazione. Ma di quali benedizioni si trattava? Avrebbero di nuovo ricevuto istruzione spirituale dai sacerdoti e, grazie ai sacrifici offerti nel tempio, sarebbero stati di nuovo sicuri di poter ottenere il perdono dei loro peccati (Ezec. 44:15, 23; 45:17). In questo modo avrebbero riacquistato una condizione pura agli occhi di Geova, come se fossero stati lavati nell’acqua che usciva dal tempio.

      5. In che modo il fiume della visione rassicurava gli ebrei che le benedizioni sarebbero state sempre sufficienti per tutti?

      5 Le benedizioni sarebbero state sempre sufficienti per tutti? La visione dissipava ogni eventuale dubbio al riguardo: il corso d’acqua si ingrossava in modo miracoloso, diventando un fiume in soli due chilometri! (Ezec. 47:3-5). Se gli ebrei fossero aumentati di numero dopo il ritorno in Israele, anche le benedizioni di Geova si sarebbero estese per soddisfare i loro bisogni. Che rassicurante idea di abbondanza dava questo fiume!

      6. (a) Quale rassicurante promessa era contenuta nella visione di Ezechiele? (b) Quale avvertimento conteneva quella scena profetica? (Vedi anche la nota.)

      6 Acqua che dà vita. Nella visione avuta da Ezechiele il fiume sfociava nel Mar Morto, dando vita a buona parte d’esso. È da notare che grazie alle acque del fiume il mare si riempiva di moltissimi pesci, di una tale varietà da essere paragonabile a quella del Mar Grande, ovvero il Mediterraneo. Lungo le rive del Mar Morto, tra due località che evidentemente si trovavano a notevole distanza l’una dall’altra, c’era anche una fiorente attività di pesca. L’angelo disse: “Ovunque arriverà il torrente, tutto vivrà”. Questo significava forse che l’acqua proveniente dalla casa di Geova avrebbe raggiunto ogni punto del Mar Morto? No. L’angelo, infatti, spiegò che le acque vivificanti non sarebbero arrivate in alcune aree paludose e che quegli acquitrini sarebbero stati “abbandonati al sale” (Ezec. 47:8-11).b Quindi la scena profetica trasmetteva la rassicurante promessa che la pura adorazione avrebbe ridato vita e prosperità al popolo; tuttavia, conteneva anche un avvertimento: non tutti avrebbero accettato le benedizioni di Geova e quindi non tutti sarebbero stati sanati.

      7. Quale rassicurazione diede agli ebrei in esilio l’immagine degli alberi lungo le sponde?

      7 Alberi che provvedono cibo e guarigione. Cosa si può dire degli alberi che crescevano lungo le sponde del fiume? Aggiungevano sicuramente un gradevole tocco alla scena, ma avevano anche un significato. Ezechiele e gli altri ebrei avranno di certo pensato ai frutti deliziosi che sarebbero stati raccolti da quegli alberi, “nuovi frutti ogni mese”. Quella piacevole immagine li rassicurò ancora di più del fatto che Geova li avrebbe nutriti in senso spirituale. Ma non solo: le foglie degli alberi sarebbero servite “per la guarigione” (Ezec. 47:12). Geova sapeva che gli ebrei di ritorno dall’esilio avrebbero avuto bisogno soprattutto di una guarigione spirituale, ed è proprio questo ciò che promise. Il modo in cui avrebbe adempiuto questa promessa fu descritto in altre profezie relative al ristabilimento, come spiegato nel capitolo 9 di questa pubblicazione.

      8. Cosa indicava che la visione di Ezechiele avrebbe avuto un adempimento più grande?

      8 Comunque, come detto proprio nel capitolo 9, gli ebrei che tornarono dall’esilio videro realizzarsi queste profezie solo in misura limitata. Furono loro stessi a limitarne l’adempimento: come avrebbe potuto Geova benedirli pienamente se così spesso gli disubbidivano, ricadevano in una condotta sbagliata e trascuravano la pura adorazione? Gli ebrei fedeli erano addolorati e delusi per la condotta dei loro connazionali. Sapevano, però, che le promesse di Geova si realizzano sempre. (Leggi Giosuè 23:14.) Quindi un giorno la visione di Ezechiele avrebbe avuto un adempimento più grande. Ma quando?

      Il fiume ai nostri giorni

      9. In quale periodo la visione di Ezechiele ha un adempimento maggiore?

      9 Come abbiamo visto nel capitolo 14 di questa pubblicazione, la visione del tempio avuta da Ezechiele ha un adempimento maggiore “nella parte finale dei giorni”, il tempo in cui la pura adorazione viene elevata come mai prima (Isa. 2:2). Come si sta adempiendo oggi questa parte della visione?

      10, 11. (a) Quali benedizioni paragonabili a un fiume riceviamo oggi? (b) In che modo il flusso delle acque della verità si è ingrossato per soddisfare i bisogni spirituali delle persone negli ultimi giorni?

      10 Un fiume di benedizioni. A quale genere di benedizioni ci fa pensare l’acqua che sgorga dal tempio? Di certo ci vengono in mente tutti i doni di Geova che contribuiscono alla nostra salute e al nostro nutrimento in senso spirituale. Il più importante è il sacrificio di riscatto di Cristo, che ha il potere di purificarci rendendo possibile il perdono dei peccati. Inoltre, le verità contenute nella Parola di Dio sono paragonate ad acqua che purifica e dà vita (Efes. 5:25-27). In che modo questo fiume di benedizioni sta scorrendo oggi?

      11 Nel 1919 i servitori di Geova erano solo poche migliaia, ed erano entusiasti di ricevere il cibo spirituale di cui avevano bisogno. Nei decenni successivi, comunque, il loro numero continuò a crescere, e oggi ci sono più di otto milioni di servitori di Dio. Il flusso delle pure acque della verità è andato di pari passo con questa crescita? Certamente. Abbiamo cibo spirituale in grande abbondanza. Nel secolo scorso sono stati prodotti letteralmente miliardi di Bibbie, libri, riviste, opuscoli e volantini. Proprio come il fiume della visione di Ezechiele, il flusso di verità bibliche si è ingrossato rapidamente per soddisfare i bisogni del crescente numero di persone che in tutto il mondo vogliono conoscere Dio. Da molto tempo le pubblicazioni basate sulla Bibbia sono disponibili in forma stampata e ora, grazie al sito jw.org, anche in formato elettronico in oltre 900 lingue! Che effetto hanno queste acque di verità sulle persone che sono alla ricerca di Dio?

      12. (a) In che modo il messaggio della verità ha recato beneficio alle persone? (b) Quale opportuno avvertimento contiene la visione per noi oggi? (Vedi anche la nota.)

      12 Acqua che dà vita. A Ezechiele fu detto: “Ovunque arriverà il torrente, tutto vivrà”. Pensiamo al modo in cui il messaggio della verità ha recato benefìci a tutti coloro che sono entrati nel nostro paese spirituale. Le verità della Bibbia hanno portato vita e salute in senso spirituale a milioni di persone. Tuttavia, la visione contiene anche un opportuno avvertimento: non tutti continuano a essere ben disposti verso la verità. Come le paludi e gli acquitrini del Mar Morto di cui si parla nella visione di Ezechiele, ci sono persone che a un certo punto rifiutano di abbracciare la verità o di praticarla.c Non vogliamo assolutamente commettere un simile errore! (Leggi Deuteronomio 10:16-18.)

