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  • g80 22/9 pp. 11-14
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  • “Mamma, comprami questo!”
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Svegliatevi! 1980
g80 22/9 pp. 11-14

“Mamma, comprami questo!”

INSEGNATE AI FIGLI A SPENDERE BENE IL DENARO

“MAMMA, comprami questo!” Quante volte abbiamo sentito queste parole! Da bambini probabilmente le abbiamo dette anche noi. A volte nostra madre diceva di sì, a volte di no. Ogni tanto aveva il tempo di spiegare perché, ma di solito capivamo da soli che certe cose ce le avrebbe comprate, altre no.

È in questo modo, cioè con l’esempio, che la maggioranza dei bambini impara a spendere il denaro. Infatti, i sondaggi mostrano che molti genitori non hanno nessun programma stabilito per insegnare ai figli come spendere bene il denaro.

Forse pensate di insegnare in effetti ai vostri figli cosa comprare e quando, come paragonare i prezzi e giudicare la qualità e come evitare l’influenza del moderno materialismo. Ma sarebbe bene chiedersi: “Quando è stata l’ultima volta che ho fatto uno sforzo cosciente in tal senso?” Potrebbe essere passato più tempo di quanto pensiate.

Che abbiate fatto o meno questo sforzo, potreste trovare utili i principi e i suggerimenti contenuti in questo articolo.

Questo è importante perché ci sono persone che fanno uno sforzo cosciente per insegnare ai vostri figli dei principi che potrebbero essere diversi da quelli che voi volete seguano. Esse hanno dedicato tutta la vita per imparare a persuadere altri, e le loro opinioni sul valore delle cose materiali possono essere diverse dalle vostre. Di chi si tratta? Lasciamo che siano loro a parlare:

Addestrano la mente

Alcuni anni fa una ditta pubblicitaria mise un annuncio che diceva a fabbricanti e tecnici pubblicitari: “Le giovani menti possono essere addestrate a richiedere i vostri prodotti! . . . È un immenso mercato per i vostri prodotti. Insegnate a questi bambini il nome della vostra marca ed essi pretenderanno che i loro genitori comprino soltanto quella. Molte ditte lungimiranti incassano oggi . . . e lavorano intanto per il domani . . . operando sulle giovani menti”.

Sin dalla tenerissima età i bambini sono il bersaglio di una pubblicità mirante a suscitare in loro il desiderio di più cose materiali. Persone altamente specializzate studiano come far leva sugli “intimi bisogni” di vostro figlio e creare la “domanda” del loro prodotto.

Nei paesi dove i prodotti per bambini sono reclamizzati alla TV, questo è il mezzo principale usato per persuadere i piccoli. La televisione comincia la sua opera ancor prima che sappiano leggere. Nel libro I persuasori occultia Vance Packard cita un annuncio che fece capire ai produttori le straordinarie possibilità della televisione. Esso diceva: “Quando mai è stato possibile fissare in modo così definitivo il nome della marca nelle menti dei marmocchi di quattro anni? . . . Che cosa rappresenta, in dollari, un fatto simile, per una ditta che può conquistarsi un pubblico di giovani e continuare a condizionarli un anno dopo l’altro, finché non avranno raggiunto la maturità e il rango definitivo di acquirenti?”

Negli Stati Uniti tre docenti universitari intervistarono ragazzi dai cinque ai dodici anni e riscontrarono che vedevano in media quasi 400 pubblicità televisive la settimana, circa 20.000 all’anno! Questi docenti commentarono: “La capacità dei ragazzi di . . . non farsi ‘sviare’ o ingannare è una questione di grande interesse al presente, in particolare se si considera quanto i fanciulli — anche molto piccoli — sono esposti alla pubblicità”.

Essi riscontrarono che il 56 per cento dei bambini dell’asilo sapeva pochissimo sui “motivi della pubblicità televisiva” e circa metà pensava che “la pubblicità dice sempre la verità”. Sono bambini molto piccoli, ma gli agenti pubblicitari spendono forti somme di denaro per influenzarli perché credono che acquistino già abitudini che dureranno tutta la vita.

I summenzionati docenti riscontrarono pure che solo metà circa delle madri di questi bambini di cinque anni parlavano loro della pubblicità. Ecco i loro commenti: “Sembra che molte madri di bambini in età prescolare si lascino sfuggire l’occasione di far capire loro qual è l’obiettivo della pubblicità, cosa che se è compresa può aiutarli a cominciare a essere consumatori efficaci”. Tuttavia, scoprirono che anche i bambini possono “filtrare” i messaggi della pubblicità, e che questo si può insegnare “perfino a bambini in età prescolare”.b

In molti casi questo non viene fatto. Il direttore di Seventeen, una rivista americana per adolescenti, avrebbe detto che le sue giovani lettrici sono un buon mercato perché “non sono ancora diventate ciniche nei confronti della pubblicità”.

È bene prendere l’iniziativa. Parlate ai vostri figli della pubblicità. Fate notare che può fornire tante informazioni, ma che il suo ovvio scopo è di indurre a spendere. L’uomo di affari può accrescere i suoi guadagni inducendovi a desiderare prodotti di cui non avete veramente bisogno, come nuovi accessori e nuovi modelli. La cosa grave non è tanto il denaro che può essere sprecato quanto la mentalità materialistica che questo può inculcare, l’idea che la felicità si ottenga comprando.

Addestramento pratico

Come potete insegnare ai vostri figli il giusto modo di considerare il denaro e come spenderlo bene? Un modo è quello di condurli con voi quando andate a far compere e di parlare delle cose che acquistate. Se incoraggiati, molti ragazzi si divertiranno a imparare i prezzi. Vi sembrerà quasi di avere un calcolatore ambulante quando vi rammenteranno che nell’altro negozio il prezzo era inferiore.

Il passo successivo è di insegnare loro a distinguere la qualità. Potreste chiedere: “Perché pensi che questo golfino costi meno?” “Vale la pena di comprare quello che costa di più?” “Quanto pensi che durerebbe quello rosso?” Il figlio impara a paragonare i prezzi e a distinguere la qualità: cose che gli saranno molto utili col passare degli anni.

I giovani fanno più fatica a distinguere i prodotti buoni da quelli scadenti, semplicemente perché non hanno avuto la vostra esperienza con prodotti che si sono dimostrati scadenti. Quindi li aiutate facendo notare perché avete scelto un articolo piuttosto che un altro e spiegando perché pensate che uno durerà mentre un altro forse no.

In questo modo potete insegnare molte cose. Un padre che si accingeva a comprare un’auto nuova si girò verso la figlioletta e le chiese di quale colore la desiderava. Lei rispose: “Nera”. Il commento del padre: “Se è nera si vede di più la polvere: vuoi lavarla tu?” La piccola rispose: “No, forse è meglio che la prendiamo chiara”. In seguito, una donna che si trovava nei pressi disse: “Figurati, far scegliere il colore a una bambina!” Ma non era stata la bambina a scegliere il colore. Il padre aveva semplicemente dedicato un istante per insegnare a sua figlia qualcosa su come fare le scelte. Tante decisioni sarebbero molto più sagge se un maggior numero di genitori trovasse il tempo di ammaestrare i propri figli!

E che fate quando dovete decidere se potete permettervi qualcosa? Quando vedete un abito o un utensile che vi tenta, probabilmente calcolate se, pagato il vitto, l’affitto o il mutuo, e adempiuti altri obblighi che avete questo mese, vi resterà qualcosa per comprarlo. Ad ogni modo, il bambino non sa che avete preso in considerazione questi vari fattori. Mentre camminate per il negozio, perché non spiegare ciò che avete preso in considerazione e perché avete preso quella determinata decisione? Il vostro ragazzo non ha di queste preoccupazioni e quindi può essere più impulsivo nell’uso del denaro. Ma è bene che sappia sin da ora come si prendono tali decisioni.

Probabilmente fate presto a decidere se vale la pena o no di comprare un articolo reclamizzato. Perché non spiegate a vostro figlio la ragione per cui avete preso quella determinata decisione? Ci vuole tempo, ma ne varrà la pena perché può servire a modellare la mentalità del ragazzo ora e a farne un adulto capace.

Ricordate che l’amorevole istruzione e il buon esempio possono essere molto più efficaci delle critiche. Mostrate a vostro figlio come prendere decisioni e le sue decisioni vi renderanno più felici!

Vera contentezza

Un’altra cosa molto importante è che i vostri figli si rendano conto che la vita non consiste solo nel possedere. Oppure si faranno convincere da fabbricanti, pubblicità, negozi — e anche dagli amici — che la felicità deriva dalle cose che comprano?

Nelle generazioni passate la gente era soddisfatta delle cose che produceva. C’era chi sapeva fare mobili. Le donne facevano torte meravigliose o belle coperte. I ragazzi costruivano apparecchi radio.

Oggi facciamo meno cose a mano. Quasi tutto quello che abbiamo è fatto a macchina. Fabbricanti e venditori lo sanno e vi incoraggiano a consumare per colmare il vuoto. Vi suggeriscono che potete “essere qualcuno” non sviluppando una buona personalità o essendo onesti, ma attraverso le cose che comprate.

Nel libro Supershopper David e Marymae Klein dicono che “non sorprende che molti giovani cerchino di distinguersi essendo i primi nel quartiere o nel gruppo a comprare un disco nuovo, o un nuovo tipo di chitarra elettrica, di acquaplano, o di walkie-talkie, tutte cose che sono sinonimo di consumo, non di produzione. E ancora più numerosi sono i giovani che corrono a comprare queste cose non perché vi provino vero piacere ma semplicemente perché ‘tutti gli altri ragazzi ce l’hanno’. Ciò dà loro un senso di uguaglianza, ma può anche essere tremendamente costoso, perché si deve continuare a comprare per stare alla pari”.

Come si possono aiutare i giovani a capire che una vita felice non dipende da ciò che si possiede?

La mentalità dei genitori ha molta importanza. Genitori, vi interessate più delle cose che della formazione personale e spirituale? Aiutate i vostri figli a capire che sono importanti per quello che sono, non per quello che hanno? Li fate sentire soddisfatti di sé, anziché dei beni che hanno da mostrare?

Molti figli di testimoni di Geova sono particolarmente avvantaggiati a questo riguardo. Sono incoraggiati a fare commenti alle adunanze di congregazione. Possono partecipare alla Scuola Teocratica, dove imparano a pronunciare discorsi nella congregazione. Alcuni si offrono volontari per fare lavori nella Sala del Regno. Tutti possono prendere parte all’opera di divulgare la buona notizia del nuovo ordine che Dio stabilirà prossimamente. Tali ragazzi hanno un obiettivo concreto nella loro vita.

Nelle case dove vengono seguiti i principi biblici, i figli sanno d’essere amati dai genitori. Sanno che gli altri li apprezzano per il tipo di persone che si sforzano di essere, persone che mostrano amore e si sforzano di agire bene. Nella vita di tali giovani la gioia e la soddisfazione derivano dalle cose che fanno, anziché da un superficiale e passeggero senso d’importanza dovuto a ciò che possiedono.

È essenziale porre davanti ai nostri ragazzi, che tanto amiamo, queste cose di vero valore, poiché essi ci osservano e prendono il nostro esempio come modello per la propria vita.

[Note in calce]

a Einaudi edit. (Milano, 1968, traduzione dall’inglese).

b How Children Learn to Buy di Scott Ward, Daniel B. Wackman ed Ellen Wartella.

[Riquadro a pagina 14]

NON ROVINATE I FIGLI ADULTI

Dando ai bambini tutto quello che vogliono si rischia di viziarli e di renderli più egoisti. Anche i genitori anziani che continuano a dare ai figli adulti tutto quello che vogliono potrebbero indurli a considerare i genitori come una semplice fonte di regali, anziché persone a cui devono rispetto e affetto.

Questo fatto fu dolorosamente compreso da una donna che scrisse: ‘Mio marito ed io abbiamo continuato a fare regali ai figli per anni, in ogni possibile occasione, chiedendo loro di non spendere denaro per noi’. Ma i genitori furono indignati quando, dopo avere offerto alla figlia una preziosa statua, lei disse: “Non vi preoccupate. Un giorno tutta questa roba sarà mia e allora la venderò”. La madre si lamentò: “Non so dire quanto questo mi abbia ferita”. In seguito fu ulteriormente ferita quando sia il figlio che la figlia ormai adulti cominciarono a chiederle quanto potevano aspettarsi di ereditare dopo la morte sua e del marito. Tristemente disse: “Non avrei mai pensato di sentire simili commenti da nostro figlio e da nostra figlia”.

I figli adulti che ricevono troppi doni materiali dai genitori possono non solo essere rovinati ma perdere anche un utile lezione: come provare gioia facendo regali ai genitori e prodigandosi per loro. I genitori che non fanno regali troppo frequenti ai figli si accorgono spesso che quando poi fanno un dono inatteso è più probabile che sia apprezzato. E i genitori saranno più apprezzati per quello che sono, anziché per quello che possono dare.

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