Vi occorre una gamba nuova?
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Germania
IN REALTÀ, non è una domanda insolita. Questo perché migliaia di persone perdono ogni anno uno o più dei loro arti, per malattia o incidente. Altri nascono con arti deformi.
Sono stati fatti molti studi e molte ricerche per aiutare i mutilati a supplire agli arti perduti. Prima sono stati fatti miglioramenti nella rimozione chirurgica di parti del corpo, rendendo meno complicata l’applicazione della protesi, o arto artificiale. Sono anche stati fatti miglioramenti nella progettazione e nella costruzione degli arti artificiali stessi. Vi piacerebbe visitare un laboratorio dove si fanno tali arti? Venite con me. Permettetemi di darvi alcuni ragguagli sulla tecnica ortopedica e sulla rieducazione.
“Che cos’è l’ortopedia?” chiederete. È una branca della chirurgia che si occupa di curare le deformità, le malattie e le lesioni alle ossa e alle articolazioni. Benché la parola “ortopedico” derivi da due parole greche or·thosʹ (diritto) e pais o il caso genitivo pai·dos (bambino), è stata usata per indicare la correzione o la prevenzione di deformità delle ossa sia dei bambini che degli adulti. La tecnica ortopedica aiuta a correggere queste menomazioni per mezzo di arti artificiali, supporti e busti. I mutilati hanno bisogno di addestramento e di istruzione per imparare a usare questi apparecchi ortopedici con cui ovviare alla loro menomazione.
L’istituto a cui si fa riferimento in questo articolo si divide in vari reparti. Ad esempio, in un reparto gli specialisti lavorano alla fabbricazione degli arti artificiali.
Gambe artificiali
Quando pensate a una gamba artificiale, non pensate alla gamba di legno del Medio Evo. No, oggi le gambe artificiali sono state notevolmente migliorate.
Ci vuole eccezionale precisione per fabbricare un arto artificiale per qualcuno che ha perso una gamba al di sopra del ginocchio. Spesso si costruirà un arto che si adatta proprio al moncone, e aiuta a mantenere la giusta circolazione. Così si evitano atrofia e problemi di circolazione, che di solito comparivano con gli arti artificiali. Anche le articolazioni del ginocchio e del piede sono costruite in modo che corrispondono il più possibile al movimento delle articolazioni naturali.
Quando l’amputazione è stata praticata sotto il ginocchio, ai pazienti si può ora applicare un arto artificiale direttamente sul moncone, così che non occorre neppure un supporto di cuoio fissato alla coscia. Questo nuovo tipo d’arto per la parte inferiore della gamba si fa di solito con un soffice manicotto interno rivestito di gomma speciale e coperto di cuoio. Questo manicotto permette all’amputato di sopportare il peso insolito sul moncone. Quando l’arto artificiale va bene, bisogna guardare attentamente per notare che la persona ha una gamba amputata. Il legno è ancora la cosa migliore per fabbricare una gamba artificiale, ma si usano anche altri materiali leggeri.
In un caso, una donna perse in un incidente entrambe le gambe che le furono amputate sotto il ginocchio. Profondamente depressa, venne al nostro istituto ortopedico. Chiedeva ripetutamente: “Che accadrà? Potrò fare di nuovo le faccende di casa? Vedranno tutti che ho le gambe artificiali”.
Servendoci di fotografie le mostrammo in che modo erano stati provveduti arti ad altre persone. Ma i suoi dubbi e la sua depressione rimasero. Ebbe anche problemi la prima volta che mise la protesi. Comparvero delle macchie dovute alla pressione. Comunque, ogni volta che la metteva, le cose andavano meglio. Lentamente si abituò agli arti artificiali. Quando riuscì a fare alcuni passi senza l’aiuto delle grucce la sua attitudine mentale migliorò. Dopo un anno riusciva anche ad andare a ballare con le gambe artificiali! Oggi è molto felice delle sue nuove gambe, anche se sono miseri sostituti delle gambe perdute.
Braccia artificiali e speciali supporti
La plastica di resina vinilica si è dimostrata molto adatta per la fabbricazione di braccia artificiali. La moderna conoscenza dell’elettronica è impiegata per imitare il movimento del braccio naturale. Speciali elettrodi seguono gli impulsi muscolari che fanno girare la mano, muovere un dito o piegare o stendere il braccio.
Queste protesi funzionano per mezzo di energia esterna. La protesi, o arto artificiale, può farsi funzionare pneumaticamente impiegando acido carbonico pressurizzato. Minuscole valvole, azionate per mezzo di una fascia speciale, regolano le funzioni del braccio. Tuttavia questi dispositivi tecnicamente ingegnosi non hanno neppure una vaga somiglianza con l’efficienza e la facilità di movimento delle braccia naturali fatte dal nostro Creatore.
Gli arti di molte persone sono stati gravemente lesi alla nascita o per malattia. Ad esempio, considerate il danno arrecato ai neonati dal farmaco talidomide, erroneamente somministrato alla madri incinte. In alcuni casi le dita sono cresciute nella spalla o i piedi sono cresciuti dove invece doveva esserci il ginocchio. Per tali persone deformi si dovettero inventare nuove forme di supporti artificiali. Potete immaginare quanto è felice tale persona quando è in grado per la prima volta di fare alcuni passi da sola?
Portare per la prima volta una nuova protesi può essere molto penoso. Ahi! Come fa male quando, con un certo sforzo, quel piedino deforme è introdotto a forza nel manicotto della protesi artificiale. Una lagrima scende sulla gota di un ragazzino. Un altro ragazzo che sta a guardare gli dice per incoraggiarlo: ‘Alzati, via, vogliamo vedere quanto sei alto ora’. La parte dell’arto deve essere di una lunghezza corrispondente al resto delle misure del corpo.
I primi passi sono un po’ goffi. Bisogna aiutare un po’ il bambino. Ma, nonostante ciò, la sua gioia non conosce limiti. Per la prima volta nella sua vita il nostro piccolo paziente è sui suoi due piedi, cioè sul piede artificiale della protesi. Egli mostra con orgoglio ai suoi compagni che con questo apparecchio artificiale può presto camminare. Desidera tanto andare a scuola, e per questo motivo gli è molto più facile esercitarsi.
Quasi tutti gli apparecchi ortopedici sono costruiti dopo aver fatto un modello del moncone. Il supporto è modellato su di esso, secondo le istruzioni del medico. La collaborazione fra il medico e il laboratorio ortopedico è assolutamente necessaria per aiutare la persona menomata.
La vera soluzione
Ma si possono realmente aiutare le persone prive di braccia, di gambe e altrimenti deformi? Le protesi artificiali sono soltanto di aiuto molto limitato. Considerate gli arti fatti per i bambini. Non crescono insieme a loro, e finché il bambino non è divenuto adulto ogni tanto si devono rinnovare. Anche per gli adulti è spesso necessario fabbricare nuovi arti artificiali. Naturalmente, è costoso. Quindi tutti questi sforzi sono semplici ripieghi, e sono accompagnati da molti problemi e lagrime.
Tuttavia c’è una vera soluzione. La Bibbia mostra che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, sanò veramente gli zoppi quando fu sulla terra. (Luca 5:17-25) Questo prefigurò cose future, cose per cui avete pregato dicendo la preghiera del Padre nostro: “Sia fatta la tua volontà . . ”. (Matt. 6:9, 10, Garofalo) Nell’ultimo libro della Bibbia è contenuta la seguente confortante promessa: “[Dio] asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. (Riv. 21:4) Questa sarà una riabilitazione completa, recata dal Creatore dell’uomo, Geova Dio.