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  • g92 8/10 pp. 15-19
  • Le cascate del Niagara: Eterna gemma delle Americhe

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  • Le cascate del Niagara: Eterna gemma delle Americhe
  • Svegliatevi! 1992
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  • Preoccupazioni sincere
  • Esplorata la gemma eterna
  • Un paese delle meraviglie d’inverno
  • La penisola di Niagara
  • Una gemma in ogni stagione
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Svegliatevi! 1992
g92 8/10 pp. 15-19

Le cascate del Niagara: Eterna gemma delle Americhe

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Canada

“UNO degli spettacoli più imponenti, più meravigliosi e più fenomenali che le forze della natura abbiano mai creato!”, esclamò lord Dufferin, governatore generale del Canada, in un discorso pronunciato alla Società degli artisti dell’Ontario a Toronto. Era il 1878, ed egli stava proponendo la formazione di un parco pubblico per tutelare e preservare le “splendide caratteristiche” delle cascate del Niagara.

È quasi impossibile descrivere la grandiosità di questa stupenda meraviglia della natura. Che vista magnifica! Persone di ogni parte del mondo sono attratte da questa eterna gemma delle Americhe.

Dalla storia apprendiamo che gli europei vennero per la prima volta a conoscenza di questo “boato di acque”, le cascate del Niagara, più di tre secoli fa. Nel 1644 Le Sieur Gendron, un medico francese, menzionò direttamente questo spettacolo nelle lettere che scrisse ad amici in Francia. In seguito missionari, mercanti ed esploratori stuzzicarono l’interesse e la fantasia di altri raccontando di una grande e rumoreggiante cascata situata fra i laghi Erie e Ontario.

In effetti le cascate del Niagara constano di due salti, situati sul confine tra Canada e Stati Uniti: l’Horseshoe (Ferro di cavallo) dal lato canadese e l’American Fall dal lato statunitense. Per vedere questa celebre gemma delle Americhe i primi viaggiatori dovevano procedere attraverso gole invase dall’acqua e lungo impervi sentieri tracciati dagli indiani nel ripido canyon roccioso scavato dal fiume nel corso di millenni.

Preoccupazioni sincere

Poi arrivarono gli imprenditori che diedero il via a svariate attrazioni turistiche. Molti furono turbati dallo sfruttamento commerciale sfrenato di una così spettacolare meraviglia della natura e vollero che si adottassero misure per preservare questa gemma eterna. L’architetto di giardini F. E. Church riteneva che lo sfruttamento commerciale deturpasse e quindi non fosse gradito. Nel 1847 un visitatore si lamentò: “I dintorni della grande meraviglia sono ora invasi da ogni specie di fungo abominevole: il trionfo del cattivo gusto”.

Nel 1832 E. T. Coke fu spinto a scrivere: “È un peccato che questa zona della terra non sia stata destinata a rimanere inviolabile in perpetuo e che gli alberi della foresta non abbiano potuto prosperare in tutta la loro primitiva e selvaggia bellezza in un luogo dove le cose fatte dall’uomo appariranno sempre insignificanti”. Uomini perspicaci prevedevano che il luogo avrebbe potuto essere sfruttato commercialmente, con conseguente distruzione del bel paesaggio naturale che fa da sfondo a questa meraviglia della creazione di Geova.

Oggi, grazie agli sforzi di lord Dufferin e di altre persone lungimiranti, bei parchi adornano le due sponde del fiume Niagara tra le cascate e le rapide di Whirlpool più a valle. La pittoresca bellezza di questa meraviglia del creato è stata protetta contro lo sgradevole sfruttamento commerciale. Pertanto le attrazioni turistiche sono state allestite lungo le strade delle città di confine, lontano dalle cascate. Più recentemente gli ambientalisti si sono preoccupati che questa gemma delle Americhe potesse finire per cadere nell’oblio a causa dell’incessante erosione. — Vedi riquadro sull’erosione.

Esplorata la gemma eterna

Scoprimmo che questa spettacolare meraviglia del mondo può essere esplorata e ammirata senza difficoltà da tutti i punti possibili. Per esempio, si può avere una strabiliante ed emozionante veduta aerea delle cascate da una delle alte torri di osservazione o da un elicottero che volteggi proprio sopra di esse. O c’è chi preferisce fare una piacevole passeggiata a piedi o in automobile sulla strada panoramica, la Niagara Parkway. Le rapide di Whirlpool, a valle delle cascate, sono poco distanti e meritano senz’altro di essere viste.

