BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g81 8/5 pp. 16-19
  • Il lungo viaggio alla ricerca di uno Sconosciuto

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Il lungo viaggio alla ricerca di uno Sconosciuto
  • Svegliatevi! 1981
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Ricerca in altre religioni
  • Aiuto inaspettato
  • Il mio mondo crollava
  • Un altro viaggio
  • Il Guatemala diventa la mia casa
  • Le benedizioni continuano
  • Dove mi ha portato il ministero a tempo pieno
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2014
  • Ora sento di poter aiutare altri
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2015
  • Perché persone d’ogni genere diventano testimoni di Geova
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
  • La Bibbia ha cambiato la loro vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2011
Altro
Svegliatevi! 1981
g81 8/5 pp. 16-19

Il lungo viaggio alla ricerca di uno Sconosciuto

CHI sono? Perché esistiamo? Dove siamo diretti? Mentre ero inginocchiata per l’ultima volta nella chiesa cattolica che avevo fedelmente frequentato in Canada dall’età di sei anni, nella mia testa turbinavano varie domande sulla vita.

Lasciai la chiesa, fermamente decisa a non rimetterci più piede, e mi accinsi a un lungo viaggio alla ricerca di qualcuno o qualcosa che, pensavo, avrebbe sicuramente riempito il mio vuoto interiore.

Avevo sedici anni e non sapevo dove rivolgermi. I mesi e gli anni passavano, ma a me sembravano secoli. Avevo una vita davanti, ma che genere di vita? Avrei potuto mettermi con la massa apatica di coloro che passavano il tempo alle feste ed erano dediti all’alcool, un ambiente dove una ragazza della mia età rischiava veramente una gravidanza indesiderata. Oppure potevo scegliere di far parte del nuovo gruppo di coloro che sperimentavano la droga con l’apparente scopo di allargare la mente. Poiché questi ultimi erano delusi dall’“establishment”, mi sentivo più attratta da loro.

Dietro le insistenze di mia madre, mi iscrissi all’università. Dapprima fu entusiasmante. Professori e studenti erano ansiosi di abbattere il sistema. Ma quale migliore sistema offrivano per sostituirlo? Nessuno. Anzi, cominciai a chiedermi se il movimento “hippy” non stesse degenerando in un sistema peggiore di quello che disprezzava.

Continuavo a sentire il vuoto. Solo l’impulso che provavo di continuare a cercare le risposte era pari ad esso. Un professore, scorta questa mia infelicità, mi suggerì che forse potevo realizzarmi andando all’estero a studiare lingue.

Ricerca in altre religioni

L’Europa era piena di giovani che non avevano nulla più di noi in cui credere. La moda popolare dell’epoca era quella di esplorare le religioni orientali. Piena di speranza, mi accinsi a esaminare l’induismo e il buddismo.

Visitando un paese dopo l’altro rimanevo stupefatta davanti alla bellezza che vedevo. Pensavo: Se ci fosse un Dio, non dovrebbe cambiare molto per trasformare la terra in un paradiso. Cosa dovrebbe cambiare specialmente? Noi. La natura umana.

Le riflessioni di questo genere erano alimentate da altre piuttosto tristi: Com’è breve la vita! Quante cose ci sono da vedere e da conoscere e da gustare! Perché la vita dev’essere così breve? Così priva di soddisfazioni?

Le acque azzurre del Mar Mediterraneo scintillavano sotto i raggi del sole quando la nave attraversò lo stretto di Gibilterra diretta in Marocco. Dopo poco arrivammo a Tangeri. C’era un frettoloso andirivieni di donne velate e uomini col turbante. Ero lì per avere un contatto diretto con un’altra religione: l’islam. Un giovane artista parigino mi aveva convinto che qui avrei trovato le risposte.

I musulmani sembravano sinceri. Cinque volte al giorno si prostravano ad Allah. Cominciai a leggere il Corano, il libro sacro dei musulmani. Comunque, scoprii fra l’altro che nella loro religione era permessa la poligamia. Nel mondo musulmano, inoltre, violenza, spargimenti di sangue e guerre erano comuni. Non riuscivo a vederci niente di meglio che nella cristianità. Era chiaro che la mia ricerca non sarebbe finita lì.

Ero amareggiata. Pareva non mi restasse altro da fare che tornarmene in Canada. Ritornai a casa più triste, ma un pochino più saggia. Qualunque cosa cercassi non c’ero più vicina di prima.

Aiuto inaspettato

Frustrata, decisi di fermarmi, trovare un lavoro e cercare di inserirmi. Durante i miei viaggi avevo imparato il francese, così trovai un lavoro statale come segretaria bilingue. Cercai di interessarmi delle cose e delle attività di coloro che mi circondavano. Ma perché era un supplizio per me stare a sentire i pettegolezzi durante gli intervalli?

