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  • g73 22/6 pp. 14-16
  • Bambù, gigantesca pianta dell’Asia

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  • Bambù, gigantesca pianta dell’Asia
  • Svegliatevi! 1973
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  • Molteplici impieghi
  • La “voce” del bambù
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    Svegliatevi! 2000
Altro
Svegliatevi! 1973
g73 22/6 pp. 14-16

Bambù, gigantesca pianta dell’Asia

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nel Taiwan

DIETRO la mia casa l’erba ha la modesta altezza di quattro centimetri. Di fianco ci sono piante delle Graminacee alte più di sei metri! Tuttavia queste piante di sei metri sono solo una frazione dell’altezza di alcune piante di questa specie. Alcune varietà raggiungono l’altezza di trentasei metri con un fusto di trenta centimetri di diametro. E ce n’è una varietà rampicante che raggiunge i sessanta metri!

La mia casa sorge all’estremità di un boschetto di bambù, e il bambù è il rappresentante più alto della famiglia delle Graminacee. Dal piano superiore della mia casa, guardando fuori, vedo i pennacchi di questa foresta di bambù. Le farfalle danzano fra queste “cime d’alberi”. Di rado gli uccelli abbandonano la luce e l’ombra muta di sotto. Solo i loro richiami e il canto ne rivelano la presenza.

Il bambù è molto abbondante in Asia. Solo in Cina se ne coltivano più di 160 varietà. Ma il bambù cresce anche nell’emisfero occidentale, dagli Stati Uniti meridionali al Cile e all’Argentina settentrionali.

Sulla catena costiera della Carolina del Nord i bovini pascolano tra il bambù. I loro processi digestivi distruggono il veleno che le persone devono eliminare con la cottura se vogliono mangiare senza pericolo questa pianta. Tuttavia, in India, talvolta le mucche muoiono mangiando con troppa avidità i germogli delle varietà locali.

Molteplici impieghi

Il bambù serve per fare molte altre cose oltre che come alimento per uomini e animali. I suoi impieghi sono così numerosi che si è detto che la vita dei popoli dell’Estremo Oriente sarebbe del tutto diversa se non esistesse il bambù.

Forse avete visto fotografie di centinaia di Cinesi che rimorchiano giunche sulle impetuose rapide del possente fiume cinese Yangtze. La corda che usano è di bambù. Essa sopporta una tensione di oltre 700 chilogrammi per centimetro quadrato. È forte quasi quanto l’acciaio! Infatti, il bambù rappresenta un ottimo rinforzo per il cemento.

L’Orientale andrà a pescare con una barca di bambù. Prende i pesci con un’asta di bambù, mette i pesci in un cesto di bambù e si farà ombra con un ombrello dalle stecche di bambù.

Tornato a casa, preparerà il pesce in recipienti di bambù e lo mangerà con bastoncini di bambù. Il suo pasto sarà costituito in parte da teneri, giovani germogli di bambù. Per bere attingerà l’acqua con un mestolo di bambù e l’acqua sarà forse portata in casa per mezzo di una conduttura di bambù. Dopo avere mangiato, si pulirà i denti con uno stuzzicadenti di bambù e si rinfrescherà con un ventaglio di bambù.

La casa dell’uomo può anch’essa esser fatta di bambù, inclusi il pavimento, le pareti e il tetto. I mobili saranno di bambù e non solo la sedia su cui siede, ma anche i vasi in cui mette i fiori del giardino. Forse la scopa usata per pulire la casa e il rastrello del giardino sono anche di bambù, mentre la sua proprietà è delimitata da una siepe di bambù.

Le massaie cinesi usano comunemente foglie di bambù per avvolgervi il riso, noci di acagiù e maiale, o altre pietanze, come la massaia cilena usa l’involucro delle pannocchie di granturco, quella greca usa le foglie della vite e altre massaie avvolgono vari cibi in foglie di cavolo. Le foglie mature ed essiccate di bambù sono usate anche per deodorare gli oli di pesce.

Pare non vi sia fine agli impieghi del bambù. Mediante distillazione dal bambù si può ricavare combustibile liquido per motori diesel. Le ditte farmaceutiche impiegano sostanze ricavate dal bambù nella produzione di ormoni e medicine. E il mezzo per le colture impiegato per nutrire i germi tolti a un paziente può avere avuto origine in una foresta di bambù d’Oriente!

La “voce” del bambù

Si ritiene che il bambù abbia una “voce” potendo dire il suo nome in alcune lingue. Se nella vostra lingua la parola per bambù ha la stessa derivazione dell’italiano, potete quindi udir parlare questa pianta. In che modo?

Ebbene, la parola italiana “bambù” imita il suono da esso prodotto nel bruciare. Esso scoppietta con un forte “BAM! BU!” Marco Polo, viaggiatore del tredicesimo secolo, narrò molto tempo fa come veniva usata la “voce” del bambù. I viaggiatori del suo giorno legavano in fasci le canne verdi di bambù e le sospendevano la notte sopra un fuoco e il forte “BAM! BU!” doveva servire a respingere i predoni.

