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Svegliatevi! 1992
g92 8/6 pp. 12-15

Convivere con l’artrite

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Gran Bretagna

David ha 72 anni e si muove con difficoltà. I gomiti e i polsi, deformati, mostrano i segni di una malattia che limita i movimenti ed è fin troppo comune fra le persone anziane.

Peggie, che ha superato da un pezzo la sessantina, fa fatica a camminare. Anche lei soffre, come si nota dalle sue mani deformate. Tuttavia riesce a fare alcuni lavori di casa e si diletta a lavorare all’uncinetto.

Isa, che per 37 anni fu costretta su una sedia a rotelle, riusciva a fare poco da sola. Tuttavia il suo sorriso contagioso dimostrava una notevole vitalità.

DAVID, Peggie e Isa sono tre dei circa sei milioni di cittadini britannici che sono stati colpiti dall’artrite. Stando al Times di Londra, ogni anno questa malattia “fa perdere 88 milioni di giornate lavorative . . . , molte più di quante se ne perdano a causa degli scioperi”. L’artrite è “la principale causa di invalidità” in Gran Bretagna.

Dovunque abitiate, potreste essere soggetti all’artrite. Nessuna zona del mondo ne è immune. Parlando di questa malattia Vernon Coleman, un medico, scrive: “Poche malattie sono così diffuse . . . Poche provocano così tante sofferenze e tanti casi di invalidità, e poche sono circondate da tante false storie e da tanta incomprensione”. — Vedi il riquadro a pagina 14.

Non è strano che molti che soffrono di artrite, come David, siano depressi. D’altra parte Peggie, Isa e altri sono riusciti a far fronte alla propria invalidità, addirittura con un certo ottimismo. Come hanno fatto? Che dire di voi? Se soffrite o pensate di soffrire di artrite, cosa potete fare per riuscire a convivere con questa malattia?

Se soffrite di artrite

Per prima cosa, ottenete una diagnosi precoce. “Non si ribadirà mai a sufficienza”, dice un libro dedicato a questa malattia (The Arthritis Book), “che una diagnosi precoce può permettere di ridurre al minimo i fenomeni dolorosi e il grado di invalidità che seguiranno”. Sì, la cura dell’artrite è una vera e propria “lotta contro il tempo”. Il dott. Coleman ribadisce questo punto dicendo: “Se . . . la cura si inizia presto e con entusiasmo le prospettive sono notevolmente migliori”.

Perciò non procrastinate. Scoprite con precisione qual è il vostro problema di salute. Poi, se si tratta di artrite, disponete di cominciare la cura senza perdere tempo.

Metodi per alleviare il dolore

Per chi soffre di artrite è estremamente importante ridurre il dolore al minimo. Tuttavia, in alcuni casi di osteoartrite certi medici consigliano di sopportare il dolore. Perché? Perché gli analgesici sopprimono i naturali segnali d’allarme del corpo. Ignorando questi segnali si può finire per danneggiare le articolazioni in modo irreparabile.

Bisogna anche valutare i possibili effetti collaterali degli analgesici. La rivista The Lancet avvertiva che “il rischio di ricovero per ulcera peptica sanguinante . . . aumentava sostanzialmente in chi aveva assunto [antinfiammatori non salicilici né steroidei]”. Molti, pertanto, preferiscono fare il minimo uso possibile di medicinali. Alcuni provano sollievo dal dolore concentrando la mente su altre cose. La rivista Nursing Mirror afferma: “La distrazione può essere usata come uno scudo sensoriale in quanto l’attenzione del soggetto si sposta e si concentra su qualcosa che non ha relazione con il dolore”.

Questo non significa che sia consigliabile evitare del tutto gli analgesici. In alcuni casi se non si allevia il dolore si può scoraggiare l’uso delle articolazioni doloranti, per cui subentrano rigidità, atrofia e infine perdita della mobilità articolare. Gli antinfiammatori non salicilici né steroidei e l’aspirina sono largamente usati per alleviare il dolore. Vengono anche prescritti per ridurre il gonfiore e l’infiammazione. Questi due tipi di farmaci sono considerati efficaci da molti malati di artrite e dai loro medici.

Tuttavia, in vista dei potenziali pericoli, raccogliete più informazioni che potete riguardo a una cura prima di intraprenderla. Scoprite quali rischi comporta. Parlatene con il vostro medico.

Anche se non sono il freddo intenso e l’umidità a provocare l’artrite, sembra che i fattori climatici influiscano sul grado di dolore accusato dagli artritici. Pertanto, alcuni hanno trovato sollievo andando ad abitare dove il clima è mite e secco. Ma se questo non è pratico, esistono alcune alternative.

Il dott. Frederic McDuffie, un’autorità nel campo delle ricerche sull’artrite reumatoide, osserva che “anche le applicazioni fredde o calde possono dimostrarsi utili”. Nel corso di uno studio, alcuni pazienti che soffrivano di artrite reumatoide al ginocchio vi applicarono per 20 minuti una borsa del ghiaccio, ripetendo il procedimento tre volte al giorno per quattro settimane. Risultò che questi pazienti erano in grado di compiere maggiori movimenti senza provare dolore e presentavano maggiore forza muscolare. Inoltre, erano più agili e dormivano meglio. Perché? McDuffie spiega che “il freddo riduce la trasmissione degli impulsi dolorifici attraverso i nervi”.

Purtroppo, ciò che può essere efficace per una persona può non esserlo per un’altra. Molti malati di artrite trovano utile un leggero massaggio. Isa spiegò: “Quando il dolore mi crea problemi, chiedo a mio marito di sfregare con forza la zona. Fa male, ma a volte allevia il dolore”.

Anche la termoterapia è considerata utile. Alcuni medici raccomandano di usare una borsa dell’acqua calda o un termoforo per alleviare il dolore. Il reumatologo dott. F. Dudley Hart spiega: “Il calore rilassa i muscoli, diminuisce la rigidità e allevia i dolori”.

Evitate l’immobilità!

“Una delle cose più importanti . . . per combattere l’artrite è . . . l’esercizio fisico”, afferma un manuale dedicato a questo disturbo (The Arthritis Helpbook). ‘Sì’, direte, ‘ma fare ginnastica è così doloroso!’ È vero, ma cercate di essere equilibrati.

Camminare, nuotare e andare in bicicletta sono le forme preferite di esercizio fisico generale. Tuttavia, perché l’esercizio sia veramente efficace avete bisogno di un programma adatto al tipo di artrite che avete voi. Parlatene con il vostro medico o fisioterapista per scoprire quali movimenti vi saranno di maggiore aiuto.

Quando avvertite dolore mentre fate ginnastica, riposatevi un attimo. Se le articolazioni malate sono calde e infiammate interrompete gli esercizi, che forse sono troppo impegnativi. Ricordate che la vostra meta è acquistare mobilità, non forza. Muovere le articolazioni in tutti i modi possibili almeno due volte al giorno può aiutare a non perdere la libertà dei movimenti.

È in vista una cura?

“‘Imminente’ la cura per l’artrite”, annunciava il Daily Post di Liverpool il 28 maggio 1980. L’articolo che seguiva, tuttavia, faceva notare che “non è stata specificata nessuna scadenza precisa”.

Dopo 12 anni le ricerche continuano. Per l’artrite reumatoide, ora gli sforzi si concentrano sulla preparazione di medicinali in grado di manipolare i geni “difettosi” che si ritiene ne siano la causa. Il prof. Ravinder Maini, dell’Arthritis and Rheumatism Council, spera che questi medicinali saranno disponibili “nel giro di 5-10 anni”.

Nel frattempo, per ricuperare la mobilità e alleviare le sofferenze, alcuni malati di artrite hanno optato per la sostituzione chirurgica dell’articolazione. Altri traggono beneficio dal seguire qualche dieta. Agopuntura, omeopatia e terapia osteopatica hanno tutte i loro sostenitori in questo campo.

Le opinioni riguardo alla terapia più appropriata sono molto varie. Certe terapie sono state definite “ciarlatanerie” da alcuni medici solo perché sono considerate non ortodosse, non perché non siano efficaci. Nondimeno, a chi soffre di artrite vengono offerte numerose “cure” di dubbia efficacia.

Attualmente la medicina non ha trovato una cura per questa malattia che provoca invalidità. È quindi saggio soppesare attentamente tutti i fattori in gioco quando si sceglie un particolare approccio terapeutico. Una volta fatto questo, attenetevi a ciò che nel vostro caso dà i migliori risultati.

L’aiuto che altri possono dare

Se un vostro parente o amico soffre di artrite, potete fare molto per aiutarlo a superare gli handicap che questa gli procura. In che modo?

Anche se Peggie vive sola, i figli l’aiutano molto. Si tengono in stretto contatto per lettera e per telefono. Ogni volta che le figlie, che vivono all’estero, vengono a trovarla, l’aiutano volentieri a compiere lavori di manutenzione e di altro genere che ora sono troppo difficoltosi per lei. La nipote adolescente va da lei ogni settimana per fare i lavori di pulizia più pesanti.

In quanto a David, ora sua moglie si prende maggiormente cura di lui. Con l’aiuto di un’infermiera, ha imparato ad aiutarlo nell’igiene personale. Adesso David è più felice, e i due possono fare più cose insieme.

Prima di morire Isa disse: “Non posso fare da sola la maggioranza delle cose che gli altri fanno”. Come apprezzava, dunque, le amorevoli cure del marito, che la lavava, la vestiva e persino le acconciava i capelli!

Chi soffre di artrite di solito ci tiene al grado di autosufficienza che la sua malattia ancora gli permette. Parenti e amici non dovrebbero sottovalutare questo fatto. La cosa più necessaria, dice il dott. Hart, è “mostrare comprensione in maniera pratica e rassicurare”. Pertanto, fate per il malato qualcosa che non può fare da sé. Visite brevi, parole incoraggianti e aiuto pratico per fare i lavori di casa e la spesa sono le cose più apprezzate.

Siate ottimisti

‘Con una malattia come l’artrite, è più facile dirlo che farlo’, potreste obiettare. È vero, ma molto dipende da ciò che voi, i vostri parenti e i vostri amici vi aspettate dal futuro.

Prendete Peggie e Isa. Isa disse: “Ho smesso di preoccuparmi della mia infermità”. Piuttosto, lei e Peggie cercavano di aiutare altri. Peggie dedica del tempo a fare visite incoraggianti ai vicini. Isa, con l’aiuto dei figli e dei nipoti, era impegnata a tempo pieno a parlare ad altri delle promesse predette nella Bibbia. Peggie è una testimone di Geova, come lo era Isa.

Sì, Peggie e Isa trovarono grande conforto nella promessa, che si adempirà ben presto, secondo cui “nessuno che vive nel nostro paese si lamenterà mai più di essere malato”. (Isaia 33:24, Today’s English Version) Che giorno felice sarà quello per chi soffre di artrite!

[Riquadro a pagina 14]

Reumatismo o artrite?

Tutti noi, di tanto in tanto, avvertiamo dolori di qualche tipo. Forse non diamo loro troppo peso, e li definiamo genericamente reumatismi. Dal punto di vista medico, reumatismo è un termine generico che comprende 200 o più patologie dolorose, di cui però solo la metà circa ricade nella categoria dell’artrite. Quattro comuni tipi di artrite sono:

Osteoartrite (osteoartrosi cronica primaria). Si riscontra principalmente in soggetti anziani ed è caratterizzata dalla degenerazione delle cartilagini articolari, dall’ingrossamento dell’osso ai margini dell’articolazione e da modificazioni nella membrana sinoviale, quella che contribuisce a produrre il liquido presente nella cavità articolare. “All’età di 65 anni, l’80 per cento di noi può aspettarsi di avere modificazioni osteoartritiche in una o più articolazioni; per un quarto di noi questo sarà fonte, in maggiore o minore misura, di dolore e invalidità”. — New Scientist.

Artrite reumatoide. In genere si manifesta con infiammazione di numerose articolazioni e delle loro membrane sinoviali e atrofia (alterazione degenerativa) dei muscoli e dell’osso che circondano tali articolazioni. A volte può essere la conseguenza di una lesione. “Può incominciare a qualsiasi età, ma è più comune nelle donne che negli uomini nella proporzione di circa 3 a 1”. — Nursing Mirror.

Spondilite anchilosante. “Colpisce principalmente la colonna vertebrale portando a un irrigidimento della schiena a ‘manico di scopa’. . . . Più comune nei maschi”. — 101 Questions and Answers About Arthritis.

Gotta. È una forma ereditaria di artrite caratterizzata da un eccesso di acido urico nel sangue (iperuricemia) che produce attacchi di artrite acuta, localizzati di solito a una singola articolazione, seguiti da completa remissione. “Colpisce gli uomini con un’incidenza circa 20 volte superiore rispetto alle donne”. — Nursing Mirror.

[Riquadro a pagina 15]

UNA DIETA PER L’ARTRITE?

I brani che seguono, tratti da libri e articoli di giornale, rivelano il grande disaccordo che esiste fra gli esperti. Ciascuno deve quindi informarsi e decidere individualmente.

“Ciò che conta è cosa non mangiate. . . . Non mangiate: carne di nessun genere, e neanche il brodo di carne; frutta di nessun tipo; latticini . . . ; tuorlo d’uovo; aceto, o qualsiasi altro alimento acido; pepe . . . di nessun tipo; spezie piccanti; cioccolata; noccioline tostate; alcolici, specialmente vino; bibite gassate . . . ; nessun additivo, conservante o sostanza di natura chimica, soprattutto glutammato di sodio”. — New Hope for the Arthritic, 1976.

“La miglior dieta possibile per chi soffre di artrite consiste nel mangiare cibi sani che contengono le sostanze nutritizie essenziali — proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali — e farlo a intervalli regolari, aspettando abbastanza tra un pasto e l’altro. La dieta dovrebbe includere frutta cruda, verdure e cereali integrali a meno che non siate allergici a questi alimenti”. — Arthritis—Relief Beyond Drugs, 1981.

“La vera artrite allergica è rara, ma a volte si presenta con sensibilità alla farina di grano (glutine), ai latticini (formaggio) o ad altre sostanze. Nel dubbio, potreste annotare su un diario cosa avete mangiato il giorno che l’artrite si manifesta o peggiora”. — 101 Questions and Answers About Arthritis, 1983.

“‘Dieta speciale per l’artrite’. Lasciate perdere. Non ne esiste nessuna. Non esiste alcuna prova scientifica che l’artrite possa essere alleviata o aggravata da qualche vitamina, minerale, proteina, grasso o carboidrato. Se i pazienti decidono di intraprendere una dieta a base di yogurt, cibi macrobiotici, succhi vegetali, alimenti alcalini o acidi, probabilmente non farà loro male”. — The Arthritis Book, 1984.

“I ricercatori hanno scoperto che una dieta a base di pesce e di carne magra, integrata con olio di pesce, riduce la rigidità e i dolori articolari causati dall’artrite reumatoide”. — The Sunday Times, Londra, 1985.

Su una cosa gli esperti sono d’accordo: evitate di essere sovrappeso, perché questo non fa che aggravare i problemi alle articolazioni, specie alle anche, alle ginocchia e alle caviglie.

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