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  • Padronanza di sé: Perché è così importante?

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  • Padronanza di sé: Perché è così importante?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
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  • Perché la padronanza di sé è così importante
  • Esempi ammonitori
  • Campi in cui esercitare padronanza
  • Perché è così difficile mostrare padronanza di sé
  • “Aggiungete alla vostra . . . conoscenza la padronanza di voi stessi”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2003
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
w91 15/11 pp. 8-13

Padronanza di sé: Perché è così importante?

“Compiendo in risposta ogni premuroso sforzo, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la padronanza di sé”. — 2 PIETRO 1:5, 6.

1. Quale notevole dimostrazione di padronanza del corpo fu data nel secolo scorso?

SENZA dubbio uno dei più sorprendenti esempi di padronanza del corpo fu quello che diede Charles Blondin nella seconda metà del secolo scorso. Secondo una fonte, dal 1859 in poi egli attraversò diverse volte le cascate del Niagara su una fune lunga 340 metri tesa a 50 metri sopra il livello dell’acqua. Ogni volta che ripeté l’impresa lo fece dando prova della sua abilità in maniera diversa: bendato, in un sacco, spingendo una carriola, sui trampoli e trasportando un uomo sulla schiena. In un’altra occasione, Blondin fece una capriola sui trampoli su una fune tesa a 52 metri d’altezza. Per rimanere in equilibrio in tali condizioni era necessaria un’eccezionale padronanza del corpo. Blondin fu ricompensato delle sue fatiche con fama e denaro.

2. Quali altre attività richiedono padronanza del corpo?

2 Anche se pochi potrebbero imitare anche solo lontanamente queste imprese, non è difficile rendersi conto dell’importanza che la padronanza del corpo ha nell’esercizio di attività professionali o nello sport. Ad esempio, nel descrivere il virtuosismo del famoso pianista ora scomparso Vladimir Horowitz, un musicista ha detto: “Quello che mi affascinava era la sensazione di assoluta padronanza . . . , la sensazione di un’incredibile energia che veniva imbrigliata”. Un altro articolo su Horowitz parlava degli “otto decenni in cui le sue dita hanno volato sotto il suo perfetto controllo”.

3. (a) Qual è la forma di padronanza più difficile da conseguire, e come viene definita? (b) Cosa significa il termine greco tradotto “padronanza di sé” nella Bibbia?

3 Ci vuole molto impegno per sviluppare simili capacità. Tuttavia, una meta ancora più importante e difficile da raggiungere è la padronanza di sé. Questa qualità è stata definita “controllo esercitato sugli impulsi, sulle emozioni e sui desideri”. Il termine che nelle Scritture Greche Cristiane, in 2 Pietro 1:6 e altrove, è tradotto “padronanza di sé” è stato definito “la virtù di chi domina i desideri e le passioni, specialmente i desideri sensuali”. C’è persino chi ha detto che la padronanza di sé è “la più grande delle imprese umane”.

Perché la padronanza di sé è così importante

4. Quali tristi conseguenze ha prodotto la mancanza di padronanza di sé?

4 Quali conseguenze ha prodotto la mancanza di padronanza di sé! Molti problemi odierni sono dovuti principalmente al fatto che la gente non manifesta questa qualità. Viviamo davvero negli “ultimi giorni”, in “tempi difficili”. Gli uomini sono “senza padronanza di sé” spesso a motivo dell’avidità, che li spinge ad esempio ad essere “amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”. (2 Timoteo 3:1-5) Questa triste realtà ci è stata ricordata fin troppo chiaramente dal fatto che durante lo scorso anno di servizio più di 40.000 persone sono state espulse dalla congregazione cristiana, in gran parte a motivo di gravi trasgressioni. A questi si devono aggiungere i molti che sono stati oggetto di riprensioni, soprattutto per immoralità sessuale, ma tutti per non aver esercitato padronanza di sé. Un altro dato che fa pensare è che, per lo stesso motivo, alcuni che da molti anni erano anziani hanno perso tutti i privilegi quali sorveglianti.

5. Come si potrebbe illustrare l’importanza della padronanza di sé?

5 Per capire l’importanza della padronanza di sé si può pensare a un’automobile. Questa ha quattro ruote che le permettono di muoversi, un motore potente in grado di farle girare molto rapidamente e freni in grado di fermarle. Le conseguenze, però, possono essere tragiche se non c’è nessuno al posto di guida a manovrare il volante, l’acceleratore e i freni così da decidere dove le ruote devono andare, a che velocità devono girare e quando si devono fermare.

