Babilonia cade, ma la sua religione sopravvive per dominare le nazioni
1. La caduta di Babilonia come potenza mondiale quale domanda suscitò?
IN PRECEDENTI numeri abbiamo trattato la caduta di Babilonia nelle mani di Ciro il Persiano nel 539 a.E.V. Da questo tempo in poi, Babilonia non fu più una potenza politica mondiale. Ma che dire della religione di Babilonia? Con la fine del potere politico di Babilonia e del passaggio del controllo mondiale da mani semitiche a mani ariane, morì la religione di Babilonia con essa? Niente affatto. Perché no?
2. (a) In che modo era stato posto un fondamento in precedenza per la pratica della religione di Babilonia da parte delle nazioni? (b) Quando Babilonia perdette la sua supremazia politica, che cosa accadde al suo sacerdozio, e quale determinazione aveva esso? (c) In quale direzione guardò, con quale risultato finale?
2 Anzitutto, il fondamento della pratica della religione babilonica da parte di tutte le nazioni eccetto i fedeli discendenti di Sem fu posto con la loro costruzione della Torre di Babele al giorno di Nimrod. La miracolosa confusione delle lingue disperse le famiglie ma esse portarono con sé le loro false idee religiose.a In seguito Babilonia fu considerata dalle nazioni pagane quale centro di religione. In secondo luogo, dopo la caduta di Babilonia nel 539 a.E.V., il suo sacerdozio fu espulso dai Persiani. Ma essi non avevano intenzione di far scomparire la tradizionale autorità e supremazia della religione babilonica. Sebbene Babilonia perdesse la sua supremazia politica, la sua religione iniziata da Nimrod si mantenne come impero mondiale di religione su tutti eccetto che su quelli che si attennero alla vera adorazione di Geova a Gerusalemme. Grazie alle abili manovre di Satana il Diavolo, essa mise immediatamente gli occhi su orizzonti occidentali per stabilire un nuovo centro per il suo sacerdozio e i successori di Baldassarre. Infatti, vedremo che la sua stessa essenza si infiltrò in seguito nell’apostata cristianesimo, ottenendo in effetti il controllo sulla parte della terra che venne chiamata cristianità.
LA RELIGIONE BABILONICA SI ESTENDE IN EUROPA
3. (a) Chi furono gli Etruschi, e quale relazione hanno con la storia romana? (b) Quando i re etruschi furono rovesciati, svanì l’influenza etrusca? Spiegate.
3 Molto tempo prima che Babilonia cadesse, era stato preparato il terreno per rendere possibile questo trasferimento in Italia del capo della religione babilonica. Lo storico J. H. Breasted, nel libro Ancient Times—A History of the Early World, ci dice che una razza di pirati chiamati Etruschi, che probabilmente venivano dall’Asia Minore, si stabilirono in Italia verso il 1000 a.E.V. Dopo l’800 a.E.V. essi si estesero nell’Italia settentrionale, e Roma divenne una città regno sotto un re etrusco, come le altre città etrusche che si estendevano da Capua fino all’estremo nord al porto di Genova. Questi re governarono due secoli e mezzo. Questo renderebbe la linea dei re di Roma dal 750 circa al 500 a.E.V. esclusivamente etrusca. La tradizionale fondazione di Roma non molto tempo prima del 750 a.E.V. corrisponderebbe quindi alla sua conquista e istituzione come forte regno da parte degli Etruschi. L’evidenza archeologica lo rivela, sebbene manchino documenti scritti di Roma durante questo primo periodo. Benché questi re etruschi apportassero miglioramenti a Roma, la loro crudeltà e tirannide causò infine una rivolta, e verso il 500 a.E.V. la carriera di Roma sotto i re giunse alla fine. Ma, dice il dott. Breasted, i due secoli e mezzo di dominio etrusco lasciarono un’impronta su Roma, che si può sempre discernere nell’architettura, nella religione, nell’organizzazione tribale e in alcune altre cose.
4. (a) Quali informazioni ci dà l’Encyclopædia Britannica corroborando il racconto dello storico Breasted sugli Etruschi? (b) Qual era la religione degli Etruschi? (c) Fate alcuni esempi.
4 L’Encyclopædia Britannica lo corrobora, riferendosi allo storico Erodoto, che narra che nel regno di Ati, figlio di Manes, c’era una grande scarsità di cibo che durò diciotto anni. Infine, per disposizione del re, suo figlio Tirreno condusse metà della popolazione a Smirne e costruì navi sulle quali salparono alla ricerca dei mezzi di sussistenza e di un paese, e dopo aver soggiornato presso molte nazioni giunsero dagli Ombrici, in Italia, dove fondarono città. Di queste persone, che (secondo Erodoto), non si chiamavano più Lidi, ma Tirreni, la Britannica dice ancora: “Dal carattere delle loro più antiche rovine si può porre la data della loro prima colonia permanente alla fine del 9º secolo”. Qual era la religione dei Tirreni? La Britannica riferisce:
Che gli Etruschi fossero orientali o semiorientali è provato dall’intero carattere della loro arte più antica, e da molti particolari della loro religione e adorazione. È un’arte che mostra stretto contatto con la Mesopotamia, la Siria e Cipro da una parte e con l’Egitto dall’altra. Le divinità e le figure mitologiche sugli oggetti d’oro e sui gioielli etruschi del 7º secolo sono evidentemente gli eroi e le divinità della mitologia asiatica. . . . Nella sfera del rituale e della religione vi sono molti particolari presi direttamente dalla Mesopotamia, e tutto il sentimento e l’atmosfera sono puramente orientali. Le più sorprendenti identità sono nella pratica della divinazione e del presagio; poiché l’usanza di trarre presagi dal fegato delle pecore o dal volo degli uccelli è puramente caldea (vedere DIVINAZIONE). Vi sono modelli di fegati d’argilla della Mesopotamia con iscrizioni cuneiformi che rassomigliano precisamente al modello in bronzo di un fegato trovato a Piacenza [nella regione italiana dell’Emilia], diviso in scompartimenti ciascuno dei quali ha un’iscrizione etrusca col nome della divinità tutelare.b
5. (a) Narrate alcuni degli avvenimenti fino al sesto secolo a.E.V. (b) (con la nota in calce) Dov’era l’Etruria, e quale nome moderno è tratto da essa?
5 L’archeologia quindi indica chiaramente che gli Etruschi vennero da qualche parte dell’Asia Minore, sbarcando sulla costa della Toscana. Veio, in Etruria,c a nord di Roma, divenne una delle loro principali città. L’Etruria fu infine assorbita da Roma. Nel sesto secolo esisteva una confederazione di dodici città che teneva le sue annuali adunanze presso il santuario di Voltumna sopra il Lago Volsiniensis (Lago di Bolsena), e pare probabile che la confederazione si limitasse principalmente a questioni religiose.d Tutto questo avveniva prima e sino al tempo della caduta di Babilonia nel sesto secolo (539 a.E.V.).
6. (a) Era la religione ereditata da Roma più direttamente babilonese di quella che praticavano a quel tempo le altre nazioni? (b) Di che cosa si interessava il sacerdozio babilonese, e che cosa fece esso dopo essere stato cacciato da Babilonia? (c) Che cosa ci dice la Bibbia riguardo a Pergamo? (d) Che cosa costituiva il regno di Pergamo? (e) (nota in calce) Che dire dell’importanza di Pergamo come città? (f) Chi era il dio di Pergamo?
6 La religione di Babilonia ottenne dunque un forte sostegno in Europa, non solo una remota relazione dal tempo di Babele, ma un’eredità in linea diretta. Comunque, qui ci interessiamo principalmente del sacerdozio di Babilonia. Proprio come Satana il Diavolo aveva istituito la religione babilonica mediante Nimrod per opporsi alla vera adorazione, così il suo spirito spinse il sacerdozio babilonese affinché si accertasse che il sacerdozio e i successori religiosi di Baldassarre stesso non scomparissero quando Babilonia fosse perduta come capitale. Dopo la sconfitta di Babilonia, secondo l’opera intitolata “Lari e penati di Cilicia” di Barker e Ainsworth, capitolo 8, pagina 232, leggiamo “Gli sconfitti Caldei fuggirono in Asia Minore e stabilirono il loro collegio centrale a Pergamo”. Questa è la Pergamo menzionata in Rivelazione 2:12, 13 quale località di una congregazione cristiana molto tempo dopo, nel primo secolo E.V. In quanto a questo spostamento del quartier generale caldeo, il dott. Alexander Hislop dice:
La Frigia . . . era parte del Regno di Pergamo. La Misia pure era un’altra parte, e nel Paschal Chronicle è detto che i Misi erano discendenti di Nimrod. Le parole sono: “Nebrod [greco per Nimrod], il cacciatore e gigante, da cui vennero i Misi”. (Vedere Paschal Chronicle, volume I, pagina 50). Anche la Lidia, da cui [lo storico] Livio ed Erodoto dicono venissero gli Etruschi [dell’Italia], faceva parte dello stesso regno. Per il fatto che la Misia, la Lidia, e la Frigia erano parti costituenti del regno di Pergamo, vedere il Classical Dictionary di SMITH, pagina 542.e
ROMA È INFLUENZATA RELIGIOSAMENTE
7. (a) Che effetto religioso ebbe su Roma l’influenza etrusca? (b) Quale pervertito impiego fecero i Babilonesi della loro conoscenza dell’astronomia? (c) Mostrate come i Romani adottarono le pratiche astrologiche caldee.
7 Questo provò d’avere un profondo effetto su Roma. Dopo che le città etrusche furono rovesciate e Roma divenne una repubblica (509 a.E.V.), i Romani adottarono gli dèi etruschi, Giove, Giunone, Minerva e altri, e ciascun dio riceveva ora, per la prima volta, una forma umana e una residenza in un tempio o santuario. Essi furono identificati con gli dèi greci. Giove, il “padre del cielo” degli Etruschi, divenne la versione romana del greco Zeuspater. Marte, il dio della guerra, era la divinità favorita dei combattenti Romani. I Saturnali furono in seguito adottati dai cristiani quale loro Natale, e ricevettero un nuovo significato. Una moderna opera storicaf collega le pratiche romane direttamente coi Caldei:
I Caldei fecero grande progresso nello studio dell’astronomia a motivo di uno sforzo per scoprire il futuro nelle stelle. Quest’arte la chiamiamo “astrologia”. Sono state raccolte sistematicamente molte informazioni dai Babilonesi e da esse abbiamo qui l’inizio dell’astronomia. I gruppi di stelle che ora portano il nome di “Dodici segni dello zodiaco” furono indicati sulla carta per la prima volta, e i pianeti Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno erano noti. Poiché si pensava che questi pianeti avessero poteri speciali sulla vita degli uomini, ricevettero il nome dei cinque principali dèi e dee. Ci riferiamo a questi pianeti coi loro nomi romani, ma i Romani avevano adottato i termini babilonesi e li tradussero semplicemente nei loro equivalenti a Roma. Così il pianeta di Ishtar, la dea dell’amore, divenne Venere, e quello del dio Marduk fu cambiato in Giove.
8. (a) Come Pergamo divenne un possedimento romano? (b) Quale posizione religiosa occupò il re Attalo? (c) Come ottennero i re di Pergamo la loro carica religiosa? (d) In tal modo quale catena di successione fu ristabilita?
8 Nel 133 a.E.V., il re Attalo III, sul suo letto di morte, lasciò Pergamo e tutto il suo territorio ai Romani, territorio che divenne in seguito una provincia romana col nome di Asia. Il re Attalo era stato scelto dai magi caldei come successore di Baldassarre, come prosegue a dire il dott. Hislop:
I re di Pergamo, nei cui domini trovarono rifugio i Magi caldei, furono evidentemente da essi [dai Magi], e dalla voce generale del Paganesimo che simpatizzava per loro, messi nel posto vacante che avevano occupato Baldassarre e i suoi predecessori. Essi furono salutati come rappresentanti dell’antico dio babilonese. Questo è evidente dalle dichiarazioni di Pausania. . . . Attalo, nei cui domini i Magi avevano la loro principale sede, era stato innalzato e riconosciuto nella personalità stessa di Bacco, il Capo dei Magi. Così il posto vacante di Baldassarre fu occupato, e la catena interrotta della successione caldea ristabilita. — The Two Babylons, pagine 240, 241.
DA DOVE VENNE LA CARICA DI PONTEFICE MASSIMO?
9. (a) Perché risaliamo all’origine della carica di Pontefice Massimo con insolito interesse? (b) Come Roma considerava gli Etruschi, riguardo alla scienza e alla religione?
