Come possono emendarsi criminali violenti?
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Nigeria
“LE NOSTRE prigioni . . . sono scuole del crimine”, ha scritto un giornalista nel giornale nigeriano Daily Sketch. Queste parole fanno eco a espressioni simili che si odono in tante parti del mondo. E contengono molta verità, poiché ci sono pochi segni che la vita in prigione trasformi veramente i detenuti. Alcuni sostengono addirittura che la punizione violenta accresca l’ostilità del delinquente, rendendogli più difficile emendarsi. In effetti, molti delinquenti ammettono che in prigione imparano meglio il mestiere. I detenuti nuovi imparano dai criminali incalliti.
Cosa devono fare i governi? Molti pensano che una severa pena detentiva possa correggere alcuni criminali. I testimoni di Geova, però, conoscono un sistema migliore. Da ogni parte del mondo giungono esempi documentati che illustrano come il messaggio della Bibbia può spesso correggere personalità criminali in casi in cui altri metodi hanno fallito. Prendiamo in esame alcuni casi verificatisi nell’Africa occidentale.
Un rapinatore può emendarsi?
Sin da quando andava a scuola James aveva terrorizzato compagni di scuola e insegnanti. Raccontando la sua vita, dice: “Divenni noto come il lottatore del villaggio. Risse e marijuana erano il mio pane. Avevo 16 anni quando scoppiò la guerra nel mio paese, ed essa mi diede maggiori occasioni di manifestare il mio amore per la violenza. Mi arruolai nell’esercito ribelle e fui addestrato per la guerriglia e l’assalto. Provavo gusto nelle carneficine che facevamo tra i soldati nemici quando il mio commando lanciava temerari assalti.
“Poi la guerra finì. Fu difficile per uomini come me ricominciare da capo. Le nostre case erano state distrutte. Eravamo affamati, malvestiti e senza lavoro. Mi unii a una banda armata e iniziammo una campagna di rapine contro ospedali, scuole, banche e uffici. Seminammo il terrore in mezzo alla popolazione.
“Anche se consultavamo medium e usavamo amuleti per avere protezione soprannaturale, infine la polizia ci prese. Diversi della banda, io compreso, furono messi in prigione. Ma formammo una banda anche in carcere e organizzammo una rivolta. Quando i nostri piani andarono all’aria, però, la banda fu sciolta e fummo sparpagliati in varie prigioni. Quindi il capo della banda — il più famigerato criminale dell’epoca — fu giustiziato. La cosa mi spaventò, e pregai Dio, promettendogli di servirlo se mi faceva uscire da quel pasticcio”.
Ma poteva un criminale così incallito emendarsi veramente? Purtroppo, quando alcuni mesi dopo fu scarcerato, James dimenticò la promessa fatta in preghiera. Egli spiega: “Tornai a casa e ripresi la mia vita di un tempo. Un giorno, però, vidi un componente della nostra banda e lo interrogai in merito alle sue ‘attività’. Mi disse che ora studiava la Bibbia con i testimoni di Geova e aveva rinunciato al crimine! ‘Chi è questa gente?’, domandai, e lui cominciò a darmi testimonianza. Fu così che presi parte agli studi biblici che faceva coi testimoni di Geova, i quali, seppi, parlavano di servire l’Iddio che avevo giurato di adorare.
“Mi resi subito conto che avrei dovuto trasformare la mia vita, ma mi sembrava impossibile che ci sarei riuscito. Per esempio, vedevo che i Testimoni non fumavano, mentre io avevo il vizio del tabacco e della marijuana. Cosa avrei fatto se mi avessero detto di smettere di fumare? Lo studio della Bibbia, tuttavia, esercitava una buona influenza su di me, rafforzando il mio desiderio di cambiare. Mentre accrescevo la mia conoscenza di Geova e della sua bontà, mi sentivo spinto a purificare la mia vita per servirlo e onorare il suo nome. Lo pregavo continuamente di aiutarmi.
“A poco a poco la mia vita cambiò. Smisi di fumare e abbandonai le mie attività criminose e violente. Ma la mia nuova personalità cristiana suscitò opposizione. Alla gente non piaceva vedermi ‘andare in giro a predicare coi testimoni di Geova’. Erano dispiaciuti perché non rappresentavo più il villaggio negli incontri di lotta. Così cominciarono a schernirmi e minacciarmi finché un vecchio non intervenne in mio favore. Chiamò gli anziani del villaggio e consigliò loro di smettere di farmi del male. Disse: ‘Se fossero tutti testimoni di Geova, non ci sarebbero guai in questo villaggio. Se insistete a infastidire quest’uomo e sorgono problemi, non prenderò le vostre parti’”.
James dedicò la sua vita a Geova e fu battezzato nel 1973, a 23 anni. Ora è un uomo completamente trasformato e riabilitato, un ministro che aiuta altri a mettere la propria vita in armonia con la volontà di Dio. — Efesini 4:17-28; I Corinti 6:9-11.
Graziati per buona condotta
Ecco un altro caso: Oruaefe era stato condannato a 21 anni di carcere per aver fornito armi a dei rapinatori. Nei primi due anni di carcere si comportò molto male verso le autorità carcerarie, assalendo spesso gli agenti di custodia. Poi partecipò insieme ad alcuni altri detenuti ai corsi di studio biblico tenuti dai testimoni di Geova che visitavano settimanalmente la prigione. Questo contrassegnò l’inizio di un cambiamento nel suo modo di vivere. La sua personalità subì una trasformazione mentre metteva in pratica nella sua vita quotidiana le cose che imparava dalla Bibbia. Ecco come descrive ciò che seguì:
“Le autorità carcerarie notarono quanto ero cambiato e mi affidarono mansioni di fiducia. Mi affidarono la farmacia della prigione, perché coloro i quali avevano in custodia i farmaci li rubavano. Affidarono importanti responsabilità anche ad altri detenuti che divennero Testimoni”.
Fra questi altri detenuti che si emendarono c’era Godwin, ex capo di una banda che faceva rapine a mano armata. Era stato arrestato nel 1968 e condannato a ventidue anni e mezzo di carcere. Descrivendo ciò che lo portò a cambiare la sua vita, dice:
“In prigione incontrai alcuni di coloro che avevo addestrato e che nel frattempo erano diventati testimoni di Geova. Non fumavano più canapa indiana né rubavano o commettevano atti di violenza o di immoralità. Erano diventati uomini miti e umili. Non riuscivo a capire come avessero potuto cambiare tanto. Poi un giorno sentii un ministro dei testimoni di Geova in visita che spiegava loro la Bibbia, e partecipai allo studio biblico. Ora, io mi ero sempre considerato cristiano. Appartenevo alla Società Missionaria (della chiesa anglicana). Ma le cose che cominciai a imparare dalla Bibbia in quegli studi mi trasformarono a poco a poco in un vero cristiano”.
A motivo della loro eccezionale buona condotta, nel 1981 questi due uomini vennero graziati e rimessi in libertà. Essi hanno continuato a coltivare la personalità cristiana e ad aiutare altri a fare altrettanto. Sono stati riabilitati nella comunità e sono pienamente integrati nella congregazione cristiana dei testimoni di Geova.
Si adattano bene alla vita fuori della prigione
Il problema del reinserimento nella vita della comunità ha ostacolato molti cosiddetti ex delinquenti. Un articolo del Daily Times nigeriano osservava che molti detenuti “perdono la fiducia in se stessi e . . . non possono soddisfare le esigenze del mondo fuori delle celle della prigione. Si sentono . . . incapaci di affrontare le sfide di ciò che considerano una società ostile”. Molti ex condannati tornano quindi alle loro attività criminose.
Ma gli uomini menzionati sopra non solo si sono emendati con successo, ma sono stati anche riabilitati nella loro comunità, conducendo una vita produttiva ed esemplare. Come hanno superato tale difficile periodo di adattamento? Hanno usato il loro tempo e la conoscenza della Bibbia per aiutare altri a diventare persone migliori. Ecco un’altra esperienza che lo illustra.
Nella Gambia, un missionario nigeriano dei testimoni di Geova ricevette dalle autorità carcerarie il permesso di condurre studi biblici con i detenuti. Agli studi settimanali assistevano fino a 20 detenuti, fra i quali un musulmano di nome Sangoné, che stava scontando una condanna a tre anni. Non era la prima volta che quest’uomo, ora 26enne, finiva in prigione. Era stato condannato la prima volta all’età di 8 anni e allora era stato rinchiuso in riformatorio. Erano seguite altre condanne al carcere ed era diventato un criminale incallito.
Ora, però, man mano che acquistava conoscenza della giusta condotta che si richiede dai veri servitori di Dio, abbandonava le sue inclinazioni violente e si sforzava in ogni modo di mettere in pratica le buone cose che imparava. Quando stava per uscire di prigione, disse al missionario che amava la verità che stava imparando dalla Bibbia e desiderava diventare un cristiano testimone di Geova. Tuttavia, disse, prima doveva sistemare una faccenda. In precedenza era stato condannato al carcere in un altro paese ma era evaso quando aveva ancora 17 mesi da scontare. Ora voleva tornare lì e scontare il resto della pena.
Tornò dunque in questo paese e si presentò alle autorità che però non riuscirono a trovare nessuna documentazione né sulla sua detenzione né sulla sua evasione avvenuta quattro anni prima. Un magistrato gli consigliò di “scomparire di nuovo”, poiché passato un altro anno nessuno avrebbe più avuto diritto di arrestarlo. Sangoné si rifiutò di farlo, dicendo che voleva scontare il resto della pena e mettersi la coscienza a posto. Spiegò: “Ho studiato la Bibbia con i testimoni di Geova, e ora voglio sistemare ogni cosa per poter dedicare la mia vita a fare la volontà di Geova in modo puro”.
Sangoné scontò il resto della pena e nell’aprile del 1980 venne rimesso in libertà. Nel tempo trascorso in carcere imparò un mestiere, e questo gli fu utile per provvedere materialmente a sé finché non trovò un’altra occupazione. Nel tempo libero si impegnava nell’attività di predicazione di porta in porta. E nel novembre del 1980 fu battezzato come dedicato testimone di Geova. Intraprese il servizio di “pioniere ausiliario”, dedicando 60 ore ogni mese a parlare ad altri della sua fede. Un anno dopo sposò una testimone di Geova. Oggi Sangoné e sua moglie hanno un bambino. Ma continuano con gioia ad aiutare altri a cambiare rinnovando la loro mente, per conformarsi alla volontà di Dio. — Romani 12:2.
Abbiamo parlato più che altro di quattro ex detenuti, ma il potere della Parola di Dio ha influito nello stesso modo su molti altri.
Il potere di emendare
Sì, “la parola di Dio è vivente ed esercita potenza”. È “utile per insegnare, per rimproverare, per correggere, per disciplinare nella giustizia”. (Ebrei 4:12; II Timoteo 3:16, 17) I suoi consigli pratici, uniti all’ottimo incentivo a fare il bene che essa dà, riescono a trasformare perfino la personalità di un criminale. Sì, la Bibbia contiene consigli e istruzioni che insegnano la saggezza e la giustizia, “l’intero corso di ciò che è buono”. — Proverbi 2:1-9.
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Si può dare un taglio netto a una vita dedita al crimine
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I criminali possono cambiare e diventare ministri cristiani