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  • g80 22/3 pp. 3-5
  • I ragazzi di oggi, il mondo di domani

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  • I ragazzi di oggi, il mondo di domani
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Svegliatevi! 1980
g80 22/3 pp. 3-5

I ragazzi di oggi, il mondo di domani

Come sarà?

“AGLI SCOLARI È PERMESSO ENTRARE SOLO UNO PER VOLTA”. Questo cartello era affisso sulla porta di una pasticceria in Inghilterra. I bambini rubavano a tal punto che il negoziante doveva sorvegliarli ad uno ad uno. Il comunicato stampa proseguiva dicendo:

“Dalle scuole dei dintorni, del tutto entro la norma, esce ogni giorno una masnada di ragazzi tra i più sguaiati, egoisti e volgari, che si fanno strada sugli autobus a forza di urti e spintoni, urlano parole oscene per strada e considerano i furtarelli una cosa encomiabile se riescono a farla franca”.

Un insegnante di una scuola progressista inglese, dove sono ammesse libere discussioni e attività individualizzate, muove al direttore le seguenti critiche:

“Ha creato un’atmosfera di assoluta libertà, intemperanza e compiacenza, incoraggiando a fare qualsiasi cosa suggerisca il momento. Regnano il caos e l’anarchia. La disciplina è considerata superata ed è guardata con disapprovazione. I ragazzi sono indotti a comportarsi in modi nocivi per loro, sia per quanto riguarda l’apprendimento che essendo indotti a tenere un comportamento antisociale. Crescono ignoranti, egoisti, sgarbati . . . pigri, improduttivi”.

Queste notizie risalgono a tre o quattro anni fa. Una notizia dell’anno scorso non indicava nessun cambiamento. L’articolo intitolato “Le malridotte scuole inglesi” dice che l’assenza di rendimento accademico è allarmante. Gli studenti “non hanno raggiunto il minimo livello accettabile negli aspetti fondamentali dell’istruzione: leggere, scrivere, far di conto e capacità di esprimersi”. Il metodo progressista con la sua confusione di materie ‘orientative’ è definito il “cimitero dell’istruzione”.

In Canada la situazione delle scuole è indicata dai titoli di giornale: “Gli studenti sanno leggere sempre meno”. “Ora nessuno viene bocciato, i diplomi di scuola superiore sono privi di valore”. “Se volete le loro simpatie, promuoveteli”. “Gli insegnanti parlano della bassa moralità degli studenti, della loro mancanza di valori”. “Gli atti di vandalismo e di violenza commessi da studenti mettono in imbarazzo la commissione”.

Notizie dall’Australia: La disciplina costituisce un problema. Costringe gli insegnanti a lasciare l’insegnamento. I nuovi insegnanti sono meno preparati. Al primo posto permissività e diritti individuali, non importa quali siano i bisogni della società. Gli studenti costringono centinaia di compagni, spesso con la violenza, ad accettare alcolici e droga.

Nell’Unione Sovietica le scuole rivelano parzialità. La qualità delle scuole differisce notevolmente: scadente nelle campagne, buona nelle città. Ma in ogni luogo il sistema produce dei cinici: “Il tipico studente delle scuole superiori non crede in nulla”. Per entrare nelle scuole più quotate gli studenti devono offrire bustarelle, e c’è un fiorente mercato nero del libro.

In apparenza la Cina si distingue. I visitatori restano colpiti dal comportamento educato e disciplinato dei ragazzi. Gli studenti danno il benvenuto ai visitatori con canti e danze. Le recite sono solenni. In apparenza il problema della droga non esiste. Tuttavia, sembra che le visite siano ben organizzate e attentamente sorvegliate. Un cronista uscì dall’itinerario stabilito e trovò un gruppo di ragazzi nei gabinetti. Uno di essi gli si avvicinò sfacciatamente, si fermò e urinò davanti a lui. Tutti gli altri si girarono verso di lui e fecero altrettanto. In seguito, parlando di queste visite, disse che “certe cose sono preparate apposta per i visitatori”.

In Giappone gli insegnanti si lamentano dello scarso rendimento scolastico. Violenza e vandalismo sono diffusi. Un esempio: Trenta scolari, in maggioranza della seconda elementare, tra cui cinque femmine, picchiarono sei insegnanti con bastoni di legno e aste di bambù e frantumarono le finestre e le porte a vetri. Ma la cosa più notevole nelle scuole giapponesi sono gli esami. Nelle scuole pubbliche gli studenti devono superare difficili esami per essere ammessi alle scuole superiori e all’università e i voti determinano il tipo di scuola più o meno buona che frequenteranno. Per entrare in buone scuole private, bisogna cominciare gli esami dall’asilo. Gli esami di ammissione all’università durano giorni, sono detti “esami infernali” e causano vari suicidi ogni primavera.

Gli esami più sorprendenti sono quelli che si danno nelle università dell’India. Gli studenti indiani affermano di aver diritto a copiare e imbrogliare. Lo scorso luglio, gli esami all’università di Meerut provocarono disordini. Un comunicato stampa diceva:

“Ieri due studenti sono rimasti uccisi e 40 persone, tra cui 30 poliziotti, sono rimaste ferite durante le battaglie campali combattute fra studenti e polizia nelle strade di Meerut e nelle adiacenti città universitarie in seguito allo spiegamento di forze di polizia nelle aule dove si davano gli esami: dovevano assistere gli insegnanti [che sorvegliavano gli esami] per impedire imbrogli. Infuriati per essere stati privati del loro ‘diritto’ gli studenti si sono scatenati.

“Gli attuali disordini durante gli esami sono una conseguenza degli esami di febbraio che sono stati dichiarati nulli perché la maggioranza aveva copiato e imbrogliato. A quel tempo gli insegnanti che sorvegliavano gli esami furono minacciati con coltelli e pugnali mentre gli studenti copiavano da libri e appunti. Altri portarono i fogli con le domande e i libri di testo in case e ristoranti delle vicinanze dove amici compiacenti erano pronti con le risposte. Fuori dell’aula d’esame le risposte alle domande erano lette all’altoparlante a velocità di dettato”.

Di conseguenza, le lauree della maggioranza delle università sono prive di valore, e non sono tenute in nessun conto dai datori di lavoro e dagli istituti di istruzione superiore. Diplomati letteralmente analfabeti vanno a ingrossare le file dei disoccupati.

Un sondaggio condotto in una ventina di paesi, in 9.700 scuole e fra 250.000 studenti, rivela che c’è enorme differenza tra il rendimento degli studenti delle nazioni industrializzate e quello degli studenti dei paesi meno sviluppati. Nelle nazioni industrializzate gli studenti sanno poco leggere, scrivere e far di conto, ma nei paesi meno sviluppati la situazione è molto peggiore. In questi ultimi l’analfabetismo è esteso, e metà dei ragazzi che cominciano la scuola la interrompono al terzo anno.

Dato che molti ragazzi d’oggi sono così, come saranno da adulti? Governato da tali adulti, come sarà il mondo di domani?

Pensateci mentre leggete il seguente articolo su ciò che avviene nelle scuole di una delle più importanti nazioni del mondo.

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