9 In questo tempo in cui le religioni del mondo si offrono quale speranza per la pace mondiale, con la Chiesa Cattolica Romana che prende la direttiva, abbiamo il dovere verso noi stessi di risalire, con mente scevra da pregiudizi, all’origine della carica romana di Pontefice Massimo. Il dott. Hislop cita la storia a pagina 239, 240 di The Two Babylons:
Una colonia di Etruschi, vivamente attaccati all’idolatria caldea, era emigrata, alcuni dicono dall’Asia Minore [dov’era situata Pergamo], altri dalla Grecia, e si era stabilita nelle immediate vicinanze di Roma. Essi furono in ultimo inseriti nello stato romano, ma molto tempo prima che avesse luogo questa unione politica essi esercitarono la più potente influenza sulla religione dei Romani. Dal suo stesso inizio la loro abilità in presagi, predizioni, e tutta la scienza, reale o presunta, che gli auguri o indovini monopolizzavano, fece sì che i Romani li guardassero con rispetto. Si ammette da ogni parte che i Romani trassero la loro conoscenza dei presagi . . . principalmente dai Toscani, cioè dalla popolazione dell’Etruria, e dapprima nessuno tranne i nativi di quel paese aveva il permesso di esercitare la carica di Aruspice, che aveva rispetto per tutti i riti essenzialmente implicati nel sacrificio. . . . i migliori dei giovani nobili di Roma erano mandati in Etruria per essere istruiti nella sacra scienza che vi fioriva.
10. (a) Chi fondò il collegio di Pontefici? (b) Quali poteri erano esercitati dal Pontefice, il membro che presiedeva quel corpo, ed era egli effettivamente romano d’origine e in pratica? (c) Che cosa dice il dott. Hislop circa la vera località della sede dell’autorità del Pontefice?
10 Il collegiog di Pontefici fu fondato da Numa Pompilio, secondo re leggendario di Roma, e riguardo a Numa, Hislop dice: “Quel dio era chiamato a Babilonia Nebo, in Egitto Nub o Num, e fra i Romani Numa, poiché Numa Pompilio, il grande re-sacerdote dei Romani, occupava precisamente la posizione del Nebo babilonese”.h Il sovrano Pontefice che presiedeva quel collegio, e che controllava tutti i riti religiosi pubblici e privati del popolo romano sotto tutti gli aspetti essenziali, divenne in spirito e in pratica un Pontefice etrusco. A questo riguardo, il dott. Hislop dice:
Il vero legittimo Pontefice babilonese aveva la sua sede oltre i confini dell’impero romano [che non invase mai la Mesopotamia o Caldea meridionale]. Quella sede, dopo la morte di Baldassarre e l’espulsione del sacerdozio caldeo da Babilonia da parte dei re medo-persiani, era a Pergamo, dove in seguito fu una delle sette chiese dell’Asia.i
11. (a) A quale conclusione ci porta il nostro studio, riguardo alla carica dei papi romani? (b) Quando il governante di Roma fu investito di tutti i poteri e tutte le funzioni del Pontefice babilonese? (c) Come mostrò Giulio Cesare di avanzare una pretesa ai poteri del Pontefice babilonese? (d) Chi fu il primo imperatore romano a rifiutare d’accettare per sé la carica di Pontefice Massimo? (e) Quando Graziano rifiutò la carica di Pontefice Massimo, rimase vacante quella carica, o che cosa? (f) Chi fu il primo papa di Roma a prendere il titolo, e Roma era cristiana a quel tempo? (g) Che cosa si può dire circa la personalità di papa Damaso I? (h) (nota in calce) Come Damaso I si procurò assistenza secolare nel rafforzare la sua posizione? (i) Come chi i Pagani accettarono il papa, al più tardi nel quarto secolo E.V.? (l) Che cosa avvenne nel 606 E.V. riguardo alla carica del papa di Roma?