Il bambù parla anche con la voce che gli uomini gli hanno dato. Il bambù è largamente usato per fare strumenti musicali a fiato orientali, come il flauto. Sia a Tokyo che a Manila ci sono organi con le canne di bambù. In una chiesa di un sobborgo di Manila, Las Piñas Rizal, c’è un organo con le canne di bambù che ha 150 anni.

Crescita

Il bambù ha una durata di vita di ben 120 anni. Ciò equivale a quasi 44.000 giorni. Tuttavia la maggioranza delle piante di bambù finisce di crescere nei primi sessanta giorni!

Come la balenottera azzurra è il più grande mammifero vivente che ci sia mai stato sulla terra, così il bambù è noto come la pianta che attualmente cresce più in fretta. Si può udire crescere e si può vedere crescere. È stata riportata una crescita di un metro e venti centimetri in un sol giorno! Una foresta di bambù crepita letteralmente di vitalità.

Il fusto o culmo non cresce più oltre quell’iniziale scatto verso il cielo. Può quindi rimanere di quella grandezza, non cambiando più nei quasi centoventicinque anni successivi.

Quando il germoglio è a meno di trenta centimetri dal suolo, contiene visibilmente tutti i nodi che possederà il culmo pienamente sviluppato. Si può spaccare il germoglio di bambù e vedervi compressi dentro tutti i segmenti di quello che sarebbe divenuto un gigante di oltre sessanta metri! È simile al bulbo di un tulipano. Tagliatelo a metà e troverete l’intero fiore di tulipano in embrione che sarebbe sbocciato in primavera se non fosse stata eseguita questa operazione.

Benché il suo rimarchevole scatto verso il cielo termini in poche settimane, il bambù continua a crescere sotto terra. Anche se l’alto fusto nodoso del bambù è tagliato, come avviene spesso, questa crescita sotterranea continua. Lì, invisibile agli occhi, prosegue un meraviglioso processo di sostituzione. Ogni anno da 200 a 1.500 nuovi germogli per acro saranno prodotti a gruppi o in stoloni sotterranei. Essi rappresentano una sempre crescente fonte di nuove piante.

Quando a primavera i nuovi germogli spuntano dal suolo, tutta l’energia del bambù in via di sviluppo è rivolta a far elevare la nuova pianta. La crescita sotterranea cessa temporaneamente durante questa crescita verso l’alto.

Morte

È interessante che col passare di ogni anno i germogli di bambù hanno un anno in meno di vita potenziale rispetto ai loro predecessori. Pertanto, sia che abbiano più di cento anni, cinquanta, venticinque, cinque anni, o siano solo dell’anno scorso, tutte queste piante di bambù muoiono quasi nello stesso tempo.

Quando il culmo fiorisce, la foresta muore per un periodo di uno o due anni. Così la foresta fiorisce una volta in un secolo circa e poi muore. Anche le piante trapiantate in altri paesi fioriranno e moriranno nello stesso periodo in un anno o due in cui muore la foresta madre. La foresta e tutte le piante che hanno avuto origine da essa, benché trapiantate in varie parti del mondo, rispondono in modo molto simile a come i salmoni sparsi nei mari rispondono a un orologio interno.

Recentemente, ad esempio, è fiorito in Giappone il bambù madake. Giacché i tre quarti del bambù del Giappone sono di questa specie, è iniziato per il Giappone un decennio di grande perdita, poiché ci vogliono circa dieci anni perché una foresta di bambù riprenda vigore.

Quando una foresta di bambù muore, come fa a rinascere?

Rinascita

In alcune varietà ciò avviene per mezzo del seme prodotto dal frutto che viene dai fiori. Ma c’è un altro modo, che è unico.

Come si è già notato, quando la foresta di bambù fiorisce, le piante muoiono entro due anni. Non si tratta solo di una morte in superficie; muoiono anche i rizomi sotterranei. Questi sono i carnosi fusti o radici sotterranee in cui vengono conservate le sostanze nutritive. Ebbene, dunque, da dove ha origine la nuova foresta?

È prodotta dalla crescita sotterranea di nuovi rizomi. In modo sorprendente, in un periodo di tre anni la vita è trasferita dalla vecchia foresta di bambù a questi piccoli nuovi rizomi. Ci vogliono poi altri sette anni perché la rete dei rizomi proliferi, e questa radura divenga una foresta.

E così, nel mio cortile, mi diverto a volte a far passare le dita nude sull’erba bagnata di rugiada, guardando contemporaneamente le gigantesche piante di bambù. Levo il cuore riconoscente anche più in alto verso il Grande Creatore di tutte le cose — della comune erba, del genere umano e del bambù — e mi meraviglio per i modi in cui si manifesta la Sua sapienza.

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