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  • g91 8/12 pp. 14-16
  • Il grazioso, simpatico koala

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  • Il grazioso, simpatico koala
  • Svegliatevi! 1991
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  • Non è proprio un orso
  • Si nutrono di foglie
  • Si possono addomesticare?
  • Prima decimati, ma ora protetti
  • Il simpatico koala sopravvivrà?
  • Il Giappone dà il benvenuto a sei ‘VIP’ australiani
    Svegliatevi! 1986
  • Gli straordinari marsupiali australiani
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Altro
Svegliatevi! 1991
g91 8/12 pp. 14-16

Il grazioso, simpatico koala

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Australia

UNA delle più incantevoli sorprese che si siano avute in passato visitando regioni nuove e inesplorate dev’essere stata la scoperta di animali strani e interessanti. Questo è senz’altro ciò che avvenne in Australia dopo il 1788.

A quell’epoca le colonie penali attorno a Port Jackson (l’attuale Sydney) vennero popolate da condannati portati in Australia dall’Inghilterra. Dieci anni più tardi un condannato messo in libertà e divenuto esploratore partì per la regione montuosa del sud, spingendosi nell’interno per 130 chilometri. Che piacevole sorpresa fu per lui vedere per la prima volta il koala australiano. Era, egli scrisse, “un altro animale che i nativi [aborigeni] chiamano ‘cullawine’, e che ricorda molto il bradipo americano”.

Vi piacerebbe dare un’occhiata a questo incantevole fagotto di pelo che, duecento anni più tardi, è diventato una vera e propria attrazione per chi visita l’Australia, un paese bruciato dal sole? Senz’altro, poiché dopo quella di vedere un canguro, la richiesta fatta più spesso dai turisti in Australia è: “Desidero tanto vedere e toccare il vostro simpatico orsacchiotto”.

Non è proprio un orso

Non c’è dubbio, il koala è una bestiola che fa tenerezza. Raggiunge solo gli 80 centimetri di lunghezza e somiglia davvero a un orsacchiotto di pezza, con il naso che sembra un bottone e la bella, soffice pelliccia. Ma rimarrete sorpresi scoprendo che non appartiene affatto alla famiglia degli orsi.

Oh, sì, viene chiamato anche orso marsupiale od orso d’Australia. Ma questi nomi non sono appropriati. Anziché appartenere alla famiglia degli orsi, il koala somiglia di più a un vombato, un altro marsupiale australiano molto simile al castoro.

Un’enciclopedia dipinge un quadro affascinante di questa graziosa e simpatica creatura: “Il koala ha il corpo tozzo, il pelame fitto e lanoso di color grigio-brunastro nella parte dorsale e bianco-giallastro in quella ventrale, grandi orecchie rotonde frangiate di pelo e un naso coriaceo, allargato, quasi a proboscide . . . È un buon arrampicatore ma sul terreno si muove goffamente”. — The Australian Encyclopaedia.

Raggiunta l’età adulta, i koala pesano sui 14 chili. Allo stato selvatico possono vivere una ventina d’anni. In cattività alcuni sono vissuti fino a 12 anni.

Come il canguro australiano, il koala è un marsupiale (dal termine latino marsupium, che significa “tasca” o “borsa”) e nasce nel modo tipico dei marsupiali. Minuscoli alla nascita, i piccoli del koala non sono ancora completamente sviluppati e raggiungono da soli la tasca della madre, dove si attaccano a uno dei suoi due capezzoli.

Sei mesi dopo l’animaletto è completamente sviluppato e può uscire dal marsupio per brevi periodi. Ma dopo un altro paio di mesi è troppo grosso per rientrarvi. E ora che fa? Nessun problema! Si arrampica sul dorso della madre e vi rimane saldamente aggrappato mentre lei sale e scende dagli alberi.

Tuttavia non può continuare in eterno a viaggiare a scrocco, così dopo altri cinque o sei mesi, il piccolo deve arrangiarsi da solo. Ma per questo breve periodo, è un incanto vedere mamma koala trasportare allegramente il suo piccolo aggrappato al suo peloso dorso. Lasciata la madre, il giovane koala conduce una vita piuttosto solitaria e i suoi unici contatti con gli altri avvengono durante l’accoppiamento.

Si nutrono di foglie

Il nome koala deriva da un termine aborigeno che fa pensare che questo animale beva pochissimo. Ma come possono vivere senz’acqua? Con la rugiada e l’umidità contenuta nelle foglie di eucalipto di cui si nutrono.

Foglie di eucalipto? Sì, i koala si nutrono di una cinquantina di diverse specie di eucalipto, ma meno di una dozzina di esse sono tra le loro preferite. Alcune varietà di alberi di eucalipto sono l’Eucalyptus tereticornis, l’Eucalyptus punctata e l’Eucalyptus globulus.

Un koala adulto consuma ogni giorno da un chilo a un chilo e mezzo di foglie di eucalipto, masticandole ben bene senza fretta. Trascorrono la maggior parte del loro tempo in cima agli eucalipti, scendendone solo per spostarsi su un altro albero. A terra si muovono piuttosto goffamente e senza grazia.

Essendo animali notturni, passano la maggior parte della giornata a dormire, precariamente appollaiati sulla forcella di un albero a considerevole altezza da terra. Scomodo? Loro non sembrano pensarla così, e in quella posizione sono al sicuro da eventuali predatori.

Si possono addomesticare?

Alcuni koala, presi quando erano molto piccoli, sono diventati degli affettuosi animali da compagnia. Una coppia del Queensland settentrionale prese una femmina di koala di tre mesi e l’allevò come animale domestico. La bestiola piangeva tutte le sere ma alla fine si consolò quando venne legato attorno a un cuscino un pezzo di pelliccia di koala che, messo accanto a lei in un cesto, fece le veci della madre. La chiamarono Teddy e finché non fu abbastanza grande da iniziare una dieta solida a base di foglie di eucalipto, fu nutrita con il latte di mucca, che leccava come una gattina.

Il guaio fu che Teddy si abituò tanto alle persone che detestava rimanere sola e le piaceva essere portata in giro come un bambino. Divenne una bella seccatura. Visse felice e contenta 12 anni. Comunque, anche se i koala possono essere addomesticati, in Australia ora è illegale tenerli come animali da compagnia.

Prima decimati, ma ora protetti

Al volgere del secolo i koala erano così numerosi che si diceva ce ne fossero milioni sul continente. Ma dormendo di giorno sulle forcelle degli eucalipti erano bersagli molto facili, per cui ne vennero uccisi migliaia a colpi di fucile solo per divertimento.

Poi, quando la loro morbida pelliccia di color grigio argento cominciò ad essere richiesta, ebbe inizio una vera e propria strage. Nel 1908, per esempio, vennero vendute solo a Sydney quasi 60.000 pellicce di koala. E nel 1924 furono esportati dagli stati orientali dell’Australia oltre due milioni di pellicce.

Fu un bene che il governo federale australiano si rendesse conto che questa simpatica creatura rischiava l’estinzione e nel 1933 emanò leggi per vietare l’esportazione di koala e di prodotti ricavati dal koala. Ora il koala è una specie protetta.

Altri paesi hanno tentato di tenere i koala negli zoo ma con scarso successo. È difficile provvedere alla loro alimentazione con foglie fresche di eucalipto. Tuttavia, nello stato americano della California ci sono riusciti, soprattutto perché il clima si presta alla coltivazione di eucalipti. Ora negli zoo di San Diego e di Los Angeles ci sono popolazioni di koala sani e prosperi. Più recentemente sono stati mandati dei koala in Giappone, dove si seguono metodi attentamente studiati per mantenerli in buone condizioni di salute. — Vedi Svegliatevi! del 22 agosto 1986.

Il simpatico koala sopravvivrà?

Se si usa buon senso per impedirne l’inutile distruzione, forse si possono accrescere le sue probabilità di sopravvivenza. Lo scrittore Ellis Troughton, nella conclusione di un suo libro, esprime un desiderio e una speranza: “L’affascinante koala è del tutto innocuo, ovunque si trovi. Sarebbe una delizia per tutti se fossero abbastanza numerosi da frequentare le fattorie e i sobborghi come fanno spesso gli opossum! Auguriamoci che aumentino straordinariamente di numero e che possano brucare in pace in foreste protette”. — Furred Animals of Australia.

Gli amanti degli animali di ogni luogo condividono questa speranza non solo per quel che concerne il koala ma per tutte le belle creature che vivono con noi sul pianeta Terra e che vi sono state messe per nostro piacere e godimento.

[Immagine a pagina 16]

Un koala adulto consuma da un chilo a un chilo e mezzo di foglie di eucalipto al giorno, masticandole ben bene senza fretta

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