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w25 agosto p. 31

Domande dai lettori

Quando avrà fine la predicazione della buona notizia?

Gesù disse: “Questa buona notizia del Regno sarà predicata in tutta la terra abitata, perché sia resa testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine” (Matt. 24:14). La parola greca tradotta “fine” in questo versetto, come anche nei versetti 6 e 13, è tèlos, e si riferisce alla fine completa del mondo di Satana ad Armaghedon (Riv. 16:14, 16). Quindi continueremo a predicare la buona notizia fino a poco prima di quella fine completa. Questo corregge il nostro intendimento precedente.

In passato pensavamo che avremmo smesso di predicare la buona notizia quando, con l’attacco a Babilonia la Grande, sarebbe iniziata la grande tribolazione (Riv. 17:3, 5, 15, 16). Credevamo che quell’evento avrebbe segnato la fine del simbolico “anno del favore di Geova” (Isa. 61:2). Pensavamo anche che coloro che sarebbero sopravvissuti alla grande tribolazione dovevano aver dimostrato la loro devozione a Geova prima dell’inizio di quell’evento. Paragonavamo quelle persone agli ebrei che erano sopravvissuti alla distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V. Quegli ebrei avevano ricevuto in precedenza un segno che avrebbe permesso loro di sopravvivere, perché avevano dimostrato di adorare Geova e di odiare il male (Ezec. 5:11; 9:4). Questo paragone però non è in linea con le parole di Gesù riportate in Matteo 24:14, che indicano che le persone potrebbero avere la possibilità di accettare la buona notizia fino a poco prima della fine completa ad Armaghedon.

Questa spiegazione aggiornata di Matteo 24:14 corregge anche il nostro intendimento relativo al messaggio simile a una grandinata di cui si parla in Rivelazione 16:21. Uno studio più approfondito ha rivelato che questi due versetti si completano a vicenda. Come? Lo capiamo dal modo in cui la Bibbia descrive la reazione delle persone al messaggio del Regno. Per “quelli che vanno verso la salvezza”, scrisse l’apostolo Paolo, il messaggio è una buona notizia, “un profumo di vita”; ma per i nemici di Dio è una pessima notizia, “un odore di morte” (2 Cor. 2:15, 16). Questi odiano il messaggio del Regno perché smaschera il loro mondo per quello che è: un mondo malvagio, governato da Satana e destinato alla distruzione (Giov. 7:7; 1 Giov. 2:17; 5:19).

È anche da notare che la grandinata simbolica sarà “davvero tremenda”. Questo suggerisce che durante la grande tribolazione l’opera di predicazione potrebbe diventare più incisiva: il nome di Geova sarà fatto conoscere come mai prima (Ezec. 39:7). In quella fase così avanzata, dopo la distruzione di Babilonia la Grande, ci saranno persone che verranno attratte dal messaggio come da un gradevole profumo? È del tutto possibile. Forse si ricorderanno o verranno a sapere che per molti anni i Testimoni di Geova avevano annunciato la fine della falsa religione.

Per fare un paragone, consideriamo quello che accadde dopo che sull’antico Egitto si erano abbattute le dieci piaghe. Dopo che Geova aveva eseguito “il giudizio su tutti gli dèi d’Egitto”, al suo popolo si unì “una numerosa folla mista” di non israeliti (Eso. 12:12, 37, 38). Forse quegli stranieri decisero di unirsi al popolo di Geova dopo aver visto abbattersi sull’Egitto le 10 piaghe preannunciate da Mosè.

Chiunque deciderà di servire Geova dopo la distruzione di Babilonia la Grande avrà il privilegio di fare del bene ai fratelli di Cristo che saranno ancora sulla terra (Matt. 25:34-36, 40). Sappiamo però che la possibilità di essere giudicati pecore terminerà poco prima di Armaghedon, quando gli unti rimasti sulla terra riceveranno la loro ricompensa celeste.

Questo chiarimento illustra in modo potente quanto sono grandi l’amore e la misericordia di Geova. Lui “desidera che non sia distrutto nessuno ma che tutti giungano al pentimento” (2 Piet. 3:9).

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