11 Sarebbe del massimo interesse per noi in questa breve considerazione storica vedere come si manifestò nella carica di Pontefice Massimo questo legame religioso fra Pergamo e Roma, che divenne la Sesta Potenza Mondiale nel primo secolo a.E.V. Ciò prova chiaramente che la religione babilonica è in effetti la fonte della carica di Pontefice Massimo dei papi di Roma. The Two Babylons ci fa un racconto:
Al principio il Pontefice romano non ebbe nessun immediato legame con Pergamo e la gerarchia di quel luogo; eppure, col passar del tempo, il Pontificato di Roma e il Pontificato di Pergamo vennero identificati. Pergamo stessa divenne parte integrale dell’impero romano, quando Attalo III, l’ultimo re, alla sua morte, lasciò in eredità tutti i suoi domini al popolo romano, nel 133 a.C. . . . Quando Giulio Cesare, che era stato eletto precedentemente Pontefice Massimo, divenne anche, come Imperatore, il supremo governante civile dei Romani, allora egli, quale capo dello stato romano, e capo della religione romana, fu sommamente investito di tutti i poteri e tutte le funzioni del vero legittimo Pontefice babilonese, e si trovò nella posizione di rivendicare questi poteri. Pare quindi che egli avanzasse una pretesa alla divina dignità di Attalo, come pure al regno che Attalo aveva lasciato ai Romani, accentrato in se stesso; . . . Quindi, in certe occasioni, nell’esercizio della sua elevata carica pontificale, egli appariva naturalmente in tutta la pompa del costume babilonese, come poteva aver fatto Baldassarre, in abito scarlatto, col pastorale di Nimrod in mano, con la mitra di Dagon [il dio pesce] e con le chiavi di Giano [il dio bifronte] e Cibele [la dea “madre”]. . . .
. . . fino al regno di Graziano [Imperatore d’Occidente], che, come indica [lo storico] Gibbon, fu il primo a rifiutare di indossare gli idolatri abiti pontificali, o di sedere come Pontefice. . . .
. . . Pochi anni dopo che il titolo pagano di Pontefice era stato abolito, esso venne rimesso in vigore. . . . e fu dato, con tutte le associazioni che lo circondavano, al Vescovo di Roma, il quale, da quel tempo in poi, divenne il grande strumento per inserire nella cristianità professa, . . . tutte le altre dottrine del Paganesimo derivate dall’antica Babilonia. . . .
. . . Le circostanze in cui fu dato quel titolo pagano a papa Damaso, furono tali che avrebbero potuto essere una non piccola prova per la fede e l’integrità di un uomo molto migliore di quanto egli non fosse. Sebbene il Paganesimo fosse legalmente abolito nell’Impero Occidentale di Roma, tuttavia nella città dei Sette Colli era ancora diffuso, tanto che Girolamo [traduttore della Volgata latina], che lo sapeva bene, scrivendo in merito a Roma in questo medesimo periodo, la chiama “il ricettacolo di tutte le superstizioni”. La conseguenza fu, che, mentre in qualsiasi altro posto dell’impero l’editto imperiale per l’abolizione del Paganesimo era rispettato, nella stessa Roma esso era, in larga misura, una lettera morta. . . .
. . . L’uomo [papa Damaso I] che entrò nel vescovado di Roma, come ladro e predatore, sopra i corpi morti di oltre cento suoi avversari, non poteva esitare in quanto all’elezione che doveva fare. Il risultato mostra che egli aveva agito in carattere, che, assumendo il titolo pagano di Pontefice, egli si era preparato a qualsiasi sacrificio della verità per giustificare le sue pretese a quel titolo agli occhi dei Pagani, quale legittimo rappresentante della loro lunga linea di pontefici. . . .j
. . . Il papa, com’è ora, fu alla fine del quarto secolo, il solo rappresentante di Baldassarre, o Nimrod, sulla terra, poiché i Pagani lo accettarono apertamente come tale. . . . 606 d.C., quando in mezzo alle convulsioni e alle confusioni delle nazioni, sbattute come un mare in tempesta, il papa di Roma fu reso Vescovo Universale; e allora i dieci principali regni d’Europa lo riconobbero come Vicario di Cristo sulla terra, il solo centro di unità, la sola fonte di stabilità per i loro troni.k
LA RELIGIONE DI BABILONIA INFINE PASSERÀ
12. (a) Come la Parola di Dio parla di Babilonia la Grande? (b) Che cosa ha fatto essa delle singole organizzazioni religiose sotto di lei, comprese le religioni della cristianità? (c) In quale situazione ha portato le nazioni? (d) Qual è il proposito di Dio nel rivelare così particolareggiatamente Babilonia la Grande, e che cosa, perciò, devono fare le persone sincere?
