Uno sguardo al mondo
Mortalità in aumento tra le fumatrici
Un recente studio pubblicato dal Canadian Journal of Public Health indica che tra le donne canadesi i decessi dovuti al fumo sono aumentati da 9.009 nel 1985 a 13.541 nel 1991. Lo studio calcola che, se l’andamento attuale rimane invariato, entro il 2010 moriranno più donne che uomini a causa del fumo. Stando alle stime, nel 1991 ci furono 41.408 decessi attribuiti al fumo (27.867 maschi e 13.541 femmine), secondo quanto afferma il Toronto Star. Negli Stati Uniti i decessi per cancro polmonare tra le fumatrici si sono sestuplicati fra gli anni ’60 e gli anni ’80, dice il dott. Michael Thun dell’American Cancer Society. I ricercatori concludono che “il fumo delle sigarette resta di gran lunga la principale causa evitabile di mortalità prematura negli Stati Uniti”, scrive il Globe and Mail di Toronto, nel Canada.
Sostanze stupefacenti nelle scuole tedesche
Uno studio condotto fra più di 3.000 studenti della Germania settentrionale rivela che nelle scuole si fa esteso uso di sostanze che creano dipendenza. Secondo il settimanale di attualità tedesco Focus, quasi metà degli studenti di 17 anni hanno fatto uso di droghe illegali e oltre un terzo di essi ne fanno attualmente uso. Il prof. Peter Struck ha spiegato che “in molte scuole superiori di Amburgo si trovano studenti di 16 o 17 anni che passano regolarmente dagli stimolanti ai tranquillanti e viceversa”. Ma perché l’uso di sostanze stupefacenti è così esteso? Il prof. Klaus Hurrelmann ha addotto tre ragioni che spingono i giovani a farne uso: sono annoiati della vita, pensano di non essere abbastanza apprezzati per quello che fanno e sono oggetto di pressioni da parte dei coetanei.
Viaggiatori straordinari
Un albatro urlatore ha percorso in volo 26.000 chilometri in 72 giorni e una foca grigia ha percorso a nuoto 5.000 chilometri in tre mesi. Gli scienziati che si occupano della conservazione dell’ambiente hanno scoperto queste sorprendenti imprese di resistenza dopo avere applicato minuscoli radiotrasmettitori a foche e albatri prescelti per seguirne i movimenti mediante satellite. In una fase del suo viaggio l’albatro ha percorso quasi 3.000 chilometri in quattro giorni sorvolando l’Oceano Pacifico meridionale. La foca ha percorso a nuoto 100 chilometri al giorno tra la Scozia e le Isole Fær Øer e ha dimostrato una sorprendente capacità di navigare con precisione in mare aperto, fa notare il Times di Londra. Qual era il motivo di questi viaggi lunghissimi? La ricerca di cibo, dice l’articolo.
“Un organismo mondiale senz’anima”
“La scorsa settimana, per tre giorni, leader di tutti i continenti si sono riuniti in occasione del 50º anniversario delle Nazioni Unite per fare grandi discorsi sulla condizione del mondo”, riferiva il New York Times lo scorso ottobre. Evidentemente, però, in diversi “grandi discorsi” mancava un elemento importante: l’onestà. “Come gli uomini politici di ogni dove”, ha detto il Times, “hanno fatto promesse che non manterranno e criticato qualcun altro per le sue manchevolezze”. Dopo avere citato otto leader nazionali le cui parole erano in contrasto con le azioni dei rispettivi paesi, il giornale ha concluso che in sostanza il loro messaggio è: “Mondo, lascia perdere quello che faccio; ascolta quello che dico”. Non c’è molto da meravigliarsi se U.S.News & World Report ha definito le Nazioni Unite “un organismo mondiale senz’anima”.
Api che scottano
Le api giapponesi si difendono dagli attacchi di un tipo di vespa gigante uccidendola con il loro calore corporeo, scrive Science News. Individuata la presenza di una vespa nemica, le api l’attirano dentro il nido, dove centinaia di operaie l’attaccano formando una palla attorno ad essa. Poi “le api vibrano e fanno salire la temperatura della palla a 47°C, una temperatura letale, per circa 20 minuti”, osserva la rivista. Dato che queste api possono sopportare temperature di ben 50 gradi centigradi, questa manovra non le danneggia. Non tutte le vespe, però, cadono nella trappola dell’ape. Dato che “da 20 a 30 vespe possono distruggere una colonia di 30.000 api in 3 ore”, le vespe giganti possono sopraffare le api attaccandole in massa. “In questi casi”, dice Science News, “occupano il nido e raccolgono le larve e le pupe delle api”.
La croce, simbolo di violenza?
Alcuni teologi stanno mettendo in dubbio che la croce sia un simbolo appropriato del cristianesimo per i suoi legami con la violenza, scrive il Dallas Morning News. I teologi incoraggiano l’uso di simboli che richiamino alla mente la vita di Gesù anziché la sua morte. La croce “incoraggia un culto della morte”, ha detto la teologa Catherine Keller della Drew University Theological School di Madison (New Jersey, USA). “Nessuno vorrebbe una sedia elettrica o un nodo scorsoio come uno dei principali simboli di fede, ma questo è ciò che useremmo se Gesù fosse messo a morte oggi dallo stato”.
Le pulci d’acqua vengono in aiuto
L’umile pulce d’acqua potrebbe fornire la soluzione del problema delle vie di navigazione interna inquinate, scrive l’Independent, un quotidiano londinese. Lo indica un programma di risanamento ora in corso. Per prima cosa i biologi hanno rimosso dall’Ormesby Broad (nella contea di Norfolk, in Inghilterra) circa 9 tonnellate di pesci che si nutrono di pulci d’acqua. Ciò ha permesso alle pulci di moltiplicarsi e divorare le alghe che inquinavano il lago. Altre piante sono quindi germogliate sott’acqua da semi quiescenti, e gli uccelli, come folaghe e cigni, hanno fatto ritorno. Infine saranno reintrodotti i pesci e si calcola che nel giro di cinque anni l’intero ecosistema tornerà alla normalità. Gli ecologisti europei stanno osservando con interesse quale sarà l’esito del programma.
Evitano la questione del peccato
“Che ne è stato del peccato?”, chiede la rivista Newsweek. “Il pressante senso del peccato è quasi scomparso dall’attuale modo di fare ottimistico della religione americana”. I parrocchiani “non vogliono sentire sermoni che potrebbero scuotere la loro autostima”, e tra i cattolici “quello di confessarsi regolarmente a un sacerdote è divenuto un rito sorpassato”. Gli ecclesiastici in competizione fra loro temono di inimicarsi i greggi. Molti “condannano regolarmente mali sociali del sistema come razzismo [e] sessismo”, afferma l’articolo. “Ma la loro voce è stranamente sommessa quando si tratta di argomenti che interessano le persone più da vicino, come divorzio, orgoglio, avidità e ambizione smodata”.
Le “impronte digitali” delle pietre preziose
Le donne inglesi possiedono 39 milioni di gioielli con diamanti per un valore approssimativo di 28.000 miliardi di lire, e ogni anno vengono rubati gioielli per un valore pari a 720 miliardi di lire. La maggior parte dei gioielli che scompaiono in questo modo non viene più ritrovata. Il metallo in cui sono incastonati i diamanti viene subito fuso. Dopo di che le pietre preziose vengono rimontate. Ora, però, collegandosi a un computer centrale, i gioiellieri potranno inserire nella sua memoria le imperfezioni caratteristiche di ciascuna pietra preziosa. Queste “impronte digitali” vengono individuate mediante un raggio laser a bassa densità che legge le imperfezioni di ciascuna pietra preziosa: non esistono due pietre con le stesse imperfezioni. Il solo modo in cui i ladri potrebbero eludere questi sistemi di sicurezza sarebbe quello di tagliare di nuovo le pietre preziose, il che è costoso e ne riduce anche il valore, scrive il Sunday Times di Londra.
Allarme per i fuochi d’artificio
Negli Stati Uniti “circa 12.000 persone vengono portate ogni anno al pronto soccorso per lesioni causate da fuochi d’artificio”, afferma Morbidity and Mortality Weekly Report (MMWR). Il rapporto, scritto dalla Consumer Product Safety Commission (Commissione per la sicurezza dei beni di consumo) per gli anni 1990-1994, calcola che il 20 per cento di tutte le lesioni causate da fuochi d’artificio interessino gli occhi. Queste, dice MMWR, spesso sono “gravi e possono causare riduzione permanente della vista o cecità”. È anche degno di nota che, a quanto pare, hanno riportato più lesioni agli occhi gli astanti che non chi usava effettivamente i fuochi d’artificio.
“Una potenziale bomba a orologeria”
Circa il 45 per cento della popolazione mondiale vive attualmente nelle città, scrive la rivista londinese Focus, e per l’anno 2000 si calcola che metà della popolazione vivrà nelle città. Gran parte dell’Europa settentrionale, dell’Italia e degli Stati Uniti orientali ha una densità di popolazione piuttosto elevata, e parti della Cina, dell’Egitto, dell’India e del Sudafrica hanno alcune città densamente popolate che sorgono in mezzo a zone rurali. Rilevamenti topografici da satellite, comunque, rivelano ora che solo dal 3 al 4 per cento della terra è urbanizzato. Ma con 61 milioni di persone che si trasferiscono ogni anno nelle città, soprattutto nel mondo in via di sviluppo, la densità della popolazione in queste aree urbane aumenta perché “le città non possono crescere così rapidamente come la popolazione”, fa rilevare Focus, aggiungendo: “La situazione è una potenziale bomba a orologeria”.