BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g82 8/6 pp. 12-15
  • I giganteschi disegni nazca: piste di atterraggio degli UFO?

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • I giganteschi disegni nazca: piste di atterraggio degli UFO?
  • Svegliatevi! 1982
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • I disegni
  • Come furono tracciati i disegni
  • Perché furono fatti?
  • I lettori ci scrivono
    Svegliatevi! 1982
  • Significato delle notizie
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
  • Un viaggio alla scoperta del parco nazionale di Paracas
    Svegliatevi! 2003
  • Indice
    Svegliatevi! 2000
Altro
Svegliatevi! 1982
g82 8/6 pp. 12-15

I giganteschi disegni nazca: piste di atterraggio degli UFO?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Perú

SORVOLANDO ad alta quota il Perú si possono vedere enormi disegni, figure stilizzate di animali e uccelli e disegni geometrici. Questi insoliti tracciati si trovano nelle pianure di Nazca, un deserto più arido del Sahara. Chi li ha fatti, e perché?

Per secoli l’esistenza di questi disegni era sconosciuta. Erano praticamente nascosti, a motivo delle loro immense dimensioni e del fatto che sono tracciati su una distesa piatta senza alcun punto elevato da cui osservarli.

Disegni nascosti! Invisibili! Troppo grandi per essere visti da terra! Un vero enigma! Per essere visti e apprezzati appieno questi disegni dovettero aspettare l’invenzione dell’aeroplano. Nel 1927, mentre sorvolava questa zona situata circa 450 chilometri a sud di Lima in un biplano vecchio modello, un pilota notò questi strani segni. Ma non suscitarono nessun particolare interesse in lui. Nel 1939 però il dott. Paul Kosok, recatosi nel Perú per studiare antichi canali di irrigazione, riconobbe l’eccezionalità di questi disegni.

La loro scoperta piuttosto recente ha destato molta curiosità e sono state fatte molte congetture circa la loro origine e il loro scopo. Dato che i disegni si possono riconoscere solo dall’alto, hanno in qualche modo a che fare con i “dischi volanti” o UFO (oggetti volanti non identificati)?

Coloro che tracciarono queste linee appartenevano alla civiltà nazca/paracas, e, pur essendo progrediti in tanti modi, non hanno lasciato testimonianze scritte. Mancando tali testimonianze, dovremo attendere ancora per avere una spiegazione definitiva circa questi giganteschi disegni nazca. Tuttavia si sono scoperte molte cose. Un’archeologa, Maria Reiche, ha trascorso gli ultimi trentacinque anni andando su e giù per queste pianure, col metro a nastro in mano, nel tentativo di trovare qualche soluzione dell’enigma. Cos’hanno scoperto lei e altri archeologi riguardo ai disegni nazca?

I disegni

Le pianure di Nazca, sottoposte per secoli all’azione dei venti prevalenti da sud-ovest, sono diventate un ideale tavolo da disegno. Il vento ha spazzato via la sabbia superficiale, ed è rimasta una coltre di rocce e ciottoli ferrosi di color marrone scuro. Rimuovendo però questo strato esterno di parecchi centimetri, resta allo scoperto il substrato più leggero e giallastro. Gli antichi che tracciarono le linee si limitarono a rimuovere la copertura superficiale. Grazie a condizioni climatiche favorevoli — praticamente non piove mai — le gigantesche linee si sono mantenute intatte per oltre mille anni.

Sulla pianura sono impresse enormi figure di ragni, uccelli, orche, triangoli, trapezoidi, linee rette lunghe parecchi chilometri e altri disegni, tutti visibili dall’alto. Un enorme colibrì misura complessivamente 300 metri di lunghezza e ha un’apertura alare di 60 metri. Un’altra figura, quella di un’enorme orca dalla cui bocca pende quella che sembra una testa umana, conferma il fatto che i nazca erano cacciatori di teste. C’è anche una fregata con un’apertura alare di 150 metri, il che testimonia i loro stretti contatti col mare. Una delle figure preferite dagli osservatori è il ragno, che forse rappresenta una delle molte costellazioni dell’emisfero meridionale. Poi, a indicare il fatto che i nazca divennero artisti nella tessitura, c’è una figura che fa pensare a un ago gigantesco con il filo a zigzag. Molti dei grandi disegni tracciati sulle pianure somigliano tantissimo ai disegni che vediamo sui loro indumenti tessuti a mano e sui vasi di ceramica.

Un altro disegno stilizzato è quello della scimmia di cui si vede solo il contorno; la testa non ha né occhi, né naso, né bocca. La figura è lunga 80 metri. Un elemento caratteristico è la coda arrotolata con un’enorme spirale in fondo del diametro di 30 metri. La spirale è un motivo ricorrente nei disegni nazca. È anche molto simile a un fondamentale disegno orientale, detto mandala, che si afferma rappresenti il cosmo. Se esiste un legame con questa idea, potrebbe indicare che i tracciati sono effettivamente un’immensa carta celeste.

A ulteriore conferma dell’idea che i disegni rappresentino una carta celeste, il becco del colibrì termina con una serie di interessanti linee, l’ultima delle quali segna il sorgere del sole il 21 dicembre. Un’altra figura di uccello è connessa al sorgere del sole e il suo becco è puntato verso il luogo dove il sole sorge il 24 giugno, giorno in cui gli inca tenevano una celebrazione religiosa in onore del sole.

Come furono tracciati i disegni

Come fecero a tracciare questi giganteschi disegni se non potevano vederli nell’insieme? Certo non li fecero a casaccio. Il lavoro richiese ragionamento astratto e una certa conoscenza del disegno geometrico. Evidentemente progettarono attentamente questi disegni, facendoli in scala e trasferendoli poi sulle pianure con l’aiuto di pali e corde.

Sembra che ventisei metri sia una misura che ricorre regolarmente nei disegni. Evidentemente l’unità di misura era qualche suddivisione di questa lunghezza. Si pensa che tale suddivisione sia 1,3 metri, una lunghezza che ricorre spesso. È possibile che il peruviano dell’epoca stabilisse questa lunghezza in base alla distanza fra la punta delle dita delle mani con le braccia completamente aperte. Sarebbe una lunghezza naturale. Tutte le unità di lunghezza sono o questa unità fondamentale, o suoi multipli o frazioni d’essa. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che i disegni possano contenere un messaggio numerico codificato in essi mediante l’uso di questa basilare unità di misura. Ma finora nessuno è stato in grado di decifrarlo.

Perché furono fatti?

Sebbene questi giganteschi disegni non siano compresi del tutto, si è appreso abbastanza per escludere qualsiasi legame con gli UFO.

L’idea che la civiltà nazca/paracas abbia avuto bisogno di aiuto dallo spazio per tracciare questi disegni ne sminuisce l’intelligenza (qualsiasi studente della scuola superiore che abbia un’elementare conoscenza della geometria potrebbe riprodurre quei disegni con pali e corde), che è invece attestata da altre loro imprese.

Per esempio, escogitarono eccellenti sistemi di irrigazione grazie a un corso d’acqua sotterraneo nel letto di un fiume che è asciutto per quasi tutto l’anno. Scoprirono sotto il letto del fiume uno strato di argilla che impediva all’acqua di filtrare nel suolo. Anche se le acque di superficie si seccavano, nel sottosuolo, sopra questo strato di argilla, scorreva l’acqua. Sfruttando questo fatto, costruirono condotti o gallerie nel sottosuolo per raccogliere l’acqua e irrigare i campi. Alcuni di questi collettori hanno una portata di 30 litri d’acqua al secondo. Quindi anche se il clima era molto secco e inospitale, avevano la possibilità di procurarsi per tutto l’arco dell’anno acqua proveniente dalle alte pendici delle Ande.

La civiltà nazca/paracas è famosa anche per gli eccellenti lavori di tessitura, rinvenuti in gran parte in antichi luoghi di sepoltura. Servendosi di telai a mano perfezionarono l’arte della tessitura, producendo alcuni dei tessuti più fini tra quelli delle antiche civiltà. Inoltre, i loro vasi di ceramica sono famosi in tutto il mondo per le decorazioni artistiche.

Altre scoperte archeologiche rivelano che avevano nozioni di astronomia e osservavano le stelle in relazione alla religione. Come gli inca, adoravano il sole, la luna e le stelle. Il dott. Guillermo Illescas, un archeologo peruviano, è convinto che figure come quelle della scimmia e del ragno, e forse tutte, rappresentino costellazioni. Come altre civiltà inventarono figure per descrivere e raffigurare certe costellazioni (per esempio, i babilonesi usarono animali come il leone, il cancro o granchio e altri), egli dice che i nazca usarono il colibrì, la scimmia, il ragno e altri disegni per raffigurare le costellazioni dell’emisfero meridionale.

Inoltre è stato dimostrato in modo conclusivo che molte linee rette additano certe posizioni del sole durante l’anno, come il solstizio d’inverno nell’emisfero meridionale, il 21 giugno. Altre linee potrebbero indicare la posizione del sole in relazione alla semina e alla raccolta.

Dato che tutte le attività della cultura nazca erano legate alle attività religiose, si crede che tali disegni abbiano un significato religioso. Furono indubbiamente fatti dalla classe sacerdotale ed eseguiti nel corso delle loro attività religiose. Furono tracciati per essere visti dagli dèi? Forse, ma non avevano niente a che fare con visitatori provenienti da altri pianeti.

È possibile che si divertissero anche un po’ all’idea di fare qualcosa di così grande che nessuno poteva vedere per intero, neppure loro stessi? Era anche una sfida ingrandire disegni piccoli per trasferirli su una distesa desertica.

Ci sono altre civiltà che hanno monumenti troppo grandi per essere visti interamente da terra, per cui sono nascosti al comune osservatore. Ad esempio, nel deserto di Blythe, in California, è stata trovata una figura umana lunga più di 50 metri. Un altro monumento è nello stato dell’Ohio e si tratta di un serpente che mangia un uovo. È alto un metro e lungo 400 metri e non si può osservare per intero da terra. Un altro ancora si trova nell’Inghilterra meridionale, è lungo un centinaio di metri e viene chiamato Cavallo Bianco di Uffington. In Giappone c’è poi la tomba di Yamatotohimomosohime; ha la forma di un’enorme serratura. Nessuno di essi potrebbe esser visto nell’insieme da osservatori a terra.

Perché furono fatti questi monumenti? Nessuno può dirlo con certezza. Ma l’esistenza di questi giganteschi disegni è una testimonianza delle abilità mentali dei nazca, la cui civiltà fiorì lungo la costa peruviana dal 300 a.E.V. al 900 E.V. Poiché Geova Dio ha promesso la risurrezione sia dei “giusti” che degli “ingiusti” (Atti 24:15), certo molti di quegli antichi nazca saranno fra coloro che verranno destati alla vita sulla terra nel nuovo ordine che Dio stabilirà. Così le domande che ora ci lasciano perplessi allora riceveranno una risposta. Chi potrebbe spiegare il significato dei giganteschi disegni nazca meglio di coloro che li fecero?

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi