BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w77 15/3 pp. 184-186
  • Il potere della Parola di Dio nella mia vita

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Il potere della Parola di Dio nella mia vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • CONOSCENZA DELLE VERITÀ BIBLICHE
  • AVEVO RUBATO
  • RISOLTO IL PROBLEMA
  • Avvicinandomi a Dio ho superato i miei problemi
    Svegliatevi! 1993
  • Fuga verso la verità
    Svegliatevi! 1994
  • Il mio è stato un matrimonio combinato
    Svegliatevi! 1973
  • Agiscono secondo ciò che imparano
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 15/3 pp. 184-186

Il potere della Parola di Dio nella mia vita

ANDANDO a ritroso nel tempo ripenso a quando, tre anni fa, la mia vita era piena d’inquietudine. Allora non conoscevo Geova Dio e la mia vita ne era una prova.

Ero sposata da due anni e il mio matrimonio era molto instabile. Mi ero sposata la prima volta a sedici anni, e il mio matrimonio era finito otto anni dopo, quando il mio primo marito era stato messo in prigione. Alcuni mesi dopo conobbi il mio secondo marito. Dopo essere vissuti insieme per sei mesi senza essere sposati, decidemmo di contrarre matrimonio.

Mio marito e io avevamo entrambi un’occupazione a tempo pieno. Egli dirigeva un negozio e io ero contabile di una società di assicurazioni. Tutto il nostro tempo e le nostre energie erano impegnati nel lavoro. I nostri due bambini (che avevo avuti dal mio primo marito) trascorrevano la maggior parte del tempo con i nonni.

Il tempo libero lo trascorrevamo facendo viaggi con l’LSD o la mescalina e fumando marijuana o aspirando THC. Trascorso in questo modo il fine settimana il lunedì mattina era difficile andare a lavorare. Per tirare avanti, prendevamo anfetamine. Questo genere di vita ci portava all’immoralità, e sembrò che questo matrimonio, il secondo per entrambi, sarebbe finito col divorzio.

CONOSCENZA DELLE VERITÀ BIBLICHE

Fu allora che una mia intima amica, che a sua volta aveva problemi coniugali, decise di fare un viaggio nel Colorado per vedere se riusciva a vederci chiaro. Mentre si trovava lì presso vecchi amici, scoprì che studiavano la Bibbia con i testimoni di Geova. Dapprima fu scettica, ma poi le informazioni bibliche che le comunicavano cominciarono ad avere un senso.

Tornata a casa andò alla locale Sala del Regno dei Testimoni di Geova e chiese che qualcuno andasse da lei a studiare la Bibbia. Qualcuno vi andò. Poi ella venne a trovarmi e cominciammo così molte lunghe conversazioni sulla Bibbia.

Infine la mia amica mi invitò ad andare a casa sua per conoscere la coppia con la quale studiava. L’ora trascorsa con loro mi riempì di stupore. Non erano ignoranti, come avevo pensato. Sapevano fare buon uso della Bibbia. Non vedevo l’ora di farli conoscere a mio marito. Egli però non se ne interessò. Mi disse che se questo era ciò che desideravo, benissimo ma di lasciarne fuori lui.

Tuttavia, dopo avere ascoltato di nascosto alcune conversazioni bibliche fra la mia amica e me, la curiosità ebbe il sopravvento su di lui e accettò di conoscere la coppia. Reagì come me e iniziò uno studio biblico. Dopo alcuni mesi comprendemmo che le cose imparate erano la verità di cui parla la Bibbia in Giovanni 8:32: “Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. E ci rese liberi, liberi dalla droga, dall’immoralità e dall’insoddisfacente ricerca di vantaggi materiali.

AVEVO RUBATO

Avvicinandosi il tempo di simboleggiare la nostra dedicazione a servire Geova Dio con il battesimo in acqua, la coscienza cominciò a rimordermi. Sapevo di aver commesso un peccato che dovevo correggere. Si trattava di furto.

