BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w55 1/11 pp. 653-661
  • Il canale cristiano di comunicazione

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Il canale cristiano di comunicazione
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • IL GRANDE PROFETA
  • LA PREPARAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE PROFETICA
  • L’ORGANIZZAZIONE PROFETICA ISTITUITA
  • PRIME POCO CHIARE E NON DANNOSE VEDUTE
  • I DODICI REQUISITI DELL’ODIERNO CANALE CRISTIANO
  • MANTENETEVI IN STRETTO CONTATTO COL CANALE
  • Il canale di comunicazione di Geova
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
  • La Società Torre di Guardia nel proposito di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
  • “Le cose rivelate appartengono a noi”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
  • Siate desti con lo “schiavo fedele e discreto”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 1/11 pp. 653-661

Il canale cristiano di comunicazione

“Questo avveniva affinché ora ai governi e alle autorità nei luoghi celesti fosse fatta conoscere per mezzo della congregazione la grandemente svariata sapienza di Dio”. — Efes. 3:10, NM.

IL VERO Cristianesimo quale religione rivelata dipende completamente da tutte le progressive rivelazioni delle sacre dichiarazioni di Geova comunicate alla terra dal tempo di Adamo fino a quello dell’apostolo Giovanni. Inoltre vediamo come Dio dalla Pentecoste, 33 d.C., in poi abbia provveduto ai suoi servitori cristiani un fidato canale direttivo per l’intendimento di queste meravigliose rivelazioni della sua volontà e dei suoi propositi. A cominciare dalle figure profetiche fino alle realtà attuali osserviamo che questo canale di Dio provveduto per i Cristiani è costituito dalla congregazione collettiva degli unti, che funziona come una specie di organizzazione profetica sotto la direzione del capo di questa comunicazione, Cristo Gesù. — Efes. 5:23.

2 Dopo Abrahamo il mezzo di comunicazione di Geova fu in contatto con Isacco, Giacobbe e Giuseppe come canali terreni di Dio. Poi il periodo più prolifico di comunicazione divina che sia stato mai provato fino a quel tempo si manifestò col ministero del grande profeta Mosè. Per quarant’anni fu in corso tra Geova e Mosè un flusso quasi costante di comunicazione, che preparò Mosè perché fosse ispirato ad organizzare teocraticamente la congregazione d’Israele come nazione di Geova e condurla nella Terra Promessa quale luogo di abitazione. Il governo designato da Dio inaugurato sul Monte Sinai era un giusto governo legale. Non era un governo di individuali e umani capi. Per provvedere un canale limitato di comunicazione giudiziaria con Dio venne costruito un santuario terreno. Il sommo sacerdote nominato da Dio era il principale ministro giudiziario dello stato. A lui erano affidati l’Urim e il Thummim che riguardavano il suo alto ufficio, per ottenere un “sì” o un “no” in risposta a gravi problemi legali nazionali che richiedessero una decisione da parte della più alta autorità giudiziaria del governo, il suo sovrano Re, Geova. — Gen. 26:24; 28:13, 14; 41:39; Eso. 3:2-22; 28:30; Gal. 3:19.

3 Per quanto l’ordinamento del patto della legge tenesse il governo in funzione per mezzo di questa limitata comunicazione giudiziaria, tuttavia di tanto in tanto si rese necessario che Geova trasmettesse comunicazioni speciali ai governanti della nazione teocraticamente eletti e anche impartisse consigli spirituali al popolo. Questo ulteriore mezzo di comunicazione fu stabilito da Geova mediante uomini e donne scelti in modo speciale, cominciando con Mosè e includendone poi altri in varie parti della Terra Promessa. Essi venivano chiamati per tale servizio di comunicazione man mano che ne sorgeva la necessità. Quando il popolo in genere perdeva la fede in Geova, contaminandosi con mentalità religiose pagane ed essendo quindi soggiogato dai suoi vicini non teocratici, Iddio nominava speciali servitori della fede conosciuti come “giudici”. Egli inviava a questi “giudici” divini messaggi mediante angeli o il suo santo spirito che li spronavano all’azione allo scopo d’indurre la nazione a ritornare ai sentieri della giustizia. Alcuni divennero guerrieri dirigendo le forze d’Israele e scacciando vittoriosamente gl’invasori pagani. Giosuè, successore di Mosè, fu uno di questi e ce ne furono altri come Gedeone, Debora, Barak, Sansone e Jefte, per citarne alcuni. — Ebr. 11:32.

