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  • g84 22/1 pp. 22-24
  • La morte riempiva la mia vita

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  • La morte riempiva la mia vita
  • Svegliatevi! 1984
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  • La mia esperienza
  • Imbalsamazione
  • Spese
  • Prendete sagge decisioni
  • Dovreste dare disposizioni per il vostro funerale?
    Svegliatevi! 1977
  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
  • Imbalsamazione
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • Come si mostra rispetto per i morti?
    Svegliatevi! 1977
Altro
Svegliatevi! 1984
g84 22/1 pp. 22-24

La morte riempiva la mia vita

“DESIDERO solo una cassa di legno. Non m’importa quello che mi succede quando sono morto”. “Faccia cremare il mio corpo”. Queste sono parole che mi sento dire ogni tanto, soprattutto in tono scherzoso a motivo della mia professione, che consiste nell’occuparmi della salma di amici, parenti e altri. Sì, faccio l’impresario di pompe funebri.

Forse chiedete: Cosa si prova ad avere sempre a che fare con la morte? Come si fa ad imbalsamare un corpo? Perché la gente si prende tanto disturbo e spende tanto per un morto?

La mia esperienza

Negli Stati Uniti la cura delle salme è affidata a professionisti, gli impresari di pompe funebri. Essendomi prefisso di fare questa professione, il secondo anno della scuola superiore cominciai a porre le basi per raggiungere il mio obiettivo, scegliendo corsi che mi sarebbero stati utili in questo lavoro. Ottenuto il diploma, mi iscrissi a un corso presso una grande università nel Middle West e mi laureai. Ero ora qualificato per imbalsamare cadaveri, dirigere funerali, inumare le spoglie e prestare assistenza nel disbrigo delle necessarie formalità legali.

Forse pensate che stando sempre a contatto coi morti sia diventato duro o insensibile alla morte, la più grande nemica dell’uomo. Non è stato così. Mi era specialmente difficile accettare la morte dei bambini e di persone della mia età. La morte dei giovani mi rammentava che la vita può essere molto breve. Siamo proprio come “un vapore che appare per un poco e quindi scompare”! — Giacomo 4:14.

La morte di bambini che avevano ancora tutta una vita davanti mi faceva venire le lacrime agli occhi. Traevo un certo conforto dalla convinzione che alla morte questi piccoli diventavano angeli ed erano in cielo con Gesù. Comunque mi chiedevo: ‘Se Dio è così amorevole e benigno, perché causa tanta infelicità permettendo che un bambino muoia?’ Questa domanda mi lasciò perplesso finché non cominciai uno studio approfondito della Bibbia. Appresi che la morte non faceva parte dell’originale proposito di Dio nel creare l’uomo, per cui era innaturale.

Imbalsamazione

L’imbalsamazione si pratica da migliaia d’anni. Infatti è menzionata quattro volte nella Bibbia. (Genesi 50:2, 3, 26) Giacobbe e suo figlio Giuseppe furono imbalsamati affinché il loro corpo non si decomponesse durante il lungo viaggio attraverso regioni calde fino al loro luogo di sepoltura. Presso gli egiziani l’imbalsamazione veniva fatta trattando il corpo con spezie, oli, resine e altre sostanze e poi immergendo il corpo nel natron (carbonato di sodio idrato). Il processo richiedeva diverse settimane, ma il corpo si conservava per anni, addirittura per secoli.

Oggi per eseguire l’imbalsamazione viene localizzata un’arteria vicino alla superficie del corpo, vi si pratica un’incisione e vi si inietta una soluzione che impedisce i processi putrefattivi. Il sangue è spinto fuori dalla vena dal liquido iniettato nell’arteria. Quindi può cominciare il lavoro di restauro che consiste nel ricostruire parti del corpo che possono essere state distrutte, come nel caso di una vittima di un incidente. Cere, cosmetici e punti ben dati con ago e filo servono a camuffare la ferita. A scuola mi è stato insegnato che questo aiuta i superstiti ad accettare la realtà della morte. Spesso dedicavo molte ore a restaurare un cadavere per dargli l’aspetto di una persona viva. Era un’impresa e mi vantavo di saper restaurare un corpo emaciato o mutilato perché avesse l’aspetto che aveva quando la persona era viva e sana. I miei sforzi mi davano un senso di soddisfazione.

Spese

La morte tocca le persone in vari modi. Per la maggioranza il funerale sarà una delle loro spese più forti. La somma che uno spende e il lusso del funerale sono faccende personali e di famiglia e non devono essere criticate, purché non si vada contro i principi cristiani.

Perché la maggioranza dei funerali sono molto più elaborati e costosi di quanto non avrebbe voluto il defunto? Forse egli non ha reso nota la sua volontà. La maggioranza delle persone dirà che preferisce un funerale semplice e poco costoso. Ma se non c’è nulla di scritto, saranno i superstiti a dover scegliere. Anche nei tempi biblici le disposizioni per il proprio funerale erano date personalmente. Quando Giacobbe stava per morire disse al figlio Giuseppe: “Mi dovrai seppellire nel mio luogo di sepoltura che io mi sono scavato nel paese di Canaan”. — Genesi 50:5.

Entro certi limiti voi e la vostra famiglia siete liberi di scegliere il tipo di esequie desiderate. Alcune disposizioni si possono dare prima che avvenga la morte. Prevedete in maniera razionale le decisioni che si dovranno prendere al momento della morte.

È necessario imbalsamare la salma? Negli Stati Uniti la legge federale lo richiede se la salma dev’essere trasportata da un vettore. In alcuni stati è richiesto se l’inumazione non avviene entro un determinato numero di ore o se la morte è stata causata da una malattia contagiosa.

Quali sono le spese che si possono dover sostenere? Le bare variano di prezzo: da quelle di legno poco costose a quelle metalliche molto costose, fino a migliaia di dollari. Altre spese sono: trasporto, terreno per la sepoltura, fiori, affitto di locali nell’impresa di pompe funebri, acquisto della lapide, eccetera.

Bisogna tenere una cerimonia funebre? In molti casi, quelle da me provvedute sono state eseguite come è d’uso comune. Di solito non era richiesto altro, ma a volte sì. Alcuni vogliono un funerale molto semplice o la cremazione, forse seguita da una cerimonia commemorativa, e questo elimina il lavoro di imbalsamazione, restauro ed esposizione della salma, il carro funebre e anche la spesa della bara e della tomba. Altri preferiscono un funerale costoso, così come a molti piace avere una macchina o una casa di lusso. Non tutti amano o vogliono esattamente le stesse cose. Gli impresari di pompe funebri lo sanno e perciò offrono servizi e merci di vari prezzi.

Che dire dei parenti e di altri? Prendete in considerazione i desideri personali dei familiari, ma ricordate che si può dover prendere altri in considerazione. I cristiani che vivono in piccole città possono dover tenere presenti le tradizioni della comunità. Necessità personali, possibilità economiche e altre circostanze influirebbero sulla scelta del tipo di funerale. Ma se si seguono usanze e tradizioni accettabili dal punto di vista scritturale, può essere data una testimonianza migliore.

Prendete sagge decisioni

In una famiglia un lutto è una cosa rara. Ciò nonostante, può essere un’esperienza sconvolgente. Verrà il tempo in cui la morte stessa diverrà una cosa del passato! (Rivelazione 21:3, 4) Fino ad allora, leggi, camere mortuarie, cimiteri, impresari di pompe funebri e funerali continueranno ad esistere. Ma la morte sarà meno sconvolgente se ci informeremo in anticipo su alcuni dettagli di cui ci si deve occupare quando colpisce.

Come non comprereste una casa nuova senza prima fare qualche indagine, così seguite gli stessi principi basati sul buon senso quando pensate a come vorreste disporre delle vostre spoglie. Qualsiasi procedura scegliate, una rispettabile impresa di pompe funebri dovrebbe assistervi per provvedere ai vari particolari. Vi sono anche certi enti che aiutano a disporre un funerale dignitoso ed economico. Non è indice di morbosità pensare ora a queste cose. Anzi, si mostrano matura previdenza e amorevole interesse per i superstiti.

Da che ho acquistato accurata conoscenza della Bibbia e della meravigliosa speranza che essa offre — quella di vivere per sempre — ho imparato a preoccuparmi di più dei vivi che dei morti. La morte non riempie più la mia vita. — Da un collaboratore.

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