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  • “Risplendete come illuminatori nel mondo”

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  • “Risplendete come illuminatori nel mondo”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • Vedi anche
  • LE “STELLE” NELLA DESTRA DI CRISTO
  • DISPOSIZIONI E INSEGNAMENTO IMPARTITI IN MODO ORDINATO
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
  • La congregazione cristiana e come opera
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  • Cristo guida la sua congregazione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2002
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 1/10 pp. 596-599

“Risplendete come illuminatori nel mondo”

IL MONDO dell’umanità ha un disperato bisogno di luce da Dio. Disonestà, delitti, violenza, oppressione e ingiustizia abbondano. Molti sono scoraggiati. La vita ha poco senso per loro. Altri cercano di evadere per mezzo di bevande alcoliche, droga, divertimenti, esperienze sessuali d’ogni specie, sì, con qualsiasi cosa li aiuti a dimenticare le realtà del presente. Altri ancora, essendo completamente assorbiti dal lavoro, dalla famiglia e dalla comunità, riescono a dimenticare come stanno veramente le cose. Ma quando le difficoltà li toccano personalmente, sono costretti a vedere questo mondo per quello che effettivamente è.

Certo vi è bisogno di guida, di luce, per vivere nel modo migliore ora e avere una speranza sicura per il futuro. Ma chi può provvedere oggi tale luce? Ovviamente non coloro che sono essi stessi permeati dallo spirito di questo mondo, con l’egoismo, l’avidità, la mancanza di considerazione per gli altri, il desiderio sfrenato di piaceri sensuali o l’illegalità che gli sono propri. I soli che possono illuminare le menti altrui sono i veri cristiani, che sono stati illuminati dalla Parola di Dio e dall’operato del suo spirito. Quindi, tutti i servitori dell’Altissimo dovrebbero ‘risplendere come illuminatori nel mondo’. — Filip. 2:15.

Poiché tutti i veri cristiani devono servire da illuminatori, nel libro di Rivelazione le congregazioni del popolo di Dio sono appropriatamente rappresentate da “candelabri”. Inoltre, i corpi di anziani, che dovrebbero essere esempi per il resto della congregazione, sono paragonati a “stelle”. (Riv. 1:20) Descrivendo ciò che vide, l’apostolo Giovanni, scrittore del libro di Rivelazione, ci dice: “Vidi sette candelabri d’oro, e in mezzo ai candelabri qualcuno simile a un figlio d’uomo. . . . Ed egli aveva nella mano destra sette stelle”. — Riv. 1:12-16.

LE “STELLE” NELLA DESTRA DI CRISTO

Per servire da candelabro in un mondo oscuro, i componenti di una particolare congregazione devono agire in armonia con quanto è rivelato da queste parole. Il capo dell’intera congregazione cristiana è Gesù Cristo, poiché egli è Colui che sta “in mezzo ai candelabri”. Perciò, i membri della congregazione, attenendosi saldamente al loro Capo e imitandolo in parola e opera, servono da illuminatori. E gli anziani, con la leale sottomissione all’autorità di Cristo, sono come “stelle” nella sua “destra”, cioè nel suo favore. Essendo nella sua mano, i corpi degli anziani sono sotto il suo controllo, la sua guida e la sua direttiva. Ciò suscita la domanda: Gesù Cristo che cosa vuole facciano gli anziani nell’aiutare le rispettive congregazioni a servire da candelabri?

Ecco tre comandi fondamentali che il Figlio di Dio diede ai discepoli: (1) “Siate vigilanti, poiché non sapete quando verrà il signore della casa, se la sera o a mezzanotte o al canto del gallo o di buon mattino; affinché, arrivando egli improvvisamente, non vi trovi addormentati. Ma quello che dico a voi lo dico a tutti: Siate vigilanti”. (Mar. 13:35-37) (2) “Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate l’un l’altro; come vi ho amati io, che voi pure vi amiate l’un l’altro”. (Giov. 13:34) (3) “Andate . . . e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate”. — Matt. 28:19, 20.

Non dovremmo quindi aspettarci che gli anziani diano l’esempio all’intera congregazione ubbidendo lealmente a questi comandi? Devono restare spiritualmente svegli, osservando con molta cura le elevate esigenze della Parola di Dio in questioni di condotta personale. Nelle relazioni con i componenti della congregazione, dovrebbero manifestare amore altruistico, mettendo gli interessi degli altri prima dei propri. E con le parole e le azioni dovrebbero dimostrare che comprendono l’importanza di fare discepoli. Sì, gli anziani dovrebbero voler essere proprio il tipo di fratelli che corrisponde alla descrizione simbolica di “stelle”. Ciò richiede che diano un esempio incoraggiante non solo ai membri deboli della congregazione, ma a tutti. Questo è in armonia con l’esortazione ispirata che l’apostolo Paolo diede a Timoteo, un altro anziano: “Divieni un esempio per i fedeli nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità”. — 1 Tim. 4:12.

