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Svegliatevi! 1990
g90 22/7 p. 27

Difese e rischi

Il sistema immunitario dell’uomo Milioni di microbi ci assediano di continuo, decisi a invadere il nostro corpo confortevolmente caldo e umido. Se riescono a entrare, li attende una bella sorpresa: si trovano davanti a un sistema immunitario incredibilmente complesso, milioni e milioni di cellule altamente specializzate, regolate da decine di proteine. La rivista Time dice: “Il sistema immunitario regge bene il confronto con l’organo più complesso che ci sia: il cervello. Poi cita l’immunologo William Paul: “Il sistema immunitario ha la fenomenale capacità di elaborare informazioni, di imparare e ricordare, di creare e memorizzare e usare informazioni”. Anche il dott. Stephen Sherwin ha alcune parole di elogio: “È un sistema incredibile. Riconosce le molecole che non sono mai state prima nell’organismo. Può distinguere fra ciò che gli appartiene e ciò che non gli appartiene”. E in quest’ultimo caso, è la guerra, la guerra totale.

Spuntini a base di carboidrati I pasti a base di carboidrati possono causare un senso di sonnolenza e stanchezza, nonostante l’alto livello di glucosio presente nel sangue della persona. Da certi studi è emerso che dopo un pasto a base di carboidrati la concentrazione diminuisce e si ottengono punteggi più bassi nei test. Molti che mangiano troppo preferiscono gli spuntini a base di carboidrati anziché di altri cibi non solo perché hanno un forte desiderio di dolci ma anche perché a loro piace il pane e la pasta. Coloro che smettono di fumare hanno un forte desiderio di carboidrati, e una ragione per cui dopo avere smesso ingrassano è che mangiano più cibi dolci e ricchi di carboidrati.

Il rischio del sovrappeso Per le donne di mezza età e più giovani il sovrappeso, in qualsiasi grado, accresce i pericoli dei disturbi cardiaci. Questo secondo uno studio condotto per otto anni su 116.000 infermiere dai 30 ai 55 anni. Il 70 per cento dei disturbi cardiaci nelle donne obese e il 40 per cento nelle donne in generale sono dovuti al peso eccessivo. L’articolo che riportava questi dati nel New York Times proseguiva dicendo: “Studi condotti in precedenza su uomini avevano indicato che l’essere moderatamente sovrappeso accresceva il rischio di disturbi cardiaci. Ma questa è la prima volta che i rischi del sovrappeso, anche lieve, vengono documentati in donne di mezza età, ha detto il dott. Charles H. Hennekens, un epidemiologo del Brigham and Women’s Hospital di Boston e coautore dello studio. I risultati mostrano che ‘l’obesità è al pari del fumo e del forte consumo di alcool una delle cause principali dell’elevata morbilità e mortalità negli Stati Uniti’, ha detto”.

Morte infantile messa in relazione col fumo In seguito a uno studio durato tre anni, due medici svedesi hanno notato un chiaro legame tra il fumo e la ‘sindrome di morte infantile improvvisa’, con cui si definisce il decesso per cause sconosciute di bambini da uno a sei mesi. I due medici, Bengt Haglund e Sven Cnattingius, hanno raccolto dati su 280.000 nati vivi in Svezia. Di questo gruppo, 190 sono morti per sindrome di morte infantile improvvisa e i medici hanno attribuito 50 di questi decessi al fatto che le madri fumavano. Le madri che fumavano moderatamente durante la gravidanza — da una a nove sigarette al giorno — erano due volte più soggette delle non fumatrici a perdere il bambino per sindrome di morte infantile improvvisa. Le forti fumatrici — dieci o più sigarette al giorno — correvano un rischio tre volte maggiore. Il dott. Haglund ha detto: “Dal punto di vista della prevenzione, il fumo è la causa singola più determinante della sindrome di morte infantile improvvisa”. Tuttavia ha detto che potrebbero esserci altri fattori socioeconomici concomitanti: l’età della madre, la classe sociale e se il padre viveva con la madre e il figlio. L’articolo del New York Times terminava dicendo: “Lo studio ha mostrato che l’incidenza della sindrome di morte infantile improvvisa è più bassa nei paesi scandinavi che in altri paesi industrializzati come gli Stati Uniti”.

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