Può il fine giustificare i mezzi?
A QUESTA domanda le religioni tradizionali rispondono di sì con le loro azioni, se non con le loro parole. Hanno una lunga storia che dimostra come hanno decapitato i princìpi con la scure dell’espediente. Le loro azioni dimostrano che si preoccupano più della loro posizione con il mondo che della loro posizione con Dio.
Il principio divino è: “L’amicizia col mondo è inimicizia con Dio” e “Non amate né il mondo né le cose del mondo”. Ma la maggior parte delle religioni della Cristianità rigetta questo principio della separazione da questo mondo, predicando al suo posto: “Il fine giustifica i mezzi”. Il clero cerca di giustificare la sua partecipazione alla politica dicendo che vi introdurrà la legge morale e metterà Dio nel governo. Il suo interesse politico durante tutti i secoli non ha ancora fatto questo, né lo farà mai. — Giac. 4:4; 1 Giov. 2:15, NM.
Il clero s’intromette nelle guerre di questo mondo, benedicendo qualunque parte in cui abita, e finisce coll’approvare che i cattolici di una nazione uccidano i cattolici di un’altra nazione, e altrettanto che i protestanti uccidano i protestanti e i Giudei uccidano i Giudei. Questi cattivi mezzi, essi dicono, sono giustificati dal fine prefisso.
La scienza insegna l’evoluzione e diffama la Bibbia. Le religioni della Cristianità cercano la popolarità, quindi dicono che l’evoluzione è verace e compromettono la Bibbia dicendo che Dio ha usato l’evoluzione per creare le cose viventi. A loro parere, il fine di ottenere parrocchiani giustifica i mezzi di far compromessi.
In effetti, tali religioni desiderano che il mondo le ami, e per ricevere questo amore dal mondo si eliminano come Cristiani. Gesù disse: “Se faceste parte del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo. Ora poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questa ragione il mondo vi odia”. — Giov. 15:19, NM.
Le religioni false non guidano; seguono. Non hanno la forza morale di guidare dovutamente e finiscono coll’essere guidate erratamente. Nei giorni dell’imperatore Costantino e in seguito i Cristiani apostati fecero compromessi, adottando dottrine pagane nelle loro credenze e giustificando questi mezzi col pretesto che il fine avrebbe portato molti a convertirsi dalle religioni pagane.
Le religioni giudaiche ai giorni di Gesù lo giustiziarono perché credevano che ciò avrebbe salvato la loro nazione dai Romani. Il fine di salvare la loro nazione giustificava, a loro parere, il loro assassinio di Gesù. Essi dissero: “Se lo lasciamo fare tutti crederanno in lui, e verranno i Romani e distruggeranno la nostra città e la nostra nazione”. — Giov. 11:45-48, Ricciotti.
Questo detto immorale che antepone l’espediente al principio non può produrre bene. Gesù disse che non l’avrebbe fatto: “Un albero buono non può portare frutto cattivo, né può un albero guasto produrre buon frutto”. Mezzi cattivi non portano a un buon fine. Mezzi buoni, fine buono; mezzi cattivi, fine cattivo. Acquistare l’espediente al costo del principio è l’insidia dell’imprevidenza. Il bene permanente può venire solo attenendosi al principio divino. — Matt. 7:18, NM.