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  • g81 22/8 pp. 17-20
  • I figli, le vittime innocenti del divorzio

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  • I figli, le vittime innocenti del divorzio
  • Svegliatevi! 1981
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  • Buoni consigli sul matrimonio e sul divorzio
  • La Bibbia può essere d’aiuto?
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Svegliatevi! 1981
g81 22/8 pp. 17-20

I figli, le vittime innocenti del divorzio

Come risolvere il problema?

“DOPO che papà se ne era andato, mamma cominciò a lavorare, e i miei fratelli e io crescemmo in pratica da soli. Ci abituammo a tornare a casa e non trovare nessuno. Anzi, invitavamo gli amici a casa per ubriacarci dopo la scuola. Quando crebbi, pensai al matrimonio, ma non avevo la più pallida idea di ciò che avrebbe potuto far riuscire o fallire un matrimonio”. — Roberto (i genitori divorziarono quando aveva nove anni).

“Papà ha cercato di allevarci con severità, ma non sapeva conversare con noi e di solito era troppo stanco per provare. Ho dovuto scoprire da sola le cose della vita. A diciassette anni mi sono sposata, e pochi anni dopo ho divorziato, e avevo un bambino piccolo. Mio marito e io non riuscivamo proprio a comunicare”. — Mariaa (i genitori divorziarono quando aveva sette anni).

Questi sono i commenti di due ragazzi che sono stati vittime dell’ondata di fallimenti di matrimoni in tutto il mondo. Nell’Unione Sovietica 30 matrimoni su 100 falliscono. In Giappone c’è una media di un divorzio ogni quattro minuti. Il numero delle richieste di divorzio in Gran Bretagna è quintuplicato dal 1961. Negli Stati Uniti, circa metà dei matrimoni finiscono col divorzio.

I coniugi infelici possono pensare che il divorzio risolverà i loro problemi, ma che effetto avrà sui loro figli?

Ci sono crescenti prove che l’infelicità familiare causa ai figli problemi emotivi come bagnare il letto, brutti voti a scuola e forte depressione. In Gran Bretagna, dove ogni anno 200.000 bambini vedono i propri genitori dividersi, il direttore di una scuola dice: “Non ho conosciuto un solo alunno difficile che non venisse da un ambiente familiare sconvolto”.

Ma che dire se marito e moglie litigano sempre? Non sarebbe meglio per i figli che i genitori divorziassero?

La rivista Psychology Today risponde che un recente studio quinquennale condotto su oltre 100 ‘figli del divorzio’ ha rivelato che il divorzio non esercita un buon effetto sui figli. Anche i bambini che vivevano in famiglie molto infelici non volevano che i genitori divorziassero. Anzi, cinque anni dopo il divorzio la maggioranza di questi figli non erano felici, e oltre un terzo soffriva di forte depressione. Perché?

Gli esperti sono d’accordo che quando un bambino vede la sua famiglia dividersi “sente che il mondo gli crolla addosso”. I bambini possono addirittura pensare che sia tutta colpa loro, che papà se ne sia andato perché loro sono stati cattivi. Questo può dar luogo a gravi problemi emotivi. “Ho pensato che forse ero stata cattiva con mia madre e mia sorella e che Dio mi puniva”, ha detto una bambina parlando del divorzio dei genitori.

Il divorzio crea quasi sempre difficoltà finanziarie, specialmente al genitore a cui sono affidati i figli. La situazione è anche peggiore se il genitore deve trasferirsi e il figlio perde improvvisamente gli amici e il suo quartiere oltre a uno dei genitori. I problemi che i figli hanno in questo periodo possono avere ripercussioni negli anni successivi.

“Ho abitato con la mamma per un po’ dopo il divorzio”, dice Maria. “Ma doveva lavorare la sera per guadagnare abbastanza da mantenerci. Si sforzava d’essere una buona madre, ma spesso poteva soltanto darmi un po’ di soldi per comprare le caramelle per i miei fratelli e mia sorella e poi ci lasciava soli. Ed è così che ho finito per trattare la mia bambina. Forse pensavo che se ero sopravvissuta io, poteva sopravvivere anche lei”.

Maria ritiene che quello che ha subito a causa del divorzio abbia influito successivamente sulla sua vita di moglie e madre. E un caso raro? Evidentemente no.

Estesi sondaggi indicano che i figli del divorzio, una volta cresciuti, hanno più probabilità d’avere problemi coniugali di coloro che vengono da famiglie intatte. Da adulti, dicono gli psicologi, sono più soggetti ad avere crisi di pianto, insonnia, sentimenti di indegnità, colpa e disperazione. In considerazione di ciò, quanto è valida la popolare opinione secondo cui entro pochi anni dopo il divorzio i figli si abituano e sono più felici di prima?

Se basta il semplice fatto del divorzio a far crollare il mondo di un bambino, cosa succede quando le discussioni sono portate in tribunale?

“Vorrei che i divorzi non fossero decisi dal tribunale”, dice un giudice di Atlanta. “Una volta che il divorzio arriva in tribunale, gli avvocati assumono posizioni ostili e vogliono combattere”. Tali battaglie possono procurare inutile amarezza a genitori e figli.

Una donna ha scritto: “Il mio avvocato vuol farmi agire legalmente contro mio marito per farlo andar via di casa . . . cambiare tutte le serrature alle porte e dichiarare che mio marito è pericoloso e violento. In effetti mio marito non si comporta così, ma il mio avvocato dice che se faccio così mi troverò meglio alla fine. Dice che lo fanno sempre. Ma io so che i miei figli ne sarebbero sconvolti”.

Naturalmente, non tutti gli avvocati danno consigli di questo genere. Nondimeno, come fa notare il summenzionato giudice, queste tattiche sono incoraggiate dalla natura stessa di molti sistemi legali. Quindi un avvocato di Atlanta si rifiuta di portare i casi di divorzio in tribunale, e si offre invece di fare da mediatore, ma lui è un’eccezione.

Che dire delle nuove leggi in base alle quali nessuno ha colpa? Non servono forse a evitare gli scontri? In effetti no. Ora, la battaglia degli avvocati non è più su chi ha causato il fallimento del matrimonio, ma per i soldi e i figli.

I figli possono essere gravemente danneggiati quando i genitori cercano di indurli con le pressioni o coi regali a schierarsi da una parte o dall’altra nella lotta per il loro affidamento. Quando in tribunale fu permesso a una ragazza di tredici anni di scegliere con quale genitore voleva stare, si trovò “completamente confusa”. Ancora peggiore è la condizione dei circa 25.000 bambini che ogni anno sono rapiti dai genitori in lite per l’affidamento dei figli. In certi casi tali genitori condurranno una vita “clandestina” coi figli, rifiutandosi perfino di iscriverli alla scuola per timore d’essere accusati di rapimento.

Alcuni pensano che la soluzione sia che i figli vengano affidati a entrambi, ma di conseguenza i bambini sono sballottati da una casa all’altra come una palla, per cui si sentono disorientati. Un funzionario inglese ha detto: “Sono convinto che per il bambino questo è più sconvolgente che il divorzio stesso”.

Se i bambini hanno difficoltà ad adattarsi alle nuove circostanze, si può risolvere il problema portandoli da un consulente o da uno psicologo? Il prof. Christopher Lasch dell’Università di Rochester scrive in un libro di recente pubblicazione che l’accresciuta popolarità di tali ‘professioni assistenziali’ ha fatto più male che bene, e la famiglia è ridotta a chiedere passivamente consigli. “L’unica soluzione è di persuadere la gente che è in grado di risolvere i propri problemi”, dice.

Il pericolo di certe attuali teorie psicologiche è illustrato dal caso di uno psicologo e padre divorziato. Quando la sua ex moglie, a cui era affidato il figlio, si risposò, il padre uscì dalla vita del ragazzo. Perché? Le sue teorie gli dicevano che ‘non doveva interferire per il bene del figlio, altrimenti quest’ultimo avrebbe avuto dei conflitti’. Il risultato? “Evidentemente il mio altruismo fuorviato, nonostante le considerevoli ricerche in letteratura specializzata, ha peggiorato enormemente la situazione”. Il figlio fu arrestato per furto d’auto.

Quel ragazzo aveva bisogno di un padre che mostrasse sincero interesse per lui. Se questo esperto avesse fatto ulteriori ricerche nella più antica e più diffusa guida per il comportamento umano, avrebbe potuto trovare questa dichiarazione: “Il figlio è saggio dove c’è la disciplina del padre, ma lo schernitore è quello che non ha udito il rimprovero”. — Prov. 13:1.

La suddetta dichiarazione si trova nella Bibbia. Che crediate che la Bibbia è la Parola di Dio o no, probabilmente sapete che i suoi consigli circa la vita familiare sono stati ricercati per migliaia d’anni. Le teorie sul matrimonio e sul divorzio sono cambiate ripetutamente nel corso degli anni, ma la Bibbia continua a provvedere soluzioni pratiche a persone in qualsiasi situazione.

Forse avevate sempre considerato la Bibbia un “libro non realistico” per persone religiose. Vi sorprenderà sapere che è descritta come una guida per il comportamento umano o come una guida pratica in questioni coniugali, ma perché non la esaminate personalmente? Questo è ciò che hanno fatto Roberto e Maria, ‘figli del divorzio’, insieme a migliaia d’altri. “La Bibbia mi ha aiutato enormemente a capire cos’è un matrimonio”, dice Roberto. “Mi ha dato molta sicurezza che prima non avevo”.

Cosa dice la Bibbia di così diverso?

Buoni consigli sul matrimonio e sul divorzio

Anzitutto, la Bibbia dà alle persone un’idea del matrimonio che le può aiutare a evitare completamente il divorzio. Essa dice chiaramente che Dio è l’Autore del matrimonio e che lo considera qualcosa che vale la pena di salvare. — Gen. 2:21-25; Matt. 19:3-6.

Per contrasto, i moderni “esperti” parlano spesso del matrimonio come di un fatto di convenienza sociale. Uno di questi psicologi, lui stesso divorziato, ha detto: “Finché due persone trovano la contentezza in una relazione felice, sono disposte a mantenere le cose come sono. Ma allorché questo sentimento cambia perché la relazione diventa frustrante e non contribuisce più alla felicità e alla produttività e a una soddisfacente educazione dei figli, allora non vedo nulla di male a sciogliere il matrimonio”. Che frutti ha portato questo modo di ragionare?

“Il mio primo marito e io non ci siamo mai sforzati veramente per far riuscire il nostro matrimonio”, ammette Maria. “Non riuscivamo a parlare delle cose. Quando sorgevano problemi, mi era facile pensare al divorzio invece che lottare per salvare il matrimonio”. Dopo avere studiato la Bibbia con i testimoni di Geova, Maria si è risposata, ma aveva cambiato il suo modo di pensare. “Sono molto felice del mio matrimonio”, dice, e il suo viso lo rivela. “Mio marito si è prefisso come suo principale obiettivo di lavorare per la felicità della famiglia, e anch’io. Certo, bisogna sforzarsi, ma sapendo ciò che Dio pensa del matrimonio siamo spinti a volerlo far riuscire, e la differenza sta tutta qui”.

La Bibbia può essere d’aiuto?

Molti milioni di persone non sono felici del loro matrimonio e proprio in questo momento stanno pensando al divorzio. Lo vedono come l’unica soluzione dei loro problemi, l’unico modo per uscire da una situazione infelice. Ma è così?

No, c’è un modo migliore. Un modo che recherà felicità duratura sia ai coniugi che ai loro figli, senza gli aggrovigliati problemi e le difficili conseguenze del divorzio. Qual è?

Applicare i consigli biblici per salvare il matrimonio.

Forse pensate che sia impossibile, ma, come disse Gesù Cristo, “a Dio ogni cosa è possibile”. (Mar. 10:27) I testimoni di Geova sono felici di aiutare gratuitamente tutti coloro che hanno problemi coniugali. Possono citare numerosi casi di matrimoni sull’orlo del fallimento che sono stati salvati grazie ai consigli della Bibbia. È possibile acquistare il giusto punto di vista sul matrimonio e ricevere i consigli pratici circa la vita familiare necessari perché il matrimonio riesca. Se avete problemi coniugali, perché non mettervi in contatto con i testimoni di Geova e lasciare che la Parola di Dio vi aiuti?

[Nota in calce]

a Il suo nome è stato cambiato dietro sua richiesta.

[Testo in evidenza a pagina 18]

Quando un bambino vede la sua famiglia dividersi, sente che il mondo gli crolla addosso

[Testo in evidenza a pagina 19]

I figli possono essere gravemente danneggiati quando i genitori cercano di indurli con le pressioni o coi regali a schierarsi da una parte o dall’altra nella lotta per il loro affidamento

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