Cosa sta succedendo al matrimonio?
NOTIZIE provenienti da ogni parte del mondo dicono pressappoco la stessa cosa: L’istituzione matrimoniale è in crisi.
È vero che ai giornali piace scrivere le cose più sensazionali. Questa è una delle ragioni per cui i mezzi d’informazione danno più spesso risalto ai problemi coniugali, mentre molti buoni matrimoni passano relativamente inosservati.
Tuttavia il fatto non si può negare: L’istituzione del matrimonio è investita da forti cambiamenti con forza d’uragano.
È grave?
Quanto è grave il problema? Seguono alcune osservazioni, tipiche di quasi ogni paese della terra.
Paesi Bassi: “Il matrimonio è minacciato da un fenomeno di portata poco inferiore a una rivoluzione mondiale”. — Editori del libro The End of Monogamous Marriage? (Fine del matrimonio monogamo?).
Inghilterra: “Per alcuni il cambiamento è il massimo sconvolgimento sociale di questo secolo”. — Sunday Telegraph di Londra.
Messico: “Il matrimonio è entrato in un periodo di decadenza sempre più marcata, da cui non potrà risollevarsi”. — Dott. Juana Armanda Alegria, sociologa.
Stati Uniti: “Un matrimonio solido e duraturo è diventato una cosa così rara che sta diventando di nuovo interessante”. — Rivista McCall’s.
Alcuni assumono una veduta così negativa del matrimonio che un osservatore americano ha detto, non del tutto per scherzo: “Forse sul certificato di matrimonio dovrebbe esserci scritto: “ATTENZIONE: IL MINISTRO DELLA SANITÀ HA RISCONTRATO CHE IL MATRIMONIO È PERICOLOSO PER LA SALUTE”.
Enorme aumento di divorzi
Nello scorso decennio c’è stato un enorme aumento di divorzi. In Australia i divorzi si sono quadruplicati in un decennio. “Le coppie si dividono come gli iceberg nel mare d’estate. . . . Sembra che qualcosa di molto profondo stia scuotendo i nostri tradizionali concetti sul matrimonio”, dice il periodico australiano Women’s Weekly.
In Canada la percentuale dei divorzi si è quintuplicata in 10 anni, fa notare la rivista Maclean’s. Nello stesso tempo il tasso dei divorzi in Svezia è raddoppiato. Il Giappone ha avuto un aumento per 14 anni consecutivi. In Rhodesia un matrimonio su tre finisce ora col divorzio.
Il Sunday Telegraph di Londra (Inghilterra) dice:
“Nessuna società che ha a cuore la famiglia può concedersi il lusso d’essere poco meno che spaventata dalle ultime statistiche sul divorzio . . . Ora l’Inghilterra ha una delle più alte percentuali di divorzi nel mondo: quasi uno ogni due matrimoni.
“Di questo passo il numero delle case divise sarà pari a quello delle case unite; il numero dei figli di case divise pari a quello dei figli di case unite; e il numero delle mogli abbandonate pari a quello delle mogli non abbandonate”.
Nessun credo politico è immune da questa tendenza. Nell’Unione Sovietica c’è pressappoco la stessa percentuale di divorzi che c’è negli Stati Uniti. La rivista Soviet Life ammette: “In media un matrimonio su tre è sciolto ufficialmente. Rispetto agli scorsi decenni, il numero è salito”.
Negli Stati Uniti la percentuale è la stessa: un matrimonio su tre finisce col divorzio. E ora questo include un numero in continuo aumento di coppie sposate da 20 anni o più. È vero che molti divorziati si risposano. Ma quasi la metà divorzia di nuovo!
Nemmeno le religioni sono immuni da questa tendenza. Sono in crisi perfino i matrimoni degli ebrei, tra i quali la tradizione familiare è molto sentita. A un concilio di 1.000 rabbini ortodossi che si sono incontrati per discutere il soggetto “Crisi e decadenza della vita familiare tra gli ebrei d’America” è stato ammesso che tra gli ebrei quattro matrimoni su 10 vengono sciolti.
Un’altra tendenza
Esiste un’altra tendenza che ha serie implicazioni per l’istituzione matrimoniale. Un crescente numero di persone preferiscono vivere insieme senza essere legalmente sposate. Non vogliono impegnarsi, ma vogliono essere libere di rompere la relazione quando lo desiderano.
Naturalmente, l’idea di vivere insieme senza essere legalmente sposati non è nuova. In vari paesi alcuni seguono questa pratica da parecchio tempo. Ciò che è nuovo è l’enorme aumento nel numero di coloro che vivono in questo modo, e il fatto che tale pratica si va estendendo. In particolare è una tendenza che si va rapidamente diffondendo tra i giovani. Ma non si limita a loro. Un maggior numero di persone adulte fanno altrettanto.
In una nazione del Sud America, secondo le stime, dal 40 al 50 per cento delle coppie vivono insieme senza essere sposate. Negli Stati Uniti il numero di uomini e donne non coniugati che nel 1977 facevano vita comune salì a circa 1.500.000 rispetto a circa 650.000 nel 1970.
In un paese africano, l’amministratore di un palazzo disse: “Non capisco proprio cosa sia successo ai giovani. In questi appartamenti i conviventi non sposati cambiano così spesso che non so mai chi verrà questo mese a pagare l’affitto”.
Perché molti evitano il matrimonio
Una ragione per cui alcuni preferiscono non sposarsi è il cattivo esempio che vedono nel matrimonio dei genitori. Spesso i figli hanno sofferto vivendo in case dove il padre e la madre ‘si prendevano per la gola’.
Né questa è una semplice figura retorica. In un sondaggio si è riscontrato che un quarto delle mogli che volevano divorziare avevano addotto come ragione i maltrattamenti fisici subiti da parte del marito. Il sociologo Richard Gelles dell’Università del Rhode Island ha riscontrato che più di metà delle coppie sposate intervistate si picchiavano. Gli esperti dicono che le percosse subite dalle mogli sono il “reato meno denunciato”. E ora c’è anche un significativo numero di mariti feriti dalle mogli!
Un’altra cattiva conseguenza delle difficoltà coniugali è il danno che può derivarne ai nascituri. Il dott. Dennis Stott, uno psicologo canadese, dice che lo stress di un matrimonio infelice può far partorire alle donne incinte il doppio di bambini con menomazioni fisiche ed emotive rispetto alle madri che sono relativamente libere da questo problema.
Pertanto il corrispondente di Svegliatevi! in Spagna commenta:
“Molti giovani sono atterriti davanti alla possibilità di fare uno sbaglio che si porteranno dietro tutta la vita. Parecchi sono ancora traumatizzati per l’infelice matrimonio dei genitori, per cui hanno sofferto a lungo e dolorosamente. Non vogliono che i loro eventuali figli siano dei poveri disgraziati come lo sono stati loro”.
Non possiamo dunque evitare la cruda realtà di ciò che accade nel mondo al matrimonio. La prospettiva non è allegra. Causa molte angosce e danni, sia ai coniugi che ai figli, le madri e i padri di domani.
Perché accade tutto questo? Chi desidera la felicità nel matrimonio come può trovarla? O può darsi che la colpa sia proprio dell’istituzione matrimoniale?