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  • I giardini giapponesi sono diversi

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  • I giardini giapponesi sono diversi
  • Svegliatevi! 1979
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  • Storia dei giardini giapponesi
  • Giardini in piccoli spazi
  • Visita al giardino di Gyoen
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    Svegliatevi! 1997
  • Giardini giapponesi: la natura in miniatura
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Altro
Svegliatevi! 1979
g79 8/7 pp. 24-26

I giardini giapponesi sono diversi

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Giappone

IL VOSTRO giardino consiste di un bel prato circondato da fiori primaverili o da rose estive? In tal caso, abitate probabilmente in un paese occidentale, dove il giardino consiste spesso di aiuole di fiori il cui aspetto cambia con le stagioni. In Giappone, però, molti giardini sono completamente diversi.

Che ne direste di un giardino fatto interamente di rocce e sabbia? A Kyoto, in Giappone, c’è un famoso giardino, il giardino di rocce del Ryoanji, un tipo di giardino chiamato kare-sansui. Questa espressione significa “acqua della montagna arida”. I monti sono rappresentati da 15 rocce di varie forme e grandezze. Sono sistemate con cura nell’“acqua”, rappresentata da ghiaietto bianco rastrellato. In questo giardino non esistono fiori o piante d’alcun genere. È una creazione che risente dell’influenza del buddismo zen, e dà risalto al pensiero astratto e alla “nullità”.

Questo tipo di giardino fatto con le rocce è solo uno dei molteplici giardini giapponesi. Un altro è il giardino di muschi di Saihoji a Kyoto, dove 50 varietà di muschio formano un tappeto vellutato sotto antichi alberi. Molti altri bei giardini sono abbastanza grandi da contenere laghetti e corsi d’acqua, ponti e lanterne in pietra, pini e arbusti da fiore.

Storia dei giardini giapponesi

La più antica storia dei giardini giapponesi si trova nelle Nihon-shoki (Cronache del Giappone) scritte nell’ottavo secolo E.V. Esse ci parlano di un ponte e della rappresentazione di un monte che nell’anno 612 furono fatti nel cortile meridionale del palazzo dell’imperatrice Suiko. Pare che questo sia stato uno dei primi passi verso quei tipi di giardini che conosciamo oggi.

In seguito, dal 1185 fino al 1868, quando l’imperatore Meiji andò al potere, il paese fu sotto il dominio di vari shogun, o capi militari. Questi uomini, pur combattendo ferocemente fra loro, si interessarono molto della costruzione di giardini. In alcuni giardini i laghetti e i corsi d’acqua furono allargati a tal punto che gli ospiti potevano fare un giro in barca e ammirare il paesaggio da varie posizioni panoramiche. Alcuni di questi splendidi giardini restano ancor oggi.

Un notevole esempio è il giardino del famoso Kinkaku-ji, o Padiglione Dorato, di Kyoto. Fu costruito nel 1397 da Yoshimitsu, terzo shogun della famiglia Ashikaga. Il padiglione fu distrutto da un incendio nel 1950, ma è stato restaurato. Il laghetto e il circostante giardino rammentano gli splendori della classe dominante dell’epoca.

Una ragione per cui questi vecchi giardini giapponesi son durati fino al nostro giorno è l’impiego di rocce, sabbia e ornamenti di pietra. Gli alberi invecchiano, gli steccati di bambù e le tettoie di paglia si rovinano, ma le rocce restano sotto forma di ponti, lanterne e vasche di pietra e sassi per il guado lungo i sentieri che portano alla casa da tè.

Giardini in piccoli spazi

Benché si sappia poco dei giardini della gente comune dei tempi antichi, sappiamo che l’amore della “natura” è rimasto forte nel cuore dei giapponesi. I loro antenati, seguaci della religione scintoista, adoravano monti, alberi, fiumi e laghi, oltre alla dea sole. Anche oggi si può vedere un vecchissimo albero con una corda ritorta di paglia legata attorno al tronco, a indicare che era considerato un albero sacro.

Nei tempi moderni, i giapponesi hanno sfruttato gli spazi più piccoli per fare giardini. Si tratterà solo di alcune rocce sistemate con cura, di un pino inclinato e di un piccolo arbusto. Ma che dire di chi abita in immensi fabbricati? Come possono concedersi il piacere di un giardino in casa? Con i giardini in miniatura.

Riuscite a immaginare un paesaggio montano e marino su un piccolo vassoio di 50 centimetri per 30? Si chiama bonkei, che significa “paesaggio in miniatura su vassoio”. C’è un sasso, alto una decina di centimetri, a forma di montagna che scende a dirupo, c’è il mare punteggiato di isole completo di onde increspate di bianco. Ci sono anche barche e pescatori con sottilissime lenze. Oppure la scena può rappresentare il monte Fuji incappucciato di neve, e sotto di esso una casa in miniatura col tetto di paglia e minuscole porte scorrevoli. Un altro tipo è un giardino completo di lanterna, cespugli e alberi alti non più di tre centimetri. In questi giardini su vassoio il mare, i fiumi e i laghetti sono fatti con la sabbia. Ma sono così realistici che chi abita in un appartamento può concedersi una vista dell’oceano o una scena pastorale anche nel piccolo ingresso di casa sua.

L’arte del bonsai è un’altra cosa in cui i giapponesi eccellono. Sono piante e alberi vivi che rimangono nani grazie a un’accurata potatura dei fusti e delle radici. In una ciotola bassa così piccola da poter stare nel palmo di una mano si può coltivare un boschetto di aceri. Oppure si può scoprire che un pino nodoso alto mezzo metro ha 150 anni. Queste piante e alberi nani sono spesso tramandati di generazione in generazione e considerati tesori di famiglia.

Visita al giardino di Gyoen

Ma perché non venite con noi in novembre a visitare i giardini molto più grandi di Gyoen a Shinjuku? È un grande parco che copre un’estensione di oltre 57 ettari in una delle parti più trafficate di Tokyo, a 15 minuti di cammino dalla stazione di Shinjuku. Nei pressi ci sono alcuni dei grattacieli più alti di Tokyo, con immensi grandi magazzini e centri commerciali nel sottosuolo. Che sorpresa, entrando nel parco di Gyoen, vedere grandi distese di prati verdi, centinaia di grossi alberi, cespugli e roseti! Questa parte del giardino è di stile occidentale, essendo stata progettata dall’orticultore francese Henri Martinet. Notiamo tulipifere della Virginia, platani, magnolie e bei cedri dell’Himalaya. Alcuni di questi cedri sono alti ora 50 o 60 metri e i rami si protendono in fuori provvedendo ombra ai molti visitatori che vengono a vedere o anche solo a cercare un po’ di svago con la famiglia e gli amici sull’immensa distesa di erba verde.

Proseguendo la passeggiata, giungiamo a un laghetto; un ponte collega a un’isola. La lanterna di pietra al centro dell’isola ci fa capire che stiamo uscendo dal giardino di stile occidentale e vediamo cose tipicamente giapponesi.

Nelle vicinanze c’è un padiglione aperto con le pareti e il tetto fatti di sottili canne di bambù intrecciate. Con gli ornamenti color porpora, questo padiglione è proprio l’ideale per una mostra di crisantemi! Guardate quella pianta! I rami sono stati fatti crescere in modo da formare una cupola, e dall’unico stelo principale spuntano più di 350 bei fiori gialli. Più giù vediamo in mostra altri fiori simili, alcuni di un color bianco candido e altri rosa o rosso cupo. È una meraviglia che una pianta possa produrre tanti fiori. Svoltando a una curva del sentiero, giungiamo ad altri padiglioni, in ciascuno dei quali è esposto un diverso tipo di crisantemo. Alcune piante hanno centinaia di fiorellini, che scendono a cascata per circa due metri dalla cima, mentre altre sono alte appena 30 o 40 centimetri, molto graziose, coi fiori di color rosa pallido, giallo e bianco. Eccone una piuttosto diversa: solo un bel fiore in cima a uno stelo. Ciascun bocciolo è grande quanto un piattino, alcuni hanno larghi petali arricciati, altri, petali lunghi e sottili. Le aiuole di fiori all’esterno contengono piante di media grandezza con fiori di vari colori. Una volta il numero delle varietà che crescevano qui superava le 800, un vero tributo all’abilità dei giardinieri giapponesi.

Mentre attraversiamo il ponte ad arco, l’acqua del laghetto sotto di noi comincia a incresparsi. Guardate quei pesci, carpe rosse, dorate, nere e macchiettate d’argento. Alcune sono lunghe 50 centimetri. Quando le carpe sentono le voci, vengono in superficie, accompagnate da una tartaruga curiosa, e i visitatori si divertono a dar loro da mangiare con ciò che resta del cestino del pranzo. Non è strano se i pesci vivono sino a tarda vecchiaia! Alcuni devono avere più di 16 anni.

La visita al giardino di Gyoen ci è piaciuta, specialmente perché abbiamo potuto fare un confronto fra la bellezza del giardino di stile occidentale e quella del giardino giapponese. Entrambi sono possibili grazie a ciò che il Creatore ha fatto per noi. Ci ha dotato del senso della bellezza e ci ha fornito abbondante varietà di vita vegetale per appagare un aspetto di questo senso.

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