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  • g95 22/1 pp. 3-4
  • Avete una vita noiosa? Potete cambiarla!

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  • Avete una vita noiosa? Potete cambiarla!
  • Svegliatevi! 1995
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  • Vedi anche
  • Non sapete come ammazzare il tempo?
  • I risultati negativi della noia
  • Un modo semplice per vincere la noia?
    Svegliatevi! 1995
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Svegliatevi! 1995
g95 22/1 pp. 3-4

Avete una vita noiosa? Potete cambiarla!

DAL CORRISPONDENTE DI SVEGLIATEVI! IN SPAGNA

MARGARET e Brian avevano passato la cinquantina quando si presentò loro un’occasione d’oro: il pensionamento anticipato con una buona pensione. Decisero così di andare a vivere più a sud, per godersi il sole e le spiagge del Mediterraneo. Niente più affanni, niente più preoccupazioni: li attendeva una vita comoda nella loro casetta in riva al mare.

Dopo due anni il loro sogno aveva perso il suo fascino. Brian spiega: “Tutto sembrava inutile: i giorni passavano uno dopo l’altro senza che avessi nulla da fare. Sì, certo, nuotavo, giocavo un po’ a golf o a tennis, e parlavo a ruota libera con chiunque mi stesse ad ascoltare. Di cosa? Di sciocchezze”.

Gisela ha poco più di vent’anni e ha una bellissima bambina. Nel pomeriggio, come al solito, madre e figlia vanno al parco, dove la bambina gioca felice nella buca della sabbia, tutta intenta a fare torte e castelli di sabbia. Nel frattempo la mamma siede su una panchina lì vicino e la sta a guardare. Ma la guarda davvero? Se ne sta lì seduta, incollata alla sua radiolina. Il fumo della sigaretta che sta fumando le sale davanti agli occhi, impedendole quasi di vedere la bambina. Si annoia tanto che le verrebbe da piangere.

Peter, un ragazzo di 17 anni che va a scuola, è seduto in camera sua, circondato dagli ultimi ritrovati dell’elettronica. Accende uno dei suoi videogiochi, solo per scoprire che non lo attira più. Ci ha già giocato centinaia di volte, e ormai sa come battere il computer. Ascoltare della musica? Ma ha già ascoltato decine di volte tutti i dischi e le cassette che ha. Annoiandosi a morte, si lamenta: “Non so cosa fare”.

Non sapete come ammazzare il tempo?

Certo, non per tutti le giornate sono grigie e monotone. Ci sono ancora molti che hanno una vita felice e significativa, che si sentono appagati imparando cose nuove, dando sfogo alla loro creatività e coltivando buone relazioni con gli altri e, cosa di gran lunga più importante, con Dio.

Eppure la noia colpisce persone di ogni estrazione sociale: un tedesco su tre, secondo un recente sondaggio. Lo yuppie ambizioso che frequenta febbrilmente tutti i luoghi di divertimento della città, il giovane disoccupato che ammazza il tempo ascoltando musica ad alto volume e bevendo birra a buon mercato, l’operaio di mezza età che spreca il fine settimana a guardare la televisione, il dirigente che si sente perso quando esce dall’ufficio . . . tutti lamentano un problema comune: la noia.

I filosofi antichi la chiamavano, in latino, taedium vitae: “noia della vita”. In tedesco si dice Langeweile: letteralmente, “lungo periodo di tempo”. Il tempo che non passa mai, il lavoro che sembra privo di senso, il desiderio di “piantare tutto e andarsene” sono i tratti caratteristici e fin troppo comuni della noia.

Nemmeno i ricchi sfuggono alla noia. Dopo aver descritto lo stile di vita sontuoso di chi spende molto, Roger Rosenblatt ha scritto sulla rivista Time: “A parte la grande casa e il grande giardino e i grossi animali e le grandi feste e la gente in vista, cos’hanno da dire quasi tutti i più grossi scialacquatori del mondo? Che si annoiano. Si annoiano”.

Un tempo si pensava che per sconfiggere completamente la noia bastasse avere più tempo libero. L’idea era che condizioni di lavoro più umane, che ponessero fine ai lavori ingrati e monotoni del passato, e un sacco di tempo libero avrebbero reso gratificante la vita dell’uomo della strada. Purtroppo, però, le cose non sono così semplici. Decidere cosa fare di tutto questo tempo libero si è rivelato più difficile del previsto. Molti passano tutta la settimana aspettando con trepidazione un fine settimana piacevole solo per scoprire, quando arriva, che non è all’altezza delle loro aspettative.

I risultati negativi della noia

C’è chi tenta di sfuggire alla noia tuffandosi nell’iperattività. Alcuni sono diventati maniaci del lavoro perché non sapevano proprio come passare il tempo quando non erano in ufficio. Altri cercano di vincere la noia dandosi all’alcool oppure vanno in cerca di nuovi stimoli provando a far uso di droga. Non poche delle star del mondo dello spettacolo, una volta finiti gli applausi, riempiono il vuoto con droghe come la cocaina. La noia è stata riconosciuta come una delle cause del crescente numero di madri adolescenti non sposate, molte delle quali forse avranno pensato che un bambino avrebbe riempito la loro vita vuota.

La noia viene anche messa in relazione con l’aumento della criminalità. La rivista Time ha osservato che molti giovani lasciano la scuola a 16 anni e non hanno niente da fare, e che nell’Europa occidentale i disoccupati, in paragone ai loro coetanei che hanno un impiego, sono “più propensi al suicidio, più vulnerabili alla droga, più esposti alle gravidanze extraconiugali e più inclini a violare la legge”. Questo sembra riconfermare il vecchio adagio secondo cui “il Diavolo trova lavoro agli oziosi”. — Confronta Efesini 4:28.

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