4 Dal tempo del re Saul in poi, quando la nazione volle avere dei re umani alla testa della sua amministrazione governativa, Geova elesse uomini devoti in qualità di “profeti” perché servissero sulla terra come suoi canali di comunicazione. Samuele fu l’ultimo dei “giudici” d’Israele e il primo del grande gruppo di “profeti” usati da Geova per oltre mille anni fino a Giovanni Battista per guidare, riprendere e convertire. I profeti diventarono potenti predicatori nel trasmettere al popolo i divini messaggi ricevuti da Geova. Qualunque fossero le questioni del loro tempo presero una determinazione salda e senza compromessi dalla parte di Dio come testimoni di Geova. Erano pronti a subire l’opposizione dell’opinione pubblica e la persecuzione piuttosto che compromettere la loro devozione quali profeti di Geova. — Ebr. 11:33-38.

5 La maggioranza delle numerosissime comunicazioni divine ricevute dai profeti è stata conservata per noi nei diversi libri della Bibbia, parecchi dei quali portano infatti i nomi dei profeti che li scrissero. Tutte queste divine dichiarazioni provenienti da Dio costituiscono una ricca eredità di documenti. Le loro rivelazioni sono divenute parte della vera religione cristiana dei nostri giorni. Eminenti profeti come Elia ed Eliseo avevano associati con loro dei discepoli, conosciuti come “figli dei profeti”. Questi associati, come i tre figli di Noè, divennero compagni predicatori del canale profetico formando una schiera di profeti o organizzazione profetica. Questi assistenti del profeta lo misero in grado d’incanalare in breve tempo per tutta la nazione i messaggi che Dio gli trasmetteva. È interessante notare che il santo spirito di Geova operava anche su questi “figli dei profeti”. — 1 Re 20:35; 2 Re 2:3, 15.

6 Infine l’apostasia, l’infedeltà d’Israele, crebbero al punto da far rigettare completamente il ripetuto, misericordioso consiglio di Geova e il suo divino avvertimento, e quindi Geova permise al re pagano Nabucodonosor di Babilonia di por fine alla dinastia dei re davidici e distruggere Gerusalemme. “E l’Eterno, l’Iddio de’ loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti, per mezzo dei suoi messaggeri poiché voleva risparmiare il suo popolo e la sua propria dimora [il tempio di Gerusalemme]: ma quelli si beffarono de’ messaggeri di Dio, sprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira dell’Eterno contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio”. Quanti atti riportati di totale sordità verso il canale delle celesti comunicazioni di Geova ha compiuto l’apostata congregazione d’Israele! — 2 Cron. 36:15, 16.

IL GRANDE PROFETA

7 Al tempo stabilito da Dio gli abitanti della terra ebbero il privilegio del contatto più diretto possibile nella comunicazione con l’Iddio vivente, e di sopravvivere. Gli uomini non possono aspettarsi di vedere personalmente l’Iddio comunicativo, che è un fuoco consumante, e vivere. Ma pensate, per tre anni e mezzo gli uomini furono in grado di vedere e ascoltare pubblicamente la seconda più grande autorità dell’universo, “la Parola”, il più alto ufficiale o portavoce di Dio! Ciò volle dire che la Parola, che aveva personale accesso alla presenza dell’Iddio vivente ed aveva ascoltato Geova comunicare individualmente le viventi acque di verità di sua propria bocca, fu mandato sulla terra per divenire l’umile uomo Gesù. La Parola dunque divenne carne per abitare fra gli uomini come il più grande profeta o canale di comunicazione di Geova per trasmettere inestimabili parole di sapienza direttamente ad uomini onesti. — Eso. 33:20; Deut. 4:24; Giov. 1:14.

