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  • g76 22/4 pp. 23-27
  • Una meta verso cui protendersi

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  • Una meta verso cui protendersi
  • Svegliatevi! 1976
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Svegliatevi! 1976
g76 22/4 pp. 23-27

Una meta verso cui protendersi

‘CHE vantaggio ne ho ora?’ replicano molti quando è presentata loro una nuova idea. Ed è del tutto naturale desiderare cose buone per il presente. Nello stesso tempo non possiamo permetterci di ignorare il futuro. Certo, una guida per la vita avrebbe una triste lacuna se non offrisse una speranza o una meta per il futuro. Ciò che una persona si attende dal futuro influisce infatti grandemente sul suo attuale modo di vivere, qualunque sia ora la sua condizione.

La Bibbia dà una sicura speranza per il futuro, una meta verso cui protendersi. L’apostolo Paolo, dopo aver seguito per quasi trent’anni i princìpi cristiani nella sua vita, disse: “La santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. — 1 Tim. 4:8.

Nel precedente articolo sono narrate le esperienze di alcuni i quali traggono ora profitto dal loro mutato modo di vivere. Poterono far questo solo decidendo di cambiare e attuando poi la loro decisione? No. Comprendevano che la condotta che seguivano non era buona e non rendeva la loro vita soddisfacente come desideravano. In qualche modo volevano cambiare. Ma non sapevano in quali cose cambiare, o come cambiarle. In alcuni casi osservavano i testimoni di Geova e vedevano che i Testimoni erano felici e che avevano modificato la loro vita in modo profittevole. Ma non riuscivano a fare tali cambiamenti con la propria volontà e forza. Dovettero studiare la Bibbia e comprendere quale proposito ha Dio riguardo all’umanità. Ebbero bisogno dell’aiuto di Dio e di altri cristiani per capire col cuore perché dovevano fare i cambiamenti e rendersi conto che sarebbero stati aiutati in questo da Dio. Compresero pure che sia loro che la loro famiglia ne avrebbero tratto vero beneficio. Cercavano uno scopo nella vita, e appresero che questo scopo doveva essere in armonia con il proposito di Dio.

Sì, queste persone sincere si resero conto che per essere felici ora dovevano imparare a vivere nel modo che Dio si è proposto per l’uomo: in pace con la sua famiglia e con il prossimo, temendo e servendo Dio, che solo può guidare l’uomo nella via giusta. La Bibbia dice: “Egli ti ha dichiarato, o uomo terreno, ciò che è buono. E che cosa richiede da te Geova, se non di esercitare il diritto e di amare la benignità e d’esser modesto nel camminare col tuo Dio?” (Mic. 6:8) Compresero pure che la santa devozione ha la promessa della vita “avvenire”.

Per avere felicità completa ci vuole la salute

Che cosa ci vuole perché la vita futura sia felice? Probabilmente penserai prima alla buona salute. Senza di essa non c’è gioia. Come sarà data la buona salute nella ‘vita avvenire’?

La Bibbia ci assicura che quando solo il regno di Dio governerà la terra gli uomini avranno la gioia di godere buona salute. Anche ora, l’ubbidienza ai princìpi e ai comandi di Dio aiuta a evitare molte tensioni e malattie che rovinano la salute. I buoni detti della Bibbia “sono vita per quelli che li trovano e salute per tutta la loro carne”. (Prov. 4:22) Gli insegnamenti della Bibbia sono “sane parole” non solo in senso spirituale, ma anche fisico, perché il benessere spirituale è essenziale per avere la salute fisica. — 2 Tim. 1:13; 4:3.

Ma le creature umane hanno anche bisogno dell’effettiva guarigione fisica prima di poter ottenere salute e vigore perfetti. Tale guarigione del corpo non si otterrà solo conducendo una vita retta. Ci vuole qualcos’altro. Come sarà provveduta tale guarigione?

L’uomo non può guarire se stesso, perché ha ereditato l’imperfezione. (Sal. 51:5) Compie azioni che non sono giuste, specialmente quando vi è spinto. Per questo motivo tutti sono peccatori, anche quelli che non vogliono fare il male. La parola usata nella Bibbia per peccato significa in effetti “mancare il bersaglio”. Da solo, senza aiuto, l’uomo non può trarsi fuori di questa condizione. Nessun uomo ne può liberare un altro, perché sono tutti immersi nello stesso “pantano” dell’imperfezione dove trovano infine la morte. Il salmista scrisse che, qualunque sia la condizione dell’uomo — sia egli ricco, saggio o potente — “nemmeno uno d’essi può con alcun mezzo redimere sia pure un fratello, né dare a Dio un riscatto per lui; . . . perché ancora viva per sempre e non veda la fossa”. — Sal. 49:6-9.

Perciò, l’aiuto deve venire da Dio. Nella Bibbia la malattia è messa in relazione con il peccato e la guarigione con il perdono. Il re Davide comprese la situazione dell’umanità e scrisse a Israele: “Benedici Geova, o anima mia, e non dimenticare tutte le sue imprese, lui che perdona tutto il tuo errore, che sana tutte le tue malattie”. (Sal. 103:2, 3; si paragoni Luca 5:18-25) Dobbiamo attendere questo aiuto se desideriamo la vita con perfetta salute. Quando verrà questa guarigione? Durante il regno millenario di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Secondo ogni indicazione, questo regno avrà inizio molto presto. — Matt. 24:32-34.

Questa è una cosa da attendere con ansia, una vera meta per la nostra vita, un vero incentivo a conoscere ciò che Dio vuole da noi e a farlo. Ma forse chiedi: Che garanzia abbiamo che Dio farà queste cose per noi? Nota, ora, come la Bibbia spiega esaurientemente, affinché vi basiamo la nostra fede, il modo in cui Dio ha preso accurate disposizioni per sanare e riabilitare l’umanità.

Disposizioni prese da Dio per la guarigione dell’umanità

Geova Dio ama ciò che ha creato, come un padre ama i suoi figli. Quando fu sulla terra, Gesù disse: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. (Giov. 3:16) Questo Figlio visse in origine con il Padre suo in cielo prima che la terra fosse creata. (Giov. 1:1; Riv. 3:14) Quando fu sulla terra alluse alla sua esistenza preumana quando chiese a Dio in preghiera: “Padre, glorificami presso te stesso con la gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse”. — Giov. 17:5.

Pensa che cosa costò a Dio mandare suo Figlio sulla terra, trasferendo la sua vita nel seno di una ragazza giudea, per farlo nascere come uomo e vivere in mezzo a persone imperfette e peccaminose! E pensa all’ubbidienza del Figlio di Dio e all’amore che mostrò verso Dio rinunciando alle ricchezze celesti, per essere trattato sulla terra peggio di uno schiavo e per morire infine di una morte ignominiosa. (1 Piet. 2:21-25) L’apostolo Paolo scrisse in merito a ciò che Gesù fece: “Benché esistesse nella forma di Dio, [egli] non la considerò una cosa da afferrare, cioè che dovesse essere uguale a Dio. No, ma vuotò se stesso e prese la forma di uno schiavo, divenendo simile agli uomini. Per di più, quando si trovò nella forma d’un uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura”. — Filip. 2:6-8.

Perché dovette egli morire per poter liberare l’umanità dalla morte? Perché, non essendo il padre della famiglia umana, non ne era il capo. Non ne era neppure il proprietario. Il genere umano apparteneva a Geova Dio. Mantenendo il suo giusto dominio sovrano sull’universo, Dio non poteva tollerare il peccato o passarvi sopra. Non poteva permettere che i criminali rimanessero impuniti, come fanno oggi molti governi e giudici, indebolendo così la fibra morale della nazione. C’era bisogno di un sacrificio, del pagamento di un riscatto come prezzo d’acquisto. Quel prezzo doveva essere una vita umana perfetta, come quella che ebbe Adamo, antenato dell’umanità, che però aveva perduto col peccato. I suoi discendenti furono venduti, senza il loro consenso, schiavi del peccato e della morte. (Rom. 7:14; 8:20) Gesù Cristo, divenuto uomo, ebbe quel necessario prezzo d’acquisto, che pagò. Pertanto Gesù dovette divenire un secondo o “ultimo Adamo”, per poter dar loro la vita giustamente e legalmente. (1 Cor. 15:45) Così fu portata in equilibrio la bilancia della giustizia. Dio mantenne nel governo la rettitudine e la giustizia perfette, pur mostrando all’impotente genere umano misericordia e concedendogli un’opportunità. — Rom. 3:23-26.

