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  • g74 8/12 pp. 3-5
  • C’è realmente la crisi demografica?

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  • C’è realmente la crisi demografica?
  • Svegliatevi! 1974
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  • Come aumenta la popolazione
  • Può il mondo assorbirle?
  • Fosche predizioni
  • Esplosione demografica: Quanto è grave la minaccia?
    Svegliatevi! 1984
  • La popolazione mondiale è un problema?
    Svegliatevi! 1980
  • Il mondo cerca di far fronte alla sua popolazione
    Svegliatevi! 1974
  • Incremento demografico mondiale: Un problema di importanza vitale
    Svegliatevi! 1991
Altro
Svegliatevi! 1974
g74 8/12 pp. 3-5

C’è realmente la crisi demografica?

“SIAMO a un punto della storia dove prima non avevamo neppure sognato di arrivare”, dice la nota autorità William F. Draper riguardo alla crisi demografica ripetutamente predetta. “Sommergerà il mondo”. — Science, 1º marzo 1974.

Che cosa spinge a fare tali urgenti predizioni di una calamità demografica mondiale, a cui ora fa eco un crescente numero di esperti? Sono semplici clamori di allarmisti? Le loro fosche previsioni sono state ampiamente discusse per la ragione che hanno ignorato le forze compensatrici. Inoltre, si sostiene, in passato non è sempre prevalsa l’ingegnosità dell’uomo?

Ma gli esperti di demografia asseriscono che questo problema è diverso da qualsiasi altro che si sia già presentato al genere umano. Esso è ingannevole, dicono, per il modo in cui aumenta la popolazione. Anziché aumentare in modo costante e uniforme, cresce moltiplicandosi drammaticamente come i funghi finché, all’improvviso, si dice siano raggiunti i limiti dell’ambiente.

Come aumenta la popolazione

Si può illustrare ciò che accade con l’aneddoto dell’uomo che pattuì di lavorare per un cent (centesimo di dollaro) la prima settimana se il datore di lavoro gli avesse raddoppiato il guadagno ogni settimana successiva: 2c, 4c, 8c, ecc. Alla fine di tre mesi avrebbe guadagnato solo 80 dollari. Ma, per l’effetto del “raddoppiamento”, da questo inizio ingannevolmente lento alla fine dell’anno l’uomo avrebbe guadagnato più di $45.000.000.000.000, se la provvista mondiale di denaro non era esaurita!

La popolazione aumenta in modo simile, benché entrino in gioco anche molti altri fattori. Ci vollero migliaia d’anni perché ci fosse sulla terra il primo miliardo di uomini, verso la metà del secolo scorso. Tuttavia ci vollero meno di cento anni per raddoppiare quella popolazione! Passarono solo altri trent’anni e ci fu nel mondo un altro miliardo di abitanti, e in quindici anni, nel 1975, sarà nato il quarto miliardo! Il quinto miliardo? Gli esperti calcolano in poco più di un decennio, se non avviene un “miracolo”, o un disastro.

Attualmente, il “tempo per raddoppiare” la popolazione della terra è inferiore a trentacinque anni, ma quel tempo è diminuito. L’edizione di The Encyclopædia Britannica del 1974 spiega che certe parti del mondo hanno ora una popolazione di giovani “fra cui c’è un’alta natalità e una bassa mortalità. Se tale condizione dura molto a lungo come risultato la popolazione terrestre si moltiplicherà 32.000 volte in soli 500 anni”. — Vol. 14, pag. 816.

Immaginate! Da che avete cominciato a leggere questo articolo sono venute al mondo più di 200 persone, circa 150 al minuto. Si potrebbe popolare una città di circa 200.000 abitanti da ieri a quest’ora, una metropoli di oltre sei milioni di persone al mese, o una nazione grande quanto la Germania Occidentale all’anno! Pensate solo quanto ci vuole per provvedere vitto, alloggio, vestiario, istruzione e lavoro a 78 milioni di persone in un anno!

Può il mondo assorbirle?

Le possibilità mondiali di far fronte a queste richieste aumentano, ma non così rapidamente come la popolazione. Le penurie che ora sconvolgono il mondo si dice siano la prova che il genere umano sta rimanendo indietro nella corsa. Solo in alcuni brevi anni, agricoltura, istruzione, alloggi e altri bisogni sottoposti a domande sempre più pressanti hanno portato il mondo dall’abbondanza alla scarsità. Queste penurie sono confermate dall’inflazione senza precedenti che c’è perfino nelle ricche “nazioni progredite”.

