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  • Domande dai lettori (2)
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
w69 15/4 pp. 254-255

Domande dai lettori

● Com’è possibile “contristare” lo spirito santo, dal momento che non è una persona? — H. S., U.S.A.

Nella sua ispirata lettera ai cristiani di Efeso, l’apostolo Paolo diede questo consiglio sul modo di condursi dei cristiani: “Non contristate lo spirito santo di Dio, col quale siete stati suggellati per il giorno della liberazione mediante riscatto”. — Efes. 4:30.

Molti commentatori della cristianità hanno spiegato questo versetto in modo sbagliato perché credono nella dottrina di tre persone in un solo dio, o Trinità. Molte volte nelle nostre pubblicazioni abbiamo presentato la prova scritturale e storica che la Trinità non è un insegnamento biblico, ma, piuttosto, è di origine pagana. (Si veda, per esempio, il capitolo 12º di ‘Cose nelle quali è impossibile che Dio menta’ e il capitolo 3º di “Babilonia la Grande è caduta!” Il Regno di Dio domina!) Per cui, Efesini 4:30 non parla dello spirito santo come di una persona, di un dio, di parte di una Trinità che possa rattristarsi.

Lungi dall’insegnare che lo spirito santo sia una persona e un dio uguale a Geova, la Bibbia mostra che esso è semplicemente l’invisibile forza attiva di Dio. Gesù doveva battezzare “con spirito santo e con fuoco”, proprio come Giovanni Battista aveva battezzato con acqua. (Luca 3:16) Una persona ne può battezzare un’altra con acqua o fuoco sommergendola o immergendola nell’acqua o nelle fiamme, ma come può un individuo battezzare qualcuno con un’altra persona? Acqua e fuoco non sono persone, né lo è lo spirito santo. La Pentecoste del 33 E.V. i 120 discepoli furono “pieni di spirito santo”. Ovviamente, non furono pieni di una persona. (Atti 1:5, 8; 2:4) In cielo Gesù aveva ricevuto spirito santo da Geova ed egli lo versò sui suoi seguaci. Lo spirito santo non era una persona che venisse così impiegata, ma era la forza attiva di Dio. — Atti 2:33.

Quelli del primo secolo a cui Paolo scrisse: “Non contristate lo spirito santo”, erano cristiani unti; avevano ricevuto lo spirito santo ed erano stati chiamati alla vita celeste. A quelli di questa classe celeste Paolo disse: “Avete ricevuto uno spirito di adozione”. Quello spirito servì da suggello o “caparra di ciò che deve venire”. (Rom. 8:15; 2 Cor. 1:22) Ma che cosa fece esso per loro mentre erano ancora sulla terra? Li condusse o diresse in una vita di fedeltà, verso la loro finale morte e risurrezione in cielo. (Rom. 8:14, 17) Li aiutò a evitare le “opere della carne”, che avrebbero potuto condurre alla disapprovazione di Dio e alla completa perdita dello spirito santo. Inoltre, li aiutò a manifestare il “frutto dello spirito” così che poterono continuare a camminare ordinatamente secondo lo spirito e avere l’approvazione di Dio. — Gal. 5:19-25.

Un cristiano che non tenesse conto dell’eccellente consiglio della Bibbia, che era stata ispirata o scritta sotto la guida dello spirito santo, poteva cominciare ad assumere attitudini o tratti che avrebbero potuto dar luogo al peccato volontario o alla perdita del favore divino. Egli avrebbe potuto non peccare per il momento, ma avrebbe potuto seguire una via traversa che a suo tempo l’avrebbe potuto indirizzare proprio in direzione opposta alla guida dello spirito. In tal modo avrebbe “contristato” lo spirito santo, per usare la figura di linguaggio di Paolo. Benché non sia una persona, lo spirito santo esprime la personalità di Dio proprio come l’esprime la Bibbia. Se uno dovesse suonare male un pezzo di bella musica si potrebbe dire che la sua azione sarebbe un insulto alla musica; sarebbe anche un insulto al compositore. In modo simile, siccome lo spirito è sotto la guida di Dio, chi gli dispiace e lo “contrista” resiste a Geova e contrista Lui.

Mentre quei servitori di Dio che sperano di vivere per sempre sulla terra non sono stati unti con lo spirito e non sono stati chiamati alla vita celeste, essi possono avere esattamente tanto spirito di Dio quanto quelli della classe celeste. E così essi pure potrebbero “contristare” lo spirito di Dio.

Ma che cosa potrebbe fare una persona, consapevolmente o inconsapevolmente, che equivarrebbe a “contristare” lo spirito? Nello stesso capitolo, Efesini 4, Paolo disse di evitare la tendenza verso dichiarazioni disoneste, sostenuta ira, indolenza e discorso sconvenevole. Se la persona che aveva rivestito la nuova personalità cristiana s’allontanava di nuovo verso tali cose, andava contro l’ispirato consiglio della Bibbia, rigettava la buona influenza e l’esempio di maturi cristiani che gli stavano intorno, sì, “contristava” lo spirito santo.

Nel capitolo 5 di Efesini, Paolo prosegue dando consiglio sul modo di evitare indebiti interessi, fornicazione, condotta vergognosa e scherzi osceni. I cristiani che desiderano evitar di “contristare” lo spirito dovrebbero ricordare questo, quando decidono di divertirsi e il da fare nei periodi di riposo. Perché interessarsi di tali cose, parlandone, leggendole nei libri e nei giornali e vedendoli proiettare nei cinema e rappresentare nei teatri?

Consideriamo alcune altre situazioni. Lo spirito santo è impiegato per promuovere l’unità nella congregazione e per nominare dei cristiani come servitori. Se uno diffonde pettegolezzi, litiga per piccole cose che si potrebbero fare in parecchi modi, o incoraggia cricche, opera contro la guida dello spirito verso la pace e l’unità. In genere “contristerebbe” lo spirito santo. Quelli di Corinto che crearono divisioni nella congregazione si opponevano dunque all’opera dello spirito. (1 Cor. 1:10; 3:1-4, 16, 17) È interessante che Paolo mise pure in risalto agli Efesini l’importanza dell’unità. (Efes. 4:1-6, 16) Chi mina il rispetto dei servitori nominati dallo spirito con distruttiva critica pure contraria lo spirito. — Atti 20:28; 1 Tess. 5:12, 13.

Pertanto, ogni cristiano può considerare la sua condotta e le sue attitudini alla luce di ciò che sa essere la guida dello spirito riflessa dalla Bibbia e dall’organizzazione dei cristiani d’oggi. Questo l’aiuterà a cooperare con lo spirito e a non cambiare direzione per seguire un corso diverso, che significherebbe “contristare” lo spirito e che potrebbe infine portare alla disapprovazione di Dio e al completo ritiro dello spirito.

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