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  • Come far fronte alla crescente ondata di vandalismo
  • Svegliatevi! 1975
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  • Costo strabiliante
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Svegliatevi! 1975
g75 8/2 pp. 3-6

Come far fronte alla crescente ondata di vandalismo

IN UNA scuola di Filadelfia i ragazzi ruppero 170 finestre, tagliarono i cavi telefonici e sporcarono le aule di vernice. Le riparazioni costarono 6.500.000 lire e la scuola fu costretta a chiudere per un giorno.

Gli studenti di una scuola elementare di St. Louis tennero un comportamento violento, gettando dalle finestre più di cento banchi e spingendo un pianoforte giù da una rampa di scale.

A Toronto, nel Canada, un poliziotto disse riguardo ai frenetici atti di vandalismo commessi in una scuola del luogo: “Sembrava lo scheletro di un edificio bombardato, come in un film di guerra”.

La cosa sarebbe già abbastanza grave se questi fossero episodi sporadici. Ma non lo sono. Secondo un resoconto speciale compilato dal personale di Education U.S.A., il vandalismo nelle scuole ha assunto “la portata di un dilemma nazionale”.

Non solo nelle scuole

I vandali sfregiano e distruggono anche negozi, case, biblioteche, musei, chiese, banche, parchi, luoghi di ricreazione, cimiteri, telefoni pubblici, auto, autobus, metropolitane, treni, praticamente ogni specie di bene pubblico e privato.

La maggior parte degli atti vandalici è commessa da bande di giovani vagabondi. L’Examiner di San Francisco le chiama “bande di topi”. Fracassano i vetri, strappano le antenne dalle auto parcheggiate, saccheggiano i centri ricreativi, appiccano incendi, spruzzano vernice e provocano il caos in quasi ogni modo immaginabile.

“Siamo sotto continuo attacco”, disse un rappresentante della Compagnia dei Trasporti Suburbani di Filadelfia. “Non fa differenza se i ragazzi hanno sette o 17 anni, urinano nelle stazioni, vi disegnano svastiche e scrivono parolacce, manomettono i segnali e rompono i vetri. Quando installammo luci a vapori di mercurio infrangibili in cima ad alti pali, vi spararono”.

Nella città di New York praticamente tutte le 7.000 vetture della metropolitana sono state sporcate con vernice o scarabocchiate, e molti finestrini sono rotti. In un anno recente gli atti di vandalismo causarono più di 560 feriti nelle metropolitane e negli autobus della città, soprattutto a causa dei vetri rotti. Negli Stati Uniti gli oggetti lanciati o fatti cadere sulle automobili uccidono circa cento persone all’anno.

Ma i giovani non sono gli unici vandali. Nel 1971 fu aperto al pubblico il nuovo John F. Kennedy Center for the Performing Arts. In tre mesi i vandali a caccia di souvenir avevano portato via praticamente tutto quello “che si poteva prendere e staccare”, deplorò il senatore Charles Percy. Avevano fatto tagli nei tappeti, rovinato i candelabri, portato via quadri e vasi di piante, asportato i rubinetti dalle toilette, eccetera. Anche i bei parchi nazionali sono devastati da giovani e adulti alla stessa maniera.

Costo strabiliante

Il costo complessivo del vandalismo è immenso. Solo in un anno nelle scuole della città di New York furono rotte 243.652 finestre! Si calcola che le perdite subìte dalle scuole negli U.S.A. siano di 130 miliardi di lire all’anno a causa di rottura dei vetri, furto e incendio doloso. Ma altri esperti dicono che questa cifra è “molto inferiore alla realtà”, giacché vi sono altre perdite.

Per esempio, nel 1969 i danni prodotti dagli atti di vandalismo nelle scuole della città di New York si aggirarono sulla cifra di 1.450.000.000 di lire. Ma Hugh McLaren, Jr., amministratore dell’Ufficio per gli edifici scolastici della città di New York, notò che questo non includeva la spesa delle riparazioni alle pareti e ai banchi sfregiati, ai mobili e alle installazioni danneggiati. Egli disse che, se si includevano tali spese, “il totale sarebbe stato il triplo della somma menzionata nel resoconto”.

Ma c’è un’altra notevole spesa: Il mantenimento di una forza di polizia nelle scuole. Nel 1971 nelle scuole di New York il numero dei poliziotti fu raddoppiato con una spesa di 640 milioni di lire. Anche nelle scuole di Los Angeles si spendono oltre 640 milioni di lire all’anno negli agenti di polizia. Nelle scuole di New York talvolta i poliziotti si iscrivono come studenti e frequentano le lezioni.

Qualunque sia il costo del vandalismo nelle scuole — alcuni dicono “si avvicini a 320 miliardi di lire all’anno” — il costo non si può calcolare solo in lire. Il timore e la tensione creati dagli atti vandalici, o dalla minaccia d’essi, ostacolano l’istruzione e possono anche causare malattie. Tutto questo costo sostenuto dalle scuole è solo parte del costo complessivo del vandalismo.

Anche la riparazione di auto, case private, negozi, chiese e altri istituti danneggiati costa molti miliardi di lire. Solo per eliminare gli scarabocchi il costo è enorme. Per ripulire soltanto la metropolitana di New York ci vogliono più di 320 milioni di lire all’anno. Si ritiene che a Filadelfia si spendano annualmente oltre 2.500 milioni di lire per fronteggiare il problema. The Christian Century osservò in un articolo di fondo: “Solo in America l’eliminazione degli scarabocchi e degli slogan dai muri e dalle pietre è ora un’inutile impresa da 640 miliardi di lire all’anno”.

Perché pare che questa ondata di vandalismo sia ogni anno in aumento?

Qual è la causa?

Sono state date molte spiegazioni. “Tutti i reati sono in aumento, da ogni parte, e questo ne è solo una parte”, disse un funzionario dei trasporti di Chicago.

“Vandalismo e violenza”, uno speciale resoconto scritto dal personale di Education U.S.A., addita tra i fattori che vi contribuiscono l’istruzione inadeguata e il comportamento degli adulti: “Il Boston Tea Party [tè di Boston] è spesso presentato agli studenti come un ‘gesto patriottico’, una sorta di punizione contro gli Inglesi come rappresaglia per una onerosa tassa sul tè. Tuttavia ciò che accadde fu puro vandalismo perpetrato da adulti”.

Tutto considerato, le varie ragioni addotte sembrano indicare che il vandalismo è spesso una protesta. Il professore dell’Università di Stanford Philip G. Zimbardo spiega: “Il vandalismo è ribellione con una causa”. La causa, dice, è “l’indifferenza sociale, l’apatia, la scomparsa dei valori della comunità, del quartiere e della famiglia”.

È vero che praticamente in ogni luogo i giovani vedono una scomparsa dei valori: menzogna, inganno e ipocrisia dilagano, anche tra i capi del mondo. Questo genera nei giovani ostilità contro l’‘istituzione’, e il vandalismo è un modo in cui sfogano i loro sentimenti.

Anche i genitori contribuiscono al vandalismo. Il giudice John Forte di Concord, nel Massachusetts, ne indica il modo: “Osservate i ragazzi seduti accanto ai genitori, in attesa di processo nella nostra nuova aula del tribunale. Incidono le loro iniziali sui banchi mentre i genitori osservano con noncuranza. Gli infelici ragazzi hanno genitori che s’interessano troppo poco di notare quello che fanno, tanto meno di istruirli”.

I genitori indifferenti e disinteressati sono forse la causa principale del vandalismo. E questa abdicazione alla responsabilità da parte dei genitori si nota praticamente in ogni comunità. Come risultato, ragazzi ricchi, poveri, del ceto medio, e sia negri che bianchi sono spesso profondamente coinvolti in atti di vandalismo. Uno studio condotto su oltre 3.100 adolescenti di “ogni maggior settore della popolazione adolescente dell’Illinois” rivelò che quasi uno su tre aveva partecipato ad atti di vandalismo!

Come si può arginare questa crescente ondata di vandalismo?

Che cosa occorre?

Si fanno molti sforzi per invertire la tendenza. I vetri delle finestre delle scuole sono sostituiti da plastica difficile da rompere. Per le pareti interne si usano vernici ruvide a base di resine epossidiche che non si possono scarabocchiare con penne a feltro, rossetti e matite. Le scuole nuove vengono costruite simili a fortezze, con poche finestre esterne, se pure ve ne sono. Dispositivi d’allarme, recinti, illuminazione notturna, cani da guardia, tutti questi e altri provvedimenti sono stati impiegati. Tuttavia il vandalismo aumenta.

Questo non vuol dire che la situazione sia disperata. C’è una soluzione. Un articolo di fondo la indicò dicendo: “La vera soluzione è quella di modificare la condotta dei nostri giovani”. Ma come?

Un passo in tal senso è stato quello di emanare leggi. Trentotto stati hanno emanato leggi che ora attribuiscono ai genitori la responsabilità degli atti vandalici commessi dai loro ragazzi. È stato utile far pagare ai genitori i danni causati dai loro figli, ma non ha affatto risolto il problema. Ci vuole dell’altro.

Un esperto di giovani dotato di buona perspicacia lo indicò, dicendo: “Pagando denaro non si elimina il vandalismo, si copre solo questo male con i dollari. Quando i genitori dedicheranno sufficiente tempo e attenzione ai loro ragazzi perché lo vogliono — non perché hanno paura di futuri conti o multe — il problema del vandalismo comincerà a diminuire”.

In effetti i figli hanno bisogno più che soltanto del tempo e dell’attenzione dei genitori. Hanno bisogno che i genitori insegnino loro perché è giusto ubbidire alla legge e rispettare l’altrui proprietà. Ma chi deve dire ciò ch’è giusto? Non solo qualche uomo. È il nostro Creatore, l’Onnipotente Dio, ed egli ci dice ciò ch’è giusto nella sua Parola, la Bibbia.

I genitori che allevano i figli con amore e rispetto per il Creatore e per le sue giuste esigenze riscontrano che fra la loro progenie la crescente ondata di vandalismo si può effettivamente arginare.

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