BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g92 8/9 pp. 3-4
  • La nuova era delle scoperte

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • La nuova era delle scoperte
  • Svegliatevi! 1992
  • Vedi anche
  • L’esplorazione dello spazio: Fin dove è arrivato l’uomo?
    Svegliatevi! 1992
  • La “Space Shuttle” apre una nuova era spaziale
    Svegliatevi! 1981
  • Che ne è stato dei viaggi lunari?
    Svegliatevi! 1975
  • Desideravo il successo
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
Altro
Svegliatevi! 1992
g92 8/9 pp. 3-4

La nuova era delle scoperte

Da un membro della redazione di Svegliatevi!

AVETE mai seguito, alla televisione, il lancio di uno space shuttle? Vi siete chiesti quanto sono grandi quei razzi? E quanto spazio hanno gli astronauti all’interno della navetta spaziale? Io ho potuto rendermene conto di persona visitando Spaceport USA a Cape Canaveral, altrimenti noto come Centro spaziale Kennedy, in Florida (USA).

Per me che avevo seguito alla TV ogni genere di lancio spaziale e che nel 1969 mi ero entusiasmato seguendo la prima missione Apollo che portò l’uomo sulla luna, trovarmi nel centro stesso di questa attività, a una sola ora di macchina a est di Orlando, è stata un’esperienza memorabile. Appena entrammo nel parcheggio notai che in lontananza erano esposti diversi razzi usati in passato per inviare nello spazio uomini e strumenti. E lì, ferma sull’asfalto vicino a questi razzi, c’era una copia in grandezza naturale dell’orbiter (veicolo orbitale) usato nelle missioni dello shuttle. Si chiama Ambassador, e pur essendo solo una copia era impressionante da vedere, visitare e fotografare. Nella zona della coda raggiunge i 17 metri di altezza, ed è lunga 37 metri, con un’apertura alare di 24 metri.

Era venerdì 22 novembre dell’anno scorso, e non vedevo l’ora di avvicinarmi a una rampa di lancio, specie a quella dove c’era la navetta spaziale Atlantis in attesa di essere lanciata domenica 24 novembre. Ci sono diverse rampe del genere, ma distano qualche chilometro dal centro visitatori. Così partecipai alla visita guidata, nel corso della quale i visitatori vengono portati in pullman ai principali impianti per la costruzione e il lancio dei missili.

La prima fermata è stata al Centro addestramento astronauti, dove abbiamo osservato copie identiche del modulo di servizio e del modulo lunare usati nel 1969 nello storico viaggio sulla luna. Il modulo lunare era un aggeggio davvero poco estetico: non aveva affatto il profilo e le linee aerodinamiche che ci si aspetterebbe da un veicolo spaziale. A prima vista assomigliava più a un agglomerato di cubi e di piramidi con zampe simili a quelle di un ragno. Eppure la sua copia identica era servita a far sbarcare due uomini sulla luna!

Nel luglio 1971 l’Apollo 15 scese sulla luna, e gli astronauti Scott e Irwin vi scaricarono il Lunar Rover, il veicolo lunare che, costando 15 milioni di dollari, fu probabilmente il “fuoristrada” più costoso che sia mai stato costruito. Se volete guidarlo basta che andiate sulla luna, perché fu lasciato lassù assieme al modulo di discesa del modulo lunare! Ma non dimenticate di portare con voi le batterie nuove: quelle del veicolo lunare sono scariche da un bel pezzo!

La fermata successiva del tour è stata al Centro assemblaggio veicoli, o VAB (Vehicle Assembly Building). Lì al centro spaziale bisogna abituarsi alle sigle: vengono usate per tutto. Chris, ex ingegnere del progetto Apollo con cui parlai in seguito, mi disse: “Fui trasferito in un’altra sezione e per mesi non capii molte delle cose che venivano dette perché usavano sigle diverse da quelle che usavo io!” Che cos’ha di tanto speciale il VAB? Essendo alto più di 160 metri (come un grattacielo di 52 piani), largo 158 metri e lungo 218 metri, è fra i più grandi edifici del mondo per volume, o cubatura. Occupa una superficie di tre ettari. Le dimensioni gigantesche sono rese necessarie dal fatto che è qui che i veicoli di lancio vengono assemblati prima di essere trasportati, lentamente e faticosamente, alle rampe di lancio. Ma di questo ne riparleremo più avanti.

Ci dissero che il VAB è così grande che vi si potevano assemblare contemporaneamente quattro razzi Saturno V. Questi razzi, progettati per le missioni Apollo, erano alti 111 metri. Il libro The Illustrated History of NASA (Storia illustrata della NASA) spiega: “Il peso totale al decollo era enorme: 2.900 tonnellate. Ma i motori del Saturno V, che sviluppavano una spinta di quasi 3.500 tonnellate, potevano alzare quel carico prodigioso senza problemi”.

Mentre guardavo la cima di questo enorme edificio notai degli avvoltoi che descrivevano ampi cerchi nel cielo, sfruttando le correnti ascensionali sopra il tetto. Ricordai che il centro spaziale è situato in mezzo a un vasto parco nazionale che ospita decine di specie di uccelli, rettili e altri animali. Dal pullman avvistammo, su un albero, un grosso nido di aquila di mare dalla testa bianca alto due metri. In un certo senso sembrava appropriato che, dove l’uomo ha conseguito alcuni dei più grossi risultati nel volo spaziale, volassero le aquile.

La nostra fermata successiva sarebbe stata un punto di osservazione da cui avremmo potuto vedere da lontano un paio di rampe di lancio. Tuttavia, rimaneva ancora un grosso interrogativo. Come fanno a trasportare quei razzi enormi alle rampe di lancio, che distano 5 chilometri e mezzo? Con i più grossi mezzi cingolati che io abbia mai visto! Questi trasportatori cingolati sono in grado di trasportare un peso di 6.600 tonnellate. Ciascuno di essi è grande la metà di un campo di calcio e pesa oltre 2.700 tonnellate. Ma non aspettatevi record di velocità da questi mostri: quando sono carichi raggiungono una velocità massima di 1,6 chilometri all’ora, mentre senza carico viaggiano a 3,2 chilometri all’ora! La piattaforma del trasportatore poggia su quattro enormi cingoli doppi, disposti ai quattro angoli. Ogni cingolo è composto di 57 elementi, ciascuno dei quali pesa quasi una tonnellata.

Immaginate che razza di pista si è dovuta costruire per accedere a ciascuna rampa di lancio, una pista in grado di sopportare l’enorme peso della piattaforma mobile, del razzo e del veicolo spaziale!

Che dire del rientro a terra dello shuttle? La navetta spaziale ha bisogno di un luogo dove atterrare, e qui a Cape Canaveral quel “luogo” è una pista di atterraggio speciale, lunga e larga il doppio delle piste di atterraggio di un normale aeroporto. È lunga 4.600 metri, e ad entrambe le estremità ha uno spazio pavimentato di sicurezza di 300 metri. Se le condizioni per l’atterraggio non sono ottimali la navetta è dirottata alla base aerea di Edwards, nel deserto della California, più di 3.200 chilometri a ovest.

L’immensità dell’intero progetto era spaventosa. E faceva sorgere delle domande. Quali risultati ha conseguito l’uomo nell’esplorazione dello spazio? Quali benefìci ha avuto? E quali sono le prospettive per i voli interplanetari? L’uomo metterà mai piede su Marte?

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi