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  • g75 8/4 pp. 25-28
  • I missionari portano la buona notizia in zone finora intatte

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  • I missionari portano la buona notizia in zone finora intatte
  • Svegliatevi! 1975
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • La buona notizia genera veri cristiani
  • Provvedimenti e requisiti
  • Evangelizzazione nelle isole della Micronesia
  • I missionari promuovono l’espansione in tutto il mondo
    I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
  • Missionari del Regno di Dio che governa
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
  • Missionari esortati a ‘operare insieme a Dio’
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
  • Fare veri discepoli oggi
    Svegliatevi! 1994
Altro
Svegliatevi! 1975
g75 8/4 pp. 25-28

I missionari portano la buona notizia in zone finora intatte

LA 57ª classe della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad consisté di soli venticinque studenti. Tuttavia, al conferimento dei loro diplomi a Queens, nella città di New York, la domenica 8 settembre 1974, assisterono approssimativamente 2.000 parenti e amici. Perché tale interesse per un gruppo così piccolo?

Perché molto è stato compiuto dai più di 5.000 diplomati inviati all’estero da quando nel 1943 fu istituita la Scuola. Questi diplomati, che prestano servizio come missionari, sono stati impiegati per espandere grandemente le attività dei testimoni di Geova, in particolare per aprire nuovi campi in parti remote della terra.

Prima che nel 1943 i missionari fossero mandati dalla Scuola, non c’era nessun testimone di Geova in molti paesi dell’America Meridionale, dell’Asia, dell’Africa e in centinaia di isole del mare. Come esempio della fecondità dell’opera missionaria, in soli cinque di tali paesi dell’America Meridionale ci sono ora più di 30.000 Testimoni attivi.

Questa eccellente opera da parte dei missionari che avevan preceduto quelli che ora si diplomavano fu rammentata nelle parole finali dei consigli dati dagli insegnanti della Scuola e da altri oratori. N. H. Knorr, presidente della Scuola, in maniera incoraggiante indicò che, dichiarando la buona notizia fedelmente, i missionari ‘collaborano con Dio’. — 2 Cor. 6:1.

La buona notizia genera veri cristiani

L’opera del missionario è quella di un “evangelizzatore”, cioè di un messaggero della buona notizia del regno di Dio retto da Gesù Cristo. Ed è in realtà una notizia buona, poiché annuncia il governo che dominerà la terra per mille anni, recando al genere umano salute, vita e perfezione. — Riv. 20:4-6; 21:3, 4.

Questa vera buona notizia genera cristiani veri. Essi non sono cristiani del “riso”, “comprati” con cose materiali, come son chiamati quelli che danno i loro figli in cambi del cibo affinché sian cresciuti in istituzioni missionarie della cristianità. Quelli che odono la vera buona notizia ricevono sostentamento spirituale. Vengono a sapere che sono stati comprati con il sangue di Gesù Cristo. (1 Piet. 1:18, 19) Spesso da vie molto degradate e idolatriche, essi cambiano divenendo persone pure, oneste, timorate di Dio, e, a loro volta, dichiarano la buona notizia ad altri. — Col. 3:5-10.

Provvedimenti e requisiti

Ai missionari inviati dal corpo direttivo dei testimoni di Geova son provvedute una ‘casa missionaria’, compresi i pasti, e una piccola spettanza. Essi dedicano 150 ore o più al mese alla dichiarazione della buona notizia di casa in casa e allo studio biblico gratuito con quelli che desiderano conoscere Dio e i suoi propositi. Non attendono che le persone vengano da loro o li servano. Rendono servizio alle persone.

In alcuni luoghi i missionari hanno l’incarico di rafforzare congregazioni già esistenti. Alcuni sono inviati come ministri viaggianti. Ma è aprendo il territorio dove la buona notizia non è stata predicata che il loro desiderio d’aiutare le persone è maggiormente messo alla prova. — Rom. 15:20, 21.

Evangelizzazione nelle isole della Micronesia

L’esperienza di un coppia di missionari assegnati a un gruppo di isole della Micronesia illustra come può essere l’opera missionaria. Inoltre rivela che Dio sostiene quest’opera evangelica.

Arrivata nella sua assegnazione, questa coppia trovò un’abitazione da affittare come sua ‘casa missionaria’. Non c’era nessuna comodità moderna, solo lampade e stufa a benzina, acqua piovana da bere raccolta in grossi fusti per combustibile, un gabinetto esterno, e settimanale servizio postale. I comuni insetti parassiti dei tropici richiedevano una costante vigilanza e controllo mediante trappole, spruzzatori e zanzariere.

Non c’era nessun libro di testo o vocabolario nella lingua da imparare. Fu comunque un piacere trovare che erano state tradotte nella lingua primaria le Scritture Greche Cristiane (o, “Nuovo Testamento”).

Predicando con impegno e sforzo di capanna in capanna, per mezzo di brevi sermoni che avevano scritti e con l’aiuto delle persone, gradualmente impararono la lingua. Alla gente faceva un’impressione favorevole il fatto che i “forestieri” andavano a casa loro. Non vi erano stati abituati dai missionari delle religioni della cristianità che vi si trovavano.

La sorte di questi missionari erano le condizioni di vita più primitive, insieme a pericoli in mare e a terra, mentre visitavano le varie isole, ma furono riccamente ricompensati. Dopo aver iniziato nel 1965, avevano istituito nel 1968 una congregazione. Costruirono un’eccellente Sala del Regno con legname della giungla e sabbia del mare. Nel 1971 la congregazione era abbastanza forte da badare a se stessa e alle isole circostanti, quindi i missionari ricevettero una nuova assegnazione. Nel 1973 c’erano più di cento partecipanti alla proclamazione della buona notizia in questo gruppo di due isole montagnose e otto piccoli atolli sparsi in oltre 400 chilometri quadrati dell’Oceano Pacifico.

Le esperienze di altri missionari sono così varie come le molte isole in cui lavorano. Un missionario delle Indie Occidentali visitò una piccola isola. Non c’erano alberghi o locande. Dopo molta ricerca trovò una stanza vuota e una branda militare. In un piccolo negozio acquistò del formaggio e crackers e tè. Così per colazione avrebbe avuto formaggio e crackers e tè, per pranzo formaggio e crackers e, per cambiare, una bevanda fredda. (L’isola non aveva elettricità, solo frigoriferi che funzionavano a cherosene). Per cena tornò a prendere formaggio e crackers e tè.

Le persone dell’isola, pur professando il cristianesimo, erano molto riservate nel loro atteggiamento verso il missionario. Ma nel corso della sua predicazione di casa in casa, egli decise di leggere la scrittura biblica di Ebrei 13:2 a parecchie donne di una casa. Essa dice: “Non dimenticate l’ospitalità, poiché per mezzo d’essa alcuni, senza saperlo, ospitarono angeli”. Il missionario notò che questa scrittura sembrava colpirli in maniera notevole.

Nel resto della sua permanenza di una settimana parecchie persone vennero nel luogo del missionario, portando pasti, più di quanti il missionario potesse mangiarne. Questa gente semplice di cuore non voleva che l’asserzione di cristianesimo fosse considerata una semplice pretesa.

In un’altra piccola isola gli abitanti furono diversi. Apprezzarono il cibo spirituale e si resero conto di averne bisogno. Ascoltarono con prontezza il missionario. Durante la sua permanenza di tre giorni, oltre a molta letteratura biblica, essi accettarono ventitré abbonamenti alle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! Con questo mezzo avrebbero ricevuto regolarmente queste buone informazioni bibliche fino alla successiva visita del missionario.

Così, mediante la buona opera dei missionari, “coloro ai quali non era stato fatto nessun annuncio intorno a [Cristo] vedranno, e coloro che non hanno udito capiranno”. — Rom. 15:21.

[Riquadro/Immagine a pagina 26]

Diplomati della cinquantasettesima classe della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad

Nel seguente elenco le file sono numerate da quella anteriore a quella posteriore e i nomi sono elencati per ciascuna fila da sinistra a destra.

(1) Davies, M.; Davis, L.; Moy, J.; Cairns, D.; Wentworth, S.; Alderson, R.; Lange, H.; Wierutsch, G. (2) Parczany, D.; Davis, W.; Tewolde, G.; Candee, L.; Wentworth, J.; Alderson, P.; Krenicki, B.; Wierutsch, H. (3) Lange, P.; Pijanowski, R.; Krenicki, J.; Faller, A.; Cairns, J.; Davies, E.; Burton, J.; Knaack, T.; Grafton, R.

[Immagine]

57th Class September 1974

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