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  • g79 22/12 pp. 5-6
  • Le leggi religiose possono spingere a ubbidire?

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  • Le leggi religiose possono spingere a ubbidire?
  • Svegliatevi! 1979
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Svegliatevi! 1979
g79 22/12 pp. 5-6

Le leggi religiose possono spingere a ubbidire?

Molti fedeli si oppongono all’autorità della chiesa

CHE dire delle leggi religiose? Può una chiesa o una setta religiosa esigere lealtà ai suoi precetti sulla pretesa che la chiesa rappresenti Dio? Può fare leggi che inculcheranno l’ubbidienza assoluta nei suoi seguaci?

Le chiese hanno problemi

Si può citare come esempio la Chiesa Cattolica Romana. L’autorità che ha esercitato per secoli non è più tacitamente accettata. Questa autorità, considerata un tempo quasi assoluta, è sfidata da gran parte dei cattolici laici, nonché da un buon numero di sacerdoti. Non che la maggioranza abbandoni la chiesa. Ma, particolarmente in materia di controllo delle nascite, divorzio, seconde nozze, omosessualità, ordinazione di donne al sacerdozio e matrimonio dei preti, c’è una grande diversità di opinioni. Tuttavia non sembra che le critiche alle norme della chiesa causino un proporzionato rifiuto nei confronti della chiesa stessa.

I risultati di un sondaggio Gallup resi pubblici nel 1978 indicarono che “[negli Stati Uniti] i fedeli con laurea universitaria sono sempre più propensi a respingere gli insegnamenti della chiesa su problemi come l’aborto ma sono meno inclini che in passato ad abbandonare di conseguenza il cattolicesimo”.a Sembra che la tendenza sia pressappoco la stessa tra i meno istruiti, sebbene restino nella chiesa per ragioni diverse.

Nella provincia cattolica del Quebec, in Canada, si sono visti i risultati tangibili dei dubbi sollevati riguardo agli insegnamenti della chiesa. I divorzi crebbero dal 9 per cento circa nel 1960 a oltre il 23 per cento al principio degli anni settanta. Secondo una notizia dell’Associated Press del novembre 1977, “neppure la tanto pubblicizzata separazione di Margaret Trudeau dal marito originario del Quebec francese, il primo ministro Pierre Elliott Trudeau, ha suscitato indignazione morale di qualche entità negli abitanti della provincia, un tempo forti difensori della vita cattolica nell’America del Nord”.

Commentando una vecchia dottrina della chiesa, la notizia diceva inoltre: “Le autorità ecclesiastiche dicono che il numero medio di figli nelle famiglie cattoliche del Quebec è sceso da cinque o sei a meno di tre grazie a forme sempre più popolari di controllo delle nascite e alla generale diminuzione di interesse per la dottrina e le tradizioni cattoliche”.

Altre chiese riscontrano similmente che le loro leggi ecclesiastiche sono in maggiore o minor misura seriamente messe in discussione, ignorate o addirittura derise. Charles L. Dubin della Corte d’Appello dell’Ontario ha fatto questo commento: “Tutte le nostre istituzioni, la chiesa, la legge e le corti vengono contestate. Si chiede un cambiamento”. Riguardo ai rapidi cambiamenti sociali che hanno influito sul modo di considerare la legge, ha detto: “Non ho mai ritenuto che la legge fosse un trastullo per giudici e avvocati. Il suo solo scopo è di servire il pubblico, la legge riguarda tutti. Ma bisogna ricordare che la legge è un riflesso dello spirito della popolazione che vuole proteggere”. E ha detto inoltre che “chi ha il compito di amministrare la giustizia in Canada ha unanimità di fini ma non unanimità di opinioni sul modo di conseguire l’obiettivo finale: l’eliminazione della delinquenza”.

Colpite anche le religioni non cristiane

Che dire delle religioni non cristiane? Si trovano forse in condizioni migliori in quei paesi dove per tradizione sono forti e dove sono state il principale elemento nella vita morale? In India, sotto la legge indù, le pene erano severissime alcuni anni fa, eccetto per chi era della casta dei bramini, che ricevevano pene molto più leggere di quelle inflitte alle persone di caste inferiori. Ma sotto l’influenza britannica le cose cambiarono, sebbene la coscienza delle masse sia ancora offuscata da questioni di religione, casta, sesso, ricchezza e opportunità. È difficile indurre la gente in generale a cooperare per l’applicazione della legge.

Un’altra religione che ha esercitato un forte controllo su milioni di persone è la religione musulmana o islamica. Infatti, prima del dominio britannico in India essa aveva un forte ascendente in quel paese. In gran parte del mondo arabo legge e governo si basano ancora principalmente su di essa. La legge islamica è una forza che potrebbe porre fine alla delinquenza?

[Nota in calce]

a Times di New York, 29 gennaio 1979, pag. D8.

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