      13. Cosa ci insegnano gli alberi della visione?

      13 Alberi che provvedono cibo e guarigione. Gli alberi che nella visione si trovano sulle sponde del fiume insegnano qualcosa di incoraggiante anche a noi oggi. Quegli alberi producevano nuovi frutti ogni mese e le loro foglie servivano per la guarigione (Ezec. 47:12). Questo ci ricorda che Geova ci nutre abbondantemente e ci guarisce sotto il profilo più importante, quello spirituale. Il mondo di oggi è spiritualmente malato e ridotto alla fame. Pensiamo invece a quello che ci dà Geova. Dopo aver letto un articolo di una delle nostre riviste, cantato il cantico finale a un’assemblea o a un congresso, oppure visto un video o un programma mensile di JW Broadcasting, sarà capitato a tutti noi di sentirci benedetti per il cibo spirituale che riceviamo. Siamo veramente ben nutriti (Isa. 65:13, 14). E il cibo spirituale che abbiamo contribuisce a mantenerci spiritualmente in salute. I saggi consigli che riceviamo, solidamente basati sulla Parola di Dio, ci aiutano a combattere contro nemici spirituali come l’immoralità, l’avidità e la mancanza di fede. Geova ha anche disposto che chi soffre di una malattia spirituale causata da un grave peccato riceva aiuto. (Leggi Giacomo 5:14.) Siamo davvero benedetti, come indicato dagli alberi della visione di Ezechiele.

      14, 15. (a) Cosa possiamo imparare dalle zone paludose che non vengono sanate? (b) In che modo oggi traiamo beneficio dal fiume di benedizioni?

      14 Possiamo imparare qualcosa anche dalle zone paludose che non vengono sanate. Non vorremmo mai ostacolare il flusso delle benedizioni di Geova nella nostra vita. Sarebbe veramente tragico non essere sanati e rimanere nella condizione in cui si trovano molti in questo mondo malato (Matt. 13:15). Al contrario, siamo davvero felici di ricevere le benedizioni derivanti dal fiume della visione! Quando beviamo le pure acque della verità dalla Parola di Dio, quando ne parliamo ad altri e quando veniamo amorevolmente guidati, confortati e aiutati da anziani addestrati dallo schiavo fedele, possiamo pensare al fiume della visione di Ezechiele. Quel fiume porta vita e guarigione ovunque arrivi.

      15 Ci sarà un adempimento di questa visione anche in futuro? Come vedremo, il fiume scorrerà nel senso più pieno nel Paradiso.

      Il significato della visione nel Paradiso

      16, 17. (a) Perché possiamo dire che nel Paradiso il fiume simbolico avrà una portata maggiore? (b) In che modo trarremo beneficio dal fiume di benedizioni nel Paradiso?

      16 Pensiamo a quando saremo nel Paradiso, pienamente felici e circondati da amici e familiari. Studiare la visione del fiume avuta da Ezechiele può aiutarci a rendere questa immagine ancora più vivida e reale. A questo scopo prendiamo in considerazione ancora una volta le tre chiare e rassicuranti promesse racchiuse in questa visione.

      17 Un fiume di benedizioni. Nel Paradiso il fiume simbolico avrà, per così dire, una portata molto maggiore, perché recherà benefìci non solo spirituali ma anche fisici. Durante il Millennio, il Regno di Dio retto da Gesù aiuterà le persone fedeli a trarre beneficio dal riscatto in misura più piena e ad arrivare gradualmente alla perfezione. Non ci saranno più malattie, dottori, infermieri, ospedali e costose cure mediche! L’acqua della vita raggiungerà i milioni di sopravvissuti ad Armaghedon, “una grande folla” che viene “dalla grande tribolazione” (Riv. 7:9, 14). Il fiume di benedizioni, per quanto di dimensioni notevoli già all’inizio, sembrerà solo un ruscello in paragone a ciò che diventerà in seguito. Proprio come nella visione di Ezechiele, il fiume si ingrosserà per soddisfare i crescenti bisogni dell’umanità.

      Persone giovani e in buona salute sono felici e lavorano nel Paradiso. Sullo sfondo scorre un fiume.

      Nel Paradiso il fiume di benedizioni darà a tutti giovinezza e salute (Vedi il paragrafo 17)

      18. In che senso il “fiume d’acqua di vita” diventerà molto più grande durante il Millennio?

      18 Acqua che dà vita. Durante il Millennio, il “fiume d’acqua di vita” diventerà molto più grande (Riv. 22:1). Milioni, se non miliardi, di esseri umani saranno risuscitati in modo che abbiano la possibilità di vivere per sempre nel Paradiso. Le benedizioni di Geova dispensate attraverso il Regno includeranno la risurrezione di moltissime persone che da lungo tempo giacevano senza vita nella polvere (Isa. 26:19). Ma quei risuscitati rimarranno tutti in vita per sempre?

      19. (a) Da cosa capiamo che nel Paradiso verranno provvedute nuove acque di verità? (b) In che senso nel futuro alcune persone verranno ‘abbandonate al sale’?

      19 Ognuno dovrà decidere cosa fare. In quel tempo, infatti, saranno aperti nuovi rotoli; le rinfrescanti acque che vengono da Geova includeranno quindi nuove istruzioni, verità che saranno rivelate proprio allora. Che prospettiva emozionante! Eppure alcuni rifiuteranno quelle benedizioni e sceglieranno di disubbidire a Geova. Tuttavia, a chi si ribellerà durante il Millennio non sarà permesso di rovinare il Paradiso (Isa. 65:20). Sicuramente questo ci ricorda la visione di Ezechiele e le zone paludose che rimasero senza vita, ‘abbandonate al sale’. Coloro che si rifiuteranno ostinatamente di bere la preziosa acqua della vita si dimostreranno davvero poco saggi! Dopo il Millennio un gruppo di ribelli si schiererà con Satana. Comunque, tutti quelli che rifiuteranno il giusto dominio di Geova andranno incontro alla stessa fine: la morte eterna (Riv. 20:7-12).

      20. Quali disposizioni di Geova ci vengono in mente pensando agli alberi visti da Ezechiele?

      20 Alberi che provvedono cibo e guarigione. È desiderio di Geova che tutti vivano per sempre. Per aiutarci a non perdere questa meravigliosa prospettiva, egli provvederà anche in futuro qualcosa di simile agli alberi visti da Ezechiele. Nel Paradiso, comunque, le benedizioni di Geova saranno sia spirituali che fisiche. In cielo Gesù Cristo e i 144.000 regneranno per tutto il Millennio. In qualità di sacerdoti, i 144.000 dispenseranno i benefìci del sacrificio di riscatto di Cristo agli esseri umani fedeli, aiutandoli a raggiungere la perfezione (Riv. 20:6). Queste disposizioni per la guarigione fisica e spirituale ci ricordano proprio gli alberi che danno frutti nutrienti e le cui foglie servono per la guarigione. La visione di Ezechiele è simile a un altro bellissimo brano profetico, riportato dall’apostolo Giovanni. (Leggi Rivelazione 22:1, 2.) Le foglie degli alberi che vide Giovanni sono “per la guarigione delle nazioni”. Milioni di esseri umani fedeli beneficeranno dei servizi resi dai 144.000 nel ruolo di sacerdoti.