Come contabile avevo avuto nelle mani tutto il denaro della ditta e i bilanci finanziari mensili. Fu durante il mio primo matrimonio che cominciai a rendermi colpevole di appropriazione indebita. Il mio primo marito era sempre coinvolto in attività illegali, e ci volevano molti soldi per tenerlo fuori dei guai. Infine fu messo in prigione.

Quando egli andò in prigione, rimasi sola con due figli da mantenere. Il mio stipendio non bastava a pagare i debiti e mantenere la famiglia. Così rubai.

Ora ero pronta a dedicare la mia vita a Geova, e sebbene avessi smesso di rubare, ogni mese mentivo quando consegnavo il bilancio finanziario falsificato. Sapevo di non poter servire Geova finché non fossi stata in grado di vivere secondo la verità. — Prov. 14:5.

RISOLTO IL PROBLEMA

Mio marito e io presentammo il problema a Geova in preghiera. Il nostro passo successivo fu di raccontare tutta la storia all’anziano cristiano con il quale studiavamo. Ero sicura che queste brave persone avrebbero considerato imperdonabili le mie azioni. Come conoscevo poco allora il popolo di Geova. L’amore e l’interesse che mi mostrarono e l’aiuto che mi diedero sono qualità che nel mondo odierno non si trovano.

Fissai un appuntamento con un avvocato per esporgli il mio problema. Durante il viaggio in macchina verso lo studio dell’avvocato e mentre ero sull’ascensore che mi portava al suo appartamento, pregai Geova di darmi la forza di fare ciò che sapevo essere la Sua volontà. (Filip. 4:13) Gli avvocati non furono sorpresi del fatto che avevo rubato il denaro. Furono sorpresi, però, che volessi denunciare i furti.

“Nessuno lo sapeva”, dissero. “Perché non restituirlo a poco a poco?”

Spiegai il mio desiderio di servire Geova Dio e la necessità di cominciare questo servizio con la coscienza pura. Decisero di fissare un appuntamento con il mio principale e di informarlo del mio furto. Dovetti aspettare una settimana prima del loro incontro. Non dimenticherò mai quella settimana! Trascorsi le notti accanto al letto dei miei bambini, sapendo che probabilmente sarei finita in prigione e chiedendomi che ne sarebbe stato di loro.

Mio marito li ama. Li considera come suoi figli, ma i miei genitori facevano una violenta opposizione alla nostra nuova fede e temevo che gli avrebbero portato via i bambini. Ora che applicavamo i princìpi biblici il nostro matrimonio era diverso e mi si spezzava il cuore al pensiero di separarmi da mio marito.

Pregavamo Geova di continuo. Chiesi che, se potevo servirlo meglio come Testimone in prigione, mi desse la forza di compiere tale volontà. Il mio principale, benché sbalordito della mia disonestà, ammirò l’onestà che avevo acquisita con la mia nuova fede. Acconsenti ad aiutarmi nel concordare con la compagnia di assicurazioni il modo di restituire il denaro. Voleva pure che continuassi a lavorare lì, ma la compagnia non lo permise. Dovemmo attendere otto mesi prima di conoscere la decisione.

Non scrivo dalla prigione, ma da casa mia. Mi permisero di ripagare il debito. Quindi non solo abbiamo avuto la gioia di vedere i nostri figli acquistare conoscenza di Geova, ma alla recente assemblea di circoscrizione la nostra figlia adottiva di sedici anni ha simboleggiato la sua dedicazione a servire Geova Dio. La scorsa estate si è diplomata dalla scuola e ora fa la pioniera ausiliaria. E il 1º luglio 1976 anch’io cominciai l’opera di testimonianza in servizio continuo.

Ora mio marito ha alcune responsabilità nella congregazione e la scorsa estate, durante le vacanze, ebbe il privilegio di lavorare a due assemblee di distretto.

Ringraziamo Geova della sua amorevole benignità e del suo perdono e di averci permesso di servirLo. Abbiamo riscontrato la veracità di Salmo 144:15: “Felice è il popolo il cui Dio è Geova!” — Da una collaboratrice.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi