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  • g76 22/12 pp. 29-30
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1976
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • I salmoni si servono dell’olfatto
  • Morte agli insetti?
  • Dove la terra trema
  • ‘Impossibile ricostruirla’
  • Cosa costa di più?
  • Paura di volare
  • Resistenza superiore
  • L’universo invecchia
  • Piante in pericolo
  • Picchi resistenti
  • Pochi fondamentali prodotti agricoli
  • Si fumerà sempre?
    Svegliatevi! 1981
  • Sigarette: Siete contrari?
    Svegliatevi! 1996
  • Venditori di morte: Siete loro clienti?
    Svegliatevi! 1989
  • Milioni di vite vanno in fumo
    Svegliatevi! 1995
Altro
Svegliatevi! 1976
g76 22/12 pp. 29-30

Uno sguardo al mondo

I salmoni si servono dell’olfatto

◆ Come fanno i salmoni a riconoscere l’ubicazione del corso d’acqua originario quando lo risalgono per la riproduzione? Gli scienziati dell’università del Wisconsin affermano che conservano e usano gli odori chimici del corso d’acqua dove nacquero. In un esperimento, migliaia di salmoni uscirono dall’uovo in condizioni identiche e furono suddivisi in tre gruppi. Per sei settimane un gruppo fu esposto a una certa sostanza chimica, il secondo gruppo a una sostanza diversa e il terzo gruppo non fu esposto a nessuna sostanza chimica. In seguito, i salmoni furono immessi in corsi d’acqua vicini al lago Michigan e migrarono nel lago. Al tempo della riproduzione, in due corsi d’acqua vicino al lago furono messe le due sostanze chimiche odorose usate in precedenza, una diversa per ognuno dei due fiumi. Dei pesci trattati con la prima sostanza chimica, il 95 per cento tornò nel corso d’acqua in cui era stata messa quella sostanza. E il 91 per cento del secondo gruppo tornò nel fiume trattato con quella determinata sostanza chimica. I pesci non trattati con sostanze chimiche andarono in vari fiumi. Si pensa che la differenza fosse determinata dall’odore.

Morte agli insetti?

◆ Gli agricoltori hanno dichiarato guerra a oltranza agli insetti “nocivi”, ma spesso gli effetti si ritorcono sull’uomo. Come riferiva la rivista Tempo del 18 aprile 1976, “un vero fiume di veleni di ogni tipo (ce ne sono 3000 diversi registrati in Italia) invade periodicamente i campi in un crescendo inarrestabile. I risultati si vedono già: gli insetti nocivi non rappresentano più, salvo casi particolari, un grosso problema; contemporaneamente però alcuni campi stanno diventando completamente improduttivi perché l’insetticida ha distrutto non soltanto le specie dannose ma anche tutte le forme di vita che contribuiscono, con la loro attività, a rigenerare anno per anno la coltre di suolo coltivabile”. Sono quindi riportate alcune osservazioni dell’entomologo Ugo Cirio: “A parte i rischi che corre direttamente il contadino nel manipolare prodotti spesso velenosissimi anche per l’uomo, il fatto è che una volta distribuiti nel campo non sappiamo dove vadano a finire: se ad avvelenare altri animali (uccelli, pesci, mammiferi selvatici) o addirittura sulla nostra tavola con la frutta e le verdure. E poi la resistenza degli insetti a questi veleni tende ad aumentare: ormai sono 230 i casi segnalati di insetti ai quali un insetticida, prima efficacissimo, ora non fa più né caldo né freddo”. Non c’è dubbio, quando l’uomo interviene nell’equilibrio biologico della creazione, lo danneggia e ne subisce poi le conseguenze.

Dove la terra trema

◆ È noto che l’Italia è una delle aree di maggiore attività sismica del mondo. I sismografi vi registrano in media ogni anno fra le 220 e le 400 scosse di terremoto: 220 se si considerano solo le scosse dal secondo grado della scala Mercalli in su, 400 se si includono anche quelle appena percettibili. E nei trent’anni dal 1952 al 1971, i terremoti con intensità dal secondo grado della scala Mercalli in su sono stati ben 4.443. Quali sono le regioni maggiormente colpite? Secondo una notizia dell’Istituto nazionale di geofisica sono, nell’ordine: Campania, Abruzzi, Sicilia e Umbria. Negli ultimi vent’anni, infatti, esse hanno avuto 500 terremoti. L’attività più bassa invece si registra nelle seguenti cinque regioni: Puglie, Lombardia, Veneto, Trentino e Basilicata. Infine, la Sardegna è una regione dove i terremoti sono praticamente sconosciuti.