6. (a) Quale principio valido per l’amore si può applicare anche alla padronanza di sé? (b) Quali altri consigli dobbiamo ricordare?

6 Non si ribadirà mai abbastanza quanto è importante la padronanza di sé. Ciò che l’apostolo Paolo disse in 1 Corinti 13:1-3 a proposito dell’importanza dell’amore si potrebbe ripetere anche in relazione alla padronanza di sé. Per quanto eloquenti possiamo essere come oratori pubblici, per quanta conoscenza e fede possiamo avere acquistato grazie a buone abitudini di studio, per quante cose possiamo fare per gli altri, se non esercitiamo padronanza tutto questo è vano. Dovremmo tenere a mente ciò che disse Paolo: “Non sapete voi che i corridori nella corsa corrono tutti, ma solo uno riceve il premio? Correte in modo tale da conseguirlo. Inoltre, ogni uomo che prende parte a una gara esercita padronanza di sé in ogni cosa”. (1 Corinti 9:24, 25) Un altro avvertimento di Paolo che ci aiuta ad esercitare padronanza in tutte le cose è quello riportato in 1 Corinti 10:12: “Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”.

Esempi ammonitori

7. (a) In che modo la mancanza di padronanza di sé ha dato il via al declino della razza umana? (b) Quali altri antichi esempi di persone che non ebbero padronanza di sé troviamo nelle Scritture?

7 Lasciandosi guidare dalle emozioni anziché dalla ragione, Adamo mancò di esercitare padronanza di sé. Come risultato, “il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato”. (Romani 5:12) Anche il primo omicidio fu causato dalla mancanza di padronanza di sé, dato che Geova Dio aveva avvertito Caino dicendogli: ‘Perché ti accendi d’ira e perché il tuo viso è dimesso? Il peccato è in agguato all’ingresso, e tu, da parte tua, lo dominerai?’ Caino non dominò il peccato e uccise suo fratello Abele. (Genesi 4:6-12) Anche la moglie di Lot mancò di esercitare padronanza di sé, in quanto non seppe resistere alla tentazione di voltarsi indietro. Cosa le costò tale mancanza di padronanza di sé? La vita stessa! — Genesi 19:17, 26.

8. Quali tre personaggi dell’antichità costituiscono per noi esempi ammonitori circa la necessità di esercitare padronanza di sé?

8 Ruben, il primogenito di Giacobbe, perse la primogenitura perché non esercitò padronanza di sé. Egli profanò il giaciglio di suo padre Giacobbe avendo rapporti sessuali con una delle sue concubine. (Genesi 35:22; 49:3, 4; 1 Cronache 5:1) A Mosè fu negato l’agognato privilegio di entrare nella Terra Promessa perché perse la pazienza di fronte ai mormorii, alle lamentele e alla ribellione degli israeliti. (Numeri 20:1-13; Deuteronomio 32:50-52) Persino il fedele re Davide, ‘uomo secondo il cuore di Dio’, ebbe grossi guai per non aver esercitato padronanza di sé in una circostanza. (1 Samuele 13:14; 2 Samuele 12:7-14) Tutti questi esempi costituiscono altrettanti seri avvertimenti che dimostrano la necessità di esercitare padronanza di sé.

Campi in cui esercitare padronanza

9. Quali sono alcuni versetti che sottolineano l’importanza della padronanza di sé?

9 In primo luogo, la padronanza di sé implica il tenere sotto controllo i pensieri e le emozioni. A questi si fa spesso riferimento nelle Scritture usando in senso simbolico termini come “cuore” e “reni”. Le cose su cui soffermiamo la mente possono aiutarci oppure ostacolarci nei nostri sforzi per piacere a Geova. La padronanza di sé è necessaria se vogliamo seguire il consiglio scritturale di Filippesi 4:8 e continuare a considerare le cose che sono vere, caste e virtuose. Il salmista Davide espresse in preghiera sentimenti simili, dicendo: ‘La meditazione del mio cuore divenga piacevole dinanzi a te, o Geova mia Roccia e mio Redentore’. (Salmo 19:14) Il decimo comandamento, quello di non desiderare alcuna cosa che appartiene al prossimo, richiedeva di esercitare controllo sui propri pensieri. (Esodo 20:17) Gesù sottolineò quanto è importante tenere sotto controllo i pensieri e le emozioni quando disse: “Chiunque continua a guardare una donna in modo da provare passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. — Matteo 5:28.

10. Quali versetti biblici ribadiscono l’importanza di tenere sotto controllo ciò che diciamo?

10 La padronanza di sé implica il tenere sotto controllo anche le nostre parole e i nostri discorsi. Sono davvero molti i versetti che ci consigliano di tenere a freno la lingua. Ad esempio: “Il vero Dio è nei cieli ma tu sei sulla terra. Perciò le tue parole devono essere poche”. (Ecclesiaste 5:2) “Nell’abbondanza delle parole non manca la trasgressione, ma chi tiene a bada le sue labbra agisce con discrezione”. (Proverbi 10:19) “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualunque parola che sia buona per edificare secondo il bisogno . . . Ogni . . . clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia”. Poi, Paolo prosegue consigliandoci di allontanare da noi il parlar stolto e gli scherzi osceni. — Efesini 4:29, 31; 5:3, 4.

11. In che modo Giacomo tratta il problema del tenere a freno la lingua?

11 Giacomo, fratellastro di Gesù, condanna chi parla avventatamente e mostra com’è difficile controllare la lingua, dicendo: “La lingua è un piccolo membro eppure si vanta di grandi cose. Ecco, qual piccolo fuoco ci vuole per incendiare una grande foresta! Ebbene, la lingua è un fuoco. La lingua è costituita fra le nostre membra come mondo d’ingiustizia, poiché macchia tutto il corpo e infiamma la ruota della vita naturale ed è infiammata dalla Geenna. Poiché ogni specie di bestie selvagge e di uccelli e di cose striscianti e di creature marine dev’essere domata ed è stata domata dal genere umano. Ma la lingua, nessuno del genere umano la può domare. Insubordinata e dannosa, è piena di mortifero veleno. Con essa benediciamo Geova, sì, il Padre, eppure con essa malediciamo gli uomini che sono venuti all’esistenza ‘a somiglianza di Dio’. Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non conviene, fratelli miei, che queste cose continuino ad accadere in questo modo”. — Giacomo 3:5-10.

12, 13. Quali sono alcuni versetti che mostrano l’importanza di stare attenti alla nostra condotta?

12 Naturalmente, la padronanza di sé implica il tenere sotto controllo le nostre azioni. Un campo in cui bisogna avere grande padronanza di sé è quello dei rapporti con persone dell’altro sesso. Ai cristiani è comandato: “Fuggite l’immoralità sessuale”. (1 Corinti 6:18, New International Version) Il marito cristiano è esortato a limitare il proprio interesse sessuale alla moglie. Tra le altre cose, gli viene detto: “Bevi l’acqua della tua propria cisterna, e ciò che sgorga in mezzo al tuo proprio pozzo”. (Proverbi 5:15-20) Ci viene detto chiaramente che “Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. (Ebrei 13:4) E la padronanza di sé è specialmente necessaria da parte di chi vuole coltivare il dono del celibato. — Matteo 19:11, 12; 1 Corinti 7:37.

13 Gesù riassunse l’intero argomento delle relazioni con gli altri quando diede quella che generalmente è conosciuta come la “regola aurea”: “Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro; questo è infatti ciò che significano la Legge e i Profeti”. (Matteo 7:12) Ci vuole vera padronanza di sé per evitare che le nostre inclinazioni egoistiche e le pressioni o tentazioni esterne ci facciano trattare gli altri diversamente da come vorremmo essere trattati da loro.

14. Quale consiglio dà la Parola di Dio riguardo al mangiare e al bere?

14 C’è poi la questione della padronanza di sé in relazione al mangiare e al bere. Saggiamente, la Parola di Dio consiglia: “Non essere fra gli smodati bevitori di vino, fra quelli che sono ghiotti mangiatori di carne”. (Proverbi 23:20) Riferendosi in particolare ai nostri giorni, Gesù avvertì: “Prestate attenzione a voi stessi affinché i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita e quel giorno non piombi all’improvviso su di voi come un laccio”. (Luca 21:34, 35) Sì, la padronanza di sé implica il tenere sotto controllo i pensieri e i sentimenti, come pure le parole e le azioni.

Perché è così difficile mostrare padronanza di sé

15. In che modo le Scritture indicano che l’opposizione di Satana agli sforzi dei cristiani di mostrare padronanza di sé è reale?