12 In questa maniera Babilonia compì la sua conquista del mondo occidentale. Il suo mondiale impero religioso è chiamato nella Parola di Dio “Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra”. (Riv. 17:5) Questo impero religioso dominò su Pergamo e anche su Roma, ma di conseguenza infinitamente maggiore è stato il suo dominio sulla cristianità. I suoi figli, le sue “figlie” o organizzazioni religiose, sono come lei, meretrici, avendo illecita relazione con l’elemento politico di questo mondo. Le sue dottrine e la condotta in cui conduce le potenze mondiali sono così dannose al genere umano e così disgustose e mortifere come l’antica Babilonia stessa. L’antica Babilonia lasciò un nome spregevole a tutte le generazioni successive. La moderna Babilonia ha condotto i suoi seguaci a guardare gli sforzi degli uomini per la pace del mondo e ha disgustato altri con la sua ipocrisia e corruzione, conducendo il mondo in una lotta contro il regno di Dio. La Bibbia rivela benignamente il vero quadro per nostra salvezza e azione ragionevole, e i fatti della storia verificano questo quadro sino all’ultimo particolare. Perché dovrebbe qualcuno esitare ad ascoltare ciò che il Creatore del genere umano dice per la sua sicurezza? Babilonia è smascherata, per mezzo dell’immeritata benignità di Geova verso di noi. Fuggite quindi dalla moderna Babilonia la Grande e imparate la verità in merito alla sua prossima distruzione e alla libertà che ciò recherà al genere umano mediante il dominio del regno di Dio! (Riv. 18:4, 5, 20) Come Dio fece drammi figurativi per guidare la fuga delle persone oneste, per aiutarle a uscire da Babilonia, sarà considerato nelle seguenti edizioni.
[Note in calce]
a Per più pieni particolari vedere La Torre di Guardia del 1º e 15 novembre 1964, e il libro “Babilonia la Grande è caduta!” Il Regno di Dio governa! (inglese) della Watchtower Bible and Tract Society, Brooklyn, New York.
b Volume 8, edizione del 1946, pagine 785, 786.
c Inoltre, la parola greca per Etruria fu usata da scrittori latini nella forma Tyrrenhia; anche Tusca da cui deriva la moderna Toscana. — The Encyclopædia Britannica, 1959, Volume 8, pagina 783.
d Volume 8, edizione del 1946, pagine 785, 786.
e Che l’antica Pergamo (Pergamum) fosse una città di considerevole ricchezza e statura nel quinto secolo a.E.V., si vede dal fatto che “coniava monete dal 420 a.C. al più tardi”. Prima che Senofonte (verso il 430-435 a.E.V.) la menzioni nel suo Anabasi, VII, viii, 8, e nelle Elleniche, III, i, 6, si sa poco di questa città cosmopolita se non mitologia. — The Encyclopædia Britannica, edizione del 1946, Volume 17, pagina 507; anche The Catholic Encyclopedia, Volume II, pagina 666, edizione del 1911.
Il celebrato e molto frequentato tempio di Esculapio era situato a Pergamo. Esculapio era chiamato il dio di Pergamo, e la mitologia relativa alla sua adorazione ha l’impronta della religione di Babilonia. Era adorato in forma di serpente vivo, nutrito nel tempio e considerato come sua divinità.
f Vedere le pagine 230, 232 di The Dawn of Civilization and Life in the Ancient East, edizione (del 1940), di R. M. Engberg e F. C. Cole.
g La parola “collegio” com’è usata qui si riferisce, non a un’istituzione educativa, ma a un corpo di non meno di tre persone, legalmente costituito sotto la legge romana per attuare un proposito. La nostra moderna “corporazione” corrisponde in certo modo ad esso.
h The Two Babylons di Hislop, pagina 256.
i Ibid., pagina 240.
j Sotto “Damaso I, papa”, a pagina 652b del Volume 2 della Cyclopædia di M’Clintock e Strong dice quanto segue:
“Damaso I, papa, . . . successe a Liberio come vescovo di Roma nel 366 d.C. Fu avversato da Ursino, che pretese d’essere eletto, e nelle loro vergognose contese molte persone furono assassinate . . . L’imperatore Graziano conferì a [Damaso], nel 378, il diritto di emanare il giudizio sugli ecclesiastici dell’altra parte che erano stati espulsi da Roma, dietro richiesta di un sinodo romano tenuto lo stesso anno, istruì le autorità secolari a dargli il necessario appoggio. . . .”
k The Two Babylons, pagine 241, 242, 247, 250, 252, 255.