8 Quindici secoli prima, presso il Monte Horeb (Sinai), gl’Israeliti, dopo aver ascoltato le maestose parole di Dio pronunciate durante un tremendo spettacolo di fuoco, vollero un cambiamento di comunicazione divina. Dio disse a quel tempo che avevano chiesto bene e conformemente promise che avrebbe inviato invece il grande profeta, ora chiamato Gesù: “Avrai così per l’appunto quello che chiedesti all’Eterno, al tuo Dio, in Horeb, il giorno della raunanza, quando dicesti: ‘Ch’io non oda più la voce dell’Eterno, dell’Iddio mio, e non vegga più questo gran fuoco, ond’io non muoia’. E l’Eterno mi disse [a Mosè]: ‘Quello che han detto, sta bene; io susciterò loro un profeta come te, di mezzo ai loro fratelli, e porrò le mie parole nella sua bocca, ed egli dirà loro tutto quello che io gli comanderò. E avverrà che se qualcuno non darà ascolto alle mie parole ch’egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto’”. Pietro rammentò ai Giudei dei suoi giorni questo grave fatto. — Deut. 18:16-19; Atti 3:23.

9 Quanto alla superiorità di comunicazione pervenuta ai cristiani testimoni di Geova rispetto a quella ricevuta dai loro fedeli precursori, i testimoni ebrei della vera religione, Paolo spiega: “Iddio, che molto tempo fa parlò in molte occasioni e in molte maniere ai nostri antenati per mezzo dei profeti, alla fine di questi giorni ha parlato a noi per mezzo di un Figlio, ch’egli ha costituito erede di tutte le cose, e mediante il quale ha fatto i sistemi di cose. Egli è il riflesso della sua gloria e l’esatta rappresentazione del suo stesso essere, e sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, e dopo aver fatto una purificazione per i nostri peccati si è messo a sedere alla destra della maestà in alti luoghi. Quindi è divenuto migliore degli angeli in quanto ha ereditato un nome più eccellente del loro”. — Ebr. 1:1-4, NM.

10 Dato che Gesù nella sua esistenza preumana è stato il grande compagno personale di Geova, fu in grado di riflettere la meravigliosa personalità dell’Iddio vivente, di riprodurre parole e frasi esattamente come in origine erano uscite dalla bocca di Dio e infatti manifestare qui sulla terra i sublimi pensieri concepiti dalla mente stessa del Creatore. La nostra esperienza oggi è la medesima quando noi, essendo intimi di un amico eminente per molti anni, veniamo a conoscere molto bene la sua personalità e possiamo ripetere parole e frasi nella sua stessa maniera trasmettendo agli altri la mentalità di questo singolare individuo. Gesù conferma questa veduta con la sua risposta alla richiesta di Filippo: “Signore, mostraci il Padre”. Gesù gli disse: “Sono stato con voi per tanto tempo, e tu, Filippo, non mi hai ancora conosciuto? Chi ha veduto me ha veduto anche il Padre. Com’è che dici: ‘Mostraci il Padre’? Non credete che io sono in unione con il Padre e il Padre è in unione con me?” — Giov. 14:8-10; 1 Cor. 2:16, NM.

LA PREPARAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE PROFETICA

11 Come fecero i profeti Noè, Elia, Eliseo e Giovanni Battista, Gesù il Profeta raccolse intorno a sé dei discepoli e li ammaestrò perché divenissero predicatori. Però, a differenza degli altri egli preparava questi discepoli perché divenissero un nucleo intorno al quale fosse stabilita una continua organizzazione profetica, un canale di comunicazione. Al termine del suo discorso di addestramento Gesù menzionò che i suoi discepoli sarebbero stati riconosciuti come profeti, accordando un premio da profeta a coloro che desiderano imparare intorno a Cristo Gesù, il Re del nuovo mondo. Inoltre la seguente scrittura rivela in senso inverso il mezzo di comunicazione costituito dal gruppo profetico, poi da Gesù e infine da Geova Dio stesso. “Chi riceve voi riceve anche me, e chi riceve me riceve anche colui che mi ha mandato. Chi riceve un profeta perché è profeta otterrà una ricompensa da profeta, e chi riceve un giusto perché è giusto otterrà una ricompensa da giusto. E chiunque dà da bere a uno di questi piccoli solo un bicchiere di acqua fresca perché è un discepolo, veramente vi dico, non perderà affatto la sua ricompensa”. Gesù disse anche: “Un profeta non è sprezzato che nella sua patria e in casa sua”. I seguaci di Gesù hanno provato anche questo come membri della sua organizzazione cristiana di profeti. — Matt. 10:40-42, NM; Matt. 13:57.

12 Come nessun individuo dal tempo di Gesù è stato prescelto per l’adempimento delle profezie bibliche, così nessun singolo individuo ha costituito il profeta speciale di Dio dopo Gesù, il Grande Profeta. Per questa ragione Gesù stabilì che un’unta congregazione di discepoli divenisse il canale collettivo sulla terra per far conoscere le comunicazioni di Dio. Prevedendo l’attività di questo canale Gesù disse: “Io vi dico in verità: Tutte le cose che potrete legare sulla terra saranno state legate nel cielo e tutte le cose che potrete sciogliere sulla terra saranno state sciolte nel cielo”. Notate che le cose per essere legate o sciolte qui sulla terra dovevano prima essere legate o sciolte nel cielo mediante istruzioni comunicate al gruppo organizzato sulla terra. Questa facoltà persegue uno scopo organizzativo e non si applica a nessun uomo particolare, com’è sostenuto invece dalla Chiesa Cattolica nell’asserire che questa autorità sia stata concessa ad un uomo solo, il Papa. — Matt. 18:18, NM.

L’ORGANIZZAZIONE PROFETICA ISTITUITA

13 Nel giorno della Pentecoste dell’anno 33 d.C. i primi 120 membri della congregazione di Cristo furono unti con lo spirito santo in uno spettacoloso fragore dal cielo pari a quello di vento impetuoso, e lingue di fuoco furono viste sopra l’intero numero radunato. Quello stesso giorno Pietro in un pubblico discorso identificò questo avvenimento come l’adempimento della profezia di Gioele, la quale contrassegnava chiaramente quel gruppo come un’organizzazione autorizzata a profetizzare. “Perché costoro non sono ebbri, come voi supponete, poiché non è che la terza ora del giorno: ma questo è quel che fu detto per mezzo del profeta Gioele: E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio spirito, e profeteranno”. Quale canale animato dallo spirito fu iniziato nell’anno 33 d.C. per rappresentare Geova sulla terra! — Atti 2:15-18; Gioele 2:28, 29.

14 Dopo la predicazione di quei 120 membri durante il primo giorno in cui furono spiegate molte visioni e sogni della profezia biblica e vi fu il discorso finale di Pietro, tremila persone si associarono a questa nuova organizzazione cristiana. Tutti divennero predicatori. Riempirono Gerusalemme con i loro insegnamenti tratti dalle profezie. Questa organizzazione-canale aumentò in breve a cinquemila predicatori, tutti quanti battezzati con lo spirito santo. Gli apostoli e gli altri anziani a Gerusalemme divennero un corpo governante per mezzo del quale veniva impartito progressivamente l’intendimento delle profezie bibliche che allora si adempivano. Benché molti di loro fossero stati predicatori insieme con Cristo Gesù negli anni precedenti, tuttavia non avevano perfetto intendimento di tutte le cose. Per esempio, gli apostoli pensavano che Gesù fosse venuto per restaurare letteralmente il regno d’Israele. Ma dopo la Pentecoste appresero particolari progressivi dei numerosi segreti rivelanti che il regno sarebbe stato celeste. — Atti 1:6; 2:41; 4:4, 31.

