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“La Torre di Guardia”: Come giunge fino a voiLa Torre di Guardia 1979 | 1° luglio
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[Immagini alle pagine 10 e 11]
Attività tipografiche internazionali
Da questo stabilimento di New York, le tipografie della “Torre di Guardia” si sono estese a tutto il globo
Più di 3.000 volontari lavorano nelle tipografie in varie parti del mondo
Veloci rotative stampano oltre 220.000.000 di copie all’anno in Oriente, America del Nord e del Sud, Africa ed Europa
GERMANIA
SUD AFRICA
BRASILE
GIAPPONE
[Immagini a pagina 12]
Distribuzione
Per tenere i costi al minimo, in alcuni paesi le riviste sono portate ai centri di distribuzione dagli autocarri della Società
Ogni anno ne sono spedite milioni di copie agli abbonati
“La Torre di Guardia” non è distribuita commercialmente; volontari non retribuiti ve la consegnano a domicilio
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Difende le verità della Bibbia!La Torre di Guardia 1979 | 1° luglio
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Difende le verità della Bibbia!
MENTRE viaggiava sul suo carro diretto a sud, il funzionario faceva quello che avreste probabilmente fatto voi se foste stati in treno, in autobus o in aereo. Leggeva. Leggeva la Bibbia e aveva un problema che avreste potuto avere anche voi.
Il racconto, contenuto nel libro biblico di Atti, dice che l’evangelista Filippo si avvicinò e chiese al viaggiatore etiope: “Capisci effettivamente quello che leggi?” La risposta fu: “Realmente, come posso, se qualcuno non mi guida?” — Atti 8:27-31.
La maggioranza di coloro che oggi leggono la Bibbia sente il bisogno di una guida. Tanto più per il fatto che le chiese che usano la Bibbia hanno tante dottrine contrastanti. Certo questi diversi insegnamenti non possono essere tutti verità biblica. (1 Cor. 14:33) Ma dove si può ottenere valido aiuto per trovare e conoscere la verità della Bibbia?
Nel 1879 si cominciò a pubblicare la rivista Torre di Guardia proprio per provvedere tale aiuto necessario. Essa avrebbe difeso le importanti verità della Parola di Dio. La prima pagina del primo numero indicava chiaramente che era dedita non a propagare le contrastanti dottrine delle chiese, ma a divulgare le verità delle Scritture, che sono utili “per correggere, per disciplinare nella giustizia”. (2 Tim. 3:16, 17) Per esempio, ecco una domanda significativa:
SIAMO IMMORTALI O NO?
Quando si tratta del contenuto della Bibbia, la maggioranza della gente pensa anzitutto a ciò che dice di loro e del loro futuro. Spesso viene in mente qualcosa che forse hanno udito dall’infanzia, cioè che ognuno ha dentro di sé un’anima immortale; è quanto insegna la maggioranza delle chiese. Pertanto molti sperano che alla morte la loro anima andrà in cielo per essere con Dio.
La Torre di Guardia avrebbe sostenuto queste credenze popolari? Al contrario, difese la verità della Parola di Dio in proposito. Già nell’aprile 1881, l’articolo “La risurrezione” disse:
“Qualsiasi essere è giustamente chiamato anima o persona. Questo è il senso e l’uso scritturale della parola anima. . . . Leggiamo in merito alla creazione di Adamo: ‘Il Signore Dio formava l’uomo dalla polvere della terra e alitava nelle sue narici l’alito della vita (ruahh, lo stesso alito che è detto vien dato agli animali, agli uccelli e ai pesci) e l’uomo divenne un’anima (essere) vivente. Gen. 2:7”. — Pag. 1.
Con ampie prove bibliche, l’articolo mostrava che alla morte l’anima — la persona — muore. (Sal. 33:19; Isa. 53:10-12; Ezec. 18:4) Secondo la Bibbia, quando una persona (anima) muore è in una condizione di incoscienza, simile al sonno, fino al tempo futuro della risurrezione. Attraverso il miracolo della risurrezione si può ricevere la vita immortale in cielo, come nel caso di Gesù, o la prospettiva della vita perfetta in una terra paradisiaca. — Eccl. 9:5, 10; 1 Cor. 15:12-16, 50-53.
Alcuni che hanno letto tali verità nelle pagine di questa rivista durante questi cento anni possono essere rimasti sorpresi, perché i capi delle chiese non avevano insegnato tali cose. Ma i tempi stanno cambiando. Un crescente numero di ecclesiastici e teologi in tutto il mondo ammette queste verità bibliche difese da molto tempo nella Torre di Guardia. Notate questi esempi:
Oscar Cullmann, professore della Facoltà di Teologia dell’Università di Basilea e della Sorbona di Parigi, scrive:
“Se oggi chiedessimo a un comune cristiano . . . quale pensa sia l’insegnamento del Nuovo Testamento circa la sorte dell’uomo dopo la morte, riceveremmo, salvo poche eccezioni, la risposta: ‘L’immortalità dell’anima’. Tuttavia questa idea largamente diffusa è uno dei più grandi equivoci del cristianesimo”. — Immortality of the Soul or Resurrection of the Dead (1958), pag. 15.
Il teologo battista dott. Robert Laurin spiega:
“Il Nuovo Testamento non insegna l’immortalità dell’‘anima’ disincarnata come il pensiero platonico. Il destino finale dell’uomo è con un corpo in un luogo sulla terra”. — The Expository Times, febbraio 1961, pag. 132.
Robert Koch, professore cattolico di esegesi del Vecchio Testamento a Roma, scrive:
“L’‘anima’ non dimora, qual massa indipendente, nel ‘corpo’ come in un carcere, da cui sarebbe liberata dalla morte. L’‘anima’ è l’uomo nella sua totalità. L’uomo non ha un’anima, egli è un’anima”. — Teologia della redenzione in Genesi 1-11 (Ed. Paoline, Roma, 1966), pag. 69.
Il frate Pierre Pascal scrive nella pubblicazione francese La Vie Catholique:
“La Bibbia insegna che quando un uomo muore, muore tutta la persona. Ma ha la promessa di tornare dal nulla della morte e d’essere riportato in vita alla fine dei tempi mediante la risurrezione”. — Luglio 1975, pag. 37.
Tali ammissioni da parte degli ecclesiastici sorprenderanno alcuni. Tuttavia, sono verità bibliche che questa rivista difende da 100 anni.
L’INFERNO
Andiamo un passo oltre. Se l’anima non è immortale e i morti sono inconsci in attesa della risurrezione, come potrebbe essere vera la dottrina della chiesa secondo cui Dio manderebbe i malvagi a soffrire nell’inferno? Il fatto è che la Bibbia non l’insegna. La Torre di Guardia ha spesso difeso la verità scritturale a questo riguardo; eccone un esempio:
“Riscontriamo che [inferno] è la traduzione della parola ebraica sceol, che significa semplicemente lo stato o condizione di morte. Essa non dà la più pallida idea di vita o tormento; . . . Tuttavia [il clero] continua a predicare la falsa idea dell’inferno, che non è nient’altro che una calunnia contro la personalità di Dio”. — Novembre 1883, pag. 4.
Gli ecclesiastici accettano ora il punto di vista biblico sull’inferno? Sebbene alcuni siano riluttanti a dirlo esplicitamente, quando ammettono ciò che la Bibbia dice dell’“anima”, mostrano che “l’inferno di fuoco” è privo di un fondamento scritturale. Per esempio, il pastore danese Kai Jensen ammise la situazione che si veniva a creare:
“È pazzesco parlare di perdizione eterna. Non è cristianesimo. Solo in passato i predicatori dell’inferno tuonavano dal pulpito parlando del diavolo e del fuoco inestinguibile. Ma quel tempo è passato”. — Hvor gar vi hen (Dove andiamo?), pag. 119.
Sebbene nelle chiese non si senta più parlare molto dell’inferno di fuoco, probabilmente non dicono neppure ciò che insegna la Bibbia al riguardo. Molti sono come il segretario di un funzionario di una chiesa presbiteriana dell’Australia che disse: “Evitiamo di parlare del cielo e dell’inferno perché turba troppe persone. Anzi, non mi dispiacerebbe parlarne con qualcuno per chiarire a me stesso le cose”.