Scendendo giù per il dirupo e attraverso gallerie arriviamo “dietro le quinte”, sotto le cascate. Di qui sbirciamo attraverso la cortina d’acqua che rende le cascate canadesi così attraenti e famose. Il rombo delle cascate è assordante. Per chi è coraggioso e ha spirito di avventura, la vista che si gode da uno dei battelli che solcano regolarmente le acque tumultuose vicino alla base delle cascate è qualcosa di indimenticabile. L’acqua precipita rumoreggiando nel fiume sottostante e sale una nebbia che dà luogo a un meraviglioso spettacolo di arcobaleni. Con ogni nuova serie di goccioline si formano nuovi arcobaleni. Dal belvedere in cui ci troviamo possiamo ora sentire il sapore dell’acqua e l’umidità della nebbia che si posa sui nostri impermeabili.

Un opuscolo dei Niagara Parks dice: “Vedere le cascate del Niagara di notte è come essere completamente svegli nel paese dei sogni”. Perciò non ci vogliamo perdere lo spettacolo notturno delle cascate illuminate da potenti fasci di luce di vario colore. Nel 1860, quando il principe di Galles vide per la prima volta le cascate illuminate, Nicholas A. Woods, cronista del Times di Londra, descrisse così la magnificenza di questo spettacolo: “In un istante l’intera massa d’acqua, splendente e quasi incandescente sotto la luce intensa, sembrava trasformata in argento fuso. Da dietro le cascate, la luce splendeva con un tale accecante fulgore che l’acqua proprio davanti ad essa sembrava una lastra di cristallo, una cascata di diamanti, in cui ogni grano e ogni fiotto saltellavano e scintillavano, irradiando bagliori su tutta la scena, come un fiume fosforescente”.

Un paese delle meraviglie d’inverno

L’umidità, di cui possiamo sentire l’odore e che possiamo palpare nell’aria estiva, si leva dalle cascate e dà un aspetto sano e fresco ai fiori, agli arbusti e agli alberi che crescono intorno alle cascate. Ma d’inverno questa stessa nebbia, trasportata dai venti prevalenti, si congela e ricopre di un sottile strato di ghiaccio gli alberi e le piante lungo il fiume. Essi brillano e scintillano nel loro trasparente manto di gelo, e in una giornata di sole, con il paesaggio coperto di neve, fanno da cornice allo splendore delle cascate in un abbagliante sfolgorio di luci.

L’inverno inoltre porta grandi banchi di ghiaccio galleggiante nella stretta gola del Niagara. Negli anni passati la gola veniva ostruita da banchi di ghiaccio provenienti dal lago Erie. Il ghiaccio nel lago si spezzava, scendeva lungo il Niagara precipitando dalle cascate in modo spettacolare e finiva per ammucchiarsi nella stretta gola. Questo accumulo di banchi di ghiaccio creava montagne di ghiaccio e di neve e alla fine si formavano ponti di ghiaccio attraverso il fiume. Negli ultimi anni, per impedire gravi ostruzioni dovute al ghiaccio, è stata costruita una barriera di cavi d’acciaio e tronchi nel punto in cui il Niagara defluisce dal lago Erie.

La penisola di Niagara

In aggiunta alle cascate c’è la fertile penisola di Niagara, una lingua di terra fra il lago Ontario, il lago Erie e la scarpata del Niagara. La condizione riparata della zona insieme ai laghi crea un microclima che esiste solo in questa penisola.

Correnti d’aria circolano fra la scarpata e i laghi, mitigando il clima sia d’inverno che d’estate. In questa pittoresca penisola protetta ci sono rigogliose piantagioni di meli, ciliegi, peri, susini e peschi che producono frutta squisita, nonché vigneti con vari tipi d’uva. Stabilimenti vinicoli e per la produzione del succo d’uva, situati in incantevoli cittadine, lavorano il frutto della vite dando un’impronta ancor più caratteristica a questa regione dell’Ontario. Tutto ciò contribuisce a rendere piacevole un’escursione nei dintorni, specie in primavera, la stagione della fioritura, e in autunno, la stagione della raccolta.

