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  • g91 22/9 pp. 17-19
  • Che male c’è ad essere sarcastici?

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  • Che male c’è ad essere sarcastici?
  • Svegliatevi! 1991
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Svegliatevi! 1991
g91 22/9 pp. 17-19

I giovani chiedono...

Che male c’è ad essere sarcastici?

‘Sei molto intelligente... per essere un idiota!’

‘È un vestito bellissimo. Peccato che non ci fosse la tua taglia!’

‘L’ultima volta che ho visto una persona truccata così è stato al circo’.

LE PAROLE taglienti, a prescindere dallo scopo per cui vengono dette, possono ferire profondamente l’amor proprio di una persona. Anche quando sono pronunciate in tono scherzoso, le espressioni sarcastiche possono suscitare ostilità, ferire i sentimenti e infrangere amicizie.

Può darsi che tu sia sarcastico di natura. Gli amici si divertono ad ascoltare le tue battute salaci e le tue frecciatine. Ti incoraggiano a farne di sempre più argute. È anche possibile che il sarcasmo sia diventato il tuo principale strumento di difesa. Armato di parole taglienti, ferisci e offendi chiunque si azzardi a minacciare la tua tranquillità o il tuo io. Potresti addirittura trovarti a rispondere con parole aspre ai tuoi genitori o ai tuoi fratelli.

Il sarcasmo non è sempre fuori luogo. Quando non è pesante, può essere divertente. E a volte il sarcasmo può esprimere profondi stati d’animo. La Bibbia infatti mostra che l’apostolo Paolo, Giobbe e perfino Dio stesso parlarono in tono sarcastico per esprimere giusta indignazione. (Giobbe 12:2; Zaccaria 11:13; 2 Corinti 12:13) Tuttavia il sarcasmo crudele o spietato è un vero e proprio comportamento aggressivo, violento. Nel suo libro Childstress! Mary Susan Miller lo paragona all’“accoltellare o aggredire” qualcuno, solo che lo si fa con “armi socialmente più accettevoli” che non pistole o coltelli.

Ciò nonostante, molti considerano le osservazioni pungenti, sarcastiche, solo un altro modo per fare dell’umorismo. Che male c’è dunque in questo?

Un divertimento innocuo?

“Dove lavoro”, dice Eric, “tutti sono sarcastici. Il più delle volte è solo un modo di scherzare”. È interessante ciò che dice il New York Times: “Gli psicologi spesso affermano . . . che gli uomini reagiscono con più entusiasmo delle donne all’umorismo ‘aggressivo’”. Gli adolescenti di sesso maschile, perciò, possono provarci un gusto particolare a stuzzicare, infastidire e molestare altri verbalmente.

È vero che il sarcasmo, quando si mantiene entro i limiti, può essere una forma di umorismo. Ma quando è animato da uno spirito malevolo, il dolore provocato dalle espressioni taglienti può durare a lungo dopo che la risata è finita. (Confronta Proverbi 14:13). Spesso una scherzosa schermaglia verbale si trasforma in un’accesa discussione. Un ragazzo ha detto: “Quando si è stati profondamente feriti dalle parole di qualcuno, si può reagire dicendo la cosa peggiore che viene in mente. Allora non è più uno scherzo; si sta veramente cercando di ferire l’altra persona. E il sarcasmo può essere un’arma micidiale”.

In effetti la parola “sarcasmo” deriva da un verbo greco che significa “lacerare le carni”. (Confronta Galati 5:15). Come un cane usa i suoi incisivi aguzzi per staccare la carne dall’osso, chi si esprime con sarcasmo può strappare a un altro la sua dignità. Un periodico (Journal of Contemporary Ethnography) afferma: “Alla radice del sarcasmo . . . c’è un’aperta ostilità o il disprezzo”. Poco importa se si tratta di un attacco diretto, di un sottile commento denigratorio o di un lapsus linguae. Un’osservazione sarcastica e poco gentile fa di qualcuno una vittima della derisione.

Con quali risultati? Il diciannovenne Josh dice: “Il sarcasmo può farti sentire un vero stupido”. Il danno, però, può essere molto più duraturo. Nel suo libro Toxic Parents, Susan Forward sottolinea cosa succede quando i genitori usano parole che feriscono: “Ho visto migliaia di pazienti la cui stima di sé aveva subìto un duro colpo perché un genitore aveva . . . ‘scherzato’ su quanto erano stupidi o brutti o indesiderati”. Immaginate, quindi, cosa potrebbe succedere usando parole sarcastiche crudeli con un amico, un conoscente o un fratello. La dottoressa Forward conclude: “L’umorismo che mette gli altri in ridicolo può essere estremamente dannoso”. — Confronta Proverbi 26:18, 19.

Non sorprende quindi che un libro sullo sviluppo infantile dica: “Il sarcasmo . . . dovrebbe essere eliminato per sempre dal linguaggio umano. Di solito offende, spesso ferisce profondamente e non contribuisce quasi mai all’instaurarsi di un dialogo profittevole”.

Evita di parlare avventatamente

Che fare però se parlare con sarcasmo è ormai un’abitudine radicata? Allora è tempo che impari a pensare prima di parlare. Il saggio re Salomone disse: “Hai guardato un uomo frettoloso nelle sue parole? C’è più speranza per qualche stupido che per lui”. — Proverbi 29:20.

Parlare in modo avventato può essere particolarmente dannoso tra familiari. Perché? “Perché le loro opinioni sono quelle che contano di più per noi”, spiega la sedicenne Penny. Tuttavia il libro Raising Good Children cita queste parole dell’educatore John Holt: “Troppo spesso i familiari sfogano l’uno sull’altro tutti i dispiaceri e le frustrazioni della loro vita, cosa che non oserebbero fare con nessun altro”. I familiari si conoscono così bene che tendono a essere intolleranti verso le reciproche mancanze; perdono facilmente le staffe e si scambiano osservazioni sarcastiche.

A ragione la Bibbia avverte: “Nell’abbondanza delle parole non manca la trasgressione, ma chi tiene a bada le sue labbra agisce con discrezione”. (Proverbi 10:19) La diciottenne Joanne lo ha imparato, e dice: “Prima di parlare bisogna pensare a chi si sta parlando e a ciò che si vuole dire”. Se sei emotivamente scosso, non avere fretta di esprimere i tuoi sentimenti. Soffermati un attimo e chiediti: ‘Le parole che sto per dire sono gentili? Sono necessarie? In seguito mi pentirò di averle dette?’

Soppesando attentamente le tue parole, puoi evitare di ferire i sentimenti altrui e puoi risparmiarti inutile vergogna e imbarazzo.

Quando la vittima sei tu

Ma che dire se l’oggetto del sarcasmo, forse degli amici o dei compagni di scuola, sei tu? Prima di cedere all’impulso di rispondere per le rime, ricorda che viviamo in “tempi difficili”. (2 Timoteo 3:1-5) I giovani sono sottoposti a enormi pressioni. Il libro The Loneliness of Children osserva: “I ragazzi . . . portano con sé a scuola tutti i pregiudizi, i rancori, l’aggressività e l’ostilità repressa che hanno accumulato a casa”. Spesso questi stati d’animo ostili si manifestano attraverso un modo di parlare che ferisce.

Tenendo presente questo, puoi essere aiutato a evitare la tendenza a vendicarti quando subisci un torto. (Confronta Proverbi 19:11). È anche utile ricordare le parole dell’apostolo Paolo: “Non rendete a nessuno male per male”. (Romani 12:17) ‘Porgere l’altra guancia’ a chi ti ha schiaffeggiato verbalmente richiede vera padronanza di sé. (Matteo 5:39) Questo però non significa che tu non debba rispondere affatto quando il sarcasmo diventa un insulto o una minaccia. Irwin Kutash, in un libro (Violence) di cui è coautore, osserva: “Certi affronti, se non vengono opportunamente neutralizzati, possono avere conseguenze a lungo termine per le vittime . . . Queste vittime possono diventare facili bersagli di ulteriori abusi”.

A volte, quindi, puoi essere giustificato dalle circostanze a rispondere a un attacco verbale, non travolgendo l’aggressore con un fiume di parole astiose, ma parlandogli pacificamente e serenamente in privato.a (Proverbi 15:1) Joanne provò a farlo, dicendo a un compagno: “Non mi è piaciuto quello che hai detto di fronte alla classe. Mi ha davvero ferito”. Il risultato? Joanne dice: “Da allora mi rispetta e non ha più detto nulla di simile”.

Il ventenne David, però, indica un’altra fonte di linguaggio dannoso, dicendo: “I genitori sono quelli che dovrebbero volerti più bene; eppure a volte sono proprio loro che fanno i commenti più taglienti”. Certo, spesso questo viene fatto senza cattiveria; cercando di correggerti, senza volerlo ti feriscono profondamente. Perché non cerchi di parlarne con i tuoi genitori, dicendo loro cosa provi? Forse terranno maggiormente conto dei tuoi sentimenti in futuro.

Infine, è anche utile non prendersi troppo sul serio. Donald W. Ball osserva: “L’efficacia del sarcasmo . . . sta nell’effetto che si propone di ottenere”. Sì, non fare di un piccolo incidente una tragedia pensando di aver subìto un danno irreparabile a causa di un’osservazione poco gentile. Non perdere il senso dell’umorismo!

Il modo migliore per non essere vittima del sarcasmo, comunque, è di non usarlo tu stesso. La regola aurea dice: “Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro”. (Matteo 7:12) Applicando questa regola, potrai evitare di parlare in maniera dannosa e sarcastica, e forse di esserne vittima.

[Nota in calce]

a Vedi l’articolo “I giovani chiedono... Come posso difendermi da chi fa il prepotente a scuola?”, pubblicato in Svegliatevi! dell’8 agosto 1989.

[Immagine a pagina 18]

Il sarcasmo può ferire

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