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  • g88 8/12 pp. 29-30
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1988
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Veleno nell’aria
  • Per salvare i libri
  • Ragazzi stressati
  • Droga: bambini, adolescenti e delinquenza
  • ‘Appartenente a Geova’
  • Il miglior rifugio
  • L’operosità degli svizzeri
  • “Teleromanzo-dipendenza fetale”
  • Come la droga influisce sulla vostra vita
    Svegliatevi! 1999
  • Come l’abuso di droga influisce su di voi e sul vostro quartiere
    Svegliatevi! 1974
  • Droga: Pericolosa e mortale
    Svegliatevi! 1988
  • Droga: I problemi si moltiplicano
    Svegliatevi! 1988
Altro
Svegliatevi! 1988
g88 8/12 pp. 29-30

Uno sguardo al mondo

Veleno nell’aria

L’Ispettorato d’Igiene della Repubblica Federale di Germania ha controllato 3.000 abitazioni, pervenendo a una conclusione “allarmante”. “Si tratti del soggiorno, del bagno o della cucina, nell’aria c’è veleno”, scrive il giornale tedesco Hamburger Abendblatt. Sostanze nocive si annidano nella polvere, nella vernice, nella carta da parati, nei radiatori, nel rivestimento dei pavimenti, nei detersivi, negli spray, nei cosmetici e nei mobili di truciolato. Gli esperti raccomandano una buona ventilazione nella casa, l’uso di materiali da costruzione meno nocivi e di considerare il naso come uno dei ‘primi dispositivi d’allarme: se prude sempre, attenzione!’

Per salvare i libri

Nel tentativo di salvare i milioni di libri della British Library, alcuni ricercatori dell’Università del Surrey (Inghilterra) hanno escogitato “un sistema per trattare i libri in blocco, per irrobustire la carta e difenderla da futuri danni” dovuti a disgregazione da sostanze acide, scrive il giornale londinese The Independent. Detto polimerizzazione a innesto, il procedimento consiste nel “legare nuove molecole flessibili tipo plastica con le fibre friabili della cellulosa di cui è fatto un foglio di carta”. Metodi più vecchi di trattamento richiedevano che i libri fossero trattati singolarmente con una spesa di 50 sterline. Con questo nuovo metodo, invece, i ricercatori sperano di trattare fino a 200.000 libri all’anno con una spesa di appena 6 sterline per libro.

Ragazzi stressati

Negli scorsi dieci anni il numero dei ragazzi che hanno contratto l’ulcera in Giappone è aumentato. Stando al giornale Mainichi Shimbun, l’aumento è stato particolarmente evidente tra i bambini al di sotto dei dieci anni. Il motivo? Akio Tsunoda, direttore del Centro Pediatrico di Kanagawa, dice che molte ulcere sono probabilmente causate dallo stress. Secondo quanto viene riferito, a un bambino di quattro anni è venuta l’ulcera quando è stato costretto a imparare a memoria 1.200 caratteri cinesi. L’ulcera allo stomaco di una bambina di cinque anni è guarita quando ha smesso di prendere lezioni di piano e di fare corsi accelerati. Mentre tra le possibili cause erano citate attività extrascolastiche, problemi familiari e “fare i prepotenti a scuola”, i ricercatori precisano che alcuni casi restano insoluti.

Droga: bambini, adolescenti e delinquenza

● Alcuni ricercatori avvertono ora che c’è “un’epidemia di bambini che sono stati danneggiati, alcuni di essi in modo permanente, perché la madre ha fatto uso di cocaina anche per breve tempo durante la gravidanza”, scrive il New York Times. Alcuni degli effetti peggiori si hanno quando la droga viene assunta nei primi tre mesi di gravidanza, spesse volte prima che la madre si accorga d’essere incinta. Anche una sola dose di cocaina può procurare al feto un danno permanente perché un derivato della cocaina, la norcocaina, rimane nel liquido amniotico e scuote ripetutamente il bambino in via di sviluppo. “Tra gli effetti possono esserci: ritardo nello sviluppo, arti rigidi, iperirritabilità, tendenza a interrompere la respirazione con un maggior rischio di morte nella culla e, in casi estremi, organi genitali e urinari malformati, intestino tenue mancante, attacchi e accessi”, dice il Times. Un’indagine effettuata in 36 ospedali americani indicava che ben l’11 per cento delle donne incinte esponeva il proprio nascituro a droghe illegali.