CHI ADORATE?
Un’altra verità biblica difesa dalla Torre di Guardia riguarda l’identità del vero Dio che adoriamo. Milioni di persone recitano il “Padre nostro” insegnato da Gesù. (Matt. 6:9-13) Ma hanno mai pensato al significato della frase: “Sia santificato il tuo nome”, o hanno mai notato l’importanza che Gesù diede all’onorare il nome di Dio? (Giov. 12:28; 17:6) O tale nome è loro sconosciuto perché il clero lo evita e i traduttori vi sostituiscono “Signore”, “Dio” o “Eterno”?
Molti eruditi ammettono ora l’importanza di tale nome. Il teologo cattolico John L. McKenzie scrive nel Dizionario Biblico (Cittadella Ed., Assisi, 1973):
“Il Dio d’Israele è chiamato con il suo nome personale più che con tutti gli altri nomi messi insieme; il nome non soltanto identificava la persona, ma ne rivelava il carattere”. — Pag. 250.
J. A. Motyer, preside del Trinity College in Inghilterra, aggiunge:
“Molto va perduto nella lettura della Bibbia se dimentichiamo di vedere al di là della parola sostitutiva [Signore o Dio] il nome personale e intimo di Dio stesso. Dicendo al suo popolo il suo nome, Dio intese rivelare il suo più intimo carattere”. — The Lion Handbook to the Bible (1973), pag. 157.
La Torre di Guardia ha coerentemente usato il Nome di Dio. Per esempio, dopo aver spiegato che la parola ebraica el significa “dio”, il numero di ottobre del 1881 (pag. 9) proseguiva dicendo:
“Geova è il principale ‘el’ e domina su tutti gli altri el, potenti. E tutti dovrebbero sapere che GEOVA è il nome attribuito a nessun altro che l’Essere Supremo, nostro Padre, colui che Gesù chiamò Padre e Dio”.
E il numero del 1º gennaio 1926 trattò l’importante tema: “Chi onorerà Geova?” Questa rivista continua a difendere il Nome di Dio. Dalla pubblicazione dell’edizione inglese della Traduzione del Nuovo Mondo (1950–1961), questa è stata la versione citata più spesso in questa rivista perché usa il nome di Dio anche nel “Nuovo Testamento” nei punti dove ci sono prove a favore. Il prof. G. Howard ha recentemente discusso l’uso del nome di Dio nel “Nuovo Testamento”. È interessante quanto fa notare:
“È ragionevole credere che gli scrittori del Nuovo Testamento, citando la Scrittura, conservarono nel testo biblico il Tetragramma [il nome di Dio in ebraico]”. — Journal of Biblical Literature, 1977, pagg. 63-83.
La Torre di Guardia aveva già menzionato lo stesso punto anni prima.
Il prof. Howard dice pure che quando in seguito il nome di Dio fu tolto e sostituito con “Signore”, probabilmente si creò confusione nel distinguere fra il Signore Gesù e il Signore Geova; ciò contribuì alla dottrina della trinità ora estesamente accettata.
UN DIO TRINO?
La formula “Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito Santo” esce facilmente dalla bocca di molti. Riassume la loro idea che in Dio ci siano tre persone coeguali e coeterne.
Tuttavia da un secolo La Torre di Guardia esorta i lettori a esaminare ciò che dice effettivamente la Parola di Dio sull’argomento, cioè che Gesù non è uguale al Padre suo, ma inferiore a Geova e sottoposto a Lui, e questo è mostrato ripetutamente. (Giov. 14:28; 17:3; 1 Cor. 11:3) Per citare un esempio, nel 1882 fu pubblicato quanto segue, con i passi a sostegno:
‘‘Crediamo quindi in un solo Dio e Padre, e anche in un solo Signore Gesù Cristo. . . . Ma sono due e non un solo essere. . . . Respingiamo come del tutto non scritturale l’insegnamento che [Geova, Gesù e lo spirito o forza attiva di Dio] sono tre Dèi in una sola persona, . . . La dottrina della trinità sorse nel terzo secolo”.
Sempre più persone ammettono che la trinità non è insegnata dalla Bibbia, ma fu adottata in seguito dalla chiesa. In Svizzera il Vocabulaire biblique (1954, pag. 72) diceva: “Nessuno scritto del Nuovo Testamento fornisce un’esplicita assicurazione che esiste un Dio trino”. Ian Henderson, dell’Università di Glasgow, scrive nell’Encyclopedia International (1969):
“La dottrina della trinità non fece parte della predicazione degli apostoli, secondo quanto riportato nel Nuovo Testamento”. — Pag. 226.
Quindi il 3 dicembre 1978 l’Observer di Londra riferì:
“Uno dei principali teologi anglicani d’Inghilterra, il rev. dott. Geoffrey Lampe, . . . ha lanciato una forte sfida alla storica dottrina cristiana della trinità. . . . Ha detto che la dottrina della trinità — un Dio formato di tre ‘Persone’ — non ha ‘un gran’ futuro”.
Quando i teologi si attengono a ciò che dice la Bibbia di Dio e di Cristo, anziché alla posteriore dottrina della chiesa, spesso il risultato è ciò che questa rivista difende da molto tempo. Da Berlino (Germania) il dottore in teologia J. Schneider scrive:
“Gesù Cristo non usurpa il posto di Dio. La sua unità col Padre non significa assoluta identità di essenza. Sebbene il Figlio di Dio nella sua preesistenza fosse in forma di Dio, resisté alla tentazione d’essere uguale a Dio (Filip. 2:6). . . . Pur essendo completamente coordinato con Dio, gli rimane subordinato”. — Theologisches Begriffslexikon zum Neuen Testament (1965), Vol. 2, pag. 606.
L’IMPORTANTE RITORNO DI CRISTO
Alla risurrezione di Gesù da parte di Dio è legato un avvenimento della massima importanza per tutti i cristiani. È il ritorno, o seconda venuta, di Cristo. Gesù parlò spesso di questo importante soggetto ai suoi seguaci, ed essi lo attendevano con impazienza. Poco prima della sua morte implorarono: “Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza [greco, parousia] e del termine del sistema di cose?” (Matt. 24:3; Atti 1:6) La Bibbia termina con le elettrizzanti parole di Gesù: “Sì; vengo presto”, a cui l’apostolo Giovanni risponde con fervore: “Vieni, Signore Gesù”. — Riv. 22:20; 1:7.
Un’enciclopedia luterana menziona quanto è importante questo insegnamento:
“Tutte le speranze future erano dominate dalla certezza che il Signore sarebbe tornato e sarebbe stato per sempre con la sua congregazione, . . . Questa speranza diede ai primi cristiani l’incrollabile fiducia che tutte le potenze e tutti i cambiamenti di questo mondo sono soltanto temporanei: Cristo viene!” — The Enciclopedia of the Lutheran Church, Vol. III, pag. 2149.
Quale sconcertante contrasto c’è però tra le autorevoli credenze dei teologi moderni! Per esempio, il dott. A. C. Thiselton, dell’Università di Sheffield (Inghilterra), ha recentemente riassunto le principali:
Il teologo cattolico Teilhard de Chardin “ha poco da dire sulla parusia [o presenza]”. Paul Tillich offre “una teologia del futuro in cui la parusia non ha praticamente nessuna parte”. Rudolf Bultmann “considera la parusia un mito escatologico”. E J. A. T. Robinson afferma che ‘Gesù stesso non si aspettava dovesse esserci una seconda venuta’. — Tyndale Bulletin, 1976, pagg. 27-53.
Poiché il clero sminuisce l’importanza del ritorno di Cristo, questa importante verità ha poco significato nella vita della maggioranza dei fedeli. Per citare solo un esempio della serietà della cosa, considerate: Il ritorno di Cristo riguarda il trionfo finale della giustizia sulla malvagità; cosa accade dunque all’interesse delle persone per la giustizia quando i capi spirituali fanno pensare che Gesù potrebbe non tornare mai?
Tuttavia, conforme alle Scritture e al modello dei primi cristiani, dal suo primo numero nel 1879 La Torre di Guardia di Sion e Araldo della Presenza di Cristo (come si chiamava in origine) ha annunciato e difeso il ritorno e la presenza di Cristo.