      Un piccolo corso d’acqua diventa un fiume, come nella visione di Ezechiele.

      RIQUADRO 19B: Un rivolo diventa un fiume

      21. Che effetto ha su di voi la visione di Ezechiele, e cosa vedremo nel prossimo capitolo? (Vedi il riquadro “Un rivolo diventa un fiume”.)

      21 Il fiume della visione di Ezechiele ci infonde certamente pace e speranza. Ci attende un futuro meraviglioso. Migliaia di anni fa Geova fece scrivere molte profezie per aiutarci a immaginare la vita nel Paradiso, e ci invita a essere lì per vedere l’adempimento più grande di quelle promesse. Ci saremo? Forse a volte ci chiediamo: “Ci sarà un posto anche per me nel Paradiso?” Vediamo come le ultime parole della profezia di Ezechiele ci rassicurano sotto questo aspetto.

      a Per di più, tra gli ebrei in esilio quelli che ricordavano la conformazione del loro paese di origine probabilmente sapevano che non poteva trattarsi di un fiume letterale, perché sgorgava da un tempio posto su un monte altissimo, ma un monte del genere non esisteva in quei luoghi. Inoltre la visione faceva pensare che il fiume scorresse in modo lineare e senza ostruzioni fino al Mar Morto, altra cosa geograficamente impossibile.

      b Alcuni commentatori pensano che questa espressione abbia un significato positivo. Fanno notare che raccogliere il sale per usarlo come conservante è da moltissimo tempo un’attività redditizia nella regione del Mar Morto. Il brano biblico, però, dice espressamente riguardo a quegli acquitrini: “Non saranno sanati”. Nella visione gli acquitrini restano senza vita perché non vengono raggiunti dalle acque vivificanti che provengono dalla casa di Geova. Sembra dunque che in questo caso la salinità vada intesa in senso negativo (Sal. 107:33, 34; Ger. 17:6).

      c Pensiamo anche alla parabola della rete a strascico pronunciata da Gesù. Nella rete vengono presi molti pesci, ma non tutti risultano essere “buoni”. Quelli “inadatti” devono essere buttati via. In questo modo Gesù avvertì che, tra tutti coloro che entrano nell’organizzazione di Geova, un numero consistente di persone avrebbe potuto rivelarsi infedele nel corso del tempo (Matt. 13:47-50; 2 Tim. 2:20, 21).

  • “Ripartirete il paese come eredità”
    La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita!
    • Un fiume scorre nel paese che dev’essere suddiviso e si getta nel mare.

      CAPITOLO 20

      “Ripartirete il paese come eredità”

      EZECHIELE 45:1

      IN QUESTO CAPITOLO La suddivisione del paese e il suo significato

      1, 2. (a) Quale comando dà Geova a Ezechiele e agli altri ebrei in esilio? (b) Quali domande verranno prese in esame?

      È IL 593 a.E.V. Il profeta Ezechiele riceve una visione che probabilmente gli ricorda quello che è accaduto circa 900 anni prima, ai giorni di Mosè e Giosuè. Allora Geova aveva indicato a Mosè i confini della Terra Promessa e in seguito aveva detto a Giosuè come il paese doveva essere suddiviso fra le tribù di Israele (Num. 34:1-15; Gios. 13:7; 22:4, 9). Ma ora Geova comanda a Ezechiele e agli altri ebrei in esilio di suddividere di nuovo la Terra Promessa fra le tribù di Israele (Ezec. 45:1; 47:14; 48:29).

      2 Quale messaggio trasmise questa visione a Ezechiele e agli altri ebrei in esilio? Perché la visione è incoraggiante per il popolo di Dio oggi? Avrà un adempimento maggiore in futuro?

      Una visione, quattro rassicuranti promesse

      3, 4. (a) Quali quattro promesse contiene l’ultima visione avuta da Ezechiele? (b) Su quale promessa si concentra questo capitolo?

      3 L’ultima visione avuta da Ezechiele occupa nove capitoli del suo libro (Ezec. 40:1–48:35). Contiene quattro promesse riguardanti la ristabilita nazione di Israele che rassicurarono gli ebrei in esilio. Di quali promesse si tratta? Primo, nel tempio di Dio sarebbe stata ristabilita la pura adorazione. Secondo, la nazione ristabilita sarebbe stata guidata da sacerdoti e pastori giusti. Terzo, tutti quelli che sarebbero tornati in Israele avrebbero ricevuto un’eredità nel paese. Quarto, Geova sarebbe stato con loro: avrebbe dimorato di nuovo in mezzo a loro.

      4 I capitoli 13 e 14 di questa pubblicazione hanno spiegato come si sarebbero avverate le prime due promesse, cioè il ristabilimento della vera adorazione e la presenza di pastori giusti alla guida del popolo. Questo capitolo si concentra sulla terza promessa, quella relativa al paese assegnato in eredità. Il prossimo parlerà della promessa riguardante la presenza di Geova (Ezec. 47:13-21; 48:1-7, 23-29).

      “Questo paese [...] vi è assegnato in eredità”

      5, 6. (a) Secondo la visione di Ezechiele, quale territorio doveva essere assegnato? (Vedi l’immagine iniziale.) (b) Qual era lo scopo della visione riguardante la suddivisione del paese?

      5 Leggi Ezechiele 47:14. Con questa visione Geova richiamò l’attenzione di Ezechiele su un territorio che sarebbe presto diventato “come il giardino di Eden” (Ezec. 36:35). Geova affermò: “Questo è il territorio del paese che assegnerete in eredità alle 12 tribù d’Israele” (Ezec. 47:13). “Il territorio” da assegnare era il ristabilito paese di Israele in cui gli ebrei sarebbero tornati. Poi, come riportato in Ezechiele 47:15-21, Geova descrisse nei particolari i confini dell’intero paese.

      6 Qual era lo scopo di questa visione riguardante la suddivisione del paese? La descrizione precisa dei confini assicurò a Ezechiele e agli altri ebrei in esilio che il loro amato paese sarebbe stato ristabilito. Quella promessa di Geova, espressa in un modo così vivido e ricco di particolari, sarà stata di certo rincuorante per loro. Ma l’antico popolo di Dio ricevette davvero un paese in eredità? Sì!

      Un fiume scorre nel paese che dev’essere suddiviso e si getta nel mare.

      7. (a) Cosa avvenne a partire dal 537 a.E.V., e a cosa ci fa pensare questo? (b) Cosa prenderemo in considerazione prima di tutto?

      7 Nel 537 a.E.V., circa 56 anni dopo che Ezechiele ebbe ricevuto quella visione, un primo gruppo composto da migliaia di esuli ebrei tornò nel paese di Israele e ne prese possesso. Quei notevoli eventi che ebbero luogo nel lontano passato ci ricordano qualcosa che si è verificato tra i servitori di Dio nei tempi moderni. Si può dire che anche a loro è stato assegnato un paese. In che senso? Geova ha permesso ai suoi servitori di entrare in un paese spirituale e di prenderne possesso. Il ristabilimento dell’antica Terra Promessa può quindi insegnarci molto sul ristabilimento del paese spirituale del popolo di Dio oggi. Tuttavia, prima di capire cosa possiamo imparare al riguardo, vediamo perché possiamo concludere che oggi esiste davvero un paese spirituale.

      8. (a) Con quale nazione Geova sostituì l’Israele naturale? (b) Cos’è il paese, o paradiso, spirituale? (c) Quando è venuto all’esistenza questo paese, e chi vi si è stabilito?

      8 In una precedente visione, Geova aveva indicato a Ezechiele che le profezie sul ristabilimento di Israele avrebbero avuto un adempimento più grande dopo che “il [suo] servitore Davide”, Gesù Cristo, avrebbe iniziato a regnare (Ezec. 37:24). Questo avvenne nel 1914. Già da tempo l’Israele naturale in quanto popolo di Dio era stato sostituito dall’Israele spirituale, i cristiani unti con lo spirito. (Leggi Matteo 21:43; 1 Pietro 2:9.) Geova però non si limitò a sostituire la nazione dell’Israele naturale con quella dell’Israele spirituale, ma sostituì anche il paese letterale di Israele con un paese, o paradiso, spirituale (Isa. 66:8). Come abbiamo visto nel capitolo 17 di questa pubblicazione, il paese spirituale è l’ambiente spiritualmente sicuro in cui gli unti rimasti sulla terra adorano Geova dal 1919. (Vedi il riquadro 9B, “Perché il 1919?”) Con il passare del tempo, anche coloro che avevano la speranza terrena, le “altre pecore”, iniziarono a stabilirsi in quel paese spirituale (Giov. 10:16). Anche se oggi il paradiso spirituale è in continuo sviluppo ed espansione, ne godremo pienamente i benefìci solo dopo Armaghedon.

      Una ripartizione equa e precisa

      9. Quali istruzioni dettagliate diede Geova riguardo alla suddivisione del paese?

      9 Leggi Ezechiele 48:1, 28. Dopo aver fissato i confini del paese, Geova diede istruzioni dettagliate su come suddividerlo. Comandò che venisse ripartito fra le 12 tribù in modo equo e preciso da nord a sud, con la tribù di Dan all’estremità settentrionale e la tribù di Gad all’estremità meridionale. Il paese sarebbe stato suddiviso in 12 strisce di territorio, ognuna delle quali si sarebbe estesa dal confine orientale del paese fino al suo confine occidentale, il Mar Grande, cioè il Mediterraneo (Ezec. 47:20).

      10. Perché questa parte della visione sarà stata rassicurante per gli ebrei in esilio?

      10 In che modo questa parte della visione di Ezechiele avrà rassicurato gli ebrei in esilio? La descrizione dettagliata della suddivisione del paese avrà fatto capire agli esiliati che si trattava di una cosa ben organizzata. Inoltre, la precisa ripartizione del paese tra le 12 tribù metteva in evidenza che tutti gli ebrei tornati dall’esilio avrebbero sicuramente ricevuto un’eredità nel paese ristabilito. Nessuno sarebbe rimasto senza una proprietà terriera o senza casa.

      Un uomo dall’aspetto simile al rame mostra a Ezechiele il paese assegnato in eredità.

      RIQUADRO 20A: La suddivisione del paese

      11. Cosa impariamo dalla visione relativa alla suddivisione del paese? (Vedi il riquadro “La suddivisione del paese”.)

      11 Cosa ci insegna questa visione oggi? Nella Terra Promessa ristabilita c’era posto non solo per i sacerdoti, i leviti e i capi, ma anche per tutti gli altri componenti delle 12 tribù (Ezec. 45:4, 5, 7, 8). Allo stesso modo, oggi nel paradiso spirituale c’è posto non solo per gli unti rimasti sulla terra e per coloro che nella “grande folla” hanno incarichi di responsabilità, ma anche per tutti gli altri componenti di questa “grande folla” (Riv. 7:9).a Per quanto modesto possa essere il nostro ruolo nell’organizzazione, nel paese spirituale abbiamo un posto sicuro e un incarico prezioso. Questo è davvero rincuorante!

      Collage: Servitori di Geova oggi. 1. Una sorella aiuta la sua anziana madre a prendere le medicine. 2. Una missionaria addestra una proclamatrice più giovane nel ministero. Stanno predicando su una spiaggia. 3. Una madre single studia la Bibbia con i suoi due figli. 4. Gerrit Lösch presiede l’adorazione mattutina della famiglia Betel. 5. Una sorella anziana prega. Ha sulle ginocchia una Bibbia e un elenco di fratelli che sono in carcere. 6. Un fratello pulisce un bagno in una Sala del Regno. 7. Un fratello addetto al parcheggio fuori da una Sala delle Assemblee. 8. Fratelli all’interno di uno studio di registrazione in un ufficio di traduzione decentrato.

      A prescindere dal ruolo che abbiamo nella sua organizzazione, Geova apprezza i nostri sforzi (Vedi il paragrafo 11)

      Due notevoli differenze e il significato che hanno per noi

      12, 13. Cosa comandò specificamente Geova riguardo alla ripartizione del paese?

      12 Alcune istruzioni di Geova sulla ripartizione del paese avranno lasciato perplesso Ezechiele, perché erano diverse da quelle date a Mosè. Prendiamo in esame due differenze. Una ha a che fare con il paese, l’altra con i suoi abitanti.

      13 Il paese. A Mosè era stato detto di dare alle tribù più numerose un territorio più grande (Num. 26:52-54). Nella visione di Ezechiele, invece, Geova comandò specificamente che tutte le tribù ne ricevessero “parti uguali [“ciascuno come suo fratello”, nt.]” (Ezec. 47:14). La distanza tra il confine settentrionale e quello meridionale di ognuno dei territori delle 12 tribù doveva essere esattamente la stessa. Tutti gli israeliti, a prescindere dalla tribù di appartenenza, avrebbero avuto accesso in ugual misura alle ricchezze naturali che la fertile Terra Promessa poteva offrire loro.

      14. In che senso quello che Geova disse a Ezechiele sugli stranieri residenti andava oltre quanto scritto nella Legge?

      14 Gli abitanti. La Legge mosaica tutelava gli stranieri e permetteva loro di adorare Geova insieme agli israeliti, ma non prevedeva che avessero possedimenti nel paese (Lev. 19:33, 34). È da notare, però, che quello che Geova disse a Ezechiele andava oltre quanto scritto nella Legge. Geova comandò: “Dovrete dare allo straniero un’eredità nel territorio della tribù in cui si è stabilito”. Con quel comando Geova aboliva una differenza sostanziale tra gli “israeliti di nascita” e gli stranieri residenti nel paese (Ezec. 47:22, 23). Ezechiele notò che tra gli abitanti del paese ristabilito della visione erano evidenti unità nell’adorazione e imparzialità (Lev. 25:23).

      15. Quale verità riguardo a Geova fu confermata dai comandi relativi al paese e ai suoi abitanti?

      15 I due importanti comandi che Ezechiele ricevette riguardo al paese e ai suoi abitanti saranno stati rassicuranti per chi era in esilio. Quegli esuli capirono che Geova avrebbe dato un posto a ognuno di loro, senza fare differenze tra israeliti di nascita e stranieri che avevano abbracciato la pura adorazione (Esd. 8:20; Nee. 3:26; 7:6, 25; Isa. 56:3, 8). Questi comandi confermavano anche una verità rincuorante e sempre valida: per Geova tutti coloro che lo servono sono ugualmente preziosi. (Leggi Aggeo 2:7.) Oggi, sia che abbiamo la speranza di vivere in cielo o sulla terra, apprezziamo tutti questa verità.

      16, 17. (a) Quali benefìci traiamo dall’esaminare i dettagli relativi al paese e ai suoi abitanti? (b) Cosa esamineremo nel prossimo capitolo?

      16 Quali benefìci traiamo dall’esaminare questi dettagli relativi al paese e ai suoi abitanti? Ci viene ricordato che l’imparzialità e l’unità devono essere evidenti nella nostra famiglia mondiale di fratelli. Geova è imparziale. Quindi ognuno di noi dovrebbe chiedersi: “Sono imparziale come lo è Geova? Tratto ogni compagno di fede con autentico rispetto a prescindere dalla sua etnia o dalle sue circostanze?” (Rom. 12:10). Siamo contenti che Geova abbia dato a ognuno di noi la stessa possibilità di entrare nel paradiso spirituale, dove rendiamo con tutta l’anima sacro servizio al nostro Padre celeste e riceviamo le sue benedizioni (Gal. 3:26-29; Riv. 7:9).

      Sorelle di etnie ed età diverse tengono l’adorazione in famiglia a casa di una sorella disabile.

      Sono imparziale e tratto gli altri con autentico rispetto come fa Geova? (Vedi i paragrafi 15 e 16)

      17 Rimane ora da esaminare la quarta promessa contenuta nell’ultima visione di Ezechiele, quella secondo cui Geova avrebbe dimorato con gli ebrei in esilio. Cosa possiamo imparare da quella promessa? Troveremo la risposta nel prossimo capitolo.

      a Per un approfondimento riguardo al posto speciale e ai particolari incarichi che Geova ha riservato ai sacerdoti e al capo nel paese spirituale, vedi il capitolo 14 di questa pubblicazione.

  • “Il nome della città sarà ‘Geova è lì’”
    La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita!
    • La città chiamata ‘Geova è lì’, vista dall’alto.

      CAPITOLO 21

      “Il nome della città sarà ‘Geova è lì’”

      EZECHIELE 48:35

      IN QUESTO CAPITOLO Il significato della città e della contribuzione

      1, 2. (a) Per quale scopo speciale viene riservata una parte del paese? (Vedi l’immagine di copertina.) (b) Quale garanzia fornisce la visione agli ebrei in esilio?

      NELL’ULTIMA visione che riceve, Ezechiele viene a sapere che una parte del paese deve essere riservata per uno scopo speciale. Quest’area non viene assegnata in eredità a una delle tribù di Israele, ma viene offerta a Geova come contribuzione. Ezechiele viene anche a sapere di una città che ha un nome particolare. Questa parte della visione fornisce agli ebrei in esilio un’importantissima garanzia: quando torneranno nel loro amato paese, Geova sarà con loro.

      2 Ezechiele fornisce una descrizione dettagliata di quella contribuzione. Esaminiamo questo brano biblico, ricco di significato per noi che adoriamo Geova oggi.

      Una veduta dall’alto di una porzione del paese chiamata ‘l’intera contribuzione’ e della città chiamata ‘Geova è lì’. Il tempio della visione di Ezechiele, che risplende della gloria di Geova, è sulla cima di un monte altissimo dove c’è un corso d’acqua che scorre verso valle.

      La “contribuzione santa” e la “città”

      Una cartina della parte del paese chiamata ‘contribuzione’, riservata da Geova; sulla cartina c’è un rettangolo che racchiude la porzione del paese chiamata ‘l’intera contribuzione’.

      RIQUADRO 21A: “La porzione che dovrete riservare come contribuzione”

      3. A proposito della parte del paese riservata per uno scopo speciale, quali cinque aree vengono menzionate, e che funzione avevano? (Vedi il riquadro “La porzione che dovrete riservare come contribuzione”.)

      3 Nella parte del paese riservata per uno scopo speciale c’era un’area che misurava 25.000 cubiti (circa 13 chilometri) da nord a sud e 25.000 cubiti da est a ovest. Questa porzione quadrata del paese era chiamata “l’intera contribuzione”. Era divisa in tre strisce orizzontali. La striscia settentrionale era per i leviti, mentre quella centrale era riservata al tempio e ai sacerdoti. Queste due strisce formavano la “contribuzione santa”. “L’area rimanente”, la striscia meridionale e più piccola, era destinata a un “uso profano” ed era “assegnata alla città” (Ezec. 48:15, 20).

      4. Cosa possiamo imparare da ciò che viene detto sulla contribuzione per Geova?

      4 Cosa impariamo da ciò che viene detto sulla contribuzione per Geova? Nell’assegnare il territorio, Geova ne riservò prima una parte per questa contribuzione speciale e poi una parte per le tribù. In questo modo rese chiaro che si doveva dare la massima importanza a quello che sarebbe stato il centro spirituale del paese (Ezec. 45:1). Senz’altro gli ebrei in esilio impararono molto dall’ordine di priorità seguito nel suddividere il paese: dovevano mettere la pura adorazione al primo posto nella loro vita. Anche noi oggi diamo la massima importanza alle attività spirituali, come lo studio della Parola di Dio, la frequenza alle adunanze e la predicazione. Se imitiamo l’esempio di Geova nello stabilire le giuste priorità, la nostra vita ruoterà intorno alla pura adorazione.

      “In mezzo a essa ci sarà la città”

      5, 6. (a) A chi apparteneva la città? (b) Cosa non rappresenta la città, e perché?

      5 Leggi Ezechiele 48:15. Cosa rappresentano la città e il territorio circostante? (Ezec. 48:16-18). Parlando dell’area in cui si trovava la città, Geova aveva detto: “Apparterrà all’intera casa d’Israele” (Ezec. 45:6, 7). Quindi la città e il territorio circostante non facevano parte della “contribuzione santa” che si doveva “riservare a Geova” (Ezec. 48:9). Con questo in mente vediamo cosa possiamo imparare dalla città.

      6 Per capire quali lezioni possiamo trarre, dobbiamo prima comprendere cosa questa città non rappresenta. Non può rappresentare la Gerusalemme ricostruita con il suo tempio, perché all’interno della città della visione di Ezechiele non c’era nessun tempio. Non può neanche raffigurare un’altra città del paese di Israele, perché né gli ebrei che tornarono dall’esilio né i loro discendenti costruirono mai una città simile a quella della visione. Infine, non può rappresentare una città celeste, perché era costruita su un’area destinata a un uso “profano” (cioè non sacro), e non su un’area destinata alla pura adorazione (Ezec. 42:20).

      7. Che tipo di città vide Ezechiele, e cosa sembra rappresentare? (Vedi l’immagine iniziale.)

      7 Cosa rappresenta, quindi, la città della visione di Ezechiele? Dobbiamo ricordare che Ezechiele vide la città nella stessa visione in cui vide il paese (Ezec. 40:2; 45:1, 6). Da quanto comprendiamo dalla Parola di Dio, il paese della visione non è un paese letterale, perciò anche la città dev’essere una città simbolica. Cosa potrebbe venirci in mente quando si parla di una città? Il termine fa pensare a una struttura organizzata costituita da persone che vivono nello stesso posto. Quindi sembra che la città della visione di Ezechiele, che era una struttura ordinata di forma perfettamente quadrata, rappresenti la sede ben organizzata di un organo amministrativo.

      La città chiamata ‘Geova è lì’, vista dall’alto.

      8. Qual è la sfera di attività di questo organo amministrativo, e perché possiamo dirlo?

      8 Qual è la sfera di attività di questo organo amministrativo? La visione di Ezechiele rivela che la città opera all’interno del paese spirituale. Quindi questa amministrazione oggi opera all’interno del paradiso spirituale, nell’ambito delle attività del popolo di Dio. E cosa indica il fatto che la città si trovasse su suolo “profano”? Questo ci ricorda che l’amministrazione non è celeste ma terrena. Tale amministrazione sta operando a beneficio di tutti coloro che risiedono nel paradiso spirituale.

      9. (a) Da chi è composta oggi questa amministrazione terrena? (b) Cosa farà Gesù durante il Millennio?

      9 Da chi è composta questa amministrazione terrena? Nella visione di Ezechiele colui che guidava la città era definito “il capo” (Ezec. 45:7). Era un sorvegliante, ma non era né un sacerdote né un levita. Oggi questo capo ci fa pensare ai sorveglianti delle congregazioni, in modo particolare a quelli che non sono unti con lo spirito. Questi amorevoli pastori spirituali che fanno parte delle “altre pecore” sono umili servitori terreni del governo celeste di Cristo (Giov. 10:16). Durante il Millennio Gesù sceglierà e nominerà “principi”, cioè anziani qualificati, “su tutta la terra” (Sal. 45:16). Sotto la guida del Regno celeste, questi uomini cureranno gli interessi del popolo di Dio durante il Millennio.

      “Geova è lì”

      10. Qual è il nome della città, e perché è rassicurante?

      10 Leggi Ezechiele 48:35. Il nome della città era “Geova è lì”. Questo nome era una rassicurazione del fatto che nella città era evidente la presenza di Geova. Mostrando a Ezechiele quella città collocata in una posizione centrale, in pratica Geova stava dicendo agli ebrei in esilio: “Sarò di nuovo con voi!” Che promessa rassicurante!

      11. Cosa possiamo imparare dalla città della visione e dal suo nome?

      11 Cosa possiamo imparare da questa parte della profezia di Ezechiele? Il nome della città è per noi oggi una rassicurazione del fatto che Geova risiede con i suoi fedeli servitori sulla terra, e che continuerà a essere con loro per sempre. Il significato di questo nome racchiude anche un’altra importante verità: la città esiste non per dare potere a qualche uomo, ma per far sì che vengano applicati gli amorevoli e ragionevoli princìpi di Geova. Ad esempio, Geova non ha dato all’amministrazione l’autorità di decidere come suddividere il paese. Al contrario, Geova si aspetta che gli amministratori rispettino le decisioni che prende nel concedere privilegi ai suoi servitori, inclusi coloro che potrebbero apparire insignificanti (Ezec. 46:18; 48:29).

      12. (a) Qual è un’importante caratteristica della città, e cosa sta a indicare? (b) Cosa imparano i sorveglianti cristiani dal fatto che la città ha tante porte?

      12 Qual è un’altra importante caratteristica della città chiamata “Geova è lì”? Mentre le città antiche erano protette da mura e avevano meno porte possibile, la città della visione ha 12 porte (Ezec. 48:30-34). Questo gran numero di porte, tre per ognuno dei suoi quattro lati, indica che gli amministratori della città sono avvicinabili e si rendono disponibili per tutti i servitori di Dio. Inoltre, il fatto che le porte siano 12 indica che la città è aperta a tutti, “all’intera casa d’Israele” (Ezec. 45:6). I sorveglianti cristiani possono trarre un’importante lezione dal fatto che la città è così accessibile: Geova desidera che siano avvicinabili e pronti ad aiutare tutti coloro che vivono nel paradiso spirituale.

      Un anziano chiacchiera con dei bambini nella Sala del Regno e guarda i disegni che hanno fatto.

      I sorveglianti cristiani sono avvicinabili e si rendono disponibili (Vedi il paragrafo 12)

      I servitori di Dio vengono ad adorare e sostengono la città

      13. Cosa disse Geova riguardo alle diverse forme di servizio che venivano svolte?

      13 Torniamo al tempo di Ezechiele e prendiamo in esame altri particolari della dettagliata visione riguardante la ripartizione del paese. Nella visione Geova parlò al profeta di persone impegnate in diverse forme di servizio. “I sacerdoti, i ministri del santuario”, dovevano offrire sacrifici e avvicinarsi a Geova per servirlo. “I leviti, i ministri del tempio”, dovevano ‘avere cura del servizio che vi si svolgeva e di tutto ciò che vi si doveva fare’ (Ezec. 44:14-16; 45:4, 5). Inoltre, nei pressi della città c’erano dei lavoratori. Di chi si trattava?

      14. Cosa ci ricordano coloro che lavoravano nelle vicinanze della città?

      14 Coloro che lavoravano nelle vicinanze della città provenivano “da tutte le tribù d’Israele” e ricoprivano un ruolo di supporto. Il loro incarico consisteva nel coltivare la terra, il cui prodotto ‘sfamava quelli che servivano la città’ (Ezec. 48:18, 19). Questo ci ricorda un’opportunità che abbiamo oggi. Quale? Tutti gli abitanti del paradiso spirituale hanno l’opportunità di sostenere nel loro servizio gli unti fratelli di Cristo e quei componenti della “grande folla” a cui Geova ha affidato incarichi di responsabilità (Riv. 7:9, 10). In modo particolare possiamo dare loro il nostro sostegno seguendo di buon grado le istruzioni provvedute dallo schiavo fedele.

      15, 16. (a) Quale altro dettaglio è contenuto nella visione di Ezechiele? (b) In quali attività abbiamo l’opportunità di impegnarci?

      15 La visione di Ezechiele contiene un altro dettaglio che può insegnarci qualcosa riguardo al nostro ministero. Geova disse che i componenti delle 12 tribù non levitiche avrebbero operato in due luoghi: nel cortile del tempio e nei pascoli intorno alla città. Cosa avrebbero fatto? Nel cortile del tempio tutte le tribù sarebbero venute “per adorare” Geova offrendogli sacrifici (Ezec. 46:9, 24). Nelle terre intorno alla città componenti di tutte le tribù sarebbero venuti per sostenere la città coltivando il suolo. Cosa possiamo imparare da questi lavoratori?

      16 Oggi i membri della grande folla hanno l’opportunità di impegnarsi in attività simili a quelle svolte nella visione di Ezechiele. Adorano Geova “nel suo tempio” offrendo ‘sacrifici di lode’ (Riv. 7:9-15; Ebr. 13:15). Partecipano all’opera di predicazione ed esprimono la loro fede alle adunanze con i commenti e con il canto. Ritengono che questo modo diretto di adorare Geova sia la loro responsabilità principale (1 Cron. 16:29). Inoltre, molti servitori di Geova sono in grado di sostenere la sua organizzazione in diversi modi pratici. Ad esempio, si impegnano nella costruzione e nella manutenzione di Sale del Regno e filiali, e partecipano a molti altri progetti promossi dall’organizzazione di Geova. Altri sostengono questi progetti contribuendo economicamente. Tutte queste attività, paragonabili alla coltivazione della terra intorno alla città, vengono svolte “alla gloria di Dio” (1 Cor. 10:31). I membri della grande folla compiono il loro servizio con entusiasmo e gioia, perché sanno che “Dio si compiace di tali sacrifici” (Ebr. 13:16). Cogliamo anche noi ogni opportunità per servire Geova in questi modi?

      Persone portano dei cereali e pascolano mucche e pecore vicino a una porta della città chiamata ‘Geova è lì’.

      Cosa possiamo imparare dalla descrizione delle diverse attività che si svolgono all’interno e all’esterno della città? (Vedi i paragrafi da 14 a 16)

      “Noi aspettiamo nuovi cieli e una nuova terra”

      17. (a) Quale adempimento di questa parte della visione vedremo in futuro? (b) Chi trarrà beneficio dall’amministrazione durante il Millennio?

      17 In futuro ci sarà un adempimento più grande della parte della visione di Ezechiele che riguarda la contribuzione. In che senso? Ezechiele vide che la parte di territorio chiamata “contribuzione santa”, in cui si trovava “il santuario di Geova”, era al centro del paese (Ezec. 48:10). Questo ci rassicura del fatto che dopo Armaghedon, a prescindere da dove abiteremo sulla terra, Geova dimorerà con noi (Riv. 21:3). Durante il Millennio l’amministrazione a cui fa pensare la città della visione — cioè coloro che saranno stati incaricati di curare gli interessi del popolo di Dio sulla terra — estenderà la sua influenza a tutto il pianeta, guidando e istruendo amorevolmente tutti coloro che faranno parte della “nuova terra”, una nuova società umana (2 Piet. 3:13).

      18. (a) Come facciamo a essere sicuri che l’amministrazione agirà in armonia con il modo di governare di Dio? (b) Quale garanzia ci dà il nome della città?

      18 Come facciamo a essere sicuri che l’amministrazione continuerà ad agire in armonia con il modo di governare di Dio? Come si comprende dalla Bibbia, c’è una corrispondenza tra la città terrena con 12 porte e la città celeste con 12 porte, la Nuova Gerusalemme, che rappresenta i 144.000 che regneranno con Cristo (Riv. 21:2, 12, 21-27). Questo indica che l’amministrazione terrena opererà in accordo con tutte le decisioni prese dal Regno di Dio in cielo, e le eseguirà scrupolosamente. Il nome della città, “Geova è lì”, è una garanzia del fatto che nel Paradiso la pura adorazione prospererà per sempre. Che meravigliosa prospettiva!

  • “Il nome della città sarà ‘Geova è lì’”
    La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita!
  • Fiumi di benedizioni da Geova
    La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita!
    • Un fiume.

      RIQUADRO 19A

      Fiumi di benedizioni da Geova

      Esaminiamo alcuni passi biblici dove i termini “fiume” e “acqua” sono usati per rappresentare le benedizioni che provengono da Geova. Considerando questi brani nell’insieme, possiamo imparare qualcosa di molto incoraggiante sui modi in cui Geova ci benedice.

      GIOELE 3:18 Questa profezia menziona una sorgente d’acqua che esce dal santuario e irriga l’arida “Valle delle Acacie”. Quindi sia Gioele che Ezechiele parlano di un fiume che dà vita a un luogo desolato. In entrambi i casi il fiume proviene dalla casa di Geova, cioè dal tempio.

      ZACCARIA 14:8 Il profeta Zaccaria parla di “acque vive” che sgorgano dalla città di Gerusalemme. Metà delle acque scorre verso il mare orientale, cioè il Mar Morto, e metà verso il mare occidentale, cioè il Mediterraneo. Gerusalemme era “la città del gran Re”, Geova Dio (Matt. 5:35). Il fatto che Zaccaria menzioni questa città ci fa venire in mente il dominio che Geova eserciterà sull’intera terra nel futuro. Come abbiamo capito da tempo, le acque di questa profezia indicano che nel Paradiso Geova benedirà gli esseri umani fedeli appartenenti a due gruppi: i sopravvissuti alla grande tribolazione e i risuscitati.

      RIVELAZIONE 22:1, 2 L’apostolo Giovanni vede un fiume simbolico molto simile a quello visto da Ezechiele. Questo fiume, però, non esce dal tempio ma dal trono di Geova. Quindi questa visione, come la profezia di Zaccaria, sembra porre l’accento sulle benedizioni del dominio di Dio durante il Millennio.

      Naturalmente, la differenza tra le benedizioni rese possibili dal dominio di Geova e quelle rappresentate dal fiume della visione di Ezechiele è molto sottile. Tutte queste benedizioni, infatti, provengono da Geova e raggiungono tutti coloro che gli sono fedeli.

      SALMO 46:4 Questo versetto sembra racchiudere entrambi gli aspetti che emergono da questi passi biblici, cioè l’adorazione e il dominio. Il fiume menzionato qui rallegra sia “la città di Dio”, che fa pensare al Regno e al dominio di Dio, sia “il santo gran tabernacolo dell’Altissimo”, che fa pensare alla pura adorazione.

      Nell’insieme questi passi biblici ci assicurano che Geova benedirà gli esseri umani fedeli in due modi. Riceveremo benedizioni in eterno sia dal suo dominio sia da ciò che lui ha stabilito per la pura adorazione. Facciamo tutto il possibile per continuare ad attingere “acqua viva”, cioè gli amorevoli provvedimenti di Geova Dio e di suo Figlio per darci vita eterna! (Ger. 2:13; Giov. 4:10).

