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  • g93 22/6 pp. 25-27
  • Giardini giapponesi: la natura in miniatura

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  • Giardini giapponesi: la natura in miniatura
  • Svegliatevi! 1993
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  • Gli alberi usati in un giardino giapponese
  • Forma e cura degli alberi
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Altro
Svegliatevi! 1993
g93 22/6 pp. 25-27

Giardini giapponesi: la natura in miniatura

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Giappone

GUARDANDO fuori dalla finestra di casa vedete il mare, orlato da spiagge bianche e pini verde cupo. Dalla veranda, invece, si vedono monti maestosi e belle cascate. E tutto quello che vedete è vostro. Un sogno irrealizzabile per una persona comune? No, non per chi ha un giardino giapponese. Per realizzare questo sogno apparentemente impossibile basta riprodurre la natura in miniatura.

Per dare il senso della grandiosità dei paesaggi naturali si usano rocce, acqua, piante e a volte sabbia. Naturalmente ci vuole anche un po’ di immaginazione, ma quando le proporzioni sono quelle giuste, si creano meravigliose illusioni. Un laghetto rappresenta il mare o un lago, e le pietre che affiorano per permettere il guado diventano isole. Grandi rocce diventano montagne, e l’acqua che scorre tra di esse forma vere e proprie cascate.

Gli alberi usati in un giardino giapponese

Visto che il verde predomina nei paesaggi giapponesi, nel giardino gli alberi prevalgono sui fiori. Gli alberi non sono disposti a casaccio e non crescono incolti. La loro disposizione è studiata, e la loro crescita viene controllata. Sì, gli alberi hanno un ruolo importante. Creano quell’atmosfera serena che è tipica dei giardini giapponesi.

Gli alberi di varietà colorate vengono usati, ma con moderazione. Di stagione in stagione aggiungono un tocco di colore al giardino. Per dare colore all’inizio della primavera si usano il susino giapponese, il ciliegio giapponese e la Magnolia stellata. In aprile e maggio sono i fiori vivaci di una varietà di azalea, Rhododendron japonica, a dare un tocco festivo all’atmosfera del giardino, altrimenti sobria. In genere i cespugli di azalea vengono potati fino ad assumere forma sferica, e possono avere diverse dimensioni. In autunno sono le foglie dell’acero giapponese a dare qualche pennellata rosso fiammante. Ad ogni modo, il colore che prevale in un giardino giapponese è il verde.

Graziose macchie di bambù accrescono l’atmosfera orientale. Conifere quali hinoka e criptomerie hanno forme stratificate e arrotondate, e danno consistenza ai bordi del giardino. L’inu-tsuge (o Ilex crenata, detta anche “agrifoglio giapponese”) è una delle piante preferite, in quanto si può utilizzare in molti modi diversi. La si può trovare potata a forma di torta nuziale, di tartaruga oppure di gru che poggia su una zampa sola. Fra tutti gli alberi usati nel giardino, però, prevalgono gli imponenti pini.

Forma e cura degli alberi

Di tutte le varietà di pini giapponesi, il cosiddetto pino nero (Pinus thunbergii) e quello rosso (Pinus densiflora) sono quelle a cui più spesso vengono date forme particolari. Il pino nero è chiamato il “maschio” della specie mentre quello rosso la “femmina”, poiché il primo ha un aspetto robusto mentre il secondo è più delicato. Tra i due, il pino nero è quello più facile da tenere e far crescere in un determinato modo, perché ha una costituzione più robusta. Prendiamo ora come esempio i pini e vediamo come si curano gli alberi in un giardino giapponese e come si dà loro la forma voluta.

Il giardiniere comincia a lavorare sugli alberelli giovani. Studiando il modo in cui tendono a crescere, riesce a far assumere loro svariate forme. Può far sì che crescano inclinati, così da formare un bell’arco una volta posti nei pressi del cancello di ingresso. Oppure può provare a far pendere i rami verso il basso, creando un effetto a cascata. Anche un classico aspetto verticale può andar bene. Come fa il giardiniere a dare all’albero la forma e le proporzioni desiderate?

Può piantare l’alberello inclinato e usare come tutori pali di bambù. Servendosi di una corda nera che non marcisce fatta di corteccia di palma, fissa all’albero telai oppure sostegni e pali di bambù laterali. “La corda”, spiega un giardiniere che viene da una famiglia in cui questo mestiere si tramanda da quattro generazioni, “va sostituita periodicamente così da non lasciare segni antiestetici sui rami”. I pali vengono lasciati sul posto per un anno o due finché l’albero non mantiene la forma datagli anche senza di essi.

A questo punto entra in gioco il segreto per far assumere agli alberi le forme volute: la potatura. “Il giardiniere cerca di trovare il giusto compromesso tra il lasciar crescere fogliame e rami in maniera disordinata e confusa e il potarli a tal punto che l’intervento umano risulta troppo evidente”, dice un libro sui giardini giapponesi. (Japanese Gardens for Today) L’obiettivo del giardiniere è quello di far risaltare le parti più belle di un albero sfrondandolo di tutti gli elementi di disturbo. Vuol far crescere l’albero in una direzione? In tal caso pota i rami verticali. Come risultato la linfa vitale andrà nei rami laterali modificando la forma dell’albero.

Questo, però, non basta. Ogni primavera vengono spuntati i nuovi germogli. Se ne lasciano circa due centimetri e mezzo all’estremità di ciascun ramoscello così che la crescita del ramo è controllata. Inoltre, a settembre si tolgono a mano gli aghi di un anno. Questo conferisce ai pini giapponesi il loro aspetto arioso.

Quando sono ben curati, i pini possono vivere per secoli. Per assicurare loro una vita lunga ed esente da malattie, il giardiniere deve lavorare di continuo. Un accorgimento particolare che adotta è quello di bendare una parte del tronco con una stuoia di paglia. Quando arriva l’inverno, i parassiti che vivono nell’albero cercano il calore e perciò scendono per annidarsi e depositare le uova nella paglia. Nel cuore dell’inverno, prima che i tiepidi giorni primaverili inducano gli insetti ad uscire, la stuoia viene tolta e bruciata, e con essa i parassiti. Quando la stuoia di paglia viene applicata per tutta la lunghezza del tronco ad altri alberi, come le palme, li protegge dalla neve e dal gelo. Oltre a tenere gli alberi al caldo, l’allegro rivestimento di paglia ravviva il brullo paesaggio invernale.

L’intera operazione è un’arte, che non è semplice apprendere o copiare. In effetti, per aver cura di alcuni di questi alberi longevi ci vogliono generazioni di giardinieri.

Giardini domestici

In paragone con i giardini più elaborati che si trovano nei luoghi pubblici, i giardini domestici giapponesi hanno un’aria meno formale e più intima. Le possibilità di accostare e abbinare le piante secondo il gusto e la fantasia individuali sono inesauribili.

Usando rocce grandi e alberi piccoli, alcune famiglie si creano il proprio paesaggio montano con tanto di scrosciante cascata o di placido ruscello. Anche se il giardino di casa si riduce a un angolino di qualche metro quadrato, si possono adottare gli stessi princìpi di miniaturizzazione seguiti nei giardini più grandi. E con l’aiuto di alberi sapientemente modellati, ecco creata la piacevole illusione.

In qualunque regione del mondo viviate, gli stessi metodi impiegati per creare i meravigliosi giardini giapponesi possono portare nel vostro giardino tutta la bellezza della natura.

[Immagine a pagina 26]

I ciliegi aggiungono un tocco di colore in primavera

[Immagine a pagina 26]

Agli alberi vengono date svariate forme

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