Gesù Cristo è ora il Compratore del genere umano. Ogni creatura umana gli appartiene, e dev’essere trattata secondo la volontà di Dio. Per Cristo tutte le persone sono preziose, poiché le comprò col suo sangue vitale. Benché qualcuno possa sentirsi insignificante, la sua vita è importantissima agli occhi di Cristo. Non permetterà che una persona meritevole perda la vita. Perciò possiamo essere sicuri che sotto il dominio del suo Regno ci verrà usato il più benigno e paterno trattamento. (1 Piet. 1:18, 19; si paragoni Luca 15:4-10) Perciò, puoi essere assolutamente sicuro di ricevere il giusto e misericordioso aiuto, compresa la guarigione da tutte le tue infermità, se accetterai e osserverai gli universali princìpi di amore e ubbidienza verso Dio e di amore verso il prossimo. — Matt. 22:37-40; Rom. 13:8-10.

Come sappiamo che Cristo può fare tutto questo? Ebbene, anzitutto, è di nuovo in vita, essendo stato risuscitato dal Padre suo, Geova Dio. (Atti 2:32) E non solo possiede le creature umane per diritto d’acquisto, ma ha anche il potere di fare per loro tutto ciò che occorre, cose che non avrebbe potuto fare se fosse rimasto sulla terra. L’apostolo Paolo scrive: “Per questa stessa ragione [la sua ubbidienza fino alla morte] Dio l’ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome ch’è al di sopra d’ogni altro nome, onde nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo”. — Filip. 2:9, 10.

La risurrezione di Cristo è perciò il fondamento della fede, la garanzia che riceveremo aiuto. Inoltre, è anche una garanzia che quelli “che sono sotto il suolo”, i morti che sono nelle tombe, saranno risuscitati. (Atti 17:31) Che la loro vita passata fosse buona o cattiva, avranno la possibilità di venire a conoscenza del provvedimento di riscatto, di accettarlo e d’essere ubbidienti durante il giusto dominio del Regno. (Atti 24:15) Potranno infine conseguire la perfezione e, insieme al resto dell’ubbidiente umanità, entrare a far parte della famiglia di Dio. — Rom. 8:21.

Una giusta “nuova terra”

Forse non riusciamo a capire perfettamente che cosa significa divenire figli di Dio. Tuttavia, le informazioni contenute nella Bibbia sono sufficienti a farci intravedere quanto sarà meraviglioso. Solo pensa di vivere su una terra purificata, senza inquinamento, infermità, delitti, odio, tensioni razziali e guerre. Immagina il puro godimento delle bellezze della terra: monti maestosi, foreste fresche e ristoratrici, giardini fioriti, ruscelli e fiumi scintillanti oceani non inquinati. Le Sacre Scritture ci assicurano che la nostra permanente dimora sarà così.

Ma ancora più piacevoli saranno le persone: sane, raggianti, rese perfette nella mente, nel cuore e nel corpo. Per essere felici, si deve anche compiere lavoro mentale e fisico. Ne consegue che sulla terra paradisiaca non mancheranno i lavori impegnativi anche se preoccupazioni e condizioni oppressive saranno cose del passato.

Gli uomini e le donne ubbidiranno al comando dato in origine al genere umano, ma al quale non ubbidirono. Quale? Quello di ‘soggiogare’ la terra e tenere sottoposta l’intera creazione animale che vive sulla terra e nel mare e nell’aria. Nel fare questo lavoro, incontreranno problemi per risolvere i quali dovranno usare tutta la loro capacità e la loro ingegnosità.

