“Perché i giovani contemporanei non vanno in chiesa?”
✔ Esaminando questa domanda, il quotidiano del mattino To Vima di Atene, in Grecia, del 13 gennaio 1965 diceva: “L’abbiamo scoperto alla fine di un’inchiesta svolta fra gli studenti di quattro università di Atene”. Le risposte di oltre 200 studenti sono senza dubbio tipiche dei giovani in molti paesi. Il giornale classificava le risposte in quattro categorie. Un gruppo (il 15 per cento) disse che non andava in chiesa per ragioni personali, come: “Sono ancora troppo giovane per cercar di salvarmi la vita” e: “Non mi va di adorare Dio in templi con candelabri e tappeti lussuosi, che per me sono case commerciali”. Un altro gruppo (il 20 per cento) disse che non andava in chiesa per il cattivo esempio dato dagli adulti. Per esempio: “Andavo in chiesa a messa solo perché mi era imposto come requisito indispensabile per lasciarmi andare al cinema la sera”.
Un maggior numero (il 30 per cento) diede risposte circa la ragione per cui non andava in chiesa che furono classificate come “prevalenti condizioni di vita”: “I miei amici sono di mentalità moderna e si farebbero beffe di me se mi vedessero andare in chiesa. Non posso più ascoltare le prediche di persone che non praticano esse stesse quello che dicono. La chiesa è divenuta il luogo di un movimento mondano. Leggiamo e vediamo molte cose che hanno scosso la nostra fede”.
Il numero maggiore (il 35 per cento) diede risposte classificate come “ragioni ecclesiastiche”, quali ad esempio: “Non capisco il linguaggio della chiesa; perdo tempo ad ascoltare cose inintelligibili”. “Detesto la predicazione; è fatta in modo da insultarci”. “Ricevo molta più istruzione dalle pellicole cinematografiche”. “Quando esco dalla chiesa sento in me una lacuna più grande. Sono offeso per la vita scandalosa di molti ecclesiastici”.
In conclusione, il giornale diceva dell’inchiesta: “Questa è la risposta alla domanda. È la miniatura di una grande cosa. Non occorrono commenti”.