Nell’ufficio c’era una donna che sembrava molto diversa dalle altre. Lorraine era una persona tranquilla e semplice. La sua riservatezza mi attirava, anche se dubitavo di poter conversare con una persona come lei. Ecco perché nascosi a stento il mio stupore quando mi accorsi che Lorraine era una donna che sapeva il fatto suo.

Le sue risposte alle mie domande erano logiche e ragionevoli. Pian piano tirai fuori gli argomenti più svariati: genere umano, religione, usanze, evoluzione. Alla fine trassi un profondo sospiro, pensando che così l’avrei finita, e chiesi: “Credi nella magia?”

Non avevo mai conosciuto un canadese che avesse risposto affermativamente. Ma Lorraine disse: “So che la magia esiste. La Bibbia spiega che è una forza reale”.

La sua risposta fu doppiamente sconcertante, non solo a motivo di ciò che credeva ma a motivo dell’autorità che citava a sostegno della sua convinzione. “La Bibbia?” dissi, non credendo ai miei orecchi. “Come fa una donna intelligente come te a credere nella Bibbia?”

Le rammentai che perfino sacerdoti e ministri dicono che la Bibbia contiene soprattutto miti e leggende. Ma Lorraine mi disarmò con il suo tatto e la sua gentilezza. “Mi permetti di darti qualcosa da leggere per mostrarti perché credo nella Bibbia?” Tirò fuori dalla borsetta un libretto verde chiaro intitolato “È la Bibbia realmente la Parola di Dio?”

Incuriosita chiesi: “Di che religione sei?” Sorrise e rispose: “Sono una testimone di Geova”.

“Testimone di Geova!” gridai letteralmente. Ma Lorraine mi chiese con dolcezza: “Sai qualcosa dei testimoni di Geova?”

Risposi di no e lei mi domandò: “Allora perché hai reagito a quel modo?”

Confusa, non seppi dare una spiegazione. Ma quella sera esaminai il libro che mi aveva dato Lorraine. Presentava testimonianze archeologiche che c’è veramente stato un Diluvio. Dava le prove che l’uomo era comparso all’improvviso sulla terra, nella stessa forma di oggi, e proveniva da una sola coppia umana. Il mio scetticismo si mutò in piacere esaminando le prove che la Bibbia è stata preservata nella sua purezza fino al nostro tempo. Che meraviglia leggere quanto diceva il libro delle profezie bibliche, alcune delle quali sono in corso di adempimento nei nostri giorni!

Quando si trova quello che si è cercato per tutta la vita, sembra quasi incredibile. Volevo la conferma di ogni dichiarazione. Pazientemente Lorraine trascorse lunghe ore con me in biblioteca cercando la risposta a domande e problemi. Ogni giorno le facevo nuove domande. Un’altra pubblicazione, L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione?, spiegava da dove veniamo e dove siamo diretti. Un’altra, La Verità che conduce alla Vita Eterna, rispondeva alle domande “Chi è Dio?” “Cosa si propone Dio per l’uomo e per la terra?” “Dove sono i morti?” “Come si identifica la vera religione?” e altre.

Il mio mondo crollava

Non appena decisi di seguire le cose che imparavo tutto il mio mondo cominciò a crollare. Avevo perso da poco mio padre. Una donna investì la mia macchina e per settimane camminai con le grucce. Mia nonna morì. In casa quasi tutti gli elettrodomestici si ruppero. Mia madre si ammalò.

Ma non mi passò neppure per la mente di smettere lo studio. E Lorraine mi rafforzò dicendo: “Quando ti accingi ad acquistare conoscenza di Geova diventi il personale bersaglio del suo nemico, Satana il Diavolo”. Fui incoraggiata da I Pietro 4:12 che dice riguardo alle sofferenze dei seguaci di Cristo: “Diletti, non siate perplessi per l’incendio che vi è fra voi, che vi accade per una prova”.

Lorraine mi invitò ad andare alla Sala del Regno dei Testimoni di Geova. Benché non mi conoscessero e il loro modo di vivere fosse diverso dal mio, mi mostrarono affetto e ospitalità e ne fui commossa.

Era evidente che dovevo veramente esaminare questa fede. Mi chiesi: È questa la via della verità che riporta il genere umano in armonia con il resto dell’universo di Dio?

Dissi a Lorraine: “Ho bisogno di un lavoro a mezza giornata per avere più tempo da dedicare alle mie ricerche”.

Un altro viaggio

Tutti i miei sforzi di trovare un lavoro a mezza giornata fallirono. Alla fine dissi a Lorraine: “Forse posso andare all’estero e trovare lavoro a mezza giornata lì e avere il tempo di studiare”.

“Dove vorresti andare?” mi chiese.

“In Cina”.

Aveva imparato a non scomporsi indipendentemente da quello che dicevo, e replicò: “Che ne diresti dell’America Centrale?”

