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  • Lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo

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  • Lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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  • LOTTIAMO SENZA GARANZIA DI NON ESSERE PERSEGUITATI
  • IDENTIFICATI DALLA PERSECUZIONE
  • Non lottiamo illegalmente né interrompiamo la predicazione mondiale
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1952
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1992
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2018
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 15/6 pp. 361-367

Lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo

“Il re permetteva ai Giudei . . . di difendere la loro vita”. — Ester 8:11.

1. Quali profezie indicano che ci sarà lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo?

GEOVA Dio comanda che questa buona notizia sia predicata in tutto il mondo. (Matt. 24:14) Gesù avvertì: “Sarete odiati da tutte le nazioni a motivo del mio nome”. (Matt. 24:9, NW) Davide dichiarò: “Perché tumultuano le nazioni, . . . e i principi si consigliano assieme contro Geova e contro il suo Unto, dicendo: Rompiamo i loro legami e gettiam via da noi le loro funi”. (Sal. 2:1-3, VR e AS) Questo significa che vi sarà lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo.

2. Quale antico parallelo si trova nella nostra lotta per la libertà di predicare?

2 Questa lotta mondiale di oggi trova un parallelo nei tempi antichi. Nel quinto secolo a.C. l’Impero Persiano era la potenza mondiale. Era governato da Assuero, conosciuto comunemente nella storia col nome di Serse. Il popolo di Dio era in cattività, disperso in tutto quel mondo. Il malvagio primo ministro, Haman, cercò di distruggere tutto il popolo di Dio in tutto l’impero. (Ester 3:6) Con inganno egli fece firmare al re un irrevocabile decreto di morte contro i Giudei. Geova si servì allora della nuova moglie del re, Ester. A richiesta di Mardocheo, ella intervenne. Fu presentata un’istanza per salvare il popolo dalla sentenza di morte ordinata dal re. Il re consentì all’istanza di Ester. Egli non revocò il decreto, ma ordinò che tutti i Giudei dimoranti in ogni provincia e città si sollevassero a combattere per la loro vita. (Ester 8:11, 12) Il popolo di Geova si raccolse in tutte le città e province. Essi lottarono in tutto l’impero per la propria vita. — Ester 9:16.

3, 4. (a) Perché è così vitale che combattiamo per la libertà di predicare? (b) Chi è il principale nemico della nostra libertà di predicare, e quale tattica adopera?

3 Non sono forse i testimoni di Geova dei nostri tempi nella stessa condizione di quegli antichi servitori di Dio? Sì, esattamente! Noi dobbiamo lottare in tutto il mondo per la nostra propria vita. Poiché è in gioco la nostra vita, noi combattiamo per la libertà di predicare. Geova ci ha comandato di predicare la buona notizia. La nostra vita dipende dalla fedeltà con cui la predichiamo! Infatti, tutti abbiamo l’obbligo di predicare. Guai all’ultimo di noi se non proclamiamo pubblicamente e intrepidamente la buona notizia. (Ezech. 3:20; 1 Cor. 9:16) Geova ha dichiarato: “Quando avrò detto all’empio: — Empio, per certo tu morrai! — e tu non avrai parlato per avvertir l’empio che si ritragga dalla sua via, quell’empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano”. (Ezech. 33:8) L’unico modo per mezzo del quale possiamo sperare di salvarci è predicare e proclamare la buona notizia per la salvezza altrui. — 1 Tim. 4:16.

4 Il Diavolo è l’invisibile governatore del presente empio sistema di cose. (2 Cor. 4:4) Non conosce forse Satana le Scritture? Per certo le conosce! Non le citò a Gesù? (Matt. 4:6) Egli sa che l’unico modo per distruggere i testimoni di Geova è, secondo Ezechiele 33:8, 9, quello di costringerci a troncare la predicazione in tutte le nazioni così come è stata comandata da Geova. Egli sa che se ci fermiamo, subiremo la morte. Per tentare di fermarci, pertanto, macchina il male contro di noi per via legale in tutto il mondo. La Parola rivelata di Geova indica che dobbiamo quindi lottare per la libertà. Chiamiamola “Lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo”!

5, 6. (a) Chi è l’Autore della libertà e di chi si serve egli per renderci liberi? (b) Qual è il solo modo di mantenerci liberi, e quale esempio ci diede Gesù a questo riguardo?

5 Donde proviene la nostra libertà? Forse dalle nazioni di questo mondo e dai loro capi? No! Geova Dio è l’autore della libertà. Con noi quindi si trovano affrancamento e libertà. Infatti in 2 Corinzi 3:17 (NW) è scritto: “Ora, Geova è lo spirito; e dov’è lo spirito di Geova, quivi è libertà”. Noi siamo stati liberati dal Figlio di Dio, Gesù Cristo. “Se rimanete nella mia parola, siete veramente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi. Se dunque il Figlio vi rende liberi, sarete veramente liberi”. (Giov. 8:31, 32, 36) Noi siamo stati benedetti con questa preziosa libertà. Ma dobbiamo lottare per conservarla. L’accurata conoscenza e la proclamazione della verità ci mantengono liberi.

6 Chi fu il primo a possedere questa libertà? Gesù fu il primo a sostenerla. Egli fu perseguitato. Dovette lottare per il suo diritto di predicare e svolse la sua attività senza alcuna protezione da parte del Governo Romano. Proclamò il diritto divino di predicare. Diede questa libertà ad altri. (Gal. 5:1) Richiese forse qualche garanzia come cittadino? No, egli non aveva la cittadinanza romana. La sua cittadinanza era nel cielo. Egli sostenne la libertà fondamentale di predicare data da Dio. Aveva forse paura perché privo di qualsiasi protezione dal governo di Cesare? No! Egli proclamò la sua libertà con una intrepidezza che destava paura. Palesò la sua fiducia nella potenza di Geova, il Datore di libertà. Egli disse: “E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”. — Matt. 10:28, NW.

7, 8. Perché la persecuzione non dovrebbe sorprenderci? Invece, quale effetto dovrebbe avere su di noi?

7 Non ci mostra questo che Gesù si aspettava di essere perseguitato dai capi perché sosteneva la libertà data da Geova Dio? Certo! E Gesù sapeva inoltre che la persecuzione non si sarebbe esaurita su di lui né sarebbe terminata con la sua morte. Egli sapeva che ogni suo seguace sarebbe stato perseguitato come lo era stato lui. Aveva forse indicato che tale persecuzione sarebbe stata limitata a sole poche nazioni? No! Rivelò che sarebbe venuta da tutte e da ciascuna nazione! E ne diede il motivo. Sarebbe stato perché noi portiamo il suo nome. Gesù disse: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; . . . Ma essi vi faranno tutte queste cose a motivo del mio nome”. — Giov. 15:20, 21; Matt. 24:9.

8 Il maltrattamento che riceviamo non ci sorprende. Non è per noi inaspettato. (1 Piet. 4:12) Ci scoraggia forse? No, in realtà c’incoraggia. Ci dimostra che siamo i soli degni di portare il suo nome. Gesù indicò pure la nostra persecuzione come un segno dell’avvicinarsi della fine di questo empio sistema di cose. Perciò noi alziamo il capo e ci rallegriamo. La persecuzione è un sicuro segno che la nostra completa liberazione dal presente malvagio sistema di cose si avvicina rapidamente. “Ma quando queste cose cominciano ad avvenire, alzatevi e levate il capo, perché la vostra redenzione si avvicina”. (Luca 21:28, NW) Questo ci dà la forza di avanzare nella “lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo”.

LOTTIAMO SENZA GARANZIA DI NON ESSERE PERSEGUITATI

9, 10. (a) Malgrado la persecuzione e la mancanza di garanzia legale quale condotta serbarono gli apostoli? (b) Quale fu il loro atteggiamento riguardo al diritto di predicare?

