Una nuova vita per milioni di persone in Australia
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Australia
UNA sempre crescente fiumana di persone vengono a stabilirsi ogni anno in Australia. Nell’anno terminato nel giugno del 1970, circa 185.000 nuovi venuti cominciarono qui una nuova vita, il massimo numero che ci fosse mai stato. Dalla seconda guerra mondiale più di due milioni e mezzo di persone si sono trasferite in Australia da altri paesi.
Nel 1946 l’Australia aveva una popolazione inferiore a sette milioni e mezzo di abitanti. Oggi, venticinque anni dopo, ha una popolazione di oltre dodici milioni e mezzo di persone. Ciò significa un aumento di quasi il 70 per cento nel periodo postbellico!
Più di metà dei nuovi arrivati sono di nazionalità inglese. Il resto vengono da oltre trenta diversi paesi, fra cui Grecia, Italia, Iugoslavia, Germania, Olanda, Turchia e Libano. Un crescente numero proviene anche dagli Stati Uniti. Negli anni sessanta circa 20.000 Americani si stabilirono permanentemente in Australia, e il totale annuo si avvicina ora a 5.000.
Perché sono venuti
Il trasferimento dagli Stati Uniti è avvenuto in maniera parallela all’aumento di violenza e agitazione nella vita americana. Margaret Valance, che prima abitava a Chicago, svolge un servizio di consulente a Sydney per gli Americani che intendono emigrare, e ha detto: “Quasi tutti quelli che hanno scritto parlavano di agitazione sociale e violenza tra le ragioni addotte per voler trasferire la loro famiglia in un altro ambiente in Australia”.
Sarebbe un errore, comunque, aspettarsi che l’Australia sia un perfetto rifugio contro il delitto e l’immoralità. Poiché il mondiale declino morale si avverte anche qui. Come in altri paesi, le notizie parlano di scambio di mogli, omosessualità e percentuali di criminalità in rapido aumento. Il Ministro della Dogana ha recentemente predetto che a ogni Australiano fra i dodici e i quattordici anni sarà offerta marijuana prima dei ventun anni.
Il principale motivo per cui vengono in Australia pare che sia quello economico. I nuovi arrivati dicono spesso di essere venuti in cerca di migliori opportunità di lavoro per sé e per i loro figli.
Il modo di vivere australiano senza preoccupazioni e formalità attira molti. Anche il clima attrae. E alcuni sono allettati dal senso di avventura offerto da un paese per la maggior parte spopolato e non sviluppato. Non tutti vengono con l’intenzione di restare permanentemente, ma la maggioranza sì.
Situazione religiosa
I nuovi arrivati non sono fuggiti in Australia per sottrarsi alla persecuzione religiosa, motivo per cui molti emigranti andarono in America anni fa. Ma quelli che vengono in Australia vi trovano la libertà religiosa.
Al tempo del censimento del 1966 quasi 4 milioni di Australiani indicarono di essere anglicani o aderenti alla Chiesa di Inghilterra. Circa 3 milioni si definirono cattolici o cattolici romani. E molti altri sono di altre fedi religiose. Ma, in modo interessante, un milione e trecentomila persone dissero o di non avere nessuna religione, o diedero una risposta vaga, o non risposero affatto a tale domanda del censimento. Perché?
Un sondaggio Gallup fatto in tutta la nazione fornisce un’indicazione. Riferendosi a questo sondaggio, l’Herald di Melbourne del 5 aprile 1969 disse: “Alcune delle fondamentali credenze della chiesa cattolica romana sono rigettate da circa un terzo che asseriscono d’essere cattolici romani”. Essa aggiungeva: “Di quelli che asseriscono di far parte dei principali gruppi protestanti, meno di metà credono nella vita futura, mentre solo 1 su 4 crede nell’inferno e nel Diavolo”. Invece di professare di appartenere a una religione le cui credenze non possono accettare, molti Australiani negano dunque qualsiasi legame religioso.
È significativo, d’altra parte, che l’87 per cento degli Australiani credono nell’esistenza di Dio. E molti di essi hanno amore per la Parola di Dio. Fra questi i testimoni di Geova fanno molte eccellenti conversazioni sulla Bibbia riguardo al meraviglioso proposito di Dio di introdurre un governo giusto per la benedizione dei suoi ubbidienti servitori. Oltre 22.000 ministri dei testimoni di Geova sono ora attivi in Australia.
Dove abita la popolazione
Con circa sette milioni e ottocentomila chilometri quadrati di superficie, l’Australia è grande quasi quanto gli Stati Uniti, escluse l’Alasca e le Hawaii. I nuovi arrivati restano dunque comprensibilmente sorpresi apprendendo che il paese ha solo sei stati, e che la maggioranza degli Australiani abitano in grandi città.
Melbourne, in Victoria, ha due milioni e quattrocentomila abitanti: Sydney, nella Nuova Galles del Sud, due milioni e ottocentomila; Perth, nell’Australia Occidentale, 650.000; e Adelaide, nell’Australia Meridionale, 770.000. Pertanto oltre metà dell’intera popolazione del paese abita nelle quattro maggiori città di questi quattro stati!
Con tutto questo spazio e con così poca gente, le distanze fra le città sono notevoli. Quasi mille chilometri separano Melbourne da Sydney. Il volo transaustraliano da Perth a Sydney copre una distanza come quella che c’è fra Londra e Cipro. Tuttavia in Australia non ci sono barriere doganali ai confini degli stati.
