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  • La versatile palma da olio

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  • La versatile palma da olio
  • Svegliatevi! 1992
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • La raccolta
  • Tutto, dal sapone al vino
  • Migliorie moderne
  • La palma da olio, una pianta dai molteplici usi
    Svegliatevi! 1999
  • Palma
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • Palma
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
  • Palma
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
Altro
Svegliatevi! 1992
g92 22/6 pp. 20-21

La versatile palma da olio

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Nigeria

IL RULLO del tam tam ekwe si fece più forte. A questo segnale nel villaggio in cui la vita scorreva tranquilla e indolente incominciò un viavai frenetico di persone. Era il 1937, e nella regione degli ibo, nella Nigeria orientale, era iniziata la raccolta dei frutti della palma da olio.

Due giorni prima il capo del villaggio, a cui era stato riferito che i frutti delle palme selvatiche erano maturi e cominciavano a cadere, aveva detto di cominciare a prepararsi per la raccolta. Gli uomini si erano organizzati, i lunghi coltelli erano stati affilati e l’attrezzatura per arrampicarsi era stata riparata. Quest’ultima consisteva di semplici anelli di legno rivestiti di corda in grado di sostenere il peso di coloro che salivano, a balzi, sui tronchi delle palme.

La raccolta

Matthew aveva 12 anni e non vedeva l’ora di cominciare. Aveva fatto pratica con gli anelli di legno. Negli anni precedenti aveva aiutato le donne a raccogliere i rami tagliati, ma ora suo padre gli avrebbe permesso di arrampicarsi sulle palme più basse. Sarebbe stato pagato per ogni grappolo di frutti che avrebbe tagliato. Ma la cosa più bella era l’emozione di essere fra quelli che si sarebbero arrampicati sulle palme, un privilegio che tutti i ragazzini del villaggio attendevano con gioia.

Al suono del tam tam Matthew corse fuori del villaggio insieme a suo padre e agli altri raccoglitori. Non si trattava solo di una raccolta, ma anche di una gara fra esperti arrampicatori. Arrampicandosi su tronchi alti anche 10 metri e poi per altri 5 metri tra le grandi foglie pennate, avrebbero potuto far mostra della loro abilità.

Tutto, dal sapone al vino

Forse vi chiedete perché le palme generano tanta eccitazione. Il motivo sta nel grande valore che questa versatile pianta ha per la gente del luogo. La mattina dopo la raccolta i frutti della palma, grandi quanto olive, venivano separati dagli assi dell’infruttescenza. Questi ultimi, essendo ricchi di potassio, venivano trattati per ottenere sapone. Mentre la maggior parte del raccolto veniva venduta per l’esportazione, il resto veniva lavorato nel villaggio stesso.

Matthew aveva visto spesso sua madre bollire i frutti per ammorbidire la polpa fibrosa che ricopre il duro nocciolo. Così poteva poi spremere con le mani la polpa molle per ottenere l’olio. Dopo ciò rompeva con delle pietre i noccioli per far uscire i semi, detti anche palmisti, da cui estraeva l’olio di palmisti. L’olio veniva usato in cucina, come unguento e come combustibile per le lampade, mentre i gusci duri servivano per alimentare il fuoco.

Matthew vedeva anche un modo pratico in cui erano usate le foglie della palma: per la copertura dei tetti. E se sfiorava con le dita la stuoia su cui giaceva, notava che anch’essa era fatta con foglie di palma. Le fibre dei piccioli delle foglie si potevano ritorcere per ottenere funi oppure intrecciare per fare ceste o trappole per pesci. Oltre a ciò, con le foglie di palma si facevano recinti per proteggere gli orti dagli animali. Le dioscoree, piante rampicanti il cui tubero è commestibile, crescevano su semplici sostegni fatti di piccioli di foglie di palma. E con le nervature delle foglie si facevano scope.

Non a caso gli anziani del villaggio sorvegliavano con attenzione il modo in cui venivano tagliate le fronde delle palme! Tagliarle in maniera indiscriminata significava compromettere la produttività degli alberi e minacciare addirittura la loro sopravvivenza. Ecco perché gli uccelli tessitori erano così malvisti: laceravano le foglie di palma per procurarsi il materiale con cui tessersi il nido, provocando la morte di molte palme.

Ma anche le palme cadute tornavano utili. Sui tronchi marcescenti crescevano funghi. I tronchi ospitavano anche le grandi larve di coleotteri, che erano gustose e nutrienti una volta fritte nell’olio di palma. Dalla linfa ottenuta incidendo il picciolo del fiore maschile si ricavavano litri e litri di vino di palma. La linfa fresca ricavata dagli alberi caduti, o da quelli ancora in vita, era una bevanda dissetante. Spesso veniva usata per produrre aceto come pure il kai-kai (ogogoro), una bevanda molto alcolica dal gusto simile al gin.

Migliorie moderne

Dal 1937 a oggi sono cambiate molte cose. Chi ha potuto farsi un’istruzione grazie ai proventi del commercio dell’olio di palma si è trasferito in città più grandi. E la gioiosa raccolta dei frutti delle palme non è che un ricordo.

Oggi grandi aziende agricole coltivano varietà selezionate di questa palma con metodi scientifici. I nuovi incroci resistono meglio alle malattie, maturano prima, producono di più e fruttificano quasi a livello del suolo. Questo facilita molto la raccolta. Per raccogliere i frutti degli alberi più alti si usano coltelli e uncini speciali, molto lunghi, riducendo al minimo il bisogno di arrampicarsi. Ma con i nuovi metodi, per quanto efficienti, la raccolta non ha più il fascino di un tempo e non genera lo stesso entusiasmo!

Anche i metodi di lavorazione sono migliorati. All’interno di grandi stabilimenti, grosse macchine spaccano con facilità i noccioli. Gli scarti dei semi, trasformati in pani, costituiscono un importante ingrediente dei mangimi per il bestiame. Dalle diverse categorie di oli si ricavano prodotti alimentari (margarina, prodotti dolciari e gelato) e non (detergenti, candele, profumo, cosmetici e persino lubrificanti industriali). Oltre a ciò, l’acido acetico che si ricava dal vino di palma invecchiato ha trovato applicazione come coagulante nell’industria della gomma.

Negli ultimi decenni Matthew ha visto cambiare molte cose nella regione degli ibo rispetto al tempo in cui lui non era che un ragazzetto. Nel frattempo ha imparato un’altra cosa riguardo alla palma. Studiando la Bibbia con i testimoni di Geova ha appreso che Dio, molto tempo fa, disse: “La terra faccia germogliare erba, vegetazione che faccia seme, alberi fruttiferi che portino frutto secondo le loro specie”. (Genesi 1:11) Sapendo come ebbe origine la palma, Matthew ora può fare qualcosa di più che ammirare e apprezzare questo bell’albero. Può lodare Geova Dio, il Creatore della versatile palma da olio.

[Immagine a pagina 20]

La raccolta dei frutti di una palma

[Fonte]

Peter Buckley/Photo Researchers

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