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  • La Chiesa Cattolica in India: Dove sta andando?

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  • La Chiesa Cattolica in India: Dove sta andando?
  • Svegliatevi! 1987
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  • L’obiettivo è quello di ‘convertire’?
  • Una Chiesa cattolica indù?
  • Dove va la Chiesa?
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Altro
Svegliatevi! 1987
g87 22/9 pp. 13-15

La Chiesa Cattolica in India: Dove sta andando?

Dal corrispondente di Svegliatevi! in India

Rappresenta una piccola minoranza della popolazione. È spesso considerata un’organizzazione straniera poco gradita e guardata con sospetto dalla maggioranza, che segue credi ritenuti originari del suolo indiano. Ma la Chiesa Cattolica in India ha senz’altro buone basi nel subcontinente e desidera conservarle. Cosa sta facendo la Chiesa per conseguire questo obiettivo? Ci riuscirà? In breve, dove sta andando la Chiesa?

LA CHIESA CATTOLICA può non essere la religione più importante dell’India, visto che i suoi quasi 14 milioni di seguaci rappresentano meno del 2 per cento degli abitanti del paese. Eppure l’importanza che la Chiesa Cattolica in India riveste per il cattolicesimo mondiale è stata messa in risalto quando, nel febbraio del 1986, papa Giovanni Paolo II ha fatto una visita di dieci giorni in India. Nel corso del viaggio, durante il quale ha fatto tappa in 14 città, il papa ha incluso una visita allo Stato del Kerala dove c’è la massima concentrazione di cattolici dell’India.

Agli occhi della Chiesa il Kerala brilla come un gioiello. È la sede del potere cattolico in India, e la Chiesa è una delle più grandi istituzioni dello stato. Il Kerala è anche considerato la patria del cristianesimo nella nazione. Secondo la tradizione popolare, Tommaso — uno dei 12 apostoli di Gesù Cristo — dopo la morte del Messia andò sulla costa del Malabar nel Kerala.

Fu solo 14 secoli dopo, però, che la Chiesa Cattolica Romana mise piede in India. Gli esploratori e i missionari portoghesi che li seguirono portarono la chiesa di Roma a Goa, un’ex colonia portoghese sulla costa occidentale dell’India. Di lì i credenti si spinsero a sud nel Kerala.

Da lungo tempo la Chiesa Cattolica è considerata un paradosso dalla gente del posto. Molti riconoscono i meriti della Chiesa per i servizi di carattere educativo, sociale e medico che rende in tutto il paese, ma disdegnano quello che reputano il vero scopo della presenza della Chiesa: fare convertiti.

L’obiettivo è quello di ‘convertire’?

Quando le organizzazioni indù fondamentaliste avvertirono che la presenza del papa avrebbe di per se stessa incoraggiato conversioni in massa al cristianesimo, la Chiesa fece tutto il possibile per mettere le distanze fra sé e l’idea che desiderasse convertire gli indiani. “Nessuno ha motivo di temere”, disse il presidente della Conferenza Episcopale Indiana. “Il Santo Padre non viene a fare convertiti”. Anche più energica fu la dichiarazione di un arcivescovo indiano: “La Chiesa Cattolica è fortemente contraria al proselitismo. È un interferire nella libertà religiosa. Noi lo riproviamo, lo condanniamo”.

Che dire del papa stesso? “La Chiesa Cattolica riconosce le verità che sono contenute nelle tradizioni religiose dell’India e questo riconoscimento rende possibile il vero dialogo”, ha detto a un pubblico formato da rappresentanti di induismo, zoroastrismo, buddismo, giainismo, sikh, giudaismo, islamismo e da alcuni che professano il cristianesimo. In un’altra occasione, si è detto dello stesso parere di altre fedi, affermando: “Proclamiamo la nostra solidarietà con i nostri fratelli e sorelle indù e musulmani e con i seguaci di altre tradizioni religiose”.

Questa dichiarata solidarietà non è stata manifestata solo a parole. Durante la visita, un sacerdote del famoso tempio di Kalighat, un tempio di Calcutta dedicato alla dea Kali, ha messo al collo del papa una ghirlanda.a In un’altra occasione un sacerdote indù gli ha messo il vibhuti, o cenere sacra, sulla fronte e gli è stato offerto un ponnadai (scialle) musulmano con i simboli della fede islamica.

Malgrado tutto ciò, parlando ai vescovi indiani, il papa ha indicato che la “proclamazione del Vangelo” è uno degli elementi chiave del benessere della Chiesa in India. Ma che tipo di proclamazione evangelica aveva in mente il papa? Non c’è da meravigliarsi se ha ribadito che la diffusione del vangelo deve avvenire tramite programmi di giustizia sociale e di sviluppo economico.

Il papa ha detto che “la missione evangelizzatrice della Chiesa include un’energica e sostenuta azione a favore della giustizia, della pace e dello sviluppo umano integrale. Non adempiere questi compiti significherebbe venir meno all’opera di evangelizzazione; significherebbe tradire l’esempio di Gesù”.

“Tutti coloro che fanno progredire la dignità e la libertà dei loro fratelli e sorelle sono benedetti agli occhi di Cristo”, ha proclamato il papa. Pertanto la stampa indiana ha fatto questa appropriata osservazione: “Nessuno, neppure il membro della gerarchia ecclesiastica più conservatore e più favorevole allo status quo, parla ora di predicare la buona novella nel senso stretto e letterale di divulgare il cristianesimo come religione”.

Una Chiesa cattolica indù?

Nel tentativo di rendere il cattolicesimo meno straniero e più indiano, la Chiesa ha incoraggiato un programma di adattamento del culto. Pertanto alcuni sacerdoti cattolici leggeranno preghiere seduti sul pavimento come in un Aśrama indù (luogo dove si pratica la ricerca della realizzazione spirituale), si potranno usare mantra vedici al posto degli inni occidentali e prima di molte funzioni si potranno accendere i Nilavilakku (lampade a olio di ottone).

“L’idea”, secondo un cattolico laico, “è di identificare gli elementi universali dell’induismo e di altre religioni e introdurre simboli e riti tipici di quelle religioni nel nostro culto, per completarlo e suffragarlo”. I riti religiosi e le forme di culto celebrati in molte chiese del Kerala sono chiaramente un miscuglio di tradizioni cattoliche e di usanze indù.

Dove va la Chiesa?

Mentre era in India il papa, alludendo agli insegnamenti di Mohandas Gandhi, ha sostenuto che “i capi di tutti i popoli devono credere e agire in base al convincimento che la soluzione dei problemi del mondo si trova nel cuore dell’uomo”. Ha pure esortato i giovani a “seguire gli insegnamenti dei grandi saggi di un tempo le cui parole contengono ‘sapienza e verità perenni’ e che li sproneranno ad andare avanti nella vita”.

Com’è diverso tutto questo da ciò che insegnò Gesù Cristo! Il tema centrale del suo insegnamento fu la venuta del Regno di Dio, un governo mondiale che avrebbe eliminato completamente povertà, ingiustizia sociale e malattie. (Matteo 9:35) L’intera Bibbia dà risalto a questo Regno come unica soluzione dei problemi dell’umanità. Anche Gesù manifestò assoluta fiducia nella promessa di Dio quando disse in preghiera: “La tua parola è verità”. (Giovanni 17:17) E ai suoi seguaci diede questa esortazione: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia”. — Matteo 6:33.

Che dire di collaborare con altre fedi? La Bibbia dà ai veri credenti questo chiaro avvertimento: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale associazione hanno la giustizia e l’illegalità?” — 2 Corinti 6:14; Deuteronomio 12:30, 31.

Perciò mentre la Chiesa Cattolica in India va verso una direzione che ritiene sicura — e che pensa l’aiuterà a rinsaldare la sua posizione in quel paese — in realtà si allontana ulteriormente dalla verità della Bibbia. Mentre essa va in quella direzione, però, sempre più persone sono invitate a fare una distinzione fra gli insegnamenti di Gesù e quelli della Chiesa Cattolica. In che modo?

Al presente più di 7.000 testimoni di Geova in tutta l’India sostengono risolutamente la verità della Bibbia. Essi desiderano aiutare gli interessati ad apprezzare la promessa di Dio di una pace senza fine sotto il dominio del Suo Regno. A differenza della Chiesa Cattolica o di altre religioni, non partecipano alle guerre delle nazioni o alle controversie politiche. (Isaia 2:2-4) Se desiderate sapere perché i Testimoni sono diversi e come riescono a conformarsi alla Bibbia, scrivete agli editori di questo periodico e chiedete informazioni.

[Nota in calce]

a Kali è la dea indiana della distruzione.

[Immagini a pagina 15]

Immagine di Gesù Cristo seduto nella posizione yoga indù. Sotto è scritto l’‘om’ mantra, e sotto di esso c’è la stella di Davide

Immagine di Maria che indossa il sari e con il tilak (puntino) sulla fronte

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