Ad aggravare ulteriormente la situazione c’è il fatto che ora la popolazione aumenta oltre due volte più rapidamente nelle “nazioni meno progredite” e povere che nelle ricche nazioni industriali. Giacché nelle nazioni povere vi sono quasi tre volte più persone, esse devono assorbire la maggior parte del generale incremento demografico. E metà della popolazione mondiale sotto i vent’anni vive primariamente in quelle nazioni. Pensate quale improvviso aumento nelle nascite potrebbe attenderli!

Sempre più persone devono dividere virtualmente le stesse limitate risorse. Ne risultano crescenti disuguaglianze. Questo processo si chiama “polarizzazione”, un crescente divario fra opposti. In parole più semplici, “i ricchi diventano più ricchi e i poveri diventano più poveri”. Considerate:

● Il valore totale di tutti i beni e servizi, o prodotto nazionale lordo, dell’anno scorso, fu in 128 paesi poveri di gran lunga inferiore all’aumento che ci fu solo in 21 nazioni ricche.

● La produzione mondiale dei grani dovrebbe ottuplicarsi se il resto del mondo dovesse nutrirsi bene come i Nordamericani.

● Ci sono ora nel mondo 100 milioni di analfabeti in più che nel 1950.

● Meno di un terzo della popolazione terrestre consuma oltre i nove decimi dell’energia del mondo, mentre oltre i due terzi devono accontentarsi del restante 8 per cento.

Quanto successo hanno gli sforzi che mirano a ridurre il divario? Un resoconto sul convegno tenuto nel 1974 dall’Associazione Americana per il Progresso della Scienza osservò che di solito, quando i paesi sottosviluppati cercano di elevare il livello istruttivo dei loro cittadini e ridistribuire la ricchezza mediante una riforma fondiaria, la produttività cala e rimangono molto indietro rispetto alle nazioni progredite.

Di conseguenza, dice Robert S. McNamara, presidente della Banca Mondiale, questo pianeta è simile a una nave su cui un quarto dei passeggeri è in “condizioni di lussuosa prima classe” e gli altri tre quarti sono in “terza classe”, gli alloggi della classe più bassa. Egli disse che non può essere una “nave felice” con tali disuguaglianze. Invece, è divenuta un luogo che genera fame, miseria, caos economico e fermento politico. Riusciranno i capi del mondo a trovare una soluzione? Alcuni esperti credono che sia già troppo tardi.

Fosche predizioni

Un crescente numero di esperti crede che la crisi stia rapidamente giungendo al culmine. Alcuni adottano perfino un’attitudine fatalistica, prevedendo solo una soluzione di “mortalità” per il problema della natalità. Una previsione, basata sulla valutazione della “maggioranza degli esperti nel campo di energia, agricoltura, popolazione ed economia globale”, è che “nei prossimi dodici mesi un miliardo di persone, o un buon quarto della popolazione, andrà incontro a fallimento, declino sociale e massiccia carestia”. — Post di Denver, 3 marzo 1974.

Che tali predizioni si avverino o no, la crescente agitazione per la penuria di viveri e i prezzi alti in India e la carestia che ancora devasta l’Africa provvedono un triste sfondo alla loro valutazione. Un funzionario del Bangla Desh, la cui popolazione di settantacinque milioni di abitanti è tre volte più densa di quella dell’India, dice che “se qui non facciamo in fretta a porre un freno alla popolazione, non possiamo più frenare nulla. Ne dipende la nostra stessa esistenza, la nostra sopravvivenza come nazione”.

Viene riferito che nell’Asia meridionale e in alcune parti dell’America Latina il comportamento sociale peggiora gravemente. Notizie giornalistiche parlano di “inaspettato imboscamento da parte dei contadini”, nonché di esteso mercato nero. “In misura senza precedenti i commercianti adulterano i generi alimentari” per farli durare di più, “talvolta con adulteranti [velenosi]”. Un’altra notizia dice: “Bande di giovani, armati di fucili rimasti dalla guerra del 1971, scorrazzano nei paesi e nelle campagne del Bangla Desh, compiendo attività antisociali che non hanno precedenti fra la gente sensibile del Bengala”. Similmente, “bande di fanciulli vagabondi, detti ‘abandonados’, scorrazzano ora per le strade di alcune città latino-americane simili a . . . mute di cani abbandonati”.

Alcuni esperti credono che il problema demografico costituirà probabilmente un precedente nell’Asia meridionale. Uno dice: “In questa regione la qualità della vita è già in declino, mentre la fibra della società è in disfacimento. E nessun uomo è stato abbastanza saggio da escogitare una soluzione”.

Non è certo per mancanza di sforzi. Sono state provate e si provano soluzioni. Che si può dire in merito?

[Grafico a pagina 4]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Incremento della popolazione dal 1600 E.V.

1975 4

1960 3

1930 2

1850 1

1600 0,5

MILIARDI

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