Molti proveranno piacere ad allevare animali e a coltivare piante. Sarà piacevole fare per gli altri le cose per le quali si è dotati e che si è capaci di fare. La terra è un immenso “laboratorio” scientifico, con tanti segreti da svelare che gli uomini saranno per sempre occupati negli studi e nelle ricerche. Ogni scoperta apre nuove possibilità, nuovi orizzonti, nell’interesse dell’umanità. Da Geova Dio, l’imperitura fonte di energia e di sapienza, gli uomini e le donne riceveranno in eterno una gioiosa occupazione. (Isa. 40:28, 29) La vita avrà davvero uno scopo. E nulla che offuschi la gioia di vivere turberà la sicurezza di quel mondo. In quanto alle spiacevoli condizioni del passato, la Parola di Dio dice: “Le cose precedenti non saranno richiamate alla mente, né saliranno in cuore”. — Isa. 65:17.

Questa descrizione non è semplice illusione. Queste promesse sono contenute nella Bibbia, la Parola di un Dio che “non può mentire”. (Tito 1:2; Ebr. 6:18) Quando fu sulla terra Gesù diede abbondanti prove che è in grado di sanare e benedire l’umanità e che lo farà. (Mar. 1:40, 41) Egli compì innumerevoli guarigioni di ogni sorta di malattie. Egli fece queste opere non in base alla fede individuale, ma mediante il suo potere e a motivo del suo amore per gli uomini. Le sue guarigioni furono istantanee, non un trattamento graduale con i mezzi impiegati dalla medicina o che richiedesse speciali diete, interventi chirurgici e ricovero in ospedale. Quelle persone furono ‘sanate’, e messe in grado di lavorare. — Giov. 5:9.

Alcuni furono risuscitati da Gesù, anche se, almeno in un caso, il corpo aveva cominciato a decomporsi. (Giov. 11:38-44; Luca 7:11-17; Matt. 9:18-26) Tutte queste persone guarite e risuscitate, comunque, morirono. Quando furono sanate, il loro corpo non divenne perfetto. Perché? Perché non era ancora venuto il tempo in cui il regno di Cristo doveva dominare ed eliminare l’attuale sistema di cose. Prima deve avvenire questo. Altrimenti il vecchio sistema ostacolerebbe ancora la salute, la sicurezza, la felice vita familiare e la pace. Come con una verga di ferro, il dominio di Cristo toglierà di mezzo questo sistema in ciò che sarà una “grande tribolazione” per questo mondo. (Matt. 24:21) Questo sistema di cose, insieme alle sue ingiustizie e oppressioni, deve sparire completamente. Sarà così aperta la via all’ininterrotto dominio basato sulla giustizia. Coloro che vivranno davvero in armonia con i consigli biblici sopravvivranno. (Riv. 7:9, 14, 15) Perciò, non dobbiamo temere questo avvenimento, ma attenderlo come una liberazione. — 1 Giov. 2:17.

Allora, come ci dicono i capitoli conclusivi della Bibbia, il “fiume d’acqua di vita” comincerà a scorrere verso il genere umano. Bevendo di quest’“acqua”, che simboleggia il provvedimento divino per dare la vita mediante Cristo, e mangiando la “frutta” degli “alberi” che ne costeggiano le rive, impiegando le “foglie degli alberi . . . per la guarigione delle nazioni”, gli abitanti del paradiso terrestre saranno elevati alla perfezione. (Riv. 22:1, 2; 7:15-17) Per mezzo di questa disposizione Dio “asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Riv. 21:3, 4.

Anche la vita migliore, più felice e più feconda che tu possa avere ora sarebbe di gran lunga inferiore alla vita nel nuovo ordine che Dio ha promesso. Quella vita durerà non solo settant’anni, neppure cento o mille anni, ma per sempre. Certo, praticando oggi la santa devozione si ha anche una speranza per il futuro, poiché essa offre “la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. (1 Tim. 4:8) Solo un Creatore onnipotente, onnisapiente e amorevole può fare questo. Geova Dio, come pure suo Figlio, attende con viva anticipazione il tempo in cui farà questo. Questa conoscenza del buon proposito di Dio riguardo all’umanità non ti spinge forse a mettere la tua vita in armonia con la Bibbia, la guida provveduta da Dio? In tal caso, anche tu puoi attendere con viva aspettazione il tempo in cui il millenario regno di Dio governerà la terra.

[Immagine a pagina 25]

Dio garantisce che tutta la terra diverrà un paradiso. Non ti sprona questo a voler conoscere la volontà e il proposito di Dio?

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