Quanto il buon esempio sia importante è vigorosamente illustrato dal caso di Neemia. C’era intensa opposizione alla ricostruzione delle mura di Gerusalemme a lui affidata. Nondimeno, confidando in Geova e menzionando di continuo l’opera in preghiera, Neemia diresse con coraggio i lavori e partecipò anche attivamente all’effettiva ricostruzione. Quale fu il risultato? Solo cinquantadue giorni dopo l’inizio dei lavori di costruzione essi furono felicemente terminati. — Nee. capitoli 4, 6.

Allo stesso modo il governatore Zorobabele e il sommo sacerdote Giosuè, spronati all’azione dalla parola di Geova dichiarata per mezzo dei profeti Aggeo e Zaccaria, diressero con zelo la ricostruzione del tempio di Geova. Mediante i suoi profeti l’Altissimo impartì loro il suo spirito. Quindi, per mezzo del governatore e del sommo sacerdote, lo spirito di Geova fu impartito all’intera nazione d’Israele che era stata ristabilita. Come? In quanto Giosuè e Zorobabele continuarono l’opera sino alla fine e incoraggiarono i costruttori del tempio con la parola e con l’esempio. — Zacc. 4:2-14.

DISPOSIZIONI E INSEGNAMENTO IMPARTITI IN MODO ORDINATO

In relazione alla ricostruzione del tempio e delle mura di Gerusalemme ci volevano buone disposizioni organizzative per portare a termine i lavori. Neemia, ad esempio, dovette prendere l’iniziativa per adattare tali disposizioni alle circostanze. Mentre i lavori di ricostruzione progredivano, Sanballat, Tobia e i popoli vicini intensificarono la loro opposizione e cospirarono per combattere contro Gerusalemme. Neemia menzionò la cosa in preghiera, incoraggiò il popolo a confidare in Geova, armò gli uomini, dispose che altri facessero la guardia ed escogitò un sistema d’allarme. Quindi i lavori continuarono, e i complotti del nemico furono completamente sventati. — Nee. 4:7-20.

Similmente, oggi gli anziani possono prendere disposizioni appropriate localmente per compiere l’importante opera di fare discepoli. Se ne presenta un’ottima occasione al settimanale studio di libro o studio biblico della congregazione. Si possono stabilire orari adatti perché il gruppo si riunisca per partecipare alla divulgazione della verità biblica. Essendo il gruppo piccolo, l’anziano che conduce lo studio può prestare particolare attenzione ai singoli. Volendo, può lavorare per un po’ specialmente con certuni finché riescano a presentare con naturalezza il messaggio biblico di casa in casa. Disporrà anche che esperti proclamatori della “buona notizia” lavorino con i giovani o altri che trarrebbero profitto dalla loro conoscenza ed esperienza.

Per compiere l’opera è indispensabile che tutti abbiano la conoscenza scritturale da trasmettere ad altri. Nel corso dello studio, il conduttore può invitare ogni tanto a dire come si potrebbe usare un particolare punto considerato parlando della verità biblica con gli increduli. Potrebbe domandare quando, nei quotidiani contatti con altri, si possono usare tali informazioni per aiutare spiritualmente qualcuno e come si potrebbe far questo. Ripassando col gruppo il materiale studiato, può chiedere se qualcuno vuole dimostrare in che modo un pensiero scritturale considerato si può utilizzare nelle visite a domicilio.

È pure utile preparare il gruppo in anticipo tenendo presente il tipo di persone che saranno visitate. Parlando di sé, l’apostolo Paolo disse: “Ai Giudei divenni come un Giudeo, per guadagnare i Giudei . . . Son divenuto ogni cosa a persone di ogni sorta, per salvare a tutti i costi alcuni”. (1 Cor. 9:20-22) Ciò che interessa una persona o un gruppo di persone di una comunità non interessa necessariamente un altro. Quindi se sappiamo qualcosa delle persone a cui cerchiamo di comunicare il messaggio della Bibbia, possiamo pensare in anticipo a quello che potremmo dir loro. Forse è consigliabile che quelli del gruppo dello studio di libro si scambino idee sui vari metodi che hanno trovati efficaci, e perché.

