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  • Bambino di nove anni salva un matrimonio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 1/7 p. 21

Bambino di nove anni salva un matrimonio

SE UN uomo commette un solo atto di adulterio è proprio assolutamente necessario che la moglie divorzi da lui, anche quando è sinceramente pentito? Una donna pensava di sì, ma il suo figlioletto di nove anni la pensava diversamente.

Non molto tempo fa un certo uomo battezzato, sposato con una donna dedicata e padre di tre bambini, commise adulterio. Accadde solo una volta e ne informò immediatamente gli anziani nominati della congregazione. Questi lo esortarono a chiedere perdono alla moglie confessando il peccato anche a lei. La moglie rimase molto turbata e decise di porre fine al matrimonio. Agli anziani che si occupavano della cosa disse di avere preso la sua decisione e di avere già consultato l’avvocato. Gli anziani le parlarono, menzionando che i tre figli erano ancora in tenera età, e il più grande aveva solo nove anni. Ciò nonostante la donna era decisa. Il marito fu molto addolorato. Non toccava quasi cibo e per la maggior parte del tempo piangeva.

Nel frattempo i bambini vennero a sapere cosa stava succedendo e il più grande decise di fare qualcosa. Si mise a preparare un discorso, qualcosa da dire alla madre. Avendo assistito alle adunanze nella Sala del Regno rammentava alcune scritture e anche le informazioni del libro “Come rendere felice la vita familiare”. Ora era ben preparato ad affrontare la mamma. La invitò ad andare nella camera da letto e si mise a sedere con lei. Il suo primo commento fu che era sconvolto e non desiderava che la sua famiglia si dividesse. Poi disse: “Guarda, mamma, cosa dice la Bibbia in Neemia 9:17”. Quando la madre ebbe letto questo versetto, egli disse: “Come vedi, Geova è un Dio che perdona. Mamma, non credi che anche tu dovresti perdonare papà?” “Forse”, rispose la madre. Il bambino era veramente determinato nell’aiutare sua madre a capire l’importanza d’essere clemente.

Il ragazzo citò anche Efesini 5:22, 33 e ragionò che il papà era il capo di casa, quindi la madre doveva ascoltarlo. Poi il fanciullo citò Matteo 6:11, 12. Letti questi due versetti, chiese alla madre cosa significava la parola “debiti”. Lei rispose e il bambino la esortò a perdonare i “debiti di papà”. Citò molte altre scritture e alla fine chiese alla madre: “Non credi che dovresti perdonare papà?” La gradita risposta fu: “Sì, lo perdonerò”.

Ora questa famiglia è felicemente riunita. In seguito la donna disse d’essere contenta che le cose fossero andate così; essa vedeva che il marito era davvero pentito e si sforzava in ogni modo di fare ammenda. Quello che i commenti di altri non avevano potuto fare, riuscirono a farlo i commenti di un ragazzo di nove anni, con l’uso della Parola di Dio. È proprio vero che “dalla bocca dei fanciulli . . . [tu, o Geova,] hai fondato la forza”. — Salmo 8:2.

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