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  • g78 8/6 pp. 21-24
  • Buon senso e prudenza nella navigazione

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  • Buon senso e prudenza nella navigazione
  • Svegliatevi! 1978
  • Sottotitoli
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  • Città nei pressi di porti, fiumi e laghi
  • “La normale esperienza degli uomini di mare”, ovvero il buon senso
  • Dieci norme fondamentali
  • Motoscafi veloci
  • Esigenze minime di sicurezza
  • Acquistate esperienza e sicurezza
  • A vele spiegate senza pericolo
    Svegliatevi! 1981
  • L’acqua: amica o nemica?
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Altro
Svegliatevi! 1978
g78 8/6 pp. 21-24

Buon senso e prudenza nella navigazione

“DISPERSO dopo l’affondamento del natante”, “Smarrito nello stretto di Cook”, “Lancia della polizia salva un panfilo”, “Sei bravi ragazzi muoiono, e la città piange”, “Salvato un uomo rimasto in acqua 11 ore senza salvagente”, “14 persone annegano nella giornata di festa”.

Questi titoli e altri simili apparvero nei quotidiani di Auckland, in Nuova Zelanda, da metà dicembre del 1975 a metà gennaio del 1976. Si riferivano tutti a tragedie in cui erano state coinvolte persone andate in barca per diporto nel mare e nei corsi d’acqua navigabili dell’Isola del Nord, in Nuova Zelanda.

Notizie come queste echeggiano tristemente in tutta la terra, ovunque l’uomo per diporto o per lucro opponga al mare la propria conoscenza, ovvero la scarsezza di tale conoscenza.

Mentre è vero che negli ultimi anni la navigazione da diporto ha raggiunto il suo massimo, attirando perciò molti novizi, si dovrebbe attentamente notare come anche le navi che superano l’ispezione delle autorità marittime e che sono equipaggiate con marinai esperti continuano a essere sopraffatte da tempeste e da altri pericoli, spesso con perdita di vite.

Città nei pressi di porti, fiumi e laghi

Quasi tutti i grandi agglomerati urbani sono situati in prossimità di porti, fiumi o laghi. Una di queste città è Auckland, con una popolazione di quasi 800.000 abitanti. È situata su un istmo fra due grandi porti; quello a ovest si affaccia sul mar di Tasman e quello a est provvede l’accesso all’oceano Pacifico. Solo fra questi due tratti di mare è compreso un litorale di oltre 600 chilometri, mentre vi sono numerosi altri porti, fiumi, isole e insenature riparate che le piccole imbarcazioni possono raggiungere con facilità. Tali condizioni, insieme al clima mite, fanno di questa città del Pacifico Meridionale un luogo di considerevole attività nautica.

Non solo in questa zona, ma in tutta la Nuova Zelanda, con le sue lunghe coste e i numerosi fiumi e laghi, il numero degli annegamenti continua a salire, e nel 1975 non meno di 130 persone persero la vita in questo modo. Il consiglio neozelandese per la sicurezza della navigazione ha rivolto alla popolazione un appello invitando a fare più attenzione quest’anno; e i Volontari della Guardia Costiera neozelandese hanno raccomandato che “una buona dose di paura [è] probabilmente la cosa più importante da portare con sé in una piccola imbarcazione”.

“La normale esperienza degli uomini di mare”, ovvero il buon senso

In base a un accordo internazionale le nazioni marittime osservano e seguono le “Regole internazionali per prevenire gli abbordi in mare”, nelle quali sono indicati i fanali e i segnali che le navi devono portare con sé oltre alle “norme di Governo e Manovra” e i segnali di pericolo. Poiché il paragrafo iniziale di queste norme dice che devono essere osservate da tutte le imbarcazioni in alto mare, e nelle acque con esso comunicanti, ne consegue che chiunque cerchi di portare un’imbarcazione di qualsiasi tipo lontano dalla riva dovrebbe almeno avere familiarità col suo contenuto. Ma la norma più importante è senz’altro la N. 29, che afferma: “Nulla di quanto è prescritto dalle presenti Regole può esonerare la nave, il proprietario, il comandante e il suo equipaggio dalle conseguenze di qualsiasi negligenza nel portare i fanali o i segnali prescritti, o nel mantenere il dovuto servizio di vedetta, ovvero nell’attenersi alle precauzioni richieste dalla normale esperienza degli uomini di mare o dalle speciali circostanze del caso”.