Un altro aspetto che a volte si potrebbe considerare con profitto è l’atteggiamento che dovremmo avere verso il prossimo. Tutti sono stati acquistati con il prezioso sangue del Figlio di Dio e, perciò, devono essere informati su come possono trarre personalmente ulteriore beneficio. Indipendentemente da come essi considerano i proclamatori della “buona notizia”, Geova Dio desidera che pervengano al pentimento. (2 Piet. 3:9) Una cosa ottima sarebbe di riflettere ogni tanto sulla nostra predicazione pubblica per vedere se riconosciamo questo fatto! Per esempio, saremmo disposti a dare la vita se in tal modo potessimo aiutare qualcuno della comunità a venire all’accurata conoscenza della verità di Dio? L’apostolo Paolo lo fu. Nella lettera ai Romani scrisse: “Io dico la verità in Cristo; non mento, giacché la mia coscienza rende testimonianza con me nello spirito santo, che ho in cuore grande dolore e incessante pena. Poiché potrei desiderare d’essere io stesso separato come il maledetto dal Cristo a favore dei miei fratelli, dei miei parenti secondo la carne”. — Rom. 9:1-3.

Considerando tali espressioni possiamo essere aiutati a esaminare il nostro atteggiamento verso gli altri e a vedere se il nostro modo di ragionare è veramente secondo le Scritture. Quando ci interessiamo sinceramente degli altri, lo si vedrà dal modo convincente con cui parleremo loro. Di conseguenza, le persone di cuore retto accetteranno più facilmente la “buona notizia”.

Oltre a dare un ottimo esempio e a valersi delle occasioni di ammaestrare quelli del suo gruppo, l’anziano può anche incoraggiare i compagni di fede. Al tempo dei profeti Aggeo e Zaccaria, gli Ebrei non sarebbero riusciti con le loro sole forze a portare a termine l’opera di ricostruzione del tempio. Avevano davanti a sé ostacoli simili a montagne. Perciò dovettero sentirsi molto edificati udendo queste parole: “Sii forte, popolo tutto del paese”. “Io [Geova] sono con voi”. “Non abbiate timore”. (Agg. 2:4, 5) Allo stesso modo, quando un anziano esprime la convinzione che Geova sostiene il suo popolo, in base a esperienze reali, e si comporta in armonia con tale convinzione, gli altri ne sono molto rafforzati. Inoltre, anche la gioia con cui serve Geova può essere di grande sprone e incoraggiamento.

Tuttavia, la forza che permette effettivamente ai veri cristiani di risplendere come illuminatori nel mondo non sono le persone volitive né l’efficienza organizzativa, ma è lo spirito di Dio. Fu la stessa forza che diede al governatore Zorobabele e ai lavoratori ebrei la possibilità di portare a termine i lavori di ricostruzione del tempio nonostante l’opposizione dei popoli vicini. Per mezzo del profeta Zaccaria, Geova dichiarò che fu “non mediante forza militare, né mediante potenza, ma mediante il [suo] spirito”. — Zacc. 4:6.

Affinché lo spirito di Dio infonda energia nei componenti della congregazione è senz’altro necessario che gli anziani impartiscano un buon insegnamento, oltre a dare incoraggiamento e un ottimo esempio. Perché? Perché oggi lo spirito di Dio non concede una conoscenza miracolosa ai singoli cristiani. Esso rammenta e insegna. Quale rammemoratore, lo spirito riporta alla mente del cristiano ciò che ha imparato dalle Scritture e, quale insegnante, gli permette di discernere come usare o applicare le informazioni che ha rammentate. (Giov. 14:26) Perciò, nella misura in cui il cristiano conosce la verità contenuta nella Bibbia, in quella misura egli può, con l’aiuto dello spirito di Dio, farla conoscere ad altri, aiutandoli a viverla. E nei casi in cui gli anziani sono pochi di numero, essi possono invitare i servitori di ministero e altri cristiani maturi a partecipare all’opera di edificare la congregazione con la conoscenza delle Scritture.

Tutte le adunanze della congregazione dovrebbero servire a impartire istruzione allo scopo di aiutare tutti a ‘risplendere come illuminatori’, sia con le parole che con le opere. Perciò, bisogna preparare le adunanze con cura, affinché siano veramente istruttive e tengano viva l’attenzione dei presenti. Gli anziani possono insegnare anche visitando i componenti della congregazione nelle loro case, parlando loro prima e dopo le adunanze e partecipando con loro alla pubblica proclamazione della “buona notizia”.

Affinché una congregazione serva da “candelabro” in una particolare comunità, i suoi componenti devono perciò conoscere e capire le Scritture, così lo spirito di Dio potrà essere di massimo aiuto come rammemoratore e insegnante. Lo spirito di Dio è santo, per cui esso opererà ovviamente solo su coloro che mantengono una condizione pura dinanzi all’Altissimo, su coloro che si mantengono spiritualmente svegli e hanno sincero amore per l’umanità, specie per i compagni di fede. State facendo la vostra parte così che il “candelabro” risplenda luminosamente nella vostra comunità, alla lode di Geova Dio e in leale ubbidienza a Gesù Cristo, capo della congregazione cristiana?

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