  • Un rivolo diventa un fiume
    La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita!
    • RIQUADRO 19B

      Un rivolo diventa un fiume

      Ezechiele osserva un piccolo corso d’acqua che sgorga dal santuario di Geova e che diventa miracolosamente un fiume in soli due chilometri. Lungo le sponde vede alberi rigogliosi che provvedono cibo e guarigione. Che significato ha questa parte della visione?

      Un corso d’acqua sgorga dal santuario di Geova e diventa un fiume profondo. Lungo il corso del fiume sono indicati i vari livelli di profondità. 1.000 cubiti: acqua alle caviglie. 2.000 cubiti: acqua alle ginocchia. 3.000 cubiti: acqua ai fianchi. 4.000 cubiti: acqua molto profonda.

      Un fiume di benedizioni

      NELL’ANTICHITÀ Gli ebrei in esilio che tornarono nel loro paese furono benedetti quando parteciparono al ristabilimento della pura adorazione al tempio

      AI NOSTRI GIORNI Nel 1919 la pura adorazione fu ristabilita, e questo permise ai fedeli servitori di Dio di ricevere benedizioni spirituali senza precedenti

      NEL FUTURO Dopo Armaghedon le benedizioni di Geova saranno di natura sia fisica che spirituale

      Acqua che dà vita

      NELL’ANTICHITÀ Geova benedisse abbondantemente i suoi servitori ubbidienti, anche quando aumentarono di numero, facendoli prosperare spiritualmente

      AI NOSTRI GIORNI Nel paradiso spirituale, che continua a espandersi, sempre più persone ricevono le benedizioni di Geova e vengono alla vita in senso spirituale

      NEL FUTURO Milioni di risuscitati si uniranno a coloro che saranno sopravvissuti ad Armaghedon, e tutti loro verranno riccamente benedetti da Geova

      Alberi che provvedono cibo e guarigione

      NELL’ANTICHITÀ Geova nutrì spiritualmente i suoi servitori fedeli nel paese ristabilito; li guarì anche dalla malattia spirituale che per molto tempo li aveva afflitti

      AI NOSTRI GIORNI Una gran quantità di cibo spirituale sta aiutando le persone a combattere contro la malattia e la fame di natura spirituale che affliggono questo mondo

      NEL FUTURO Cristo e i 144.000 che regneranno con lui aiuteranno gli esseri umani ubbidienti a raggiungere la perfezione e a vivere per sempre godendo di vigore e buona salute!

      Ritorna al capitolo 19, paragrafi da 4 a 21

  • La suddivisione del paese
    La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita!
    • Un uomo dall’aspetto simile al rame mostra a Ezechiele il paese assegnato in eredità.

      RIQUADRO 20A

      La suddivisione del paese

      La descrizione precisa dei confini assicurò agli ebrei in esilio che il loro amato paese sarebbe stato ristabilito. Cosa ci insegna questa visione oggi? Prendiamone in esame due aspetti.

      Una cartina che mostra i confini dei territori assegnati agli ebrei tornati dall’esilio, come riportato da Ezechiele. Il paese è suddiviso in modo equo tra le tribù; da nord a sud si vedono i territori di Dan, Aser, Neftali, Manasse, Efraim, Ruben, Giuda, la contribuzione (striscia a uso amministrativo), Beniamino, Simeone, Issacar, Zabulon e Gad.

      Un posto sicuro e un incarico prezioso

      Tutti gli ebrei tornati dall’esilio avrebbero ricevuto un’eredità nella Terra Promessa ristabilita. Allo stesso modo, oggi nel paradiso spirituale c’è un posto per ogni servitore di Geova. Per quanto modesto possa essere il nostro ruolo nell’organizzazione, nel paese spirituale abbiamo un posto sicuro e un incarico prezioso. Per Geova tutti coloro che lo servono sono ugualmente preziosi.

      Divisione in parti uguali

      Nella visione di Ezechiele, ogni territorio in cui era suddivisa la Terra Promessa ristabilita avrebbe dato modo ai suoi abitanti di accedere in ugual misura alle ricchezze naturali del paese. In modo simile, oggi Geova ha dato a tutti i suoi servitori la stessa possibilità di ricevere le benedizioni del paradiso spirituale.

      Ritorna al capitolo 20, paragrafi da 5 a 11

  • “La porzione che dovrete riservare come contribuzione”
    La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita!
    • RIQUADRO 21A

      “La porzione che dovrete riservare come contribuzione”

      EZECHIELE 48:8

      Seguiamo Ezechiele mentre osserva la parte del paese che Geova ha comandato di riservare per uno scopo speciale. Vengono menzionate cinque aree. Quali sono? E che funzione hanno?

      Una cartina della parte del paese chiamata ‘contribuzione’, riservata da Geova, e un ingrandimento della porzione quadrata del paese che misura 25.000 cubiti (circa 13 chilometri) da nord a sud e 25.000 cubiti da est a ovest. Questa porzione quadrata del paese è chiamata ‘l’intera contribuzione’ ed è divisa in tre strisce orizzontali: la striscia settentrionale, quella centrale in cui c’è il tempio e quella meridionale in cui si trova la città chiamata ‘Geova è lì’.

      A. La “contribuzione”

      È una striscia di territorio a uso governativo e amministrativo.

      EZEC. 48:8

      B. “L’intera contribuzione”

      È riservata ai sacerdoti, ai leviti e alla città. Inoltre, componenti delle 12 tribù entrano in quest’area per adorare Geova e sostenere l’amministrazione che ha sede nella città.

      EZEC. 48:20

      C. “Il territorio del capo”

      “Questa parte di terra diventerà sua proprietà in Israele”; “sarà per il capo”.

      EZEC. 45:7, 8; 48:21, 22

      D. “La contribuzione santa”

      Quest’area viene anche descritta come “una porzione santa”. La parte settentrionale è “per i leviti” ed “è qualcosa di santo”. La parte centrale è “la contribuzione santa per i sacerdoti”; è “un luogo per le loro case e un luogo sacro per il santuario”, o tempio.

      EZEC. 45:1-5; 48:9-14

      E. “L’area rimanente”

      “Apparterrà all’intera casa d’Israele” e “sarà destinata alla città per uso profano, cioè per le abitazioni e i pascoli”.

      EZEC. 45:6; 48:15-19

  • “Risiederò in mezzo al popolo”. Ristabilita la pura adorazione
    La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita!
    • Un uomo con l’aspetto simile a quello del rame mostra a Ezechiele il paese dopo che la pura adorazione è stata ristabilita. C’è una vegetazione rigogliosa, frutti in abbondanza e un fiume che scorre.

      PARTE CINQUE

      “Risiederò in mezzo al popolo”. Ristabilita la pura adorazione

      EZECHIELE 43:7

      IN QUESTA PARTE Alcuni aspetti della visione del tempio e ciò che ci insegnano a proposito della pura adorazione

      Geova diede al profeta Ezechiele e all’apostolo Giovanni delle visioni che contengono somiglianze impressionanti. Da alcuni aspetti di queste visioni possiamo trarre preziose lezioni su come adorare Geova nel modo che lui approva e farci un’idea di come sarà la vita nel Paradiso sotto il Regno di Dio.

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