La “normale esperienza degli uomini di mare” si può definire con le parole buon senso, nulla più e nulla meno. Non essere esonerati, come afferma la norma, può significare la sospensione della licenza o del certificato o anche una multa o la prigione. Alcune autorità locali infliggono multe e sanzioni ai proprietari dilettanti di imbarcazioni da diporto per la violazione di leggi e regolamenti. Ma che dire del proprietario di una barca che, per mancata osservanza della “normale esperienza degli uomini di mare”, e per negligenza o per non aver preso le precauzioni che il buon senso dettava, causa perdita di vite? Certo la sua coscienza non lo discolperebbe mai, anche se la legge lo assolvesse.

Dieci norme fondamentali

L’opuscolo neozelandese Ahoy Skipper elenca quelle che definisce dieci regole auree per una sicura navigazione. Esse sono: (1) Fate attenzione al tempo; (2) Non sovraccaricate la barca; (3) Siate certi d’avere l’equipaggiamento necessario, salvagente inclusi; (4) Siate sicuri al cento per cento del motore; (5) Siate a conoscenza delle norme e dei regolamenti relativi alle collisioni; (6) Fate buona guardia; (7) Siate a conoscenza dei segnali di pericolo; (8) Fate attenzione agli incendi; (9) Non bevete alcolici durante la navigazione; (10) Prima di partire comunicate le vostre intenzioni a qualcuno a terra.

Ma sia che affrontiate il primo o il centesimo viaggio in mare, non prendete la cosa alla leggera o come se si trattasse di un viaggio in macchina. Chi parte per un viaggio in barca, per quanto breve, va incontro a problemi assai diversi.

In navigazione non va sempre tutto liscio. Non ci si può fermare a chiedere indicazioni. Se il motore si ferma, non ci si può accostare al ciglio della strada, aspettando che passi qualcuno. I vari tipi di imbarcazioni sono di dimensioni variabili, da pochi metri a oltre 300 metri di lunghezza. Forse queste imbarcazioni sono impegnate in lavori di pesca, dragaggio o forse stanno navigando con difficoltà in acque ristrette. Forse stanno rimorchiando altre navi, sono all’àncora o stanno gettando l’àncora. Forse stanno andando alla deriva o navigano con il motore acceso o spento. Forse vi stanno incrociando o superando, o forse sono in rotta di collisione o vi stanno abbordando. Dovete essere in grado di riconoscerle dai loro fanali di notte e dalle loro caratteristiche di giorno. Dovete conoscere abbastanza bene il “codice della strada” per sapere cosa fare onde evitare la collisione, quali sono i vostri diritti, le vostre responsabilità e i vostri obblighi secondo le vigenti leggi internazionali e locali, e tutto questo significa semplice buon senso e l’osservanza della normale esperienza degli uomini di mare.

Non potete sperare di assimilare in dieci semplici lezioni tutta l’arte della navigazione imparata da generazioni. Vi sono alcune cose che solo l’esperienza vi insegnerà: vi renderete conto che c’è sempre l’imprevedibile, l’imprevista minaccia del disastro. E mentre un uomo può essere in grado di far fronte a un’emergenza in un ambiente sconosciuto, un altro, benché esperto, potrebbe non cavarsela. Quindi non tentate di navigare con una piccola barca da diporto se non siete sicuri di poter far fronte a qualsiasi imprevisto.

Motoscafi veloci

Queste imbarcazioni piccole ma veloci sono divenute fonte di particolare preoccupazione per le autorità neozelandesi e di altri luoghi. È relativamente facile acquistarli e si possono calare in mare da un rimorchio per mezzo di una rampa e recuperare nello stesso modo. In circostanze ideali un qualsiasi ragazzo o ragazza li può avviare, aprire il gas e fare rotta alla velocità di venti nodi o più. Ovviamente tali imbarcazioni sono micidiali nelle mani di persone inesperte o sconsiderate o troppo giovani per rendersi conto dell’enorme responsabilità che comporta la navigazione in aree ristrette o molto affollate. Per le persone al di sotto dei quindici anni è illegale guidare qualsiasi imbarcazione che può superare i dieci nodi col motore acceso. Non devono superare i cinque nodi nel raggio di circa 200 metri dalla riva o quando passano a circa 30 metri da altre imbarcazioni o da persone che stanno facendo il bagno o pescando. Trainando sciatori acquatici, le imbarcazioni possono accostarsi o allontanarsi dalla riva solo passando attraverso percorsi di accesso debitamente stabiliti e devono sempre avere a bordo almeno un’altra persona oltre al conducente.

Esigenze minime di sicurezza

In qualsiasi specchio d’acqua si navighi, è prudente accertarsi che la propria imbarcazione sia adatta allo scopo che si intende perseguire, e che soddisfi le esigenze minime di sicurezza. Tutte le barche dovrebbero avere almeno un secondo sistema di propulsione, come un paio di remi di scorta o un motore extra (fuoribordo) o le vele. Dovrebbero esserci i mezzi per combattere un incendio, e per sgottare, come un secchio o una pompa. Dovrebbe esserci sufficiente materiale galleggiante, come cuscini imbottiti di kapok, in proporzione al numero delle persone che sono nella barca, e un’àncora con sufficiente sagola o “cavo di tonneggio” che possa trattenere l’imbarcazione almeno in condizioni moderate.

Tutte le imbarcazioni che possono fare lunghe crociere con la prospettiva di restare fuori la notte dovrebbero avere una buona bussola e chi se ne occupa dovrebbe sapere come mantenere la rotta per mezzo di essa e come fare semplici rilevamenti per stabilire la propria posizione su una carta nautica. Tali barche, naturalmente, dovrebbero essere dotate dei regolamentari fanali per la navigazione. Tutti i proprietari di imbarcazioni dovrebbero avere una copia della carta più recente della zona dove intendono spostarsi o almeno conoscere le secche, i banchi di sabbia, oltre al flusso e all’ampiezza della marea. Dovrebbero sapere dove sono i canali con acque profonde usati dalle grosse imbarcazioni, e ricordare che hanno l’obbligo di non ostruire tali passaggi e di non intralciare le grosse imbarcazioni.

Acquistate esperienza e sicurezza

Se non avete mai navigato non cercate di strafare partendo con la famiglia per un lungo viaggio attraverso il golfo di Auraki su cui si affaccia Auckland per raggiungere l’Isola della Grande Barriera. Per una stagione accontentatevi di fare brevi viaggi a qualche chilometro dalla riva mentre accrescete la vostra conoscenza osservando e parlando con altri e acquistando esperienza e sicurezza in varie circostanze e condizioni. È meglio cominciare con una piccola imbarcazione a vela o con un motore di bassa potenza: le sue limitazioni sono ovvie e così non sarete tentati di andare oltre le vostre capacità. Se possedete una lunga esperienza, non vi si deve ricordare che con un’imbarcazione nuova e acquistata di recente dovete limitare la durata dei vostri viaggi finché tutti i “difetti”, se ce ne sono, non siano stati eliminati e non abbiate imparato bene quali sono le caratteristiche e il comportamento della barca.

Forse siete in grado di ripetere tutto quello che c’è scritto nelle pubblicazioni sulla sicurezza della navigazione con piccole imbarcazioni, ma non servirà a nulla se non userete ragionevole buon senso e prudenza. Sia questo il principio che seguirete in ogni passo che farete, in ogni viaggio che intendete compiere, poiché il mare è crudele e implacabile con chi lo tratta con leggerezza o non gli accorda il dovuto rispetto.

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