Poiché il paese è situato in parte nei tropici e in parte nella zona temperata, è sempre estate in qualche parte dell’Australia. Anche nei mesi invernali, quando negli stati del sud è possibile andare a sciare sulle nevi del monte Kosciusko o sul monte Buller, la gente del Queensland a nord passa le ore libere sulle sabbiose spiagge e in acqua.
Opportunità di impiego
Le decine di migliaia di persone che arrivano ogni anno riescono a trovare lavoro? La maggioranza sì. Gli impieghi abbondano. Questo è rispecchiato dal fatto che la disoccupazione praticamente manca. Al presente meno dell’1 per cento della forza lavoratrice è disoccupata, e quasi mai supera il 2 per cento. Una ragione di ciò è che l’immigrazione, pur essendo incoraggiata, è attentamente regolata per ammettere quelli che sono specializzati, che hanno capitale da investire e i giovani in cerca di opportunità.
In Australia si incoraggia a mettersi in commercio in proprio. E molti hanno avuto successo in questo. Infatti, circa un settimo dei lavoratori sono o datori di lavoro o lavorano per conto proprio.
Un emigrante greco riscontrò di potersi mettere in commercio in proprio anche con un piccolo capitale. Che cosa scelse? Un furgone per la vendita del gelato. Il suo commento: “Mi piace questa vita. Lavorando per conto mio, ho la possibilità di conoscere molte persone e fare lunghe chiacchierate con loro”. Il giardinaggio è una comune forma di lavoro in proprio. Può essere molto soddisfacente, giacché le piante prosperano nel mite clima degli stati sudorientali.
Alcuni nuovi arrivati pensano di poter impiantare un allevamento di canguri. Ma non è possibile. Qui non ci sono allevamenti di canguri. Anzi, in alcuni stati è illegale tenere come animale domestico un canguro. Gli unici posti dove si vedono canguri sono i giardini zoologici, le riserve di animali selvatici, o la campagna ben lontano dalle città.
Benché l’economia australiana dipendesse un tempo soprattutto dalle pecore, non è più così. C’è stata l’industrializzazione, e ne sono derivate molte opportunità di lavoro.
Tra le maggiori industrie del paese c’è quella automobilistica. In uno stabilimento di Adelaide lavorano 6.500 persone, la maggioranza delle quali, dice un addetto alle relazioni pubbliche dello stabilimento, sono immigrate dopo la guerra. Le automobili australiane sono esportate in oltre trenta paesi, fra cui Nuova Zelanda, Repubblica Sudafricana, Indonesia, Hong Kong, Figi, Tailandia, Kuwait e Zambia.
L’Australia è una delle nazioni più motorizzate del mondo, con un motoveicolo ogni 2,7 persone. Pertanto, ci sono opportunità di impiego per gli esperti meccanici di automobili.
L’Australia Occidentale è straordinariamente ricca di minerali, e nelle zone minerarie sorgono città che prosperano in fretta. Ci sono montagne di minerali ferrosi. Quella scoperta nel 1967, larga oltre un chilometro e mezzo e lunga quasi cinque chilometri, si crede ne contenga più di un miliardo di tonnellate, per un valore di migliaia di miliardi di lire. Gigantesche pale azionate elettricamente, sollevando tonnellate di minerale per volta, scavano in ciò che viene considerato uno dei più preziosi pezzi di proprietà immobiliare del mondo! Sono sfruttati anche depositi di nichelio, manganese, bauxite, stagno, rame, petrolio e di altre risorse.
Molti si trasferiscono nell’Australia Occidentale per valersi delle possibilità di lavoro che ne derivano. Un Irlandese spiegò: “Non mi sarei mai aspettato di guidare un bulldozer nell’Australia Occidentale quando venni in Australia. Ma le condizioni erano così buone che non potevo farmi sfuggire l’occasione”.
Costo della vita
Perché possiate fare un paragone, ecco alcuni prezzi medi al minuto di Melbourne nel giugno del 1970: burro, 700 lire al chilo; latte fresco di mucca imbottigliato e consegnato a domicilio, 120 lire al litro; bistecca alla fiorentina, 1.200 lire al chilo; patate, 215 lire ogni tre chilogrammi; costolette d’agnello, 650 lire al chilo. Non c’è penuria di viveri.
D’altra parte, i maschi adulti guadagnano in media oltre 43.000 lire la settimana. Le capocommesse di negozio guadagnano circa 25.000 lire la settimana. L’inflazione è stata modesta. I prezzi al minuto sono aumentati solo dal 3 al 3,5 per cento all’anno negli scorsi dieci anni. Questa relativa stabilità economica ha attirato gli eventuali emigranti.
Vari fattori hanno dunque indotto le persone a trasferirsi in Australia. Qui ci sono davvero molte attrattive e opportunità. E ogni anno migliaia e migliaia di persone di molti paesi vengono a trarne vantaggio. Nel periodo postbellico milioni di persone si sono già stabilite in Australia iniziando una nuova vita, e nei prossimi anni se ne aspettano altre.
[Cartina a pagina 9]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
TERRITORIO SETTENTRIONALE
AUSTRALIA OCCIDENTALE
Perth
QUEENSLAND
AUSTRALIA MERIDIONALE
Adelaide
NUOVA GALLES DEL SUD
Sydney
VICTORIA
Melbourne