Inoltre, ciò che abbiamo visto durante la nostra vita — guerre, carestie, terremoti, illegalità di proporzioni mondiali — è un’ampia prova che ORA stiamo vedendo il ‘segno della presenza di Cristo’ profetizzato da Gesù. (Matt. 24:3-14) Ciò significa che il termine del sistema di cose è vicino. Certo questa e altre verità della Bibbia che abbiamo considerate meritano d’essere difese. Questo specialmente perché Gesù disse che Dio approva quelli ‘che lo adorano con spirito e verità’. — Giov. 4:24.
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CIELO
INFERNO
ANIMA
Risurrezione
GESÙ
RITORNO di CRISTO
TRINITÀ
NOME di DIO
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Il regno di Dio, la sola speranzaLa Torre di Guardia 1979 | 1° luglio
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Il regno di Dio, la sola speranza
OGNI sorta di mali affliggono l’umanità. Ma c’è una soluzione. Occorre un giusto governo mondiale che amministri gli affari della terra in modo amorevole e sollecito per il bene di tutti. Non vi attendereste che la soluzione fosse il tema dell’insegnamento di Gesù?
Lo fu. “Il Regno fu il tema predominante del suo insegnamento”, fa notare il periodico religioso Christianity and Crisis, e aggiunge: “Nessun altro soggetto fu così presente nella sua mente né ebbe un posto così importante nel suo messaggio. È menzionato più di cento volte nelle narrazioni dei Vangeli”. Sì, Gesù disse: “Devo dichiarare la buona notizia del regno di Dio, perché per questo sono stato mandato”. (Luca 4:43) Insegnò ai suoi seguaci a pregare per la venuta del regno di Dio. — Matt. 6:9, 10.
Cos’è il regno di Dio? Come verrà a togliere i mali del mondo?
IMPORTANTE VERITÀ BIBLICA
La maggior parte delle persone sanno che un re è un governante, e che il regno di un re include il dominio o reame su cui egli governa. Non è dunque difficile capire che il regno di Dio sarà un dominio o governo sopra l’intera terra, amministrato dal suo proprio Figlio, Gesù Cristo. Questo regno di Dio sostituirà tutti i governi della terra.
Da 100 anni questa verità biblica inerente al Regno è ribadita nella Torre di Guardia. Infatti, dal 1939 il nome ufficiale della rivista è stato “La Torre di Guardia Annunciante il Regno di Geova”. Il numero di dicembre del 1881 disse: “L’istituzione di questo regno, naturalmente, comporterà la caduta di tutti i regni della terra, poiché tutti — anche il migliore di essi — si fondano sull’ingiustizia e sulla parzialità e sull’oppressione di molti a favore di pochi; leggiamo infatti: ‘Esso frantumerà e consumerà tutti questi regni ed esso starà per sempre’”. — Dan. 2:44.
Tuttavia, questa verità biblica è sconosciuta alla maggioranza delle persone, inclusi coloro che si professano cristiani. Informatevi. Se ne avete l’occasione, chiedete: ‘Cos’è il regno di Dio, e come verrà?’ Sarete sorpresi notando quanta confusione c’è sul soggetto, e che scarso intendimento. Perché?
LA COLPA È DEI CAPI RELIGIOSI
Il fatto è che i capi religiosi stessi sono confusi sul soggetto del Regno. Un editoriale nel Church Quarterly Review ammette:
“Per qualche tempo abbiamo corso il pericolo d’essere sommersi dalla crescente marea di teorie e controteorie su qual è l’idea realmente essenziale del Regno”.
Soprattutto a causa della confusione religiosa, le chiese hanno detto poco sul soggetto. Francis P. Miller, un eminente presbiteriano, disse con rammarico:
“Il silenzio della maggioranza dei cristiani in merito al Regno di Dio è una delle più grandi tragedie del nostro tempo”. Concludendo scrisse: “In qualità di laico supplico i nostri teologi e i nostri ecclesiastici: Parlateci del Regno di Dio; spiegateci cos’è e che relazione ha con il mondo del nostro tempo . . . Ce n’è urgente bisogno. Parlando del Regno di Dio che è vicino, i nostri teologi e i nostri ecclesiastici devono usare un linguaggio che i laici siano in grado di capire”. — Christianity and Crisis, 13 giugno 1960.
Ma l’hanno fatto? L’ignoranza e la confusione in cui si trova la maggioranza riguardo al regno di Dio rivela di no. Pensate per un momento alle idee che forse avete sentito esprimere riguardo al Regno. Rispecchiano i seguenti concetti insegnati dalle chiese?
CIÒ CHE DICONO LE CHIESE
Per molto tempo fu insegnato che la Chiesa Cattolica Romana era in effetti il regno di Dio sulla terra. Ma nella prima parte di questo secolo, The Catholic Encyclopedia (1910) disse sotto “Regno di Dio”.
“Il ‘regno’ non significa tanto una meta da conseguire o un luogo . . . è piuttosto una condizione di mente (Luca, xviii, 20-21), rappresenta un’influenza che deve permeare la mente degli uomini se vogliono essere uniti a Lui e raggiungere i Suoi ideali”.
Vi è familiare questa idea? È stata molto popolare ed è stata espressa da parecchi capi delle chiese. Per esempio, la Southern Baptist Convention del 1925 disse quanto segue:
“Il Regno di Dio è il dominio di Dio nel cuore e nella vita dell’individuo in ogni relazione umana, e in ogni forma e istituzione della società organizzata. . . . Il Regno di Dio sarà completo quando ogni pensiero e volontà dell’uomo saranno sottoposti alla volontà di Cristo”.
Tuttavia, c’è un’altra opinione popolare. Le chiese hanno identificato il regno di Dio anche con le attività politiche che l’uomo svolge per risolvere i problemi del mondo. Il sacerdote cattolico Martin K. Hopkins, discutendo la preghiera insegnata da Gesù, scrive: “Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo. Questo spiega come verrà infine il regno di Dio. Si deve guardare oltre il giorno attuale e operare per la restaurazione di tutte le istituzioni umane in Cristo”.
Che dire di queste varie idee? Il Regno dipende forse in qualche modo dagli sforzi umani di cristianizzare istituzioni e popoli? È il Regno il “dominio di Dio nel cuore e nella vita dell’individuo”?
CONCETTI ERRATI
Le suddette idee riguardanti il regno di Dio, accettate da molti, sono errate. Non sono in armonia con la Bibbia. E negli ultimi tempi questo è stato ammesso dagli stessi capi delle chiese. The Dictionary of the Apostolic Church, curato da James Hastings, dichiara:
“Non c’è quasi traccia nelle Epistole dell’idea medievale che la Chiesa sulla terra fosse il Regno di Dio. E l’idea di alcuni moderni scrittori di teologia, che questo mondo come lo conosciamo si svilupperà sotto l’influenza cristiana fino a divenire il Regno, è del tutto estranea al loro pensiero”.
Sebbene alcuni capi delle chiese usassero di solito riferirsi al Regno come a una ‘condizione di mente’, o ‘dominio nel proprio cuore’, questa opinione è ora generalmente respinta, come fa rilevare The Church Quarterly Review:
“Alcuni di noi possono ricordare i giorni in cui tale questione non comportava nessuna difficoltà. Il Regno era semplicemente il dominio di Dio nel cuore e nella vita dell’individuo . . . Oggi questa semplicità non è altro che la nota di un giornalismo superato o di una politica demagogica”.
In contrasto con le idee errate delle chiese, tuttavia, il messaggio del Regno proclamato attraverso le colonne della Torre di Guardia si è dimostrato in armonia con la Bibbia. Sì, le Scritture mostrano chiaramente che il regno di Dio è un dominio esercitato da Dio per mezzo di suo Figlio, Gesù Cristo. Questo dominio fu predetto nella Bibbia con queste parole: “Poiché ci è nato un fanciullo, ci è stato dato un figlio; e il dominio principesco sarà sulle sue spalle . . . Dell’abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine”. (Isa. 9:6, 7) Il governo del celeste regno di Dio è vicino. Presto rovescerà e sostituirà tutti i governi umani. — Dan. 2:44.
POSIZIONE DEL CRISTIANO
Qual è dunque la giusta posizione del cristiano verso questo sistema, che il regno di Dio deve sostituire? La Bibbia spiega che il mondo attuale è sotto il dominio di Satana. (Matt. 4:9; Giov. 12:31; 14:30; 2 Cor. 4:4) Il numero della Torre di Guardia del dicembre 1882, richiamando molto tempo fa l’attenzione su questa verità, spiegò:
“Se comprendiamo chiaramente che i governi attuali appartengono al ‘principe di questo mondo’ e devono essere tutti frantumati e cedere il posto al Regno di Dio, per cui preghiamo ‘venga il tuo regno’, non avremo nessun ulteriore desiderio di mischiarci con loro in alcun modo”.
In contrasto con le chiese della cristianità, negli scorsi 100 anni La Torre di Guardia ha mostrato ai suoi lettori la giusta posizione cristiana, enunciata da Gesù: “Non fate parte del mondo”. Ha più volte sottolineato l’insegnamento di Gesù: “Il mio regno non fa parte di questo mondo”. (Giov. 15:19; 18:36) Quindi anziché immischiarsi negli affari politici di questo mondo, i veri cristiani hanno sostenuto con tutto il cuore il governo del regno di Dio. — Giov. 6:15.
CIÒ CHE IL REGNO DI DIO RECHERÀ
Cosa vi aspettereste dal governo di Dio? Anzitutto, vi aspettereste un governante giusto, benigno e compassionevole. E Gesù Cristo ha dimostrato d’esserlo. (Matt. 11:28-30) Sotto la guida di Dio, Cristo ha scelto persone con le stesse qualità per regnare in cielo con lui. (Luca 22:28-30; Riv. 5:9, 10; 20:6) Uno di questi uomini scrisse a un altro che condivideva la stessa speranza: “Se continuiamo a perseverare, insieme pure regneremo”. — 2 Tim. 2:12.
Certo ci aspetteremmo che il governo di questi re fosse un governo di giustizia e pace, che recasse felicità e salute a tutta l’umanità, i suoi sudditi terreni. Quando fu sulla terra, Cristo dimostrò che Dio gli aveva dato il potere di guarire ogni forma di infermità; destò perfino i morti! Sotto il dominio del Regno eserciterà di nuovo questi poteri miracolosi per la benedizione e il bene di ogni persona sulla terra! Col tempo, l’intera terra sarà trasformata in un bel paradiso. — Luca 23:43; Riv. 21:4.
Il regno di Dio è davvero la sola speranza per ricevere le benedizioni che tutti desiderano così ardentemente!
[Testo in evidenza a pagina 19]
Il governo del celeste regno di Dio è vicino. Presto rovescerà e sostituirà tutti i governi umani
[Prospetto/Immagine a pagina 17]
CIÒ CHE DICE LA BIBBIA
“Il mio regno non fa parte di questo mondo”. — Gesù, Giov. 18:36
“Il dominio principesco sarà sulle sue spalle . . . Dell’abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine”. — Isa. 9:6, 7.
CIÒ CHE DICONO LE CHIESE
‘Il regno di Dio verrà con la restaurazione di tutte le istituzioni umane in Cristo’. — Un sacerdote cattolico.
“Il Regno di Dio è il dominio di Dio nel cuore e nella vita dell’individuo”. — Southern Baptist Conv.
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Chi ha la verità?La Torre di Guardia 1979 | 1° luglio
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Chi ha la verità?
“Fammi camminare nella tua verità e insegnami, poiché tu sei il mio Dio di salvezza”. — Sal. 25:5.
1. Cosa significa la parola verità, e perché si può dire che Geova è il fondamento della verità?
VERITÀ è ciò che è conforme ai fatti, alla realtà, ciò che è giusto e autentico. La fonte o il fondamento della verità è l’Onnipotente Creatore dell’universo, Geova Dio. Egli conosce la verità su ogni aspetto della sua creazione. Sa ciò ch’è giusto e ciò ch’è sbagliato, ciò ch’è bene e ciò ch’è male. Conosce la verità su ciò che è accaduto in passato e perché, oltre al significato delle attuali condizioni del mondo. Conosce pure la verità sul futuro, giacché ha già determinato ciò che sarà. — Isa. 14:24.
2. Come la Bibbia descrive la veracità di Geova?
2 Per tali ragioni il salmista descrive il Creatore come “Geova, Dio di verità”. (Sal. 31:5) Quando Dio parla, le sue parole sono sempre degne di fiducia: “La tua parola è verità”. (Giov. 17:17) Quando dà istruzioni relative al comportamento dell’uomo, tali istruzioni sono sempre giuste: “Tutti i tuoi comandamenti sono verità”. (Sal. 119:151) Quando promette qualcosa, possiamo fidarci: “Non una promessa venne meno di tutta la buona promessa che Geova aveva fatta . . . s’avverò tutta”. (Gios. 21:45) Pertanto la Bibbia dichiara di Dio: “Giuste e veraci sono le tue vie, Re d’eternità”. — Riv. 15:3.
CAMMINARE NELLA VERITÀ
3, 4. (a) Come si fa a camminare nella verità? (b) Perché Geova vuole che gli uomini camminino nella verità?
3 Logicamente, l’Iddio di verità vuole che la sua creazione umana cammini nella verità. Come si fa a camminare nella verità? Acquistando accurata conoscenza di chi è Dio e quali sono i suoi propositi, imparando ciò che vuole da noi e facendolo. (Giov. 17:3; 1 Giov. 2:3, 4) Camminare nella verità diventa quindi un modo di vivere, “la Via”, per usare le parole della Bibbia. — Atti 9:2.
4 Una ragione per cui Dio vuole che gli uomini camminino nella verità è che quando la sua creazione umana riflette le sue eccellenti qualità, ciò reca gloria e gioia al Creatore. (Confronta Genesi 1:26, 27; Proverbi 23:24, 25). Un’altra ragione è che, avendo Dio fatto gli uomini, sa ciò che è meglio per loro. Perciò, chi segue le sue istruzioni reca i massimi benefici, benefici eterni, a sé e ad altri. (Isa. 48:17) Un’ulteriore ragione è che camminando nella verità, si può avere il privilegio d’essere associati al popolo che Dio impiega per comunicare i suoi propositi a chi cerca la verità. Avviene come ai tempi biblici di cui Amos scrisse: “Il Signore Geova non farà alcuna cosa a meno che non abbia rivelato la sua questione confidenziale ai suoi servitori, i profeti”. — Amos 3:7.
5. Quale altra importante ragione c’è per camminare nella verità?
5 C’è un’altra ragione importante per camminare nella verità. Chi cammina nella verità mostra pubblicamente di sostenere la legittimità del dominio universale di Geova. Esso è stato sfidato da Satana il Diavolo, la creatura spirituale che divenne ribelle. (Gen. 3:1-4; Riv. 12:9) La sua sfida includeva l’insinuazione che Dio non poteva creare persone che rimanessero leali a lui e alle sue verità. (Giob. 1:6-12) Rimanendo fermi a favore della verità sotto qualsiasi pressione si dimostra che ci sono persone integre non disposte al compromesso. (Prov. 27:11) D’altra parte, chi non cammina nella verità fa molto più che camminare nell’errore. Volontariamente o involontariamente si schiera con Satana, il “padre della menzogna”, “l’iddio di questo sistema di cose” che ha “accecato le menti degli increduli”. — Giov. 8:44; 2 Cor. 4:4.
6. Come la verità diverrà fermamente stabilita in tutta la terra? Leggi Proverbi 12:19.
6 Tuttavia, l’Iddio di verità ha posto un limite al permesso della falsità e della malvagità che ne è derivata. (Prov. 12:19; Eccl. 3:1) Secondo il suo proposito, allo scadere del limite di tempo Dio annienterà questo sistema satanico, insieme a quelli che lo promuovono e lo preferiscono. (Dan. 2:44; Riv. 19:17-21) “Ogni pianta che il mio Padre celeste non ha piantata sarà sradicata”, predisse Gesù. (Matt. 15:13) Così sarà aperta la via al nuovo sistema di Dio in cui “dimorerà la giustizia”. (2 Piet. 3:13) Ciò significherà una società terrestre fondata sulla verità, una terra abitata solo da persone che amano la verità!