‘Impossibile ricostruirla’

◆ Ultimamente si è parlato molto dell’impresa di alcuni archeologhi italiani del “Centro scavi” di Torino per “ricostruire Babilonia”. Ma Babilonia si può “ricostruire”? Ecco cosa ha detto in proposito il prof. Antonio Invernizzi, docente di archeologia orientale all’università di Torino: “Non sarà un’impresa facile. . . . Basti pensare che, prima di procedere agli scavi veri e propri, bisognerà portare a termine l’isolamento idrico di tutta l’area che è percorsa da una profonda falda d’acqua. Vi sarà poi il problema del restauro della città, e qui non bisogna illudersi: non sarà possibile ricostruire Babilonia. Non sarà riedificata la torre di Babele, né sarà rimesso in piedi il palazzo di Nabucodonosor: anche se sono certo che qualcuno conta proprio su questo. Gli assiro-babilonesi avevano poche pietre, scarsa possibilità di rifornirsi di alberi, e quindi le costruzioni erano fatte di mattoni cotti al sole, o nelle fornaci, ma questi ultimi solo per gli edifici principali. Sono passati duemila anni, ben poco è rimasto. Ricostruire sarebbe un falso. L’operazione prevalente sarà quella di rendere il più possibile ‘leggibile’ questa straordinaria città”. Queste parole non sorprendono, se si considera che la Bibbia dice che Babilonia non sarebbe stata mai più abitata. — Isa. 13:19, 20.

Cosa costa di più?

◆ Ogni anno in Italia si spendono in media 37 miliardi di lire per finanziare le ricerche mediche. Ma nello stesso tempo gli Italiani spendono 8.600 miliardi di lire l’anno per acquistare sigarette, il cui fumo, affermano i ricercatori, causa terribili mali come il cancro del polmone.

Paura di volare

◆ Molti soffrono di aviofobia, la paura di volare. L’intensità di questa paura varia da quelli che sono molto nervosi sugli aerei a quelli che non possono assolutamente salire su un aeromobile. Solo negli Stati Uniti ci sono forse 20 milioni di persone che soffrono di questa paura.

Resistenza superiore

◆ In proporzione, le donne hanno più grasso nell’organismo degli uomini. La dottoressa Joan Ullyot di San Francisco dice che ciò le rende più resistenti all’esposizione alle intemperie e alla fame. Questa è la ragione per cui, ella dichiara, spesso sopravvivono più donne che uomini in caso di naufragi o incidenti alpinistici.

L’universo invecchia

◆ Da molto tempo gli scienziati cercano di stabilire l’età dell’universo. Alcuni avevano calcolato che avesse alcuni miliardi di anni. Poi fu detto che aveva circa 10 miliardi di anni. In seguito si calcolò che avesse da 15 a 17 miliardi di anni. La stima più recente, riportata da Science News, è 20 miliardi di anni. Gli scienziati basano le loro stime sulla disintegrazione di certi elementi radioattivi come l’uranio. Se si riconosce che l’universo ha un’età si deve pure ammettere che ebbe un principio, ciò che la Bibbia dice in Genesi 1:1.

Piante in pericolo

◆ Per anni, negli Stati Uniti, un certo numero di animali la cui esistenza era in pericolo sono stati protetti per legge. Ora, il Fish and Wildlife Service degli U.S.A. ha pubblicato una lista di piante in pericolo, circa 1.700 varietà. L’istituto propone di vietare lo scambio di queste piante per scopi commerciali fra stati e paesi. Se queste piante si estinguessero, con tutta probabilità certi uccelli, insetti e altre piccole forme di vita sarebbero in pericolo, poiché la loro esistenza dipende da queste piante.

Picchi resistenti

◆ I picchi martellano gli alberi centinaia di volte al giorno. Cosa impedisce loro di farsi male alla testa? Un gruppo di ricercatori dell’università della California a Los Angeles ha suggerito varie teorie. Ma poi, le ricerche effettuate in Inghilterra hanno portato a risultati diversi, che contraddicono perfino alcune delle conclusioni ottenute dall’altro gruppo. Pertanto non si comprende ancora chiaramente come riescano i picchi a non farsi male alla testa. Una cosa è chiara, e cioè che il Creatore di questo uccello sapeva esattamente quale forma dare alla sua testa per consentire la massima protezione per il tipo di “lavoro” che avrebbe fatto.

Pochi fondamentali prodotti agricoli

◆ La maggior parte dei quattro miliardi di abitanti della terra viene alimentata con meno di venti fondamentali prodotti agricoli. Fra questi vi sono grano, riso, granturco, miglio e sorgo. Fra quelli di cui si consuma la radice vi sono patate, patate dolci e cassava. Fra i legumi vi sono piselli, vari tipi di fagioli, arachidi e soia. Altri prodotti agricoli fondamentali sono canna da zucchero, barbabietola da zucchero, noce di cocco e banane. Poiché il numero dei fondamentali prodotti agricoli è relativamente limitato, per integrarli gli esperti raccomandano di incrementare la coltivazione di altre specie di piante trascurate per molto tempo. Temono che se anche solo alcuni degli attuali prodotti agricoli fossero gravemente danneggiati da malattie o insetti, gli altri non basterebbero per impedire a intere popolazioni di soffrire la fame.

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