Una gemma in ogni stagione

Questa famosa gemma delle Americhe è uno splendido dono di Dio. (Confronta Salmo 115:16). È una delizia per gli occhi di tutti coloro che la vedono.

I visitatori, in qualsiasi periodo dell’anno vengano, rimangono stupiti di fronte al multiforme talento artistico che si ravvisa in questa creazione di Geova. A primavera possono sentire il profumo rinfrescante dei frutteti in fiore e d’estate assaggiare la varietà di frutti gustosi e vedere il delicato tocco del nostro Creatore nei colori intensi e vivaci di una gran quantità di fiori, ben annaffiati dalle possenti cascate. In autunno, invece, possono ammirare le calde sfumature di rosso dell’acero (Acer rubrum) miste all’oro e all’arancione di molti altri alberi originari dell’Ontario meridionale.

Altri godranno lo splendore delle cascate del Niagara d’inverno, quando alla loro base si formano montagne di ghiaccio e di neve, e gli alberi e i cespugli, ornati di neve candida o ricoperti di ghiaccio, scintillano come fine cristallo sotto i raggi del sole invernale.

La penisola di Niagara e le spettacolari cascate mettono in evidenza gli aspetti più belli delle quattro stagioni e fanno aumentare la gratitudine che nutriamo per Geova, il quale migliaia d’anni fa promise: “Per tutti i giorni che la terra durerà, semina e raccolta, e freddo e caldo, ed estate e inverno, e giorno e notte, non cesseranno mai”. — Genesi 8:22.

[Riquadro a pagina 16]

L’erosione delle cascate: Cosa si è fatto per frenarla?

Col passare del tempo l’erosione condanna le cascate a scomparire. Negli ultimi anni è stata ridotta a un minimo di 8 centimetri all’anno per le cascate del settore canadese e ad appena due centimetri e mezzo all’anno per quello americano. Lo si è fatto principalmente in due modi: (1) approfondendo il letto del fiume affinché il flusso dell’acqua non sia diretto interamente verso il canale centrale e (2) convogliando grandi quantità di acqua verso centrali idroelettriche, così da ridurre la portata d’acqua delle cascate. Questo avviene mediante una diga situata a monte che consiste di 18 chiuse. Ora solo durante i mesi di maggiore afflusso turistico la portata d’acqua è al massimo.

Si calcola che le cascate del settore canadese siano alte circa 53 metri e abbiano un orlo lungo 792 metri. Quelle americane sono alte 55 metri e larghe 305. Il volume complessivo delle acque che precipitano, non regolato, è valutato in circa 7.600.000 litri al secondo.

[Riquadro/Immagine a pagina 18]

Funamboli e altri spericolati

I due funamboli più famosi che hanno attraversato molte volte le cascate del Niagara sono stati Blondin e Farini.

L’acrobazia più spettacolare di Blondin consisteva nel portare sulla fune una cucina di lamiera, posarla, accendere il fuoco e cuocere una frittata. L’uomo tagliava poi a pezzetti la frittata e la calava di sotto ai turisti in attesa sul ponte del battello, il Maid of the Mist.

Farini, non da meno, trasportava sulla corda una lavatrice, la posava, attingeva acqua dal fiume con un secchio e lavava diversi fazzoletti da donna. Fatto il bucato, lo appendeva ad asciugare su dei sostegni sopra la lavatrice e tornava indietro coi fazzoletti sventolanti.

Certuni invece hanno sfidato le cascate canadesi gettandosi giù chiusi in barili, palloni e altri contenitori. Alcuni se la sono cavata con qualche lesione, ma molti sono morti soffocati, annegati o si sono sfracellati contro i massi che si trovano alla base delle cascate. Acrobazie del genere non sono più permesse.

[Fonte]

H. Armstrong Roberts

[Immagini alle pagine 16 e 17]

Il fragoroso spettacolo delle cascate canadesi che si gode da un battello (al centro della foto) è indimenticabile

Le cascate americane (sotto) e quelle canadesi (sopra) in tutta la loro imponente bellezza

Una coltre scintillante di ghiaccio e neve circonda d’inverno le cascate

[Fonte]

Niagara Parks Commission

Arcobaleno sulle cascate: dipinto eseguito da Frederic Church nel 1857

[Fonte]

Frederic Edwin Church: NIAGARA/Corcoran Gallery of Art, acquistato dal museo, 76.15

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