7. Se amiamo la verità, quale dev’essere il nostro atteggiamento?
7 Perciò, se amiamo ciò che è giusto e vogliamo vivere nel nuovo ordine di Dio, è indispensabile camminare nella verità. Dovremmo sentirci come il salmista che pregò: “Fammi conoscere le tue proprie vie, o Geova; insegnami i tuoi propri sentieri. Fammi camminare nella tua verità e insegnami”. (Sal. 25:4, 5) Allo stesso modo, dovremmo dare ascolto al consiglio che il profeta Samuele rivolse all’antico Israele: “Non vi dovete dipartire per seguire le irrealtà che non sono di nessun beneficio e che non liberano, . . . Solo temete Geova, e lo dovete servire in verità con tutto il vostro cuore”. — 1 Sam. 12:21, 24.
‘MODELLI’ PER IL NOSTRO TEMPO
8, 9. (a) Quali benefici ebbe Israele camminando nella verità, in contrasto con le nazioni circonvicine? (b) Cosa accadde a Israele quando smise di camminare nella verità?
8 Il modo in cui Dio ha agito verso le persone in passato costituisce dei ‘modelli’ o degli esempi. Da essi apprendiamo come Dio tratta effettivamente quelli che camminano nella verità e quelli che non vi camminano. (1 Cor. 10:11; Rom. 15:4) Un modello da cui possiamo imparare è quello dell’antico Israele. Quella nazione ebbe il privilegio di ricevere le leggi di Dio. Finché gli israeliti camminarono nelle sue verità, furono riccamente benedetti. Per esempio, non caddero preda delle nazioni nemiche. (Deut. 28:7) Le loro messi e i loro greggi erano abbondanti. (Deut. 11:8-15) Il loro sistema sociale era così ordinato e ben organizzato che non c’era bisogno di prigioni. (Eso. 22:1-15) Le malattie epidemiche che colpivano le nazioni empie non li toccavano. (Deut. 7:15) Inoltre, Geova aveva promesso loro che se avessero continuato a camminare nella verità sarebbero divenuti “il più benedetto di tutti i popoli”. (Deut. 7:14) Notate invece la condizione degradata delle circostanti nazioni cananee, come osserva un manuale biblico (Bible Handbook di Henry H. Halley):
“I cananei rendevano culto ai loro dèi abbandonandosi a piaceri immorali in loro presenza, ciò che era un rito religioso; e poi assassinando i loro primogeniti, offerti in sacrificio a questi stessi dèi.
“Pare che il paese di Canaan, in larga misura, fosse diventato una specie di Sodoma e Gomorra su scala nazionale . . . Una civiltà corrotta e brutale in modo così abominevole aveva più alcun diritto di esistere? . . .
“Gli archeologi che scavano nelle rovine delle città cananee si chiedono perché Dio non le avesse distrutte prima”.
9 Tuttavia, Israele non continuò a camminare nella verità. Di conseguenza, Dio tolse il suo appoggio alla nazione. Per tale motivo Gesù disse a Israele nel tempio: “Ecco, la vostra casa vi è abbandonata”. (Matt. 23:38) Egli dichiarò pure: “Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti”. (Matt. 21:43) Non sarebbero più stati la nazione prediletta di Dio, i suoi testimoni.
10. Come si manifestò una nuova nazione spirituale nel primo secolo?
10 Nel primo secolo della nostra èra volgare, Dio formò una nuova nazione spirituale. Era la congregazione cristiana, un’organizzazione formata da persone di molte diverse nazionalità. (Atti 10:34, 35; 13:46) Il portavoce nominato da Dio, Gesù, ne pose il fondamento, dicendo: “Io sono la via e la verità e la vita”. (Giov. 14:6) Con ciò che insegnò e compì, dimostrò d’avere la verità e il sostegno di Dio. (Matt. 3:16, 17; 15:30, 31; Atti 2:22) I cristiani del primo secolo fecero la stessa cosa, e si identificarono chiaramente come testimoni cristiani di Dio. (Atti 1:8; 2:1-4, 43) Delle verità che ora venivano trasmesse tramite quei cristiani l’apostolo Paolo disse: “A noi Dio le ha rivelate per mezzo del suo spirito”. Facendo un contrasto, osservò: “Questa sapienza non la conobbe nessuno dei governanti di questo sistema di cose”. (1 Cor. 2:8, 10) Era avvenuto proprio come aveva detto Gesù: “[Tu, Dio,] hai nascosto queste cose ai saggi e agli intellettuali e le hai rivelate ai bambini”. — Matt. 11:25.
11, 12. (a) In che modo la Bibbia prediceva il ripristino della vera adorazione nel nostro tempo? (b) Per quali scopi sarebbe stata ripristinata?
11 Per la fine di quel primo secolo, Dio aveva compiuto qualche altra cosa. Aveva terminato l’ispirato racconto scritto che sarebbe stato usato in seguito come base per determinare la verità. (2 Tim. 3:16, 17) Nelle Scritture complete erano incluse molte profezie, storia scritta in anticipo. (2 Piet. 1:21) Quelle profezie mostravano che dopo la morte degli apostoli sarebbe iniziato un periodo di allontanamento dalla verità. (Atti 20:29) Ma mostravano pure che in seguito, nella “parte finale dei giorni”, poco prima della fine di questo sistema, la vera adorazione sarebbe stata ripristinata. (Isa. 2:1-4; Mic. 3:12–4:5) Gesù osservò che le persone sarebbero state radunate in due gruppi: quelle che fanno del bene ai fratelli di Cristo e che camminano nella verità sarebbero state ricompensate con la “vita eterna”; le altre sarebbero andate “allo stroncamento eterno”. — Matt. 25:31-46; 2 Giov. 4; 3 Giov. 3, 4.
12 Il radunamento e la riorganizzazione della congregazione cristiana nei tempi moderni sarebbero avvenuti per vari scopi. Anzitutto, questa congregazione avrebbe ricevuto da Dio istruzione unificata: “Egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri”, dice la profezia di Isaia 2:3 (anche Michea 4:2). Camminando nella verità, questi servitori di Dio avrebbero sostenuto la legittimità del suo dominio universale, recando gloria e piacere a lui e molti benefici a se stessi. (Prov. 12:22) A sua volta, Dio li avrebbe impiegati come suoi testimoni moderni, preparandoli ad annunciare il suo messaggio alla generazione attuale.
13. Ha mai impiegato Geova più di un’organizzazione sulla terra nello stesso periodo?
13 Avrebbe Dio impiegato più di un’organizzazione per dispensare le sue verità in questi “ultimi giorni”? Ebbene, ne ha mai Dio impiegato più di una in qualsiasi altro periodo di giudizio? A parte l’arca, ci furono al giorno di Noè altre imbarcazioni con persone a bordo che ebbero la protezione di Dio e sopravvissero al diluvio? No, solo l’arca e i suoi occupanti furono protetti e sopravvissero. (1 Piet. 3:20) Nel primo secolo ci furono due organizzazioni cristiane? No, Dio trattò solo con una. Anche nel nostro giorno, c’è ancora “un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”. (Efes. 4:5) Che potesse esserci solo una congregazione unita è chiaramente indicato dalle parole di Paolo il quale esortò “a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni”. — 1 Cor. 1:10.
“DAI LORO FRUTTI”
14. Come si può stabilire chi ha la verità oggi?
14 Come possiamo stabilire chi sono quelli che hanno la verità oggi, essendo così idonei per essere impiegati da Dio come suoi testimoni sulla terra? Un principio fondamentale per distinguere il vero dal falso fu enunciato da Gesù quando disse: “Li riconoscerete dai loro frutti. . . . Ogni albero buono produce frutti eccellenti, ma ogni albero marcio produce frutti spregevoli”. (Matt. 7:16, 17) Sì, doveva esserci il “frutto” o la prova che il potente spirito santo di Dio sosteneva davvero questo popolo. E che tipo di frutto avrebbe prodotto tale potere di Dio nei suoi servitori? La sua Parola risponde: “Il frutto dello spirito è amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. — Gal. 5:22, 23.
15. In che modo l’amore verso Dio è legato al suo nome?
15 Notate specialmente il “frutto” elencato per primo, quello dell’amore. Un modo in cui i veri servitori di Dio dovevano manifestarlo fu indicato da Gesù: “Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. (Matt. 22:37) L’amore verso Dio è mostrato in vari modi. Uno di questi modi è quello di amare il nome di Dio. (Ebr. 6:10; Sal. 69:36; 119:132) In effetti, i cristiani tratti da questo mondo dovevano divenire “un popolo per il suo nome”. (Atti 15:14-18) Chi sono oggi quelli che sostengono il nome di Dio (Geova in italiano) e lo fanno conoscere in tutta la terra? — Isa. 43:10-12.
16. In che modo viene manifestato l’amore verso Dio in relazione agli interessi del Regno?
16 L’amore verso Dio richiede anche di credere nel suo futuro governo per tutta la terra, il suo regno celeste, e parlarne. Gesù ci insegnò a pregare: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:9, 10) Chi sono oggi quelli che fanno del regno di Dio la dottrina centrale della loro opera di insegnamento e di predicazione come fece Gesù? Chi va alle case delle persone per parlar loro di ciò che il regno di Dio farà sulla terra? Chi adempie l’incarico menzionato da Gesù quando predisse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”? — Matt. 24:14.
17. In quale altro modo si manifesta l’amore verso Dio?
17 L’amore verso Dio si manifesta in un altro modo ancora: ubbidendo a tutte le sue leggi. (1 Giov. 5:3) Quando c’è un conflitto tra le leggi di Dio e le leggi degli uomini, quelli che hanno la verità seguono questa norma biblica: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Solo quelli che si comportano così hanno il sostegno dello “spirito santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono quale governante”. (Atti 5:32) Per esempio, ubbidendo alle leggi di Dio, oggi i cristiani non fanno “parte del mondo”, essendo neutrali negli affari politici di questo mondo, come lo furono Gesù e i cristiani del primo secolo. (Luca 4:5-8; Giov. 6:15; 15:19; 17:14-16) Chi sono oggi quelli che si mantengono separati dal mondo, con tutta la sua corruzione politica, la sua violenza e la sua immoralità, essendo anche disposti ad andare in prigione o a morire per seguire le orme di Gesù? — 1 Piet. 2:21; vedi anche Ebrei capitolo 13.
18. Menzionate un altro chiaro segno di identificazione di coloro che hanno la verità.
18 Questo “frutto” dello spirito, l’amore, ha un altro aspetto. Gesù disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giov. 13:35) Molti altri versetti mostrano pure che tale amore sarebbe stato un chiaro segno di identificazione dei veri servitori di Dio. Per esempio:
“I figli di Dio e i figli del Diavolo son mostrati da questo fatto: Chiunque non pratica la giustizia non ha origine da Dio, né ha origine da Dio colui che non ama il suo fratello. . . . dobbiamo avere amore gli uni per gli altri; non come Caino, che ebbe origine dal malvagio e scannò il suo fratello”. — 1 Giov. 3:10-12.
“Se alcuno fa la dichiarazione: ‘Io amo Dio’, eppure odia il suo fratello, è bugiardo. Poiché chi non ama il suo fratello, che ha visto, non può amare Dio, che non ha visto”. — 1 Giov. 4:20, 21.
Quale gruppo internazionale di persone dimostrano questo amore le une per le altre, non solo a parole, ma coi fatti? Nei trascorsi cento anni, quale gruppo si è astenuto, in tempo di guerra, dall’uccidere i compagni di fede di altre nazioni, e dal permettere che sorgessero fra loro pregiudizi razziali, nazionalistici, culturali o economici?
OGGI CHI HA LA VERITÀ?
19. Chi ha la verità oggi e perché rispondete così?
19 Cosa mostra l’evidenza riguardo a questo importante frutto dello spirito di Dio, l’amore? Chi ce l’ha? Dove vediamo una grande folla di persone di tutte le diverse nazionalità e razze unite insieme nel nome di Geova per servirlo lealmente e parlare ad altri del suo regno? Sì, dove troviamo una vera fratellanza mondiale unita dall’amore? (Riv. 7:9, 10; Col. 3:14) La pubblicazione religiosa Interpretation, in un capitolo intitolato “La Bibbia e le religioni moderne, i testimoni di Geova”, fa i seguenti commenti:
“Nell’organizzazione e nell’opera di testimonianza, [i testimoni di Geova] si avvicinano più di qualsiasi altro gruppo alla comunità cristiana primitiva.
“Il loro distacco dal mondo, l’urgente testimonianza e l’impenetrabilità agli attacchi del mondo sono tali da distinguere coloro che credono fermamente d’essere fra gli eletti e che hanno giurato fedeltà senza riserve a Dio.
“Pochi altri gruppi fanno un uso altrettanto esteso della Scrittura nei loro messaggi, orali e scritti. Pochi altri gruppi ricevono dai laici altrettanta collaborazione nel portare avanti l’opera dell’organizzazione”.
20. Cosa dovrebbero fare tutti quelli che amano la verità?
20 Un esame imparziale della Parola di Dio, e il paragone fra essa e gli insegnamenti e le pratiche dei testimoni di Geova, forniranno la prova che lo spirito di Dio li sostiene davvero, e che li impiega come suo strumento per proclamare oggi la verità. Ad ogni modo, tutti coloro che amano la verità sono invitati a esaminare questa asserzione che i testimoni di Geova hanno proprio la verità. Per far questo, dovrebbero imitare ciò che fecero nel primo secolo coloro che ascoltarono la predicazione degli apostoli: “Ricevettero la parola con la massima premura di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se queste cose stessero così”. — Atti 17:11.
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Geova guida il suo popoloLa Torre di Guardia 1979 | 1° luglio
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Geova guida il suo popolo
“Poiché questo Dio è il nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre. Egli stesso ci condurrà finché morremo”. — Sal. 48:14.
1. Come mostra la Bibbia che Geova guida quelli che lo amano?
NEL CORSO dei secoli, Geova ha guidato quelli che lo amano e che lo vogliono servire. Il salmista fu uno di questi, poiché chiese a Dio: “Manda la tua luce e la tua verità. Che queste stesse mi guidino”. (Sal. 43:3) Il profeta Daniele sapeva che “esiste un Dio nei cieli che è il Rivelatore dei segreti”, e predisse che nel nostro tempo, in questo “tempo della fine”, ‘la vera conoscenza sarebbe divenuta abbondante’. (Dan. 2:28; 12:4) Anche Isaia profetizzò che in questa “parte finale dei giorni” la vera adorazione sarebbe stata ‘fermamente stabilita’ e che Geova avrebbe guidato il suo popolo: “Egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri”. Pertanto oggi è esteso l’invito: “Venite e camminiamo alla luce di Geova”. — Isa. 2:2-5.
2. Di che cosa tiene conto Geova nel guidare il suo popolo nelle sue verità?
2 In che modo Geova guida il suo popolo nelle sue verità? Anzitutto, tiene conto che creò gli uomini con il libero arbitrio. Infatti l’apostolo Paolo menziona la “volontà” di Filemone. (Filem. 14) Dato che Dio creò questo libero arbitrio, non vi si oppone costringendo le persone a credere nelle sue verità o ad agire in un certo modo, come robot. Quindi, durante questa èra cristiana, invita amorevolmente le persone di cuore sincero ad associarsi all’organizzazione che egli approva e poi le guida benevolmente per mezzo dello spirito santo, della sua Parola ispirata e dell’organizzazione che dispensa la verità sulla terra.