Lorraine mi disse che Diane e Shirley, testimoni di Geova che conoscevo già, intendevano fare un viaggio nel Guatemala. Mi accompagnò a parlare con loro. Esse non pensarono che la mia richiesta fosse assurda. Ben presto eravamo in viaggio per il Guatemala, in automobile.

Man mano che percorrevamo i chilometri il mio aspetto cambiava. Ad Acapulco, Shirley mi fece vedere un pezzo di stoffa. “Joy, non pensi che questa sia una bella stoffa? Ti piacerebbe farti un vestito?” Ne ricavammo un abito modesto lungo fino ai ginocchi.

Diane era una brava parrucchiera e mi fece vedere foto di varie pettinature. I capelli mi coprivano quasi tutto il viso e mi arrivavano quasi in fondo alla schiena. Alla fine glieli lasciai tagliare. Con mio stupore, quando guardai nello specchio e vidi quella persona con il viso scoperto e i capelli fino alle spalle, mi piacque!

Il Guatemala diventa la mia casa

In Guatemala conobbi Jean. Diane la conosceva dal 1968. Jean era venuta nel Guatemala nel 1966 dopo avere frequentato la scuola missionaria della Watch Tower a Brooklyn (New York). Si era ammalata, ma era rimasta in Guatemala e ora aveva una casetta per conto suo.

La cara Jean mi invitò ad andare a stare con lei. E mi aiutò a trovare lo sconosciuto che cercavo. Continuai a studiare la Bibbia con lei. Mi rafforzava raccontandomi molte esperienze.

Sì, cominciavo a riconoscere lo Sconosciuto, vale a dire sconosciuto a me. Era la Persona che dava un senso e uno scopo alla mia vita, il generoso Datore di ogni dono buono e perfetto, il mio Creatore e Datore di vita, il solo vero Dio, Geova. Come fu meraviglioso scoprire che, malgrado tutti i nostri incerti tentativi di trovarlo, egli “non [è] lontano da ciascuno di noi”! — Atti 17:27.

Sapevo pochissimo lo spagnolo, ma tenevo già quattro studi biblici. Jean e io ci preparavamo in anticipo. Lei mi faceva le domande bibliche in inglese e io cercavo di rispondere in spagnolo per vedere se riuscivo a trasmettere le informazioni. E facevamo in modo di essere almeno una lezione avanti.

Contemporaneamente Jean mi aiutò a trovare un lavoro a mezza giornata come insegnante di inglese. Con tutte queste responsabilità, imparai ad affidarmi a Geova per avere la forza di imparare un’altra lingua, di imparare la verità, di imparare a insegnare la Bibbia, di imparare a insegnare l’inglese, di imparare a vivere in un paese straniero, di imparare a vivere una nuova vita e di imparare a rivestire una nuova personalità. — Filip. 4:13.

Nel giro di cinque mesi mi dedicai a fare la volontà di Dio e fui battezzata per simboleggiarlo. I miei dubbi erano spariti. Il lungo viaggio alla ricerca di Dio — la persona che mi era sconosciuta — era finito. Ora avevo nuove mete. — Isa. 2:3.

Le benedizioni continuano

Sei anni meravigliosi sono passati in un baleno. La vita continua al suo solito ritmo. Sto ancora con Jean nella sua casetta e insegniamo entrambe la Bibbia a tempo pieno.

Abbiamo avuto la gioia di far conoscere la buona notizia del futuro nuovo ordine che Dio stabilirà a molte famiglie e le abbiamo viste dedicare la propria vita a Geova. Non ci sono parole per descrivere la gioia che si prova aiutando i nuovi a trovare Geova e incamminarsi sulla via che porta alla vita eterna nel suo nuovo ordine. Per citare un esempio, una famiglia di 14 persone che abbiamo aiutate conduce ora 59 studi biblici con altri, e due delle quattordici persone dedicano tutto il proprio tempo a insegnare ad altri la Bibbia.

Nel nostro lavoro secolare — insegniamo l’inglese ai dirigenti guatemaltechi di società americane — abbiamo spesso l’occasione di dare testimonianza a persone che non l’avevano mai ricevuta. Ci hanno perfino chiesto di leggere in classe le pubblicazioni bibliche della Watch Tower. — Matt. 28:19, 20.

Quando nacqui mi misero nome Joy (che significa “gioia”). Dal tempo della mia dedicazione, la mia vita è gioia. Tutto perché Geova è mio amico e non mi è più sconosciuto. Egli è davvero il “rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. (Ebr. 11:6) — Da una collaboratrice.

“‘Voi effettivamente mi cercherete e mi troverete, poiché mi ricercherete con tutto il vostro cuore. E di sicuro io mi lascerò trovare da voi’, è l’espressione di Geova”. — Ger. 29:13, 14.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi