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  • Cosa si può mangiare
  • Svegliatevi! 1981
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  • Cos’è il cibo?
  • Alimenti diversi
  • Mentalità diverse
  • Punto di vista equilibrato
  • Come far fronte alle aggravate penurie di viveri
    Svegliatevi! 1975
  • Cibo
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • Mangiate bene spiritualmente?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
  • Cosa stiamo facendo al cibo?
    Svegliatevi! 2001
Altro
Svegliatevi! 1981
g81 22/1 pp. 8-10

Cosa si può mangiare

IN CERTE parti del mondo quando si parla di alimentazione si pensa a carne almeno una volta al giorno, a diverse verdure e frutta, a vari dolci e bevande.

Tuttavia ci sono centinaia di milioni di persone che durante tutta la loro vita mangiano poche volte la carne se non mai. La loro regolare alimentazione consiste di pochi cibi, come riso, tre volte al giorno, con qualche verdura. Forse ogni tanto mangiano un po’ di pesce o altra carne. Questo perché non esistono alimenti migliori o sono troppo poveri per poterseli permettere.

Ad ogni modo se uno soffre la fame potrebbe trovare utile sapere cosa si mangia in altre parti del mondo.

Cos’è il cibo?

Una definizione di cibo è “sostanza nutritiva assorbita o introdotta nell’organismo ai fini della crescita o del recupero”. È “tutto ciò che nutre, sviluppa o sostiene”.

In base a questa definizione, pare non ci sia limite a ciò che si può definire cibo nel mondo vegetale, animale e degli insetti. Per quanto riguarda il mondo vegetale, ad esempio, purtroppo oggi l’umanità dipende da poche fondamentali colture. Ma prima o poi nel corso dei secoli l’uomo si è nutrito di parecchie migliaia di piante diverse.

Un gruppo di scienziati ha elencato trenta specie di piante tropicali poco conosciute che potrebbero essere usate nell’alimentazione, ma che per ora non vengono utilizzate. Uno scienziato africano osserva che nel suo continente ci sono migliaia di specie di piante, ma che ne vengono utilizzate solo alcune, come granturco, riso e patate dolci. E queste sono state “adottate” da altre culture.

Alimenti diversi

Alcuni obiettano che certi cibi poco conosciuti siano troppo strani per farne un uso commestibile. Ma uno scienziato ha risposto: “Si ricordi che quasi tutto viene mangiato da qualcuno in qualche luogo”.

Per esempio, uno scienziato raccomanda di mischiare con altri cibi i lombrichi, per il loro alto contenuto proteico. L’idea vi sorprende un po’? Ebbene, Science Digest riferiva che una donna specializzatasi in economia domestica presso un’università della California “mangia insetti regolarmente, e tra i suoi preferiti ci sono termiti, cavallette, api e Tribolium, gli insetti della farina”.

Un gruppo di assaggiatori ha provato alcuni suoi “manicaretti”. Cosa ne pensano? Dopo aver provato il suo pilaf alle termiti, il suo brodo d’api e il suo pane (contenente cavallette o grilli macinati), il gruppo ha fatto commenti entusiastici. Uno ha detto: “Il pilaf alle termiti è ciò che preferisco”.

L’antropologo americano Aubrey Williams ha assaggiato la “pizza al pesce” fatta con pezzi di merluzzo, oltre a provare bruchi, cavallette arrosto, farfalle, lombrichi e dolci d’api. Cosa ne pensa? “So che può sembrare disgustoso, ma se non ci si pensa, non è molto diverso dal mangiare lumache. E sgusciare una locusta o uno scarafaggio per mangiarli non è molto diverso dallo sgusciare un gambero”.

Mentalità diverse

Dato che biologicamente siamo tutti uguali, possiamo sostentare il nostro corpo con le stesse sostanze nutritive. Perché allora non mangiamo tutti le stesse cose?

Ebbene, come vi sentite quando apprendete che certuni in qualche luogo mangiano cani, gatti, ratti, topi, serpenti, rane, lombrichi, cavalli, scimmie o elefanti? Provate disgusto? Quali che siano i vostri sentimenti, ricordate che il vostro cibo preferito potrebbe essere considerato rivoltante da qualcuno altrove.

Perciò il problema può non dipendere da quello che si mangia, ma dal luogo dove si nasce e dal tipo di alimentazione a cui si è abituati dall’infanzia. Può anche dipendere dalle convinzioni religiose o dalla cultura.

Per esempio, chi è cresciuto nell’America del Nord prova un senso di repulsione sentendo che in certe parti dell’Africa mangiano con gusto il lombrico. Allo stesso modo può essere ripugnante per chi è cresciuto in alcune parti dell’Africa sentire che in Europa o in America alcuni mangiano le rane.

Un indiano può provare indignazione sentendo che gli europei e gli americani mangiano la carne di mucca. Per un musulmano è un sacrilegio mangiare maiale. E alcuni europei riderebbero all’idea di usare il granturco come alimento per gli adulti, mentre certe varietà di granturco sono molto apprezzate da altri.

Punto di vista equilibrato

Pertanto, il fatto che alcuni mangino cibi considerati strani da altri è più che altro questione di mentalità. Dato che in una parte del mondo queste cose servono come cibo e sono nutrienti, da un punto di vista fisico anche nelle altre parti del mondo possono essere usate a tale scopo.

L’uomo è circondato da ogni specie di cibi. Ma la sua natura pignola è la causa dei suoi gusti diversi. In tempo di abbondanza questo può andar bene, ma in tempi di carestia questo può privare del nutrimento.

Fatto degno di nota, la Bibbia dice del cibo che l’uomo aveva a disposizione in origine: “Ecco, io [Dio] vi ho dato tutta la vegetazione che fa seme sulla superficie dell’intera terra e ogni albero sul quale è il frutto d’un albero che fa seme. Vi serva di cibo”. (Gen. 1:29) In seguito Dio fece quest’aggiunta: “Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. Come nel caso della verde vegetazione, vi do in effetti tutto questo. Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, col suo sangue”. — Gen. 9:3, 4.

È evidente che Dio provvide una grande varietà di piante, animali e insetti che si potevano usare per sostentarsi. Per questo ci è detto ulteriormente nella Bibbia che “ogni creazione di Dio è eccellente, e nulla è da rigettare [come cibo] se è ricevuto con rendimento di grazie”. — I Tim. 4:4, 5.

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