15 Se non è facile mostrare padronanza di sé è perché, come tutti i cristiani sanno, ci sono tre potenti forze che tentano di impedircelo. In primo luogo ci sono Satana e i suoi demoni. Le Scritture non lasciano dubbi sulla loro reale esistenza. Ad esempio, leggiamo che “Satana entrò in” Giuda poco prima che egli uscisse per tradire Gesù. (Giovanni 13:27) L’apostolo Pietro chiese ad Anania: “Perché Satana ti ha imbaldanzito da farti mentire allo spirito santo?” (Atti 5:3) Pietro diede anche l’opportuna esortazione: “Mantenetevi assennati, siate vigilanti. Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”. — 1 Pietro 5:8.

16. Perché i cristiani devono esercitare padronanza di sé in relazione a questo mondo?

16 Mentre si sforzano di mostrare padronanza di sé, i cristiani devono anche combattere contro questo mondo che giace nel “potere del malvagio”, Satana il Diavolo. A questo riguardo, l’apostolo Giovanni scrisse: “Non amate il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. Inoltre, il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. A meno che non esercitiamo padronanza e non resistiamo con fermezza a qualsiasi tentazione di amare il mondo, soccomberemo alla sua influenza, come accadde nel caso di Dema, ex compagno d’opera di Paolo. — 1 Giovanni 2:15-17; 5:19; 2 Timoteo 4:10.

17. Quale problema relativo alla padronanza di sé ci portiamo dietro dalla nascita?

17 Quali cristiani, abbiamo anche bisogno di padronanza per combattere e vincere le debolezze della carne che abbiamo ereditato e le nostre manchevolezze. Non possiamo sfuggire al fatto che “l’inclinazione del cuore dell’uomo è cattiva fin dalla sua giovinezza”. (Genesi 8:21) Come il re Davide, ‘con errore fummo dati alla luce con dolori di parto, e nostra madre ci concepì nel peccato’. (Salmo 51:5) Un neonato non sa nulla della padronanza di sé. Quando vuole una cosa, continua a piangere finché non la ottiene. Un articolo sull’educazione dei figli afferma: ‘I bambini ragionano in maniera totalmente diversa dagli adulti. Sono egocentrici e spesso non si convincono nemmeno con gli argomenti più logici poiché non sono capaci di mettersi nei panni di un’altra persona’. È proprio vero che “la stoltezza è legata al cuore del ragazzo”. Tuttavia, quando si usa “la verga della disciplina”, il ragazzo impara un po’ alla volta che esistono regole a cui deve ubbidire, e che bisogna vincere l’egoismo. — Proverbi 22:15.

18. (a) Secondo Gesù, quali tendenze dimorano nel cuore simbolico? (b) Con quali parole Paolo mostrò di rendersi conto delle difficoltà legate all’esercitare padronanza di sé?

18 Sì, le innate tendenze egoistiche costituiscono una sfida in quanto all’esercitare padronanza di sé. Tali tendenze dimorano nel cuore simbolico, riguardo al quale Gesù disse: “Dal cuore vengono malvagi ragionamenti, assassinii, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, bestemmie”. (Matteo 15:19) Ecco perché Paolo scrisse: “Il bene che desidero non lo faccio, ma il male che non desidero è ciò che pratico. Se, ora, ciò che non desidero è ciò che faccio, chi lo opera non sono più io, ma il peccato che dimora in me”. (Romani 7:19, 20) Tuttavia, la sua non era una battaglia persa, poiché Paolo scrisse anche: “Tratto con durezza il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato agli altri, io stesso non divenga in qualche modo disapprovato”. Per trattare con durezza il suo corpo Paolo doveva esercitare padronanza di sé. — 1 Corinti 9:27.

19. Perché Paolo poté ben dire che trattava con durezza il suo corpo?

19 Paolo poté ben dire che trattava con durezza il suo corpo, poiché chi vuole esercitare padronanza di sé deve fare i conti con molti fattori fisici come ipertensione, nervosismo, insonnia, emicrania, difficoltà di digestione, e così via. Nell’articolo che segue prenderemo in esame suggerimenti e qualità che ci aiuteranno a manifestare la padronanza di sé.

Ricordate?

◻ Perché è importante la padronanza di sé?

◻ Quali sono alcuni esempi di persone che subirono gravi conseguenze per non aver esercitato padronanza di sé?

◻ In quali campi è necessario manifestare padronanza di sé?

◻ Quali tre nemici rendono difficile esercitare padronanza di sé?

[Immagine a pagina 10]

I cristiani devono esercitare padronanza di sé nel mangiare e nel bere

[Immagine a pagina 11]

La padronanza di sé ci aiuterà a evitare il pettegolezzo

[Fonte dell’immagine a pagina 8]

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