15 Come ulteriori esempi d’intendimento progressivo, fu Pietro, del corpo governante, che spiegò l’adempimento di Gioele 2:28, 29, già menzionato. Pietro rivelò pure che Gesù era il Principale Agente della vita e che soltanto mediante il suo nome è possibile la salvezza. (Atti 3:15–4:12) Pochi giorni più tardi Pietro e Giovanni insieme rivelarono che i Cristiani devono ubbidire a Dio anziché agli uomini. (Atti 4:19) Circa un anno dopo Stefano rivelò per ispirazione d’aver visto Gesù “il Figliuol dell’uomo in piè alla destra di Dio”, offrendo la concreta evidenza che Gesù era ritornato alla sua celeste posizione. (Atti 7:56) Ancora più tardi, Filippo, uno degli anziani, battezzò l’eunuco Etiope dopo avergli spiegato il significato della profezia d’Isaia 53:7, 8. (Atti 8:29-33) Nell’anno 36 Pietro ricevette un’altra rivelazione dal cielo concernente i Gentili, e questo indicava che era giunto il tempo di aprire loro la porta perché entrassero e divenissero anch’essi membri unti del corpo e congregazione di Cristo. — Atti 10 e 11.

16 Per alcuni anni molti ministri cristiani avevano predicato che era necessario che i Gentili cristiani fossero circoncisi. Ma infine, nell’anno 49 d.C., ad un congresso di testimoni di Geova in Gerusalemme, parecchi anziani del corpo governante dimostrarono con argomentazione biblica e secondo rivelazione divina che i Gentili non avevano bisogno d’essere circoncisi. Giacomo, fratellastro di Gesù e servitore della congregazione di Gerusalemme, confermò questa decisione spiegando l’adempimento della profezia di Amos 9:11, 12 (LXX). (Atti 15:6-22) Di nuovo molti predicavano che i Gentili nel divenire Cristiani dovettero sottomettersi alla legge di Mosè. Nell’anno 56 l’apostolo Paolo, anch’egli del corpo governante, fu adoperato per chiarire con le Scritture Ebraiche che l’accettazione dei Gentili era conforme alle profezie della Bibbia e che questi Gentili non erano sotto la legge di Mosè ma sotto la benignità immeritata di Dio. Egli mostrava giustamente che Dio aveva inchiodato il patto della legge al palo di tortura di Gesù. (Rom. 6:14; 15:7-13; Col. 2:13, 14) Nell’anno 96 l’apostolo Giovanni fu adoperato per rivelare, fra molte altre cose, che il preciso numero di unti che vivranno e regneranno con Cristo Gesù nel cielo sarebbe stato di 144.000. — Apoc. 7:4; 14:1.

PRIME POCO CHIARE E NON DANNOSE VEDUTE

17 Dimostra dunque tutto questo che il canale di Dio sulla terra dopo i giorni di Gesù venne indebolito e adulterato dall’errore? No! Al contrario, ciò dimostra che non v’era un flusso d’acqua d’imponente volume e in qualsiasi tempo ma invece un calmo, regolare affluire di nuove acque di verità attraverso un canale stabilito. I molti uomini e donne accolti in questa organizzazione profetica della congregazione degli unti avevano percezioni poco chiare dei propositi di Geova. Occorreva del tempo per modificare gradualmente le loro idee. Dio sapeva che come semplici uomini essi non potevano afferrare mentalmente, comprendere o ricordare un torrente di nuove verità in una volta, cosa che avrebbe potuto figurativamente far perdere loro l’equilibrio e annegarli.