3. Cos’è specialmente importante ricordare in quanto a come Geova guida il suo popolo?
3 Un’altra cosa da considerare relativamente a come Dio guida il suo popolo è che Dio dà intendimento delle sue verità al tempo e nel modo da lui stabiliti. (Dan. 12:9) Inoltre, Geova guida progressivamente il suo popolo nella verità. Avendo creato la mente umana, Geova sa che troppo poco ‘cibo’ spirituale non la sosterrà bene, ma troppo cibo tutto in una volta può essere più di ciò che gli uomini riescono ad assimilare. In Giovanni 16:12 Gesù disse ai suoi fedeli apostoli: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma non siete in grado di sostenerle al presente”. Facciamo un esempio: quando si esce da un lungo periodo di isolamento in una stanza buia, è meglio esporsi alla luce gradualmente. Troppa luce tutta in una volta può traumatizzare, forse anche danneggiare. Avviene la stessa cosa con la luce progressiva delle verità di Dio. È come dice il saggio: “La via dei giusti è come la luce dell’alba che aumenta in splendore fino a pieno giorno”. — Prov. 4:18, versione di Salvatore Garofalo.
4. (a) Cosa indicò Gesù sulla necessità che la verità fosse chiarita progressivamente? (b) Dato che le verità di Geova sono chiarite gradualmente, cosa devono essere disposti a fare i suoi servitori?
4 Gesù sapeva bene che Geova fa conoscere progressivamente le sue verità. Agli apostoli disse che in seguito lo spirito santo di Dio li avrebbe guidati in tutta la verità. (Giov. 16:12, 13) E dato che verità in precedenza stabilite sarebbero state chiarite passo per passo, a lungo andare ci sarebbe stato similmente bisogno che i servitori di Dio correggessero e modificassero il loro punto di vista su vari soggetti scritturali.
GUIDA RIGUARDO ALLE VERITÀ DEL REGNO
5, 6. Riguardo al regno di Dio, cosa mostra che i discepoli di Gesù avevano idee errate?
5 Guidando i cristiani del primo secolo, Geova non fece capir loro tutto in una volta ogni verità relativa ai suoi propositi. Per citare un esempio, considerate la dottrina centrale della Bibbia, il regno di Dio. Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare: “Venga il tuo regno”. (Matt. 6:10) ed esortò: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia”. (Matt. 6:33) Ma negli anni che fu sulla terra i suoi seguaci capirono tutti i particolari inerenti al dominio del Regno? Erano in grado di rispondere accuratamente a domande come: Cos’è il regno di Dio? Chi e quanti saranno i re? Quando verrà? Cosa farà per la terra e per gli uomini?
6 Quelli che erano stati a contatto con Gesù non avevano tutta questa conoscenza, com’è indicato dalla domanda che gli fecero dopo la sua risurrezione: “Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?” (Atti 1:6) Invece di rispondere spiegando loro ogni aspetto del dominio del Regno, Gesù dichiarò: “Non appartiene a voi d’acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha poste nella propria autorità”. (Atti 1:7) Perché Gesù rispose in questo modo? Perché riguardo al Regno i discepoli avevano idee profondamente radicate ma errate. Credevano che il Regno sarebbe stato un dominio terrestre che avrebbe rovesciato la dominazione romana. Invece doveva essere un regno celeste, e quelli scelti per regnare con Cristo sarebbero stati presi dalla terra e portati in cielo. (Riv. 5:9, 10; 14:3; 20:4) Inoltre, la loro domanda mostra che si aspettavano l’immediata istituzione del Regno. Ma non sarebbe stato così, poiché dovevano passare molti secoli.
7. (a) Nonostante le loro idee errate sul Regno, quale fu l’atteggiamento di Gesù verso quei discepoli? (b) Comprendiamo tutto in merito al dominio del regno di Dio?
7 Sebbene i suoi discepoli avessero idee errate, Gesù non li condannò né li respinse. Sapeva che avrebbero ottenuto intendimento delle verità di Dio in modo graduale e che lo spirito santo avrebbe progressivamente guidato i suoi seguaci affinché a tempo debito avessero chiaro intendimento. Infine avrebbero ottenuto completa conoscenza in merito al dominio del Regno. Ma nel frattempo, Gesù inculcò in quei primi seguaci profondo interesse e zelo nel cercare prima il Regno, e la prontezza a modificare le proprie idee relativamente ad esso. Sebbene l’accurata conoscenza che avevano delle verità del Regno fosse limitata, ciò che sapevano permise loro, durante l’attesa, di ‘tenere bene in mente la presenza del giorno di Geova’. (2 Piet. 3:12) Oggi la nostra conoscenza del dominio del regno di Dio, di ciò che è e di ciò che farà è di un livello molto superiore, eppure non è ancora completa.
VERITÀ IN MERITO AI GENTILI
8. Quale problema sorse in relazione ai gentili, e vi si fece forse accenno alla Pentecoste?
8 Un altro fatto che dimostra come l’intendimento della verità di Dio è progressivo riguarda il modo in cui furono considerati dal 36 E.V. in poi i convertiti non ebrei o gentili da alcuni ebrei convertiti al cristianesimo. Per esempio, dovevano essere circoncisi, come lo erano gli ebrei naturali? Fu forse fatto qualche accenno alla questione nel 33 E.V. quando lo spirito santo di Dio fu versato alla Pentecoste? (Atti 2:1-4) No, poiché anche se il versamento dello spirito santo dimostrò che Dio era con quei discepoli e d’allora in poi li avrebbe guidati, non diede loro miracolosamente la conoscenza di ogni particolare sulle verità di Dio. Lo si può capire dal fatto che il problema della circoncisione fu risolto con decreti emanati dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme 16 anni dopo la Pentecoste, nel 49 E.V. — Atti 16:4.
9-11. (a) Dopo aver seguito per anni la guida di Geova, perché i suoi servitori furono maggiormente in grado di risolvere un problema relativo alla circoncisione? (b) In che modo la visione data a Pietro servì a ottenere il giusto intendimento della verità?
9 In tutti quegli anni Geova permise effettivamente al suo popolo di vedere come egli trattava coi gentili. In tal modo approfondirono il loro apprezzamento e il loro intendimento della cosa. E allorché sorse un problema che richiese un’azione decisiva, i suoi servitori erano preparati a risolverlo con sapienza e perspicacia. Prendete ad esempio il caso di Pietro che dovette correggere il suo punto di vista. Più di tre anni dopo la Pentecoste, l’apostolo Pietro fu guidato dallo spirito santo a correggere la sua opinione sui gentili, che aveva considerati contaminati e impuri.
10 In visione fu detto a Pietro di mangiare cibi considerati impuri sotto la legge mosaica. Quando rispose sbalordito che non mangiava cose simili, una voce dal cielo gli disse che ciò che Dio chiama puro non può più essere considerato impuro. E in quell’istante giunsero messaggeri inviati dal gentile Cornelio. Cornelio li aveva mandati da Pietro per chiedergli di andare a casa sua a parlargli dei propositi di Dio. Ma Pietro aveva appena espresso il suo orrore al pensiero di mangiare cibi impuri, e ora gli veniva chiesto di andare a casa di un gentile, che pure considerava impuro! Cosa doveva fare? Lo spirito santo guidò la risposta: “Alzati, scendi le scale e avviati con loro, non dubitando affatto, perché li ho inviati io”. — Atti 10:9-20.
11 Pietro afferrò il punto. La visione su come Geova aveva reso puro ciò che prima era ritenuto impuro non riguardava solo il cibo, ma, cosa più importante, riguardava l’atteggiamento di Pietro verso i gentili. Mostrando di aver capito, in seguito Pietro disse a Cornelio e alla sua casa: “Quindi son venuto, realmente senza obiezione, quando sono stato chiamato”. Allora lo spirito santo fu versato su quella famiglia gentile, ed essi furono battezzati. Lo spirito santo aveva mostrato che ora Dio avrebbe concesso il suo favore ai gentili senza che si circoncidessero. — Atti 10:21-48.
12. (a) Quale ulteriore problema sorse riguardo al gentili, e quando? (b) In base a che cosa il corpo centrale poté dare una risposta decisiva?
12 Comunque, bastò questo a soddisfare tutti gli ebrei cristianizzati per quanto concerneva i gentili? No, perché passati altri 13 anni alcuni ebrei circoncisi venuti ad Antiochia di Siria sollevarono la questione se i gentili dovessero essere circoncisi. (Atti 15:1, 2) Pertanto, nel 49 E.V. il corpo centrale degli apostoli e di altri anziani di Gerusalemme dispose di tenere un’adunanza. A quel convegno, Pietro, Paolo e Barnaba narrarono ciò che Dio aveva fatto tra i gentili incirconcisi a cui avevano predicato. Esaminato come Geova aveva effettivamente trattato questi gentili per molti anni, confermarono all’unanimità la testimonianza delle Sacre Scritture, ribadendo la verità secondo cui i gentili non dovevano essere circoncisi.
13. Come mostrarono alcuni di non comprendere come Geova guida il suo popolo, e probabilmente con quali risultati?
13 Non tutti i seguaci di Cristo erano disposti a correggere concetti superati. Alcuni prendevano i chiarimenti come una scusa per abbandonare la verità, invece di considerarli un segno che Geova guida progressivamente il suo popolo. Per esempio, quando Gesù parlò simbolicamente di mangiare la sua carne e bere il suo sangue, il racconto biblico dice che “per questo molti dei suoi discepoli se ne tornarono indietro e non camminavano più con lui”. (Giov. 6:53-66) Com’erano miopi! Non comprendevano proprio come Geova guida il suo popolo! Trentotto anni dopo probabilmente alcuni di loro la pagarono cara, poiché quelli che non continuarono a camminare nel progressivo intendimento della verità respinsero anche il comando di Gesù di fuggire da Gerusalemme prima che fosse distrutta. Costò loro la vita, mentre quelli che continuarono a farsi guidare da Geova fuggirono e furono risparmiati. — Luca 21:20-24.
GUIDA NEL NOSTRO GIORNO
14. Fino a che punto è stato corretto il nostro punto di vista circa le verità basilari negli scorsi 100 anni?
14 Esaminando ciò che è stato pubblicato dall’organizzazione di Geova nelle pagine della Torre di Guardia e di altre pubblicazioni nei passati 100 anni, troviamo sano cibo spirituale in abbondanza. Al principio di questo periodo, furono rese chiare basilari verità bibliche ed esse sono chiare ancor oggi. Il nostro punto di vista su inferno, trinità, purgatorio, anima, dove sono i morti, riscatto, risurrezione, destino della terra, il Regno e altre dottrine chiave è cambiato pochissimo in 100 anni. La verità è sempre stata verità, sebbene a volte sia stato necessario modificare il nostro intendimento d’essa. — Confronta Giovanni 16:13.
15. I servitori di Geova del giorno attuale hanno dovuto correggere alcune loro idee?
15 Geova ha continuato a guidare il suo popolo passo per passo facendogli comprendere più a fondo le sue verità, e questo nel tempo e nel modo da lui stabiliti. Per tale motivo, nel secolo trascorso i testimoni di Geova hanno compreso sin dai primissimi tempi che dovevano essere disposti a modificare e correggere le proprie idee su dottrina, pratica e procedura organizzativa quando era evidente che Geova li dirigeva a fare tali cambiamenti. Come ammette Bryan Wilson nella rivista New Society, i testimoni di Geova hanno “sempre sostenuto che il continuo studio della Bibbia può portare a una conoscenza più completa, e in precedenti occasioni sono stati ammessi errori nell’interpretazione delle profezie”.
16. (a) Perché il campo della profezia biblica richiede particolarmente d’essere disposti a correggere il proprio punto di vista? (b) Che effetto hanno avuto sui servitori di Geova le informazioni relative agli “ultimi giorni”, e come sono stati sostenuti?
16 Forse il campo in cui è più necessario essere disposti a correggersi è quello della profezia biblica. La maggioranza delle profezie sono espresse solo a grandi linee. Perciò, occorre fede per attendere l’adempimento dei particolari. (Ebr. 11:1) Un esempio è dato dalle profezie bibliche comprovanti che il presente sistema malvagio sotto Satana sarà distrutto e sostituito da “nuovi cieli e nuova terra”. (2 Piet. 3:13) Tuttavia, nella Bibbia sono forniti sufficienti aspetti del “segno” globale della fine imminente ed essi indicano chiaramente che il tempo attuale costituisce gli “ultimi giorni”, il “tempo della fine”. (2 Tim. 3:1; Dan. 12:4) Ciò ha spronato i servitori di Dio a intensificare l’opera per adempiere le parole di Gesù: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14) Hanno avuto successo in tale opera e nel sopravvivere come organizzazione, oltre a prosperare spiritualmente nonostante l’enorme persecuzione; hanno avuto successo anche nel rivestire e manifestare la nuova personalità in questo mondo degradato. Tutto ciò è una testimonianza del fatto che hanno avuto il sostegno di Geova. — Isa. 54:17.
17. Il fatto che certe nostre aspettative premature non si siano adempiute significa forse che Geova abbia modificato i suoi propositi?
17 Tuttavia, in questi “ultimi giorni”, hanno alcuni servitori di Geova sostenuto in anticipo alcune errate opinioni circa la fine o telos (greco) di questo sistema? Sì. Alcune di queste idee riguardano il periodo di tempo che la fine avrebbe impiegato a venire. Mossi dallo zelo e dall’entusiasmo per la rivendicazione del nome, della Parola e dei propositi di Geova, e dal desiderio del nuovo sistema, alcuni suoi servitori sono stati a volte precipitosi nelle loro aspettative. È accaduto come ai discepoli che consideravano imminente il regno di Dio nel loro giorno. (Atti 1:6) Ma il fatto che a volte le aspettative sono state premature e quindi non si sono adempiute significa forse che Dio abbia in qualche modo cambiato il suo proposito? Tutt’altro. “Il mio proprio consiglio avrà effetto, e farò tutto ciò che è il mio diletto”, dice Geova. (Isa. 46:10) I propositi di Geova e il suo tempo per stabilire un giusto nuovo ordine sono fermamente stabiliti.
18. Perché è importante attenersi a “ciò che è scritto”?
18 Questo ci fa senz’altro capire che dobbiamo valutare attentamente tutti i fattori scritturali, non sopravvalutandone alcuni fino al punto di oscurarne altri. Gesù stesso disse molto chiaramente: “In quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno sa”. (Matt. 24:36) È sempre necessario prestare viva attenzione al consiglio dell’apostolo Paolo: “Non andare oltre ciò che è scritto”. — 1 Cor. 4:6.
19. Sebbene certi punti di vista siano stati modificati, come le prove confermano che la fine di questo sistema è vicina?
19 Sebbene molti testimoni di Geova abbiano dovuto modificare il proprio punto di vista a questo riguardo, possiamo negare che siamo nel “tempo della fine”? Certo ogni giorno aumentano le prove che la fine di questo sistema è imminente, mentre vediamo acuirsi la crisi delle istituzioni: matrimonio, famiglia, governo e religione mondana; oltre a ciò, crimine e violenza sono in aumento e c’è crescente mancanza di rispetto verso Dio. — 2 Tim. 3:1-5.
20, 21. Come saranno ricompensati quelli che continueranno a camminare nella progressiva luce di Geova?
20 Sebbene resti ancora un periodo indeterminato di questi “ultimi giorni”, una cosa è certa. Chi continua a camminare nella progressiva luce di Geova, ed è disposto a correggersi, farà parte dell’unto rimanente e della “grande folla” che ‘verrà dalla grande tribolazione’ per entrare nel giusto nuovo ordine di Dio. “L’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà [quelli della grande folla], e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi”. — 2 Piet. 3:14, 15; Riv. 7:9-17.
21 Pertanto, coloro che cercano la guida di Geova possono attendere con fiducia l’istituzione di un nuovo sistema in cui “i giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”. Lì “il malvagio non sarà più”. Ma al suo posto, quelli che sono mansueti e ammaestrabili “proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”. — Sal. 37:10, 11, 29.
22. Quale fiducia possono nutrire i servitori di Geova, ora e in quanto al futuro?
22 Com’è avvenuto negli scorsi 100 anni alla moderna organizzazione del popolo di Geova, così oggi abbiamo fiducia che anche nel resto di questi ultimi giorni ‘Dio sarà il nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre. Egli stesso ci condurrà finché morremo’. (Sal. 48:14) E poi, nel suo nuovo ordine, potremo con ugual fiducia attenderci che Geova continui a guidare i suoi servitori per tutta l’eternità, senza che debbano mai morire, perché “chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. — 1 Giov. 2:17.
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