● Un ampio studio durato otto anni e condotto da due professori di psicologia presso l’Università della California ha confermato che il forte uso di droga durante l’adolescenza è la causa diretta di una folta schiera di problemi nell’età adulta. “Coloro che da ragazzi hanno fatto uso di droga divorziano più in fretta, sono più instabili nel lavoro, commettono reati più gravi e, in linea di massima, sono più infelici nella loro vita e nei loro rapporti”, dice Michael Newcomb, coautore dello studio. Anche se non è dato sapere quale dei giovani che cominciano a usare droga finirà per essere un forte consumatore, “i ricercatori dicono che una storia di alcolismo in famiglia e la mancanza di affetto tra genitore e figlio possono essere segni ammonitori”, dice la rivista U.S.News & World Report. “I genitori dovrebbero controllare attentamente il comportamento dei figli e dare un esempio di coerenza non facendo essi stessi abuso di droga o di alcool”.

● “Il legame fra uso di droga e delinquenza è sensibilmente aumentato nel periodo di 12 anni terminato nel 1986”, dice il New York Times commentando il rapporto pubblicato dall’Ufficio di statistiche sulla giustizia del dipartimento americano della Giustizia. “Circa il 35 per cento di coloro che erano nelle prigioni statali della nazione nel 1986 erano sotto l’effetto di una droga illegale quando avevano commesso i reati che avevano portato alla loro incarcerazione”. Dodici anni prima il 25 per cento aveva commesso reati mentre era sotto l’effetto della droga. L’indagine ha pure accertato che circa il 60 per cento di coloro che erano regolari consumatori di droghe forti aveva cominciato a prenderle solo dopo il primo arresto. Per di più, il 13 per cento dei detenuti aveva commesso reati come furto, furto con scasso e rapina soprattutto per mantenere il vizio della droga. Complessivamente, circa il 50 per cento di coloro che erano in prigione per questi reati faceva uso quotidiano di una droga illegale.

‘Appartenente a Geova’

Il Museo Nazionale d’Israele che si trova a Gerusalemme espone un nuovo oggetto: una melagrana avorio della grandezza di un pollice che si dice provenga dal tempio del re Salomone. “Il cimelio venuto alla luce a Gerusalemme questa settimana è l’unica testimonianza del glorioso tempio d’Israele che ci sia pervenuta”, ha affermato lo scorso agosto il museo. La melagrana color crema reca iscritte in ebraico antico le parole: “Appartenente al Tempio di Geova, santa ai sacerdoti”.

Il miglior rifugio

Un risultato imprevisto della divisione in due della Corea è stata la creazione di un rifugio faunistico nella zona smilitarizzata. Sebbene a volte i soldati si inoltrino in questa striscia di terra larga quattro chilometri che attraversa il paese, la caccia è severamente proibita. “L’atmosfera è così tesa”, osserva il giornalista S. Chang nel Daily Yomiuri del Giappone, “che anche un solo colpo sparato contro un animale o un uccello isolato potrebbe indurre le decine di migliaia di soldati appostati da ambo le parti ad aprire il fuoco”. Di conseguenza in questa tranquilla terra di nessuno la natura fiorisce. Sono in aumento particolarmente cinghiali, caprioli, tassi e decine di varietà di uccelli e pesci d’acqua dolce. Stormi di uccelli migratori vengono qui e anche specie in pericolo hanno trovato un rifugio. Con due potenti eserciti che tengono lontana la gente, queste ingegnose creature hanno scoperto quello che al presente dev’essere uno dei posti più sicuri del mondo per la fauna selvatica.

L’operosità degli svizzeri

Sebbene gli abitanti dei paesi confinanti stiano cercando di abbassare l’età della pensione e accorciare la settimana lavorativa, gli svizzeri hanno confermato la loro reputazione di gente laboriosa. Come? In un recente referendum nazionale, hanno votato per non abbassare l’età della pensione da 65 a 62 anni per gli uomini e da 62 a 60 anni per le donne. In un precedente referendum, avevano rifiutato di ridurre la settimana lavorativa a 40 ore, respingendo anche l’aggiunta di una quinta settimana di vacanze pagate.

“Teleromanzo-dipendenza fetale”

In un recente numero del Lancet, un periodico medico inglese, il medico irlandese Peter Hepper, ricercatore, commentava il comportamento da lui ripetutamente osservato in uno studio su neonati e che egli ha definito “teleromanzo-dipendenza fetale”. In una lettera al direttore di quel periodico, scrive il Los Angeles Times, Hepper afferma che i bambini di donne che durante la gravidanza guardavano regolarmente un teleromanzo reagivano immediatamente alle prime battute del motivo conduttore del teleromanzo concentrando tutta la loro attenzione sullo schermo televisivo quale sorgente del suono.

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