18 Geova nella sua misericordiosa e amorevole considerazione per i suoi deboli servitori dispose un affluire graduale delle acque di nuove verità incanalandole in modo ordinato. Le loro menti sarebbero state gradualmente adattate e man mano riempite di cose nuove. A sua volta, questo li avrebbe resi capaci di predicare queste nuove cose ad altre persone ben disposte con un procedimento graduale, ordinato, come quello di un canale. Per esempio, la manifestazione di vedute poco chiare circa l’applicare o no ai Cristiani le leggi di Mosè sul sabato e sulla circoncisione non pregiudicò affatto il primo affluire di nuove indicazioni di verità e la predicazione di Gesù Cristo da parte della congregazione primitiva. Ma al tempo debito di Dio, nell’anno 49 d.C., lo sviluppo della vera religione giunse al punto in cui la decisione legale di Geova sulla circoncisione e sulla legge mosaica poteva essere saggiamente annunciata. Da allora in poi questa nuova decisione, resa enfaticamente chiara, fu predicata concordemente come una giusta dottrina dai veri ministri cristiani.

19 Infatti, il progredire di rivelate verità bibliche incanalate tramite il mezzo di comunicazione dei Cristiani unti portò sorprendenti informazioni perfino agli angeli. “Questo avveniva affinché ora ai governi e alle autorità nei luoghi celesti fosse fatta conoscere per mezzo della congregazione la grandemente svariata sapienza di Dio”. Questa qualità progressiva del canale terreno fu indicata da Gesù quando egli disse: “In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che fo io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vo al Padre”. Nell’anno 55, dopo un ricco affluire di molte nuove e progressive comunicazioni divine dei propositi di Geova, Paolo indica una futura rivelazione ancora maggiore di nuove cose. “Poiché al presente noi vediamo in modo vago come per mezzo d’uno specchio metallico, ma allora ciò sarà faccia a faccia. Al presente io conosco parzialmente, ma allora conoscerò precisamente proprio come sono precisamente conosciuto”. — Efes. 3:10; Giov. 14:12; 1 Cor. 13:12; 1 Piet. 1:12, NM.

I DODICI REQUISITI DELL’ODIERNO CANALE CRISTIANO

20 Che cosa si può dire dell’attuale e cristiano canale di comunicazione di Geova? Qual è oggi, fra le centinaia di sette e denominazioni di coloro che pretendono d’essere Cristiani, il portavoce di Geova sulla terra come suo divinamente nominato e organizzato canale di comunicazione? La Bibbia specifica molti segni, i quali devono tutti coesistere per contrassegnare, senz’ombra di dubbio, l’unico canale divinamente autorizzato. Ecco una lista di requisiti che qualificano la vera congregazione di Cristo perché sia adatta come moderno canale di Dio.

21 Primo, i membri della congregazione di Cristo del ventesimo secolo devono sapere qual è il nome del loro Dio come fu rivelato da Gesù ai suoi primi discepoli e devono diventare testimoni di questo nome maestoso come lo furono i profeti antichi, Gesù e i Cristiani del primo secolo. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova e i loro compagni hanno oggi un ricco intendimento del nome divino GEOVA e quindi si sforzano di vivere degni di questo nome come Suoi testimoni. — Isa. 43:12; Giov. 17:6, 11, 26; Atti 15:14.

22 Secondo, la congregazione di Cristo iniziata da Gesù come canale e composta di tutti gli unti generati dallo spirito con la speranza di regnare con Cristo nel cielo e il cui numero stabilito è di 144.000. Quale gruppo di Cristiani oggi sulla terra, nelle sue opere e dottrine, manifesta d’essere il rimanente di questa ben matura congregazione di Cristo anziana di diciannove secoli? Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova. — 1 Giov. 2:27; Apoc. 14:1.

23 Terzo, la congregazione di Cristo dev’essere distintamente contrassegnata dalla persecuzione subìta fra le nazioni a causa della sua integrità ai princìpi biblici e dalla sua indefettibile virginea purezza verso Cristo Gesù come Re del nuovo mondo. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova e i loro compagni hanno tale segno di distinzione, essendo perseguitati in tutto il mondo. — Matt. 24:9.

24 Quarto, la congregazione di Cristo deve accettare tutte le progressive rivelazioni dell’unica vera religione contenute nelle Scritture Ebraiche incanalate per mezzo di tutti i profeti dell’antichità fino a Giovanni Battista e nelle Scritture Greche incanalate per mezzo di Cristo Gesù e dei suoi discepoli. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova e i loro compagni, le “altre pecore”, lo fanno. — 2 Piet. 3:15, 16; Apoc. 22:18, 19; Giov. 10:16.