9 Abbandonarono i primi seguaci, come gli apostoli e i discepoli, la lotta per la predicazione dell’evangelo nel mondo intero perché non avevano da Cesare una licenza o garanzia contro la persecuzione? Uno solo degli apostoli era cittadino romano, Paolo. Gli altri erano giudei che vivevano sotto l’occupazione militare di Roma senza alcun diritto di cittadinanza romana. Tutti continuarono a predicare intrepidamente, come aveva fatto Gesù, sebbene i loro diritti non fossero garantiti da Cesare. I diritti di Paolo quale cittadino romano non arrestarono la sua persecuzione. A quanto sembra egli fu perseguitato più di alcuni altri apostoli. Tutti dovettero lottare per la libertà di predicare. Gli apostoli non potevano essere fermati perché privi di una licenza o garanzia da Cesare. Essi continuarono a predicare e molti diedero anche la vita per la buona notizia.

10 Essi lottarono per la libertà di predicare la Parola di Dio. Per aver sostenuto la libertà data loro da Geova i primi apostoli furono assaliti dalle turbe, arrestati, perseguitati, cacciati in prigione e frustati. (Atti 4:3; 5:17-27) I falsi religionisti non potevano sopportare il loro tagliente e pungente messaggio. Gli apostoli furono accusati di aver messo a soqquadro il mondo. (Atti 17:6) Il sommo sacerdote comandò loro di non predicar più nel nome di Gesù. Pietro e gli apostoli dichiararono il loro diritto, la libertà ricevuta da Dio! Dissero: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governatore piuttosto che agli uomini”. (Atti 5:29, NW) L’odio contro la loro predicazione e libertà non si limitò ai tribunali. Quando ebbero vinto la loro causa davanti ai giudici e furono assolti, le turbe che avevano assistito al processo li inseguirono. I loro persecutori li percossero. (Atti 5:40) A causa della giustizia amministrata in tribunale non divenne furente il nemico?

11, 12. (a) Chi soffrì, e come, a causa della lotta per la libertà di predicare? (b) Di quale mezzo legale si servì Paolo nella sua lotta per la libertà di predicare?

11 Che cos’altro accadde a motivo dell’intrepida lotta della chiesa primitiva per preservare la propria libertà? Si sa generalmente che, dopo Gesù, Stefano fu il primo martire cristiano. Fu trascinato con la forza davanti al Sinedrio da una turba. Qui egli rese una eloquente pubblica testimonianza. Fu preso dalla turba e trascinato ai confini della città. Lo cacciarono fuori! E qui fu lapidato, alla periferia della città. Saulo (in seguito divenuto l’apostolo Paolo) era presente e approvò gli uccisori di Stefano. (Atti 6:11–8:1) E non dimentichiamo che il re Erode fece decapitare Giacomo con la spada. — Atti 12:2.

12 Lo stesso apostolo Paolo fu lapidato. La turba lo trascinò fuori della città di Listra, e ve lo lasciò, credendo di averlo ucciso. (Atti 14:8-19) La prosperità dell’opera missionaria di Paolo e Sila mise in agitazione un’altra turba di falsi religionisti a Filippi. La folla si avventò contro di loro, li fece arrestare e cacciare in prigione, e furono messi in ceppi. Un terremoto nella notte li liberò. (Atti 16:16-26) Le autorità spaventate volevano che questi testimoni di Geova se n’andassero dalla città segretamente. Accettarono Paolo e Sila il compromesso? No! Insistettero perché il loro caso fosse giudicato apertamente. Paolo fece valere la sua cittadinanza romana. Ciò stupì i suoi accusatori. La sua intrepidezza di parola li spaventò. (Atti 16:37, 38) Non si servì Paolo della sua cittadinanza nella lotta per predicare? Quando si trovò davanti a Festo egli non esitò ad appellarsi a Cesare, valendosi di un diritto che i giudei non avevano. (Atti 25:10-12) Paolo non avrebbe potuto appellarsi a Cesare e non sarebbe andato a Roma per esservi giudicato se non fosse stato cittadino romano.

13, 14. Quale fu la lotta di Paolo per la libertà di predicare, e quale consiglio lasciò per noi?

13 Paolo lottò per la libertà di predicare la buona notizia in tutto il mondo. Aveva sempre la risposta pronta. Era sempre vigilante nella lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo. Egli disse: “È completamente giusto che io pensi questo riguardo a voi tutti, dato che vi ho nel cuore, essendo tutti voi partecipi con me della immeritata benignità tanto nei legami della mia prigionia quanto nel difendere e stabilire legalmente la buona notizia”. (Filip. 1:7, NW) Egli lottò intrepidamente per il diritto di predicare, anche quando era in catene. (Efes. 6:19, 20) Anche mentre era prigioniero a Roma in attesa del suo processo davanti a Cesare, Paolo non smise di predicare. Pur trovandosi sotto la costante custodia di un soldato per due anni, a Roma, egli continuò a predicare la buona notizia. Predicò a gran numero di persone che venivano a vederlo, e lo fece “con la più grande libertà di parola, senza impedimento”. — Atti 28:30, 31, NW.

14 È molto probabile che Paolo sia stato in prigione più sovente che qualsiasi altro apostolo. Fu battuto con sferze fino all’eccesso e spesso quasi fino alla morte. Permise mai che simile trattamento lo facesse retrocedere? No! Questi e altri pericoli ancora egli affrontò e superò nella sua lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo. (2 Cor. 11:21-27) Ci lasciò qualche consiglio da seguire? Ascoltate ciò che disse a Timoteo. Con tali parole egli ci esorta ad essere combattenti per la libertà di predicare. “Contendi per la vittoria nella giusta contesa della fede”. — 1 Tim. 6:12, NW.

15. Quali sono i nostri veri nemici, e qual è la nostra unica arma di attacco?

15 Paolo identificò chiaramente i nostri veri nemici. Fu detto che fossero di carne e sangue? No! Egli indicò che non possono essere toccati da armi carnali di questo mondo malvagio. Chi sono dunque? Sono gl’invisibili demoni che controllano e governano questo vecchio mondo insieme al loro capo il Diavolo. (Giov. 14:30; 2 Cor. 4:4; Efes. 6:12) Non dobbiamo dunque impressionarci o spaventarci quando vediamo contro di noi le orde traviate dell’umanità. Noi vediamo chiaramente che le armi di guerra di questo vecchio mondo non sono affatto utili nella lotta mondiale per la libertà di predicare. L’unica arma di cui possiamo servirci nella lotta è la spada a due tagli dello spirito, che è la Parola di Dio. Non è essa così potente da abbattere le fortezze dell’errore e del potere di questo mondo? È la più potente fra tutte le armi di guerra. (Efes. 6:17) L’apostolo Paolo scrisse: “Perché la Parola di Dio è vivente ed esercita potenza, ed è più affilata di qualsiasi spada a doppio taglio e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, e delle giunture e delle loro midolla, e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”. (Ebr. 4:12, NW) Questo è un fatto! Non lo dimenticate mai!

IDENTIFICATI DALLA PERSECUZIONE

16. Seguendo le orme di Gesù, in quale rispetto saremo noi come lui, e in che modo?

16 Quale prova abbiamo che Geova Dio si serve di noi per adempiere la profezia pronunziata da Gesù? La prova inconfutabile è che siamo perseguitati come lo fu Gesù, e per la stessa ragione! Egli si serve delle persecuzioni che sopportiamo per identificare in modo preciso il tempo in cui viviamo. (Matt. 24:9) Gesù indicò il suo compito dinanzi a Pilato: “Per questo scopo io son nato, e per questo scopo son venuto nel mondo, perché recassi testimonianza alla verità”. (Giov. 18:37, NW) Noi camminiamo nelle sue orme con lo stesso incarico ricevuto da Geova, di recar testimonianza alla verità! Come risultato siamo perseguitati in tutto il mondo. Siamo odiati in tutto il mondo per amor del suo nome.

17, 18. (a) Quale lotta fecero i testimoni di Geova dal 1933 al 1945 per la libertà di predicare? (b) Sin d’allora quali prove hanno subìto nei paesi dominati dai comunisti?

17 È ben conosciuta la storia della lotta per la libertà combattuta dai testimoni di Geova per predicare nei paesi dominati dal nazismo e dal fascismo dal 1933 al 1945. Migliaia di loro furono rinchiusi nei campi di concentramento. Molti furono torturati e uccisi. Numerosi altri morirono a motivo della loro lealtà verso Geova Dio. Avrebbero potuto vivere se avessero accettato di rinunziare al nome di Geova Dio. Ogni persona bene informata conosce l’intensa persecuzione scatenata contro i testimoni di Geova negli Stati Uniti e nel Canada dal 1933 al 1945. Lo attestano le migliaia di processi nei tribunali e le centinaia di aggressioni delle turbe! Più di settanta paesi, in un tempo o nell’altro durante i trascorsi quarant’anni, hanno emanato decreti restrittivi e hanno perseguitato i testimoni di Geova.

18 Sono forse cessate le persecuzioni dopo la caduta della Germania nazista, dell’Italia fascista e del Giappone alla fine della seconda guerra mondiale? No, niente affatto! Nei paesi sopraffatti dai governanti comunisti dell’Europa Orientale siamo stati messi al bando a causa del nostro rifiuto di cessare la predicazione. I testimoni di Geova sono stati gettati a migliaia in carcere e nei campi di concentramento. Considerate ciò che è accaduto nella Germania Orientale, Polonia, Cecoslovacchia e altri paesi. A migliaia sono in carcere e nei campi di lavori forzati! Oggi in tutti i paesi comunisti i testimoni di Geova sono cacciati e inseguiti come belve dai cacciatori, la polizia segreta. In questi paesi comunisti vengono emanati bandi per vietare completamente la predicazione del vangelo. I nostri fratelli vengono incarcerati e sottoposti a processi da burla. Molti sono stati uccisi.

19. In che modo gli arresti che subiscono i testimoni di Geova sono diversi da quelli del clero?

19 Nessun’altra organizzazione religiosa sulla terra è stata perseguitata per il nome di Geova Dio, che fu anche rappresentato dal nome di Gesù. È vero che alcuni sacerdoti sono stati incarcerati nei paesi comunisti. Ma questo non avvenne a causa della giustizia. (1 Piet. 3:14) Furono imprigionati per motivi politici. Non furono imprigionati a causa della testimonianza per Geova Dio o per aver portato il nome di Gesù. Le chiese cattoliche e protestanti sono tuttora libere di tenere apertamente i loro servizi religiosi in Polonia, Cecoslovacchia, Germania Orientale e altri paesi comunisti. In questi paesi i testimoni di Geova non possono adorare Dio apertamente.

20. (a) Durante gli scorsi due anni in quali altri paesi in particolare i testimoni di Geova hanno sofferto violenta persecuzione? (b) Che cosa hanno rivelato i rapporti degli Annuari durante gli ultimi nove anni?

20 Oggi la persecuzione continua anche in paesi dedicati alle “quattro libertà”. Sapete voi che recentemente, nel gennaio 1954, è stato imposto un bando contro i testimoni di Geova dal corpo legislativo di Quebec, Canada? Esso ordinava per i testimoni di Geova un trattamento simile a quello emanato da Adolfo Hitler nella Germania nazista. Ciò per domanda del primo ministro cattolico Duplessis. Non dimentichiamo che tuttora sussiste il bando contro i testimoni di Geova nella Repubblica Dominicana, in Argentina e in altri paesi. Ricordiamo le aggressioni delle turbe e le imboscate armate contro i nostri fratelli alle assemblee nelle Filippine durante questi ultimi due anni. Consideriamo un gran numero di altri casi di persecuzione in tutto il mondo, narrati dai rapporti negli Annuari dei testimoni di Geova durante questi ultimi nove anni. Esaminiamo i paesi democratici d’Europa: Italia, Francia, Svizzera, e i paesi della Scandinavia! Infatti, in ogni parte del mondo, in Africa, Asia e nelle isole del mare, una strenua e buona lotta è stata combattuta per la libertà di predicare. Con l’aiuto di Geova, noi sosterremo questa libertà in tutto il mondo. Mentre ciò significa lotta in molti tribunali della terra, e persecuzione per i fedeli servitori di Geova, noi ne siamo lieti e ci atteniamo a questo glorioso tesoro di servizio predicando in tutto il mondo.

21. Qual è l’unico gruppo cristiano che adempie Matteo 24:9, e quale sentimento ne prova?

21 Certamente questa testimonianza proveniente da molti paesi, che si eleva alta come una montagna, dimostra che la persecuzione continua. Quale gruppo di cristiani viene identificato dall’attuale adempimento mondiale delle parole di Gesù? Abbiamo qui la più chiara ed evidente prova possibile. I fatti parlano da loro stessi. Non è necessario aggiungere altro per dimostrarlo. È indiscutibile. Da chi è formato questo gruppo? Da voi, fedeli testimoni di Geova. Voi siete quelli che furono identificati da Gesù. Siete coloro che sono perseguitati per amore della giustizia in tutte le nazioni. (Matt. 24:9; 2 Cor. 1:7; Col. 1:24) Ne siete rattristati? No! Voi siete felici di essere un popolo così privilegiato! (Giac. 1:12) Pietro disse: “Veramente, chi è l’uomo che vi farà del male se divenite zelanti per ciò che è buono? Ma anche se soffriste per amor di giustizia, voi siete felici”. — 1 Piet. 3:13, 14, NW.

22. Che cosa indicano le circostanze che dovremmo fare nella nostra lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo?

22 Questa persecuzione mondiale ci sottopone a svariate prove. Ci obbliga a servirci di ogni possibile metodo nella lotta per la libertà di predicare in tutto il mondo. I nostri metodi di lotta devono necessariamente variare da paese a paese. Questo perché la nostra lotta dev’essere legale. La procedura stabilita dalle leggi per lottare legalmente in tutte le nazioni del mondo varia da una all’altra. È impossibile che la procedura sia uguale in ogni luogo.

23, 24. (a) Come la lotta per la libertà di predicare si svolge nei paesi democratici come gli Stati Uniti e il Commonwealth Britannico di Nazioni? (b) Dove tale appello non è possibile, come lottiamo?

23 I paesi democratici come gli Stati Uniti, il Commonwealth Britannico di Nazioni, e altri paesi in Europa, sono liberali accordandoci la procedura con cui lottare. Questi ci permettono di appellarci a “Cesare” e di difenderci nei tribunali. Ci serviamo dei tribunali in questi paesi? Sì! Liberamente e senza esitazione noi ci appelliamo ai tribunali per la difesa del diritto di predicare. Geova si è servito dei magistrati per aiutarci a stabilire legalmente la buona notizia. Essi hanno accumulato un grande mucchio di vittorie. Queste s’innalzano come un bastione. Centinaia e migliaia di casi sono stati accumulati alti come una montagna nella lotta mondiale per la libertà di predicare. Essi costituiscono un poderoso baluardo.

24 Altre nazioni non ci permettono di ricorrere ai tribunali per proteggere la nostra predicazione. Quindi dobbiamo appellarci a “Cesare”, vale a dire al capo dello stato, primo ministro, presidente o primate. Noi lo facciamo. Ci valiamo dei nostri diritti e discutiamo davanti a loro come fece Mosè davanti a Faraone. Quando l’autorità di proteggere e difendere il diritto di predicare è posta da “Cesare” nelle mani di qualche funzionario governativo, provinciale, o comunale, ci appelliamo liberamente a tale funzionario. Chiediamo che dia ordine di proteggere il nostro diritto di compiere la nostra opera. Non abbiamo ripetutamente fatto ricorso alle autorità onde togliessero i bandi, in alcuni paesi? Ricordate la montagna di telegrammi spediti ad Adolfo Hitler! Considerate le petizioni per togliere il bando e per ottenere una Carta di diritti nel Canada! Rammentate le numerose petizioni presentate al Congresso Americano contro il boicottaggio cattolico romano delle stazioni radio che trasmettevano i programmi dei testimoni di Geova negli Stati Uniti. Abbiamo presentato petizioni alle autorità perché emanassero ordini permettendo l’importazione di letteratura. In molti paesi ci siamo appellati ai funzionari affinché permettessero ai missionari mandati dall’ufficio centrale della Società di entrare nel paese a predicarvi. Non abbiamo mai trascurato alcuna opportunità di lottare legalmente per il diritto di predicare in tutto il mondo.

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