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  • Quanto dovrebbe durare una visita?
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g91 8/3 pp. 9-11

Visite ai pazienti: Come renderle profittevoli

UN’AMICA è stata ricoverata all’ospedale e voi desiderate tanto farle visita. Cosa dovreste dire e cosa dovreste fare? Cosa potete portarle? Cosa sarebbe particolarmente utile? E ci sono cose che dovreste evitare di dire o di fare?

Voi volete che la vostra visita sia profittevole, non un semplice “Ciao”, un imbarazzato “Come stai?”, e poi un rapido “Arrivederci”, magari con l’aggiunta di un “Rimettiti presto”. Come regolarvi dunque?

Tanto per cominciare, un consiglio: Usate discrezione nel decidere quando far visita. Potreste chiedere alla paziente o ai suoi familiari qual è l’ora migliore, come ad esempio quando non sarà occupata con altri visitatori o con parenti stretti. Probabilmente sarà meglio far visita la sera prima dell’operazione quando la paziente potrà essere incoraggiata e rasserenata da una conversazione allegra, anziché subito dopo l’intervento, quando può essere intontita o avere dolori.

Parole sagge per i saggi

Cosa si intende per ‘conversazione allegra’? Siate voi a intavolare la conversazione durante la visita, e mantenetela su un tono ragionevolmente positivo. La persona che si trova in un letto d’ospedale non dovrebbe avere la preoccupazione di intrattenervi. Potete farlo voi, in modo naturale e amichevole. E ora, cosa dire, e cosa non dire?

Non presentatevi con la faccia triste o grave, anche se pare che le condizioni della paziente non siano buone. “Il cuore che è gioioso fa bene come un rimedio”, dice il saggio scrittore di Proverbi, “ma lo spirito che è abbattuto secca le ossa”. (Proverbi 17:22) Ricordate, dunque, che avete la responsabilità di tenere la conversazione su un tono incoraggiante e gradevole. — Proverbi 25:11; confronta Isaia 41:13.

Interessanti ed edificanti potrebbero essere le ultime notizie sulla famiglia o sulla congregazione della paziente, specie se si tratta di buone notizie. Non dimenticate inoltre che un po’ di umorismo aiuta a guarire; cercate le occasioni per far ridere o sorridere la paziente. A questo proposito, l’equilibrio è indispensabile. Lo scopo della vostra visita non è quello di fare il buffone o il giullare di corte ma di manifestare sincero interesse e solidarietà.

La paziente ha bisogno anche di sentirsi sicura. Quindi non parlate in modo negativo dell’ospedale o del medico. Di solito è meglio non paragonare la condizione o il disturbo della paziente con qualcosa che forse avete avuto voi o con un problema simile avuto da altri, a meno che l’esito non sia stato felice. Siamo tutti diversi, e la situazione di ciascun paziente è unica. — Proverbi 18:13.

Un ultimo commento circa la conversazione: Avete mai fatto la fastidiosa, snervante esperienza di stare con qualcuno che quando parla sembra una mitragliatrice? È stato logorante, non è vero? Perciò evitate di parlare così quando andate a visitare un amico o un parente all’ospedale. Parlate in modo gioioso e incoraggiante, ma regolate la quantità e il ritmo delle parole che dite. Non c’è nessun motivo per essere nervosi, come se doveste riempire di parole ogni secondo. Può essere incoraggiante anche trascorrere insieme un po’ di tempo in silenzio. Sì, badate di non contribuire a stancare la paziente con un’interminabile fiumana di visitatori che la sottopongano a un’ancor più interminabile fiumana di parole.

Quanto dovrebbe durare una visita?

In certe parti del mondo i familiari risiedono praticamente all’ospedale col paziente. Può darsi che debbano aiutare la persona a lavarsi e provvederle da mangiare, per cui una visita del genere sarà certamente più lunga. Ma nella maggioranza degli ospedali le ore di visita sono limitate così da non stancare il paziente e da permettere al personale ospedaliero di assolvere i propri compiti. Perciò, nella maggioranza dei casi la visita non dovrebbe durare più di un’ora se siete parenti o amici intimi del paziente e mezz’ora se siete semplici conoscenti. E se il paziente vi chiede di rimanere ancora? Forse è ugualmente opportuno limitare la durata della visita, poiché può essere stanco o in uno stato confusionale. Logicamente ci vuole discrezione, ma il punto è di non trattenersi più del dovuto.

Questo consiglio va particolarmente sottolineato se pare che il paziente riceva già più visite di quelle ritenute opportune per lui o per l’andamento dell’ospedale. In effetti, varie visite brevi sono preferibili e dimostrano il vostro interesse più di una sola visita lunga. Ricordate inoltre la necessità di avere tatto se il malato ha parenti che sembrano un po’ ostili o addirittura irritati dalla vostra presenza. — Confronta Proverbi 25:17.

Aiuto pratico

C’è un altro tipo di preparazione anticipata cui sarà bene pensare ancor prima di andare a fare la visita. Potete portare qualcosa di utile? Che ne pensate di qualcosa di nuovo da leggere? Forse proprio quel giorno avete ricevuto per posta l’ultimo numero di una rivista che piace anche al paziente. Forse sarà colpito dalla vostra prontezza a portargli questo prezioso nuovo numero. Volendo, potete offrirvi di leggergli uno o due articoli che avete trovato particolarmente interessanti.

Quali altre cose potreste portare? Un piccolo dono — fiori o frutta — potrebbe servire ad allietargli la giornata. Un’altra cosa che potrebbe far piacere al paziente è quella di portargli il suo dolce preferito o anche qualche piatto preparato in casa, se è consentito. Potete informarvi dai familiari se si possono portare cibi del genere o chiedere il permesso alle infermiere ancor prima di portarli nella stanza.

Chiedete anche al medico o alle infermiere cos’altro potete portare al paziente o cos’altro potete fare per lui al fine di alleviare il lavoro del personale o far sentire il paziente più a suo agio. Può darsi che accolgano di buon grado la vostra offerta.

Volete rendervi utili in altri modi? Chiedete al paziente chi si occupa di certe piccole cose di natura pratica. Chi gli ritira o chi gli porta la posta? Potete offrirvi di andargli a controllare la casa o l’appartamento, forse anche facendovi aiutare da alcuni amici a dare una pulita prima che il paziente torni a casa. C’è bisogno di spalare la neve dal marciapiede, di annaffiare le piante o di fare qualcosa perché la casa abbia l’aspetto d’essere abitata e così non attirare i ladri? Si preoccupa di chi baderà al suo animale da compagnia? Forse il paziente è in ansia per queste e altre cose, ma non lo dirà se non gli viene chiesto. Le vostre domande discrete serviranno anche a fargli capire che vi importa veramente di lui.

È il caso di spendere una parola riguardo al giusto decoro quando si fanno visite a degenti. Per quanto sembri strano, il vostro abbigliamento e il vostro comportamento possono influire sul modo in cui il paziente sarà trattato dal personale ospedaliero. Il fatto che un paziente riceve visite di persone ben vestite può fare un certo effetto. Notando che diversi visitatori così distinti si informano sulle condizioni del paziente, il personale può pensare che si tratta di una persona rispettata, il che, naturalmente, è vero. La Bibbia dice di adornarsi ‘come si conviene a persone che professano di riverire Dio’, e così facendo potete incoraggiare il personale a trattare il paziente di conseguenza. — 1 Timoteo 2:9, 10.

Se c’è un problema serio

Ogni tanto il paziente che visitate può avere difficoltà a comunicare con il personale ospedaliero. Una buona domanda da fare al malato senza essere indiscreti è questa: “Che ne pensa il medico delle tue condizioni di salute?” Se le cose non vanno bene, e voi siete il familiare o il ministro di culto incaricato di occuparsene, forse potete essere d’aiuto al paziente. Nel suo interesse forse dovrete chiedere più informazioni al personale ospedaliero. O forse potreste offrirvi di accompagnare i familiari, che per qualche ragione possono essere restii a parlare col medico.

In tal caso, il punto principale da ricordare è di non farsi intimorire dall’ambiente o dal personale ospedaliero. Il paziente può anche trovarsi nel reparto di terapia intensiva, circondato da ogni sorta di apparecchiature e da malati gravi. Il personale può apparire molto indaffarato o forse sgarbato. Può esserci la tendenza ad avere paura di interromperlo, o ancor più di dire qualcosa che possa sembrare una provocazione. Ma se siete il legittimo rappresentante del paziente, voi (e lui) avete diritto a risposte e alternative chiare. Non dovreste lasciarvi dissuadere fino a che non abbiate assolto il vostro compito. Pur cercando di non diventare seccanti, rammentate che perfino Gesù in un’illustrazione mise in risalto che a volte è necessario continuare a chiedere per ottenere le cure o le informazioni a cui si ha diritto. — Luca 18:1-6.

Ripensate alla visita che avete fatto

Al termine della visita, che concluderete con una nota allegra, potete ripensare a quello che avete detto e fatto. Questa riflessione potrà aiutarvi a stabilire come rendere ancora più efficace e soddisfacente la vostra prossima visita, a questo o a un altro paziente.

Tutto sommato, si può fare molto andando a visitare un malato in ospedale. Ricordate che bisogna prepararsi e avere il desiderio di aiutarlo. Cercando di sfruttare al massimo la circostanza, potrete dimostrare d’essere “un amico che si tiene più stretto di un fratello [carnale]”. — Proverbi 18:24.

[Riquadro a pagina 10]

Come rendere profittevole la visita a un paziente

1. Preparatevi.

2. Tenete conto delle condizioni del paziente. Non trattenetevi più del dovuto.

3. Vestitevi in modo appropriato.

4. Siate voi a intavolare la conversazione, ma non parlate troppo.

5. Portate qualcosa di utile od offrite il vostro aiuto.

6. Siate cordiali e incoraggianti.

7. Tornate a fare un’altra breve visita.

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