25 Quinto, la congregazione di Cristo deve comprendere d’aver superato un periodo di dispersione che l’aveva condotta ad una “babilonica”, spirituale schiavitù, da cui avrebbero dovuto essere raccolti “insieme i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli”. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova raccolti sin dal 1919 da tutte le nazioni, lingue e precedenti associazioni religiose realizza questo. — Matt. 24:31, NM; Apoc. 18:4.

26 Sesto, la congregazione di Cristo deve tenersi spiritualmente desta per il ritorno del suo Signore Gesù Cristo e, quando egli viene invisibilmente rivolgendo la sua attenzione alle condizioni sulla terra, essa deve accoglierlo e provare gioia e delizia alla presenza del Re quale Governatore. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova è stato spiritualmente desto per rendersi conto di questo grande avvenimento dell’intronizzazione di Cristo in cielo nel 1914. — Matt. 24:3, 42-44; 25:1-23.

27 Settimo, la congregazione di Cristo dopo il ritorno del suo Signore deve, come “casa di Dio”, ricevere il proprio giudizio quando il messaggero di Geova viene al tempio per il giudizio, e questo prima che per il resto del mondo. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova subì questo giudizio purificatore quando il “messaggero” entrò nel suo tempio nel 1918. — 1 Piet. 4:17; Mal. 3:1-3.

28 Ottavo, la congregazione di Cristo, una volta purificata, deve aver ricevuto l’approvazione del suo Signore coll’essere nominata “lo schiavo fedele e discreto che il padrone ha costituito sopra i suoi domestici per dar loro il cibo a suo tempo”. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova ha adempiuto questa funzione dal 1919, sin da quando ha compiuto sforzi supremi per incanalare puro cibo spirituale per tutti quelli associati ad esso come “domestici” di Cristo. — Matt. 24:45-47, NM.

29 Nono, la congregazione di Cristo deve ricevere negli ultimi giorni la speciale responsabilità che “questa buona notizia del regno” sia “predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova insieme ai suoi compagni ha proclamato l’informazione concernente l’istituzione del regno di Cristo nel 1914, opera di diffusione che ha ora raggiunto 160 nazioni della terra. — Matt. 24:14, NM.

30 Decimo, la congregazione di Cristo deve oggi seguire il modello del primo secolo acquistando un intendimento progressivo delle profezie bibliche che svelano altri maestosi propositi dell’Iddio vivente, e questa nuova luce di verità dev’essere proclamata imparzialmente in tutto il mondo dall’organizzazione profetica di Dio. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova e i suoi compagni ‘non trattano la profezia con disprezzo’ ma ne annunciano nelle loro pubblicazioni bibliche l’adempimento man mano che diventa chiaro. — 1 Tess. 5:20; Apoc. 11:3, 4, NM.

31 Undicesimo, la congregazione di Cristo deve avere un mutamento nella propria opera, passando dal radunamento del “piccolo gregge” con privilegi celesti al radunamento delle “altre pecore” affinché diventino futuri sudditi del Regno per vivere felicemente per sempre su una terra paradisiaca che è destinata a sussistere eternamente in adempimento della grande promessa abrahamica. Soltanto l’unto rimanente ha subìto questa esperienza a partire dagli anni 1932 e 1935. — Gen. 22:18; Luca 12:32; Giov. 10:16; Matt. 25:3-33.

32 Dodicesimo, la congregazione di Cristo deve conoscere il tempo particolare in cui Geova ‘pianta i nuovi cieli e pone le fondamenta della nuova terra’ come parte del suo permanente sistema di cose del Nuovo Mondo. Soltanto i testimoni di Geova realizzano questo e hanno compreso che dal 1919 si va formando una società del Nuovo Mondo che va espandendosi fino a riempire tutta la terra in giustizia. — Isa. 51:16; 65:17; 2 Piet. 3:13; Apoc. 21:1.

MANTENETEVI IN STRETTO CONTATTO COL CANALE

33 Pertanto, vi sono evidenze schiaccianti che il rimanente degli unti Cristiani fra i testimoni di Geova costituisce oggi il canale collettivo di comunicazione. Un’abbondanza di ulteriori informazioni particolareggiate sulla storia dei testimoni di Geova viene ora pubblicata in una serie di articoli de La Torre di Guardia. Sono rimasti ancora sulla terra circa 17.000 di questi unti, con un corpo governante composto di alcuni di loro, che abita nella Bethel di Brooklyn, New York. Vi sono poi insieme con loro oltre 560.000 compagni associati appartenenti alle “altre pecore”. Questa piccola classe di unti, definita come “lo schiavo fedele e discreto”, ha un servitore legale noto come Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, organizzata nel 1884, di cui si serve per essere rappresentata.

34 Il portavoce ufficiale di questa classe dello “schiavo” è la rivista Torre di Guardia, oggi nel suo settantaseiesimo anno di pubblicazione. Questa rivista non pretende d’essere ispirata ma è guidata dai princìpi e profezie ispirati contenuti nella sacra Bibbia e destinati oggi a progressivo adempimento. Per mezzo di questo singolare canale di guida spirituale degna di fiducia tutte le persone oneste e sincere che amano la giustizia vengono guidate verso il “giorno perfetto” nel nuovo mondo dopo Armaghedon. Voi siete invitati ad avanzare insieme all’unto rimanente da una posizione spirituale progressiva diretta da Dio ad un’altra, in adempimento della promessa: “Il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va vie più risplendendo, finché sia giorno perfetto”. — Prov. 4:18.

[Domande per lo studio]

1. Da che cosa dipende il vero Cristianesimo?

2. (a) Come servì Mosè in qualità di profeta? (b) Quale mezzo giudiziario di comunicazione fu istituito?

3. (a) Perché era necessario un altro mezzo di comunicazione per la nazione d’Israele? (b) E come operava in rapporto ai “giudici”?

4. Quale fu la ‘linea dei profeti’, e come agirono essi come canali?

5, 6. (a) Che cosa fu del divino messaggio ricevuto dai profeti dell’antichità? (b) Chi erano i “figli dei profeti”? (c) Come accolse i profeti Israele?

7. Quale fu la più diretta comunicazione possibile per l’uomo con Dio? Perché?

8. Perché fu necessario che Dio inviasse il suo grande profeta per comunicare con Israele? Chi diventò quel grande profeta?

9. Quale superiorità di comunicazione ebbero i primi Cristiani nei confronti dei loro precursori ebrei?

10. Come Geova fu riflesso in Gesù?

11. Come indicò Gesù che i suoi seguaci avrebbero servito come un gruppo di profeti, e quale mezzo di comunicazione fu così indicato?

12. Quale scrittura mostra che i seguaci di Gesù avrebbero servito come canale collettivo?

13. Quando fu stabilita come canale di comunicazione la congregazione cristiana, e in che modo fu ciò manifestato?

14. Descrivete l’attività e lo sviluppo di questo primo profetico canale cristiano.

15, 16. Fate illustrazioni per dimostrare che questo era un canale progressivo che produceva l’intendimento di nuove verità.

17, 18. (a) Perché ciò non dimostra che il canale di Dio fosse indebolito dall’errore? (b) Erano forse quelle prime vedute poco chiare di qualche detrimento alla predicazione compiuta in armonia con l’afflusso incanalato di nuove verità?

19. Come fu predetto il progredire del canale di Dio?

20-32. Commentate ciascuno dei dodici segni relativi all’odierno canale cristiano, e quale gruppo offre l’evidenza di corrispondere a tali requisiti?

33, 34. (a) Qual è il servitore legale usato oggi dall’unto rimanente? (b) Qual è il portavoce ufficiale della classe dello “schiavo fedele e discreto”? (c) Chi oggi dovrebbe tenersi in